Ustica sape

Domenico Drago vince l’International Festival AV in New Galles.


Il 9 ed il 10 Marzo 2019 si è svolto nella cittadina di  Caernarfon nel New Galles il prestigioso International Festival AV Competition, denominato The IAC Peter Coles , in associazione con il North Wales and Wirral AV Group.

I nomi di tutti i vincitori sono stati  inseriti  nello storico BIAFF, The British International Amateur Film Festival e le Opere premiate saranno presentate il 26 Aprile prossimo al British International Film Festival e all’Hilton Garden Inn di Birmingham.

La Giuria composta da Richard Brown, UK  International Judge e Award winning Diaporamist; Lilian Webb, Ireland e Graham Sergeant UK,  ha esaminato 74 Multivisioni  provenienti da: Regno Unito, Norvegia, Irlanda,  Austria, Germania, Olanda, Italia, Belgio, Stati Uniti, Polonia e Francia.

Domenico, Mimmo Drago, Cittadino Onorario di Ustica e Tridente d’Oro nel 2001,  vince, con Francesco Lopergolo, il Primo Premio dell’Audience Vote ed anche la Judges Special Mentions con l’Opera “The Story of  Caterina”, multivisione realizzata in 16:9 per uno schermo panoramico.

Gli altri piazzati dell’Audience Vote sono stati : John Holt(UK) con  “It Stood”, Alastair Taylor (UK) con “Beyond The Wall”,  Malcolm Imhoff (UK) con “A Place of  Pilgrimage” , quarto a pari merito con Martin Fry (UK) con “Here They Lie…”

Le Judges Special Mentions, sono state assegnate, oltre che a Drago ed a Lopergolo anche a Rita Nolan(IRE) con “Avondale’s Proud Eagle”, John Holt (UK) con “It Stood”, Yvonne Acheson (IRE) con “Interwoven”, Charles Hulse (AUS) con “Out of  the Past” ed a Jean-Pierre Simon (FRA) con “Henri Matisse”.

Terzo Italiano premiato è stato Gabriele Pinardi con “The Dwelling in the Wind” che ha vinto lo “Special Award for Innovation”.

La multivisione  The Story of Caterina (La Storia di Caterina) è una pagina di Sicilia antica e vera, e che illustra, tramite il ricordo della protagonista Caterina, la cruenta pesca del tonno praticata con le tonnare fisse da posta, che, per il loro numero, erano un vanto della regione.

Caterina è una giovane donna del Sud, siciliana, innamorata del suo Giacomino che è un tonnaroto al quale deve andare in sposa. Il padre di  Caterina, anch’esso tonnaroto, fa una promessa alla figlia, confidandole che se quell’anno la pesca fosse stata abbondante, lui avrebbe avuto finalmente la disponibilità economica di affrontare le spese per la “dote” e per il matrimonio, che si sarebbe celebrato in occasione della Festa della Madonna del Rosario.

Il testo prezioso ed autentico scritto dal prof. Raimondo Sarà, insigne studioso della migrazione dei tonni e raffinato intenditore di cultura siciliana, al quale è anche dedicata la multivisione, è estratto dal volume “Storie Vere di Tonnare”, Edizione Libera Università di Trapani, 1983; la poesia conclusiva è di Pablo Neruda, estratta da “Cien Sonetos de Amor”, 1960.

Tutte le fotografie sia esterne che subacquee sono di Domenico Drago,  le musiche di Lisa Gerard, Eleni Karaindrou e Gustavo Santolalla, la voce narrante, in dialetto siciliano, è di Rosa Mistretta, le registrazioni sono state effettuate presso lo Studio Mixer di Palermo, le traduzioni  nella lingua inglese, sono di Denis Michalet, la produzione e la realizzazione della Multivisione  sono delle Associazioni Culturali: Il Parallelo Multivisioni di Francesco Lopergolo e Multivisione Mare di Domenico Drago.

Le immagini, che ormai sono pagine di storia, sono state realizzate durante dieci anni di campagne di pesca al tonno nelle Tonnare di Bonagia(TP), Isola di Favignana (TP) e Scopello (TP) e con le quali la casa Editrice Lepos di Palermo ha stampato per l’Autore,  un prestigioso volume fotografico, titolato Tonnare, introdotto da Folco Quilici, con i testi in lingua italiana ed inglese e distribuito anche in U.S.A. ed in Giappone.

La Multivisione si conclude con una Caterina anziana, che rivede quei luoghi caduti ormai nell’oblio, ripercorre così la sua giovinezza e rilegge, ancora confusa, le ultime parole struggenti che Giacomino le aveva donato prima di chiudere per sempre gli occhi: “Hai conservato il tuo cuore di povera, i piedi di povera abituati alle pietre, la tua bocca che non sempre ebbe pane. Sei del povero Sud, di dove viene la mia anima, nel suo cielo, tua madre continua a lavar biancheria con mia madre, per questo ti scelsi, compagna.” (Pablo Neruda)

Mimmo, ci ha raccontato con commozione le visioni, impossibili da cancellare nella sua mente, relative alla prima  Multivisione in assoluto realizzata sulla pesca del tonno in Sicilia,  che lo avevano stimolato ad approfondire la Storia delle Tonnare.  Quel racconto indimenticabile, realizzato con immagini che erano pagine di poesia, era del Suo Maestro, Danilo Cedrone,  che aveva fotografato tonni che come dardi sfrecciano nell’acqua limpida, muri di reti che oscillavano pericolosamente nella corrente, muciare luttuose ed insanguinate, Rais silenziosi con i volti scolpiti dal sale e donne siciliane evanescenti, con il viso coperto da panni neri che, con raffinate dissolvenze, svanivano in prati di fiori rossi che si piegavano col vento!

Resta la gioia e la soddisfazione di avere mostrato al Festival di  Caernarfon, cittadina bagnata dal  freddo Mare d’Irlanda,  una pesca forte e cruenta e di avere ascoltato lo scroscio di un intenso applauso proveniente da  un pubblico che  forse per la prima volta assisteva a questa realtà . Resta  il ricordo di avere mostrato un corpo a corpo fra uomo e pesce, non per il gusto di uccidere, ma per la necessità della sopravvivenza; di avere condiviso,  una tipologia di pesca, che reggeva l’economia di un’isola ,ormai abbandonata, quando i tonnaroti camminavano scalzi perché non potevano permettersi il lusso delle scarpe e quando i contadini diventavano pescatori per dare un tozzo di pane secco ai loro figli.

A noi, di Ustica Sape, Mimmo ci ha anche confessato in conclusione il deludente ricordo di una grande porta di un palazzo dorato, rimasta chiusa, malgrado avesse suonato ripetutamente al campanello di coloro i quali  frequentavano  l’edificio, per raccontare quella pagina di Storia di una Sicilia, ormai dimenticata e che forse loro neanche conoscevano!

 

 

Una risposta

  1. Non ci sono superlativi sufficienti per esprimere la mia ammirazione per le opere di Mimmo Drago. Grazie, grazie, grazie!

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