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Domenico Mimmo Drago vince il Primo Premio al 43° International Festival PAF Tachov con le liriche “evergreen”di Pablo Neruda

 


La Redazione di Ustica Sape, ha chiesto all’Autore Domenico Mimmo Drago, Premio Tridente d’Oro 2001, per le Attività Subacquee e Cittadino Onorario di Ustica, di raccontare, ai lettori del Social,  quale è la vera storia della Multivisione premiata “I Versi del Capitano”. Il perché di questa risonanza internazionale e come è nata quest’opera che ha avuto riconoscimenti in ben 11 Competizioni Internazionali di Fotografia, compresa quest’ultima edizione del  43esimo International Festival PAF Tachov – Repubblica Ceca, nella Categoria “Slideshow”, dove si è aggiudicata il Primo Premio, unica opera italiana, seguita da quelle dei belgi: Rooman Luc con “Sweet dreams” e Filip Staes con “Planet Lembeh”.

Mimmo ha fatto la seguente premessa:

 “Per non tralasciare i punti principali di questa narrazione, temo che la testimonianza possa rubarmi parecchio spazio. Pertanto se i lettori dovessero annoiarsi, ma spero di no, consiglierei di non iniziare o di interrompere la lettura, in fondo non è poi così importante per loro, come invece è per me, il ricordo che, ancora oggi, rivivo”.

Poi ha così continuato:

“La Multivisione è il mio canto dell’Anima, l’appresi, tanti anni fa, da Danilo Cedrone, indimenticato Maestro di Comunicazione Audiovisiva!

Era l’Agosto del 1951, avevo solo quattro anni, forse giocavo ancora con le figurine, mentre contemporaneamente a Bucarest, Pablo Neruda iniziava a scrivere le sue liriche, per l’amata terza moglie Matilde Urrutia, che avrebbe raccolto nel libro “I Versi del Capitano”, ultimato a Capri nell’Aprile del 1952.

Era e lo è ancora un poema intenso, struggente, romantico,  malinconico, a volte anche doloroso, che vede protagonisti indiscussi l’amore e la passione di Pablo Neruda per la sua compagna e per il mare, quel luogo eterno dove tutto confluisce e finisce. E’ li infatti che sono sepolti i nostri segreti, le nostre illusioni, le inquietudini ed i sogni.

Passarono molti anni e nel Luglio dell’anno 2002, in occasione del Cinquantesimo Anniversario della prima edizione del libro, l’allora Ambasciatore del Cile in Italia José Goñi, fece stampare 50 copie del volume, presso la stessa tipografia, che ne aveva curata la prima edizione,  l’ “Arte Tipografica” di Napoli.

Possedevo già una copia del prezioso volume edito da Passigli, che mi aveva molto turbato e soprattutto mi era stato d’aiuto per lenire la mia ipocondria e per continuare a coltivare sogni e illusioni, ma non mi sarei mai aspettato, di venire in possesso di una di quelle originali ed uniche 50 copie, che mi fu donata con dedica,  dall’Ambasciatore del Cile in Italia, nella sede dell’Ambasciata a Roma, nell’anno 2004, dove ero stato invitato, per la presentazione del Concerto in Multivisione titolato “Pablo Neruda, il Mare nell’Anima”, che avevo realizzato in occasione dell’apertura dei festeggiamenti nazionali, per il Centenario della nascita del poeta Cileno, Premio Nobel per la Letteratura nel 1971.

Mi stimolarono tanto quelle poesie, scritte col sangue, forse perché in quegli anni stavo vivendo anch’io l’abbandono ed il tormento di un amore perduto, che sboccio in me un forte sentimento di trarre, da quei versi, una multivisione, che portasse lo stesso titolo dell’Opera letteraria di Pablo Neruda.

Intanto leggevo altre poesie tormentate del Poeta Cileno e miscelai così nel testo che ne ricavai, ulteriori frammenti estratti da: “20 Poesie d’amore e una canzone disperata”, 100 Sonetti d’amore, Canzone di Gesta”,  “Crepuscolario” e “L’abitante e la sua speranza”.

Realizzai quella narrazione con suoni, versi e visioni e la  presentai al pubblico per la prima volta, in lingua francese, con il titolo “Les Vers du Capitaine”, al Festival Mondial de l’Image Sous-Marine di Antibes, nell’anno 2003. Il sistema di proiezione di allora era analogico ed era costituito da n.9 proiettori Kodak Carousel 2050, n.3 Centraline Dataton ed un registratore a quattro tracce Tascam 644.

L’opera vinse il Primo Premio nella Categoria “Diaporama” e fu premiata  con il memorabile “Plongeur d’Or”.

Quella rappresentazione così particolare e originale per un Festival che trattava esclusivamente argomenti subacquei, forse unica nel suo genere, fu una novità sia per la commissione dei giurati, che per gli altri autori e così, da quella volta, Pablo Neruda, cominciò a frequentare la Ville di Antibes.

Dieci anni dopo nell’anno 2013, fui invitato a partecipare, nella Categoria Montage-Audiovisuel, alla competizione Internazionale di Strasburgo, dove si svolgeva la Fête Européenne de l’image Sous-Marine et de l’Environnement, ed anche in quella occasione, l’Opera in multivisione,  “ Les Vers du Capitaine” vinse il Primo Premio con l’ambita “Amphore d’Or”. Il sistema di proiezione intanto si era evoluto trasformandosi da analogico in digitale e così è ancora oggi.

Non mancò il Primo Premio nell’anno 2018, con la “Tortue d’Or”, al Festival International “Subl’image” de l’Image Sous-Marine de Nouvelle-Calédonie e quello al “Ciclo Internacional de Cine Submarino”a Donastia – San Sebastian in Spagna con l’opera titolata “Los Versos del Capitàn” che si aggiudicò la “Barandilla de Oro”.

Seguirono poi ulteriori riconoscimenti in altri Festival Internazionali di Audiovisivi, non inseriti nel calendario delle Competizioni realizzate con immagini subacquee, anche se queste non erano escluse.

Fui così premiato ancora in Inghilterra con “The Captain’s Verses”, in Germania con “Die Verse des Kapitӓns”, in Romania con “Versurile Căpitanului”, in Olanda con “De Verzen van de Kapitein” e ancora due volte a Parigi in eventi diversi.

Ricevetti indimenticabili gratificazioni ed attestati, ma ero cosciente, in cuor mio che, forse non avevo meritato mai nulla, perché erano stati premiati, tutte le volte: l’Amore, il Mare, la Poesia, quella di Pablo Neruda! Io ero stato e sono soltanto un Messaggero silenzioso, un Viandante e un pellegrino solitario cantore e amante di Poesia!

Pablo Neruda purtroppo non era più in questa terra, perché gli avrei presuntuosamente partecipato con gioia quanto, la sua opera, fosse ancora attuale e quanto fosse donatrice di intensi sentimenti!

La poesia, cantava il Poeta, ha una comunicazione segreta con le sofferenze dell’uomo, bisogna dare ascolto ai poeti, è una lezione della storia …”

Giunse così la 43esima Edizione del Festival PAF Tachov nella Repubblica Ceca, conclusa il 14 Agosto del 2021 e decisi di presentare  per l’ occasione, forse per rinnovare un sentimento, non ancora sopito, quella stessa multivisione, che mi aveva dato tante soddisfazioni e che titolai: “Kapitánovy verše”, come si scrive in lingua ceca.

Acquistai a Praga il libro di Pablo Neruda, scelsi i frammenti che pensavo corrispondessero a quelli selezionati nell’opera in lingua italiana e feci visionare le mie scelte, alla scrittrice Ceca Miroslava Rýdlová, conosciuta in uno studio di registrazione di Londra, per verificare la correttezza del mio operato.

Realizzai infine la Multivisione con il Maestro Francesco Lopergolo, chiamato con affetto “Ciccio” con il quale lavoro ormai da 20 anni, in occasione di presentazioni audiovisive che amo definire Concerti in Multivisione.

Il testo italiano fu sostituito da quello ceco, con grande fastidio del Maestro “Ciccio” che possedendo una personalità “creativa” era disturbato, per l’attenzione che bisognava porre, sui numerosi accenti della lingua ceca. Poiché il Copia/Incolla non funzionava bene su Photoshop. Ma con qualche caffè e qualche sigaretta in più, tutto andò a buon fine.

Restò invece inalterato tutto il resto dell’opera: montaggio, colonna sonora, durata dei tempi di dissolvenza e selezione delle immagini divenute ormai “d’annata” e così presentai la Multivisione alla competizione PAF Tachov, proprio come era stata narrata, la prima volta,  nell’anno 2003, 18 anni prima, al Festival Mondial de l’Image Sous-Marine di Antibes”, ma con le uniche aggiunte di un brevissimo frammento video di pochissimi secondi e di una immagine “Half Over/Half Under” realizzata con una Pentax LX e 15mm Pentax in custodia  HugyFot e n.2 flash Isotta K50.

Perché è proprio così: “Nulla di finito, nemmeno l’intero mondo, può soddisfare l’animo umano che sente il bisogno dell’eterno.” (Sören Kierkegaard). Ed io volevo ardentemente che quella mia multivisione       “I Versi del Capitano”diventasse, per me stesso, eterna come quell’amore perduto e mai più ritrovato, una “Evergreen” della comunicazione Audiovisiva, o forse è  meglio dire, in questo caso, una “Everblue”.

La Multivisione “Kapitánovy verše” nasce per essere visionata su uno schermo panoramico 2,3.5:1, ha una durata di 6’25” ed è rappresentata da 55 immagini. Quelle subacquee furono realizzate tutte in apnea ad Ustica con Nikonos III e 15 mm Nikkor e con un flash Sub Sea MK 150, c’è n’è addirittura una, quella del ritratto di Margherita con i lunghi capelli biondi, che le coprono una parte del viso, scattata, nel porto di Ustica nel 1970 con la mia prima fotocamera subacquea, la Calypso – Nikkor II con il 35 mm Nikkor e il flash a lampadine Nikonos, su cui era stata inserita una leggendaria lampadina PF1 Bsbucciata”, cioè priva della pellicola azzurra che l’avvolgeva, per guadagnare uno o mezzo stop di diaframma.

Lo ricordo ancora con una infinita malinconia!

Le immagini furono ideate e realizzate negli anni 1975, 1976, 1977, 1978, 1980, 1984, e 1985, con numerosissimi soggetti femminili. Utilizzavo le pellicole per diapositive Velvia 50 Asa e Kodak EPR 64 Asa, scansionate successivamente con uno Scanner Nikon 5000, per essere visionate con i sistemi attuali di proiezione in digitale.

Il testo di Pablo Neruda era ed è ancora costituito da frammenti estratti dalle numerose poesie dell’omonimo libro Los Versos del Capitàn” e dagli altri precedentemente citati, i brani musicali che costituiscono la colonna sonora sono di Armand Amar, l’ideazione e le fotografie selezionate e scelte in base alla loro aderenza alle liriche ed alle musiche, sono tutte di Domenico Drago, l’editing Audio ed il montaggio sono di Francesco Lopergolo, la traduzione dall’Italiano all’Inglese è di Denis Michallet, mentre la  revisitazione del testo, dall’Inglese al Ceco è della scrittrice ceca Miraslava Rýdlová, la Produzione è delle Associazioni Culturali: “Blue International Academy of Multi-Image” e “Multivisione Mare”, entrambe fondate e presiedute da Domenico Drago”.

Il Testo realizzato, è riportato qui di seguito:

 

I VERSI DEL CAPITANO

… Graffierò la terra per farti una grotta e lì il tuo Capitano t’attenderà con fiori nel letto …
Posso scrivere i versi più tristi questa notte …
scrivere: “Io l’amai e a volte anche lei mi amò” …
Ricordi come io nel tuo sogno … navigavo libero, nel mare e nel vento?
Il mare conosce il nostro amore …
Ci siamo trovati affamati …
Ci siamo morsi come morde il fuoco …
… Il sole che incurva le alghe,
creò il tuo corpo gaio, i tuoi occhi di luce e …
Voglio apprendere dalla tua bocca color corallo il crescere delle maree …
raccontami come si arrotolano, si distendono, si raccolgono …
portando dentro di se pesci vivi …
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata …
soave linea del bacio fuggitivo …
pennello di fiore marino …
… Il tuo silenzio è di stella …
… Finché vidi che il cielo s’incendiava e …
nella luce volava la tua chioma.
D’altro … sarà d’altro … come prima dei miei baci …
E’ notte … e nel frattempo io ti scrivo … 

Pablo Neruda

 

 

 

 

 

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