Salve Ester, anche a me quelle parole sono rimaste dentro: ho fatto qualche ricerca su internet e (non so più dove) ho trovato il testo completo. Così ho composto questo video che spero le piaccia
Adele Cammarata
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COMMENTO:
Da Palermo Ester Basile
“Ciao Adele, ti ringrazio per questo video. La poesia accompagnata dalla melodia di Yann Tiersen, mi ha fatta emozionare.
La prospettiva antropologica nel pensiero e nella poesia di Ignazio Buttitta che ripercorre la storia popolare del Novecento, evoca l’universo culturale del Sud prima del suo “quasi” definitivo tramonto.
Nelle sue poesie ci trasmette il dovere di non lasciare che questo patrimonio venga disperso, in quanto deve essere custodito e trasmesso alle future generazioni per mantenere vive le radici antiche della nostra tradizione “insulare”.
Del “poeta di piazza”, che non ha mai nascosto le sue radici native, mi sono sempre piaciuti anche questi versi: <<Un populu,diventa poviru e servu quannu ci arrubbanu a lingua addutata di patri: è persu pi sempri>> .
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Ester Basile chiedeva:
Mi piacerebbe avere maggiori informazioni riguardanti la poesia di Ignazio Buttitta scritta su un muro di Ustica in occasione dei “Murales” e incisa successivamente su marmo e visibile ora in Via Vincenzo Di Bartolo – Agenzia Militello.
“Non ti stancare di strappare le spine, di seminare all’acqua e al vento, la storia non miete a giugno, non vendemmia ad ottobre, ha una sola stagione: il tempo”.
Mi interessa sapere in quale occasione Ignazio Buttitta ha visitato l’isola, e per quale motivo ha deciso di scrivere la poesia sul muro”.
Grazie mille
Ester Basile