Gustosissime delizie di un tempo – un piatto di pasta con ricci, patelle, “muccuni” e “ufuli” – ora solamente interdette agli usticesi rispettosi delle norme …
Nel cogliere la punta di amarezza con cui Pietro Bertucci ha titolato il suo ricordo dei
meravigliosi frutti che il mare di Ustica offriva e che erano una delle tante gioie che quel mare sapeva fornire con generosità, faccio mia la considerazione che quel mare sia stato depredato in maniera eccessiva nel tempo un pò da tutti noi ma che oggi, malgrado la l’istituzione della Riserva Marina Protetta, la situazione sembri essere divenuta irreversibile. Per chi fa snorkeling, oggi, il fondale un tempo ricoperto da grandi quantità di ricci e patelle, pur mostrando le tracce di recenti raccolte, esibisce la pressochè totale assenza di quegli animali che, malgrado il divieto di asporto sancito dalle norme, continuano ad essere la preda abusiva di chiunque, evidentemente fuori da ogni controllo, abbia la possibilità di appropriarsene con ogni mezzo ed in ogni circostanza in barba a tutto ed a tutti. Come ogni cosa che la natura ci offre, anche l’umile patella, l’arcigno riccio e il mite lufolo sono o sarebbero un bene comune che meriterebbe il rispetto dovuto e controlli adeguati; purtroppo, come per tutto ciò che la natura ci offre, noi uomini non sappiamo proteggerlo salvo rimpiangerlo, poi, per averlo perduto.
Questa mattina in Indonesia, all’età di 68 anni, è passato ad altra vita Giulio Cimenti, nostro concittadino Ai familiari le nostre più sentite condoglianze
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.AcceptRead More
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
Una risposta
Nel cogliere la punta di amarezza con cui Pietro Bertucci ha titolato il suo ricordo dei
meravigliosi frutti che il mare di Ustica offriva e che erano una delle tante gioie che quel mare sapeva fornire con generosità, faccio mia la considerazione che quel mare sia stato depredato in maniera eccessiva nel tempo un pò da tutti noi ma che oggi, malgrado la l’istituzione della Riserva Marina Protetta, la situazione sembri essere divenuta irreversibile. Per chi fa snorkeling, oggi, il fondale un tempo ricoperto da grandi quantità di ricci e patelle, pur mostrando le tracce di recenti raccolte, esibisce la pressochè totale assenza di quegli animali che, malgrado il divieto di asporto sancito dalle norme, continuano ad essere la preda abusiva di chiunque, evidentemente fuori da ogni controllo, abbia la possibilità di appropriarsene con ogni mezzo ed in ogni circostanza in barba a tutto ed a tutti. Come ogni cosa che la natura ci offre, anche l’umile patella, l’arcigno riccio e il mite lufolo sono o sarebbero un bene comune che meriterebbe il rispetto dovuto e controlli adeguati; purtroppo, come per tutto ciò che la natura ci offre, noi uomini non sappiamo proteggerlo salvo rimpiangerlo, poi, per averlo perduto.