Ustica sape

Il luogo incantato


“Quando a Ustica sbarcarono gli Alieni”
Recensione del romanzo fantastico di Vittorio Arnò
Fonte: Franco Foresta Martin su “Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica”,
N. 42/43, 2013, pag. 60.

[ id=19794 w=320 h=240 float=left]Vittorio Arnò
IL LUOGO INCANTATO
Editore Albatros
€ 14,90

Un romanzo di fanta-ecologia on the road, in cui i luoghi e le meraviglie del paesaggio usticese diventano lo sfondo per una storia tanto immaginaria quanto carica di insegnamenti sulla necessità di vivere in armonia con la natura e con gli altri esseri viventi.
Questo, se dovessi condensarlo in poche righe, il contenuto del volume «Il luogo incantato», opera prima di Vittorio Arnò, 38 anni, usticese, autore di testi teatrali e presidente di una cooperativa giovanile che opera nel settore dei beni culturali e ambientali.
La vicenda racconta lo sbarco e il breve ma intenso soggiorno a Ustica dell’extraterrestre Arthur, venuto in missione esplorativa sulla Terra alla ricerca di un luogo che possa accogliere gli abitanti del suo pianeta Amor, condannati al gelo di una catastrofica glaciazione, nonostante l’elevato livello evolutivo e
tecnologico raggiunto.
A bordo dell’astronave Arkadia, Arthur era intento a una ricognizione dall’alto di continenti e oceani terrestri, quando scorge un’isoletta: «Un mondo fiabesco proliferante di vita subacquea». È così forte l’emozione suscitata dalla bellezza di Ustica, che l’alieno perde il controllo della navicella e cade giù, per fortuna illeso, proprio davanti alla Grotta Azzurra.
Inizia così un tour attraverso i luoghi-simbolo di Ustica, quelli che i suoi abitanti mostrano con orgoglio ai turisti e che tutti i visitatori dell’isola conservano indelebilmente nella memoria e nel cuore: la Cala e la Torre S. Maria, il Sentiero di Mezzogiorno, la Faglia dell’Arso, il Faro di P. Cavazzi, l’Anfitetatro, la Torre di Spalmatore, lo Scoglio Omerico, il Villaggio Preistorico, la Falconiera …
Ma l’intento dell’autore non è certo quello di compilare una nuova guida turistica, anche se l’accuratezza della descrizione e lo sfondo storico e leggendario dei luoghi citati rendono l’itinerario concretamente e piacevolmente fruibile.
Arnò, piuttosto, vuole sollecitare una riflessione sulla necessità di rispettare e custodire quel bene prezioso rappresentato dalle risorse naturali di Ustica: al Porto sente il pungente odore degli idrocarburi e si chiede se non se ne possa limitare l’impatto ambientale; sotto la Falconiera si compiace nel vedere il depuratore delle acque nere in funzione, ma si meraviglia del mancato riciclo dei suoi prodotti.
Insomma, Arnò fa emergere la contraddizione fra la preziosità del ‘luogo incantato’ e la cattiva gestione del suo ambiente. Tutto questo senza atteggiamenti da ecologo oltranzista, al contrario riconoscendo che un uso equilibrato dei prodotti della natura da parte dell’uomo fa parte dei cicli naturali. E con animo disposto alla tolleranza. Vede dei ragazzi che hanno catturato un pesce nella zona di riserva integrale, ma li perdona perché: «il loro cuore era puro e l’animo sensibile».
Lungo il suo itinerario fra contrade, coste e mare di Ustica, Arthur, accompagnato dal suo prezioso androide Gnosis, conosce alcuni usticesi che, superato lo sbalordimento per le antennine che spiccano sulla sua testa, gli diventano amici e lo aiutano a convincere la popolazione a dare asilo agli abitanti di Amor.
Ma proprio quando il sindaco di Ustica delibera l’accoglienza degli alieni, i poteri forti del pianeta, temendo gli effetti destabilizzanti della filosofia ecologista e pacifista da essi propugnata, tentano di arrestare Arthur.
L’alieno non può fare ameno di usare i suoi straordinari poteri per liberarsi e tornare nel suo pianeta da dove, nel frattempo, gli è giunta la felice notizia dello scampato pericolo glaciale.
Conclusione agrodolce, tuttavia con un filo di speranza per Ustica e per il pianeta Terra. I germi della filosofia di Amor sono ormai stati seminati e chissà che presto non diano i loro buoni frutti.
Intanto gli usticesi, riconoscenti, hanno eretto un monumento all’alieno che portò una sensibilità nuova nell’isola. Sapete dov’è? Nel piccolo belvedere del Passo della Madonna, dove campeggia la scultura in ferro battuto di uno strano essere con due antenne in testa. Per Vittorio Arnò, quel simulacro è proprio l’Arthur del suo romanzo fantastico!

Franco Foresta MartinFRANCO FORESTA MARTIN

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COMMENTO

Da Maria Stefania Carraresi

 

“”Ho iniziato a leggere il libro di Vittorio, persona eclettica e sensibile, innamorato della sua terra che con ogni mezzo cerca di far conoscere al mondo. Penso che il libro vada letto dopo aver visitato Ustica, dopo aver gustato con ogni senso quell’autentico paradiso che ti fa sentire nello stesso momento grande e piccolissimo ma a proprio agio nell’Universo. Leggendo il libro si potranno così rivivere queste sensazioni. Bravo Vittorio! Non cambiare mai””

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Da Flavia

Un libro molto originale che fa riflettere su quanto spesso non si presti sufficiente attenzione alle bellezze che ci circondano… Con uno sfondo magnifico: la bellissima Ustica! Sarà uno dei prossimi acquisti! Un saluto e in bocca al lupo per i tuoi futuri progetti.

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Da Francesco Bettanello

luogo incantato,ospitalita’ meravigliosa

4 risposte

  1. Un libro molto originale che fa riflettere su quanto spesso non si presti sufficiente attenzione alle bellezze che ci circondano… Con uno sfondo magnifico: la bellissima Ustica! Sarà uno dei prossimi acquisti! Un saluto e in bocca al lupo per i tuoi futuri progetti.

  2. “”Ho iniziato a leggere il libro di Vittorio, persona eclettica e sensibile, innamorato della sua terra che con ogni mezzo cerca di far conoscere al mondo. Penso che il libro vada letto dopo aver visitato Ustica, dopo aver gustato con ogni senso quell’autentico paradiso che ti fa sentire nello stesso momento grande e piccolissimo ma a proprio agio nell’Universo. Leggendo il libro si potranno così rivivere queste sensazioni. Bravo Vittorio! Non cambiare mai””

  3. Ustica è un paradiso un continuo intrecciarsi di bellezze naturali marine di storia di cultura ma sopratutto di emozioni e umanità.Vittorio trasmette l amore per la sua isola .è un piacere ascoltarlo passeggiare con lui alla scoperta dell isola.complimenti e non perdete Mai l entusiasmo e l amore che avete per la vostra terra

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