Ustica sape

Incontro Assessorato: Portualità e catenarie


Questa mattina, a seguito dell’invito pervenuto in data 22/3 prot. N° 1051, mi sono recato a Palermo presso l’Assessorato LL.PP. in via L. da Vinci per la riunione indetta dal Sindaco alle ore 10,00 in cerca di “finanziamenti” .

Invitati: Ammiraglio Carpinteri Cap. Porto Palermo; Commissione Portualità; Ing. Viviano Genio Civile OO.MM.; e Delegazione di Spiaggia Ustica.

Presenti: Sindaco di Ustica; Vicesindaco; Consiglieri Badagliacco e Caserta; Militello Salvatore (componente esterno Commissione), mentre il Presidente del Consiglio seppur partito stamattina si è recato presso altri Uffici per motivi istituzionali e quindi non ha potuto partecipare all’incontro.

Dopo una breve attesa siamo stati ricevuti dal Dr. Falgares al quale il Sindaco ha illustrato le ragioni della nostra presenza: messa in sicurezza della Cala Santa Maria e catenarie

Il Dott. Falgares ha subito evidenziato che : l’Assessorato non ha il bilancio approvato (si prevede l’approvazione in Aprile) e conseguentemente non può intervenire, pur parlando di sicurezza della Cala e per avvalorare la sua tesi ha chiamato un suo collaboratore ed è emerso che possono gestire, per tutta la Regione Sicilia, un importo di  700 mila euro avendo tra l’altro una serie di progetti bloccati da parte del CIPE.

Sentendo parlare di “sicurezza” sono intervenuto cercando di chiarire col Dr. Falgares che in tema di “sicurezza” avevamo già avuto un incontro presso il Genio Civile OO.MM. – Ing. Viviano – relazionando e mostrando cosa ci era stato proposto dal predetto Ufficio ( da noi respinto), mostrando cosa aveva approvato il Consiglio Comunale in alternativa ed informandolo che, sempre l’Ing. Viviano, avrebbe dovuto farci avere una “bozza di progetto” in merito alle banchine semi galleggianti (tipo Montecarlo) e che ancora per adeguarci alle profondità richieste ( -25 metri) per essere un’opera fattibile (sotto il profilo costo/beneficio) il Consiglio aveva ulteriormente variato il progetto per dare alla Cala Santa Maria una “sicurezza” maggiore rispetto all’attuale ed avere nel contempo una maggiore fruibilità di tutta la Cala.

A quel punto emerge che l’Assessorato non aveva mai dato alcun incarico al Genio Civile OO.MM. e che quindi nessun progetto era in itinere.

Il Dr. Falgares, comunque, ci ha consigliato di far pervenire – pur in assenza, allo stato attuale, di possibile finanziamento – il progetto approvato dal Consiglio Comunale onde avere comunque un punto di partenza che al momento non c’è!

Quindi, per usare un modo di dire di altri, “ aria fritta, che continua a friggere …”

Alle 10,30 circa avevamo praticamente finito con un pugno di mosche in mano.

All’atto dei saluti col Sindaco, il Vicesindaco mi dice che hanno un incontro, alle 11,00, col Dr. Arnone dell’Assessorato Territorio ed Ambiente e chiedo se la Commissione può partecipare a questo incontro; mi viene riferito che tale incontro lo ha richiesto l’Ammiraglio Carpinteri e quindi non sa se possiamo o meno.

Ringrazio per l’informazione e mi premuro a procurarmi l’invito, così telefono all’Ammiraglio che graziosamente e gentilmente estende l’invito a tutta la commissione.

Di corsa, in taxì, attraversiamo la città e prontamente ci rechiamo in Assessorato dove troviamo oltre l’Ammiraglio, il Com.te Guccione della Sezione tecnica della Capitaneria, il Com.te Baiata di delemare Ustica e l’architetto Turriciano del Genio Civile OO.MM.

Nell’attesa del Dr. Arnone illustro all’Ammiraglio il “collage” del progetto delle catenarie che avevo con me, secondo le previsioni iniziali dell’Ing. Bartholini e le successive indicazioni da parte dell’Autorità Marittima (riduzione dell’area); lavoro apprezzato dallo stesso Ammiraglio e successivamente indicato come carte già pronte da presentare all’Assessorato.

L’Ammiraglio spiega le ragioni dell’incontro, le necessità dell’Isola e la sistemazione, anche, burocratica dell’area interessata agli ormeggi all’interno della Cala. Massima disponibilità è stata riscontrata sia da parte dell’Ammiraglio sia da parte del Dr. Arnone sia da parte dell’Architetto del Genio Civile OO.MM., in un clima di massima collaborazione reciproca, a trovare soluzioni anche immediate e provvisorie in attesa della completa e definitiva documentazione necessaria.

L’ammiraglio ha spiegato come intende procedere formulando la richiesta tramite l’ A. M. P. che al 31/12/2012 passerà alla gestione (presumibilmente) del Comune di Ustica, con l’utilizzo di somme del Ministero (quando autorizzato lo storno), con la possibilità di un ulteriore intervento del Nucleo Operativo dei sommozzatori della Capitaneria stessa.

Si è parlato anche di altre problematiche in merito all’AMP – problematiche – che troveranno soluzioni.

Quindi, almeno questo, un incontro proficuo con l’intesa di mettere in mare dei corpi morti onde consentire nell’immediato la fruizione delle acque in modo più sicuro.

Alla fine dell’incontro, quando stavamo per andare via, sono giunti il Vicesindaco e l’Assessore Mistretta ai quali sono state illustrate, sommariamente, le intese raggiunte.

Comunque, appare evidente, da quanto è emerso da un breve scambio di battute, che i nostri Amministratori hanno intenzione di perseguire altre vie dando incarico ad altro progettista, che alla fine a noi non interessa se ciò non crea ulteriori ritardi.

All’uopo mi sono premurato di rappresentare all’Assessore Mistretta che:

1) non dobbiamo “inflazionare” la parola “messa in sicurezza” in quanto per questa è un altro l’iter da percorrere e non certo quello delle catenarie che altro non sono un modo di sistemare e garantire “in modo più sicuro” il normale ormeggio. Per “ messa in sicurezza” dobbiamo intendere, invece, il progetto che realizzi un molo all’altezza di località Mezzaluna secondo le indicazioni già espresse dal Consiglio Comunale.

2) gli Usticesi, pur apprezzando il lavoro svolto dai diving in termini di pubblicità, di economia, di afflusso turistico e quant’altro e che desideriamo agevolare nel loro lavoro – ovviamente e giustamente a fine di lucro -, non intendono mettersi a “rimorchio” degli stessi diving e quindi i corpi morti che verranno messi in mare – così come indicato dallo stesso Ammiraglio, secondo le previsioni progettuali – non saranno adibiti ad uso esclusivo degli stessi diving ma serviranno per tutti i fruitori della Cala, secondo delle modalità da regolamentare.

Successivamente l’Assessore Mistretta ed il vicesindaco (solo loro) sono stati chiamati nuovamente su in Assessorato, credo per parlare con un altro Funzionario, Dr. Scimè. Non è dato sapere di preciso i termini dell’incontro.

Spero e mi auguro che si voglia risolvere il problema senza cercare, faziosamente, la “paternità” della soluzione che se davvero si fosse voluta avremmo avuto anni per trovarla. La ricerca della “paternità” a tutti i costi creerebbe ulteriore confusione e farebbe certamente slittare ancora i tempi di sistemazione dell’area interessata e mettere in ginocchio la già precaria economia dell’Isola.

Oggi abbiamo una relazione tecnica pronta all’uso, se solo si volesse, e quindi andrebbe immediatamente sfruttata.

Ora abbiamo bisogno di quel senso di responsabilità (finora non sempre avuto) da parte di tutti – Amministratori, Fruitori dello specchio d’acqua della Cala S. Maria – sia locali che graditi Ospiti – , alfine di dare una mano, col buon senso, a risolvere un annoso problema.

Salvatore Militello

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COMMENTO:

Da Ustica Salvatore Militello

Gentile Signor Saverio,

La sua osservazione dovrebbe rivolgerla a chi di competenza che in questi anni non ha saputo risolvere il problema pur avendone titolo per farlo e, credo, non certamente a me. Tra l’altro devo dirLe che – ovviamente – sono più deluso di Lei sia per i modi sia per tempi con i quali si affrontano certe problematiche. Spero che il Suo sia un messaggio “indiretto” e diretto ad altri.

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Da Saverio Miccichè

Un fiume di parole per non dire nulla nella sostanza. I problemi rimangono e la stagione turistica è alle porte.

 

3 risposte

  1. Un fiume di parole per non dire nulla nella sostanza. I problemi rimangono e la stagione turistica è alle porte.

  2. Gentile Signor Saverio,
    La sua osservazione dovrebbe rivolgerla a chi di competenza che in questi anni non ha saputo risolvere il problema pur avendone titolo per farlo e, credo, non certamente a me. Tra l’altro devo dirLe che – ovviamente – sono più deluso di Lei sia per i modi sia per tempi con i quali si affrontano certe problematiche. Spero che il Suo sia un messaggio “indiretto” e diretto ad altri.

  3. Caro Salvatore, per fortuna tu CI SEI! non credo che il sig. Saverio si lamentasse per le TUE parole, ma per quella che è realmente la situazione. Leggendo ciò che hai scritto, ho pensato: guarda, Ustica s’è fatta prendere ANCORA UNA VOLTA per i fondelli… e probabilmente è anche quello che avrà pensato qualunque altro lettore. Quello che non capisco è il motivo per cui gli usticesi continuino a non muoversi, a non scendere in piazza, a non scrivere su questo sito. Una volta, a seguito di una mia considerazione, qualcuno ha risposto: “e c’era bisogno di un forestiero per venirci a dire cosa si deve fare a Ustica?”. Da quella volta ho smesso di dare consigli, ma tanto, come è evidente, non cambia nulla. Perchè in certi posti si è bravi a lanciare le pietre e nascondere la mano, ma poi non si fa nulla se non farsi prendere in giro con qualche promessa da marinaio… Tu sei una certezza, Salvatore Compagno una memoria storica non indifferente, tanta altra gente ha l’esperienza per sapere come far andare le cose. Ma, non capisco perchè, non mettete mai in atto il detto “l’unione fa la forza”, non vi coalizzate mai, non scendete mai in piazza a dimostrare le vostre esigenze. Forse perchè pensate che può farlo qualcun altro. Ma SECONDO ME non è così.
    Ti invito ad aggiornarci sempre su ciò che fanno i burattinai, anche se non possiamo fare gli attori del teatro continueremo a fare gli spettatori!

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