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Intervista a Riccardo Cannella, giovane regista di Run Awey – The series girato ad Ustica

[ id=20590 w=320 h=240 float=left] Realtà, sogni e misteri nell’isola della web serie Run Away

Il binomio isola e misteri non può che far tornare alla mente, ai fanatici delle serie tv, il cult Lost. Tuttavia, sul web sta girando da febbraio una serie ambientata in un’isola misteriosa e inquietante. La serie in questione è Run Away – The series, ma se pensate che sia una fotocopia di Lost vi sbagliate di grosso. La trama ruota attorno a Jonathan, un ragazzo che si sveglia su un’isola che sembra disabitata. Jonathan non riesce a capire come sia finito lì e non riesce a trovare un senso a tutto ciò che lo circonda. Già dall’episodio pilota assistiamo a strane apparizioni che suscitano curiosità e suspense a chi guarda la serie.

Ben presto scopriremo che Jonathan non è solo e che la sua permanenza nell’isola potrebbe diventare un brutto incubo per lui. Creata dalla mente di Riccardo Cannella, Run Away riesce a trasmettere un’angoscia e quel pizzico di brivido che spinge lo spettatore a continuare a seguirla, anche quando la trama non subisce evoluzioni. Anche se con Lost la serie non ha molto a che fare, una tematica fondamentale accomuna la serie di J.J. Abrams e quella di Cannella: la ricerca di risposte. Com’è finito Jonathan nell’isola? Chi sono le persone che vede? Riuscirà a ritrovare la sua strada e a fuggire dall’isola?

Run away è dunque un prodotto ben costruito, che riesce nel compito non facile di vantare un’ottima sceneggiatura, una grande scenografia e una strabiliante ambientazione, che rimanda inevitabilmente al Twin Peaks diLynch. Anche le musiche di sottofondo aiutano lo spettatore ad immedesimarsi ancora di più in Jonathan. La prima stagione della serie ha convinto tantissimo chi l’ha seguita. E’ riuscita a conquistare, infatti, il primo premio della giuria popolare all’Ariano International film festival e ad aggiudicarsi diversi riconoscimenti al Roma Web Fest 2013. Ma per introdurci meglio nell’universo di Run Away abbiamo contattato in esclusiva l’ideatore Riccardo Cannella.

L’INTERVISTA DI OAC ALL’IDEATORE DI RUN AWAY

Ciao Riccardo, Run Away è una web series molto seguita e molto apprezzata. Da dove nasce l’idea di realizzare questa serie?

Sono cresciuto su un’isola, Ustica, il luogo ideale in cui rifugiarsi in particolari momenti della vita e sento spesso il bisogno di tornarci, ma non sempre è possibile fisicamente, così porto sempre quell’isola dentro di me, nei miei ricordi. In ogni momento di paura, indecisione o dolore mi rifugio tra i sui sentieri, i boschi e le spiagge e, anche se esse vivono solo nella mia mente, io trovo pur sempre il mio riparo. Questo può sembrare un modo strano di affrontare i problemi, ma ho scoperto che molte persone si nascondono nella propria mente, come in un “isola”, in cerca di un sogno o di un mondo in cui la vita avesse preso un corso diverso, a costo di perdere di vista la realtà, confrontarsi con se stessi o di cadere nella solitudine. Da qui, e dallo studio di Freud, Young e Lynch, scaturì l’idea per quella che sarebbe stata la sceneggiatura di Run Away. Ed è grazie a questa sceneggiatura se attori e giovani professionisti hanno deciso di venire a Ustica, con tutte le difficoltà economiche di cui c’eravamo fatti carico, realizzando questa serie web attraverso un’esperienza, per tutti, indimenticabile.

Secondo te cosa piace più alla gente di Run Away?

Credo che i maggiori stimatori di Run Away siano quegli spettatori che non desiderano avere tutto e subito, ma preferiscono essere trascinati della storia subendo gli eventi. Per questa serie, quello che era fondamentale creare, erano delle atmosfere oniriche in cui il lo spettatore potesse immergersi, vivendo lo stesso stato di angoscia, confusione o tristezza che caratterizza la figura del protagonista. Volevo inoltre che tutto ciò che avviene all’interno dell’isola fosse chiaro e facile da seguire, ma al contrario desideravo che, fino alla fine, non fosse chiaro il “perché”. Per fare questo era indispensabile mantenere viva l’attenzione inserendo dei colpi di scena anche al termine di ogni episodio, e Immagino che il pubblico abbia particolarmente apprezzato questa scelta.

Isola e misteri è un binomio spesso accostato a una grandissima serie tv, Lost. Quanto Lost c’è nella tua serie? Ci sono serie oltre a questa, cui ti sei ispirato?

Certo Lost è il primo nome che viene in mente immaginando una serie ambientata su un’isola e ammetto di esserne un grande fun, ma oltre al risveglio sulla spiaggia di un isola apparentemente deserta, non credo ci sia altro di simile con Run Away. La nostra serie è stata spesso accostata, nel nostro piccolo, ad altre grandi produzioni, a volte di genere totalmente diverso, e sicuramente essendo un grande appassionato di serie, mi sarò ispirato ad alcune di esse seppur inconsciamente, ma nonostante in certi casi sia vero e incerti casi la serie presenti delle vere e proprie citazioni, credo che per lo stesso fatto che si tratti di “titoli” di genere diverso l’uno dall’altro, Run Away, possegga, comunque, una propria identità.

Per quanto riguarda il Roma Web Fest. Cosa speri ti possa portare questo concorso?

Ho atteso con ansia l’apertura di questo festival, penso che aprire un concorso esclusivamente per le serie web, in Italia, sia un segnale importante. Naturalmente ciò che ci auguriamo è di arrivare sempre più in fondo ad eventi del genere, questo ripagherebbe i nostri sforzi e garantirebbe maggiore visibilità.

Secondo te, per un giovane come te che vorrebbe fare carriera nel mondo di cinema, tv etc. cos’è il web? Solo un trampolino di lancio o qualcosa di più?

Vedo sempre più serie all’interno del web, molte amatoriali, altre realizzate con cura e professionalità. Immagino che la causa sia dovuta al fatto che in Italia cinema e televisione siano state paralizzate dalla crisi e a rimetterci sono stati i giovani. Per questa ragione il web rappresenta sicuramente un ottimo trampolino di lancio e un modo concreto di mostrare le proprie capacità. Ma, visto i cambiamenti negli ultimi anni e con l’aumento di nuovi festival aperti alle serie web, mi viene da pensare, inoltre, che questo mondo possa rappresentare il futuro. Sempre più persone hanno sostituito la tv, trascorrendo più di qualche ora davanti al computer. Non credo sia un problema, ormai, guardare una trasmissione oppure una puntata di 40 minuti o addirittura un film di 2 ore su internet, indipendentemente dalla grandezza dello schermo. Penso non si tratti di evoluzione, ma di adattamento. Per varie ragioni, lo spettatore si adatta al web per non rinunciare a qualche ora fuori dalla realtà, mentre noi ci adattiamo al web pur di non rinunciare ai nostri sogni. Ad ogni modo, mi sento un tradizionalista e preferisco sempre portare una ragazza al cinema piuttosto che di fronte a un computer.

Intervista tratta da http://www.oggialcinema.net/run-away-web-serie/ Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net

La serie è composta da 6 episodi di circa 20 minuti ciascuno. 

 

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