La notizia è che Sabato 26 Aprile 2025 a Triel-sur-Seine, a Parigi, al Teatro Octave Mirbeau, sono state proiettate le 15 opere in Multivisione, selezionate fra 71 presentazioni AV, al Festival International de la Création Audiovisuelle – “La Coupe Lumière”.

“La Coupe Lumière” è organizzata da CLIC Triel, il Photo Club di Triel sur Siene, in collaborazione con il Comune di Triel sur Siene, a Yvelines, in Francia ed il patrocinio della Fedération Photographique de France.

Noi di Ustica Sape abbiamo ritenuto opportuno ricordare l’evento perché l’opera in   multivisione titolala LA MER DES MEMOIRES, realizzata interamente ad Ustica, faceva parte della prestigiosa selezione ed inoltre era già stata premiata al The IAC Peter Coles International AV Competition a Caernarfon (Galles) United Kingdom, al Trophée de Paris – Chelles Multiphot dalla Fédération Photographique de France ed al Festival Paf Tachov, nella Repubblica Ceca, tra Marzo ed Aprile 2025.

E così in quel teatro, quando si sono spente le luci e le note musicali hanno iniziato a danzare, le visioni dei nostri concittadini si sono alternate in irreali dissolvenze, su uno schermo cinematografico, ad immagini subacquee.

C’era Bartolo con la sua candida e curata chioma bianca che suonava un violino avuto in prestito da Litterio Licciardi, c’era Rosalia, timida, riservata e un po’ imbarazzata davanti l’obiettivo, mentre la vulcanica Maria Grazia si divertiva scrutando l’onda furiosa del mare, poi Lia la gentile, che ascoltava le indicazioni mentre si nascondeva tra fiori, Liliana con i suoi capelli di luna che teneva un rosario tra le mani e poi Vittorio, il silenzioso Vittorio al faro che stringeva tra le dita un batuffolo di alghe profumate, che poi annusava e c’era anche Caterina unica e indomabile che correva, rideva, cantava, sbuffava dietro quegli occhi che luccicavano anche nell’ombra.

Si gustavano i ricordi di una vita che non scorre più così lenta ad Ustica, c’erano ancora le carezze dei sentimenti che ormai non si riconoscono più, c’erano vibrazioni eterne dell’anima rivolte a chi è in cielo, ma percepite allo stesso modo, anche oltre la geografia delle Alpi.

La non notizia è che questa realtà, sarebbe dovuta restare tristemente segreta, diventando una non notizia, come ci era stato indicato dal professore che preferisce restare anonimo, anche se si è compreso di chi si stia parlando.

Un anonimato sofferto, non gioioso, che ci ha confessato di voler vivere lontano dal chiasso, dalle parole, da deludenti e falsi fragori.

Perché quando ci si accorge che tutto ciò che hai donato non è stato sufficiente a ricevere un dolce sorriso, allora è forse meglio offrire la propria assenza.

A volte, andarsene è il più grande atto di dignità e rispetto verso se stessi.

Noi abbiamo “disubbidito”, ma siamo certi che lui ci perdonerà e comprenderà che questa notizia non poteva non essere diffusa per il bene e la storia di un luogo che fa parte dei suoi segreti sogni.

Complimenti e grazie ancora caro professore, con l’augurio che i tuoi attuali sogni possano diventare, prima o poi realtà ed essere sostituiti da altri sogni in un alternarsi di visioni, di parole, di sentimenti che tanto bene fanno all’anima di tutti noi!

La Redazione di Ustica Sape.