UN GIORNO
Un giorno scrissi una canzone.
Non so perché. Nessuno mi chiese di farlo.
Ma la scrissi ugualmente e la chiamai “Ode”.
Era un componimento lirico che non aveva un contenuto né civile, né patriottico, né morale, né tantomeno politico. Aveva soltanto una proposizione amorosa spontanea, nata da un sentimento, da un turbamento.
Oggi, cogliendone il messaggio intimo e aggregante, qualcuno ha affermato che è Una bella dichiarazione d’Amore!
E’ vero, questa l’unica ragione per la quale l’Ode era stata scritta. Per questo ringrazio chi ne ha compreso il senso ed ha manifestato condivisione.
Partorii quel canto in un momento della mia vita interiore, pertinente al mondo degli affetti e delle emozioni.
Lo vestii poi con la luce delle immagini e ingenuamente lo mostrai per farne un “Concerto”.
Lo guardarono in molti, non so se lo lessero, fecero delle promesse, ma alla fine lo lasciarono in un cassetto.
Passarono anni, altri fecero nuovi giuramenti, lo illusero ancora e lo gettarono in un cestino.
Mi convinsi allora che la mia “Ode” non valesse nulla. Chiesi scusa a tutti e per la vergogna, la seppellii tra i sassi, in riva al mare.
Poi, per caso, un passante tirò fuori dall’acqua quel foglio, vigilato dai granchi, lo asciugò al sole e lo lesse.
Improvvisamente ed in pochissimo tempo, lo videro altri occhi, lo sussurrarono altre labbra, lo lodarono altre donne ed altri uomini lo elogiarono, lo cullarono altre mani e mi obbligarono a custodirlo come un bene prezioso.
Così feci … ma ora chiedo l’oblio.
Adesso so soltanto che se voglio trovare un tesoro devo cercarlo in fondo alle pietre dell’anima di chi sa parlare ai silenzi!
Cercate nel silenzio delle pietre ed il 2018 canterà con Voi! Buon Anno!