Ustica sape

NOI “EMIGRATI”: Turisti a casa nostra!…


Cari signori Usticesi, già da moltissimi anni si parla di portare delle migliorìe su questa splendida Isola per lo sviluppo e l’incrementamento turistico, ma come da copione, i signori amministratori, recitano la parte e aspettano che un lauto pubblico si manifesti approvando o meno la loro esibizione (approdi a levante, approdi a ponente, bilanci approvati e poi ritrattati, ecc..) Amici, innanzi tutto vorrei spendere due parole per quanto riguarda il costo dei biglietti Siremar o Usticaline. Proprio quest’estate ho affrontato l’argomento, discutendone con l’amministratore di Usticasape. Bene! Vi sembra giusto che noi Usticesi emigrati per lavoro, torniamo ad Ustica per rivedere i propri familiari, amici, affetti personali…insomma, torniamo a casa e dobbiamo pagare la tariffa intera e la tassa comunale? Si, perchè adesso siamo turisti, infatti io quando vengo ad Ustica non saluto nessuno perché essendo un turista…non conosco nessuno….! Ma fatemi il piacere…

Angelo D’Angelo

 

COMMENTO:

Dalla Germania Josè Zagame

Ciao Angelo, scusami ma non ho capito bene!!! vuoi forse dire che ci hanno tolto il “PRIVILEGIO” di pagare il biglietto da residenti o cosa!?

^^^^^^^^^

Da Ustica Angela D’Angelo

Ti smentisco, perchè , non solo vieni spesso e ti becchi il biglietto per intero,ci saluti tutti con affetto e ti mangi “una tigghia di pasta o furnu”(teglia di pasta al forno). Ci vuole tanta pazienza…. a digerirla tutta !!!

2 risposte

  1. Egr. Sig. D’Angelo, non c’è a mio giudizio una sola persona che non possa non condividere il suo “sfogo” più che legittimo; nel caso da lei lamentato l’assenza di attenzione, o se preferisce la presenza di disattenzione, nei confronti dei nativi usticesi anche se da anni non più residenti è un chiaro trattamento nei vostri confronti all’insegna della insensibilità più morale che materiale. C’è solo da sperare che qualcuno cui in loco istituzionalmente compete la materia si faccia carico di recepirlo, riprenderlo e portarlo avanti nelle sedi competenti. Ma non è tanto sul costo del biglietto-nave a prezzo pieno che necessita di una più lunga articolazione quanto sulla “tassa d’ingresso” che ritengo le sia sfuggito qualcosa. Mi spiego meglio attraverso un racconto di vita vissuta. Un giorno del mese di Agosto di un anno che non ricordo ma recente ho fatto la salita della “rotonda” insieme al Sindaco incontrato casualmente. Ho colto l’occasione per chiedergli, a seguito di lamentele raccolte “in piazza” se era il caso di estendere la validità della durata del biglietto del mini autobus a 3 ore anzicchè di una sola corsa, onde consentire ai turisti privi di un mezzo di potere raggiungere una delle tante calette sparse dalle altre parti dell’Isola e trattenervisi il tempo necessario per fare un lungo bagno senza per questo dover sostenere giornalmente un pesante onere di andata/ritorno col mezzo pubblico . Mi ha risposto “a tappo”: “IL COMUNE HA BISOGNO DI SOLDI”. Debbo continuare ? Non credo; dicevano i latini “agli intelligenti poche parole”. La morale non della favola ma della cruda realtà è questa, quando le esigenze delle casse comunali lo richiedono inesorabile scatta la formula del “ ndo cojo cojo basta che cojo”; e così accade che si viene colpiti persino dal “fuoco amico”. E’ dura da accettare.

  2. Buongiorno al Sig. D’Angelo, buongiorno a te Mario,
    vero è che si è discusso e si discute ancora circa le tante questioni che attanagliano l’isola, ringraziando il Patron del sito per tale opportunità, ed aggiungerei “per fortuna!”: tacere non è sempre una scelta efficace e positiva. Bisogna fare “rumore” per risvegliare il senso di appartenenza, di crescita e di miglioramento nella comunità usticese, lo stesso dicasi per quella non residente; non credo che oramai”le recite” siano piu’ accettabili e le esibizioni ancor meno…..
    Riguardo la questione ticket vorrei ricordare due significativi interventi del Sig. Bertucci: una lettera aperta al Sindaco, datata 08/04/2009 e una richiesta inserimento punti O.D.G. in Consiglio comunale datata 01/10/2011, di cui al momento (se non erro) non si è avuto riscontro da parte del Governo usticese.
    Le casse comunali hanno bisogno di soldi? Non credo che far pagare un ticket d’ingresso ai nativi non residenti, sia una buona strategia di mercato finalizzata ad incentivare le casse comunali e un turismo di ritorno: credo che il Sindaco, essendo forestiero, non percepisca fino in fondo l’umiliazione, il disagio che si provano nel dover pagare l’ingresso per entrare in casa propria. Credo invece che per far soldi bisognerebbe attuare altre strategie: le recenti questioni discusse sul Sito Usticasape ne sono un esempio.

    Sono sicura che il Sindaco,l’Assessore al Turismo Dr. Mistretta e tutta l’Amministrazione, fra gli innumerevoli impegni troveranno il modo di riferire. L’importante è che anche noi non riponiamo la nostra attenzione nel cassetto del “dimenticatoio”,continuando a rimanere vigili su tutte le problematiche aperte.
    Mi auguro di ritrovarvi sull’isola, ma non da “turisti”.
    Cordiali saluti
    Mariangela Militello

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