Ustica sape

Portualità: argomento da non toccare.


Caro Pietro,

Come al solito ti chiedo un po’ di spazio per tornare sull’argomento Ustica e la sua portualità.

Per la verità era mia intenzione scrivere direttamente a tutti gli Amministratori dell’Isola (attuali e passati) ma mi sono reso conto che per gli attuali l’avevo già fatto (Sindaco – tanto solo lui può trattare questo argomento – ed il Presidente del Consiglio al quale ho mandato per email in un “collage” tutti gli interventi sull’argomento compreso i vari disegni secondo le varie idee) e per i passati la cosa è alquanto complicata poiché  non sono facilmente raggiungibili ( telefonicamente o per email)  e col rischio che ne potessi dimenticare qualcuno.

Avevo pensato di inviare solo agli amministratori ed ex amministratori  mandando loro  gli interventi sull’argomento, i disegni con le proposte invitandoli ad esprimere anche loro un parere  su questo “problema” che, ricordo anche se appare superfluo farlo,  non è   “mio o tuo o suo” , non è bianco o nero, non è di maggioranza o opposizione, non è di destra o sinistra, ma è una qualcosa che riguarda tutti, riguarda Ustica,  indifferentemente da chi lo propone  a maggior ragione se, per come vorremmo,  vogliamo fare Turismo e vogliamo adeguarci alle esigenze del  “vivere normale”.

Ma non voglio dilungarmi sulla sensibilità di ognuno di noi – rischieremmo di perdere l’essenza –  quindi ho preferito scrivere a te con la preghiera di pubblicare le mie osservazioni perché credo che oramai solo la Cittadinanza può esprimere un parere e “forzare” (nel senso buono del termine) chi oggi ci rappresenta e per  tal fine bisognerebbe “studiare” un metodo semplice ed efficace per conoscere il pensiero del Popolo (Una specie di referendum popolare online).

Dopo gli ultimi interventi letti sul sito ( incontro con l’Assessore Mistretta ad Ustica) ho la sensazione che,  tutto ciò che è stato scritto sull’argomento “approdo alternativo allo Spalmatore” e sulla messa in “Sicurezza della Cala Santa Maria” siano rimaste solo parole ed idee, non seguite da fatti veri e concreti; del resto è un po’ “nostro costume” : trattare l’argomento, metterne altri in pentola e nel “minestrone”  diventa difficile capire il “sapore vero” di un ingrediente particolare.

Ti dico questo perché ho notato che anche il Consiglio Comunale è “ latitante ” sul problema ( del resto se non si pone l’argomento non lo si può ufficialmente discutere); tu hai chiesto per ben 2 volte, nei termini di legge, l’inserimento tra gli argomenti da discutere in Consiglio Comunale ed ad oggi non se n’è fatto niente; il pensiero del Sindaco lo conosciamo per le Sue dichiarazioni (contrario, ma in ogni caso va discusso in Consiglio e da buon democratico si adeguerebbe alla volontà dell’Organo competente) e nel frattempo si pongono come problemi “urgenti ed indifferibili” altre problematiche.

Si sta sottovalutando l’argomento: non si può parlare di NULLA  se non si garantiscono il più possibile (insularità comunque permettendo) i collegamenti e quindi bisogna creare le condizioni affinché ciò sia reso possibile.

Sin’ora, anche io ho scritto “chiacchiere” su cose che TUTTI sappiamo e che TUTTI dovremmo  cercare di ottenere:  il problema reale che io mi pongo, invece, è quello di ottenere ciò col minor “danno” possibile.

Tutto ciò detto passiamo a quella che dovrebbe essere la “praticità” guardando il problema collegamenti:

a)      L’approdo alternativo allo Spalmatore, a mio avviso, è indispensabile  in quanto con determinate direzioni di vento e mare, pur realizzando le opere di “messa in sicurezza della Cala Santa Maria”, non si avrà MAI una protezione sicura a 360°; approdo,  per come è stato già scritto, di facile realizzazione  ed economicamente realizzabile con “dei cantieri scuola” e con l’ausilio di Ditte locali ( oltretutto si creerebbe occupazione locale), attrezzato per l’ormeggio di aliscafi e catamarano al suo interno e per la nave in testata, seguendo l’andamento naturale della roccia.

b)      La messa in sicurezza della Cala Santa Maria:     Il Sindaco dice ( e con questo convengo con Lui) che ciò che ci potrà fare avere i finanziamenti è una Legge sulla “messa in sicurezza” dei porti e non un progetto vero e proprio sulla portualità ( la messa in sicurezza andrebbe in deroga a tanti pareri        – talvolta inutili, dispendiosi e non sempre corretti – ed in deroga al fatto di essere dotati o meno del “Piano regolatore del Porto”.

Le 2 soluzioni su citate non sono alternative l’una all’altra ma entrambi  urgenti ed indifferibili, una di facile ed immediata realizzazione l’altra con dei tempi più lunghi che coronerebbe il Sogno di tanti e, non ultimo, farebbe fare dei “sonni tranquilli”  ai Pescatori  locali.  Ma se mai iniziamo, mai finiremo.

Ho chiesto a Salvatore Compagno, memoria storica dell’Ufficio tecnico comunale, tecnico di indubbia competenza e conoscitore delle problematiche dell’Isola e del Comune, di mettere su carta ciò che è scaturito dagli interventi (Sindaco e miei che ho scoperto essere gli stessi che nel 1960 l’allora sindaco Dr. Litterio Maggiore voleva realizzare e quindi mi sono ancor di più reso conto che non sto sbagliando e che a detta di Salvatore Compagno esistono in Comune tutti i progetti dell’epoca – compresi gli esecutivi).

Entrambe le proposte, del Sindaco (la n° 1) e la mia (la n° 2) che vedete affiancate , mirano alla “MESSA IN SICUREZZA “ della Cala ed entrambe riescono a mettere (quasi) in sicurezza lo specchio interno della Cala, ma con modalità molto differenti.

 

La proposta del Sindaco  “Taglia” in 2 la Cala rendendo inutilizzabile la parte restante sotto “Ferrara/Borzì” , creando sul lato EST del  banchinato  una specie di “deposito rifiuti” inutilizzabile ad altri scopi (ancora nel disegno mancherebbero i “Massi” a protezione del pontile) ed inoltre si raggiungerebbero profondità tali in testata che farebbero inevitabilmente  lievitare i costi per la realizzazione ( la carta nautica n° 916/16 indica in testata come profondità tra i 40-43 metri, con un andamento laterale per  100 metri di 11, 19, 25, 30, 36, 40, 45 metri di profondità ). Pensate cosa necessita per la realizzazione e protezione del pontile stesso.         Inoltre l’imboccatura della Cala si ridurrebbe notevolmente e non sarebbe di facile accesso ai mezzi di collegamento.  Se solo immaginiamo una nave attraccata di fianco al pontile lo spazio tra la testata Sailem e la nave sarebbe di pochissimo ed ancora i traghetti hanno di solito il portellone a prua o a poppa ( pochi anche di fianco e comunque non quelli operanti ad Ustica): quindi in questa ipotesi la nave potrebbe attraccare solo in testata del previsto pontile.  Non si sa, poi, l’effetto delle onde provenienti dal Sud-Ovest (libeccio), che oggi vanno a morire sulla punta Mezzaluna e creano lieve risacca dentro la Cala: l’effetto del cosiddetto “maroso” che viene “invitato” a mulinello dentro la Cala stessa sarebbe di gran lunga maggiore.  In ogni caso con venti provenienti da Sud e Sud Ovest  il pontile è impraticabile.

Con la mia proposta la  messa in sicurezza della Cala  si ottiene in egual misura e con maggiore possibilità di fruizione delle acque e dei pontili “sfruttando” ciò che madre natura ci ha regalato: seguire l’andamento a semi cerchio della Cala. Quindi, come già scritto in un precedente intervento, bisognerebbe raccordare la banchina “Taormina” con la scogliera “Ferrara” per seguire ad angolo retto la scogliera sotto “Borzi” sino ad arrivare poco oltre la “Punta Mezzaluna” e piegare verso Sud-ovest  quasi a  chiusura della Cala ( come meglio si descrive nel grafico sotto riportato).  Inoltre il lato ovest della “Taormina” andrebbe raccordato con la radice della banchina “barresi”. La banchina “Barresi” andrebbe ridotta  nelle sue dimensioni  creando quindi un pontile che dalla testata “Barresi” si congiunge alla radice “Taormina” e che gira sino al molo sopra flutto. Così si ottiene, oltre la messa in sicurezza della Cala con gli stessi limiti della proposta del Sindaco ( venti da Sud e Sud-Ovest ), anche tanto banchinato disponibile e si hanno costi di realizzazione dell’opera notevolmente inferiori (per  100 metri non si ha bisogno di massi di protezione in quanto ancorata e protetta dalla scogliera e dal costone, l’andamento batimetrico indica una profondità notevolmente inferiore  partendo dalla “Taormina”  e per tutto il lato della scogliera la profondità è di 4 metri e sotto la punta della “Mezzaluna” di 15 metri sino ad arrivare a 28 metri sul lato che piega verso sud ovest), dicevo, si ottiene un’imboccatura molto più grande, maggiore spazio acqueo dentro la cala che  una volta protetta da SSE-E-NE  non avrebbe senso mantenere la “Barresi” con il flangi flutto e di quelle dimensioni,  un pontile più grande per i diporto nautico di dimensioni maggiori  anche in presenza dei mezzi di linea ormeggiati,  una migliore distribuzione degli spazi acqua. Il tutto meglio intuibile dal grafico sopra riprodotto.

Ovviamente anche questa soluzione non risolve definitivamente la problematica dei collegamenti ma credo sia più consona all’andamento naturale della Cala oltre che molto più pratica, realizzabile ed usufruibile.

A questo punto non mi resta che aspettare il parere della Cittadinanza, viste le considerazioni scritte in premessa,  nei modi che vi invito a studiare e suggerire, sfruttando l’ospitalità di Pietro.

Salvatore Militello

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COMMENTI:

Da Palermo Patrizia Lupo

In merito all’articolo di alcuni giorni fa ” la portualità: argomento da non toccare” , come il mio amico ing. Daricello, rimango stranita dal silenzio degli usticesi…la risposta della sig.ra D’angelo è priva di fondamento, visto la quantità di usticesi presenti su facebook, quindi dovrebbe prima meglio informarsi.

Mentre trovo interessantissimo l’intervento del sig Iovine, sul fatto che debbono essere coinvolti, per il progetto del porto e a mio avviso anche sull’eventualità del terzo molo, gli addetti ai lavori. Sono loro che, con la propria esperienza e le loro esigenze, dovrebbero interessarsi a dare un contributo alla realizzazione del progetto.

Nella speranza che venga accolto dall’amministrazione questo suggerimento, rimango spettatrice, non essendo un addetta ai lavori.

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Da Roma Claudio Iovane

A mio parere la soluzione prospettata da Salvatore Militello è la migliore senza alcun dubbio, tuttavia, trattandosi di una materia delicata che segnerebbe profondamente la portualità di Ustica, penso che sarebbe opportuno indire una specie di conferenza, invitando i diretti interessati che a mio avviso sono i seguenti:il Comandante della Guardia Costiera di Ustica, gli Ormeggiatori, i Comandanti dei pescherecci,i pescatori, i Comandanti degli Aiscafi, Catamarani e Navi, nonchè Salvatore Militello che rappresenta un pò la memoria storica del porto ( non dimentichiamo che suo padre è stato per anni il delegato di spiaggia), i noleggiatori di imbarcazioni, i diportisti che maggiormente frequentano l’isola, mi scuso se ho dimenticato qualcuno.

Comprendo che non è facile riunire tutti e pertanto a mio parere basterebbe porre loro, mostrando i progetti delle due soluzioni, una domanda secca: quale dei due progetti è il più valido, a prescindere dai costi di realizzazione, motivando se possibile il loro parere.

Un saluto a tutti

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Da Milano Mino De Girolamo

Facendo l’avvocato del diavolo,ho la senzazione che “l’oscuro silenzio ” della Amministrazione Comunale sulla portualita’ lascia presagire nulla di buono sulla decisioni che dovra’ prendere in merito,oppure semplicemente si lascia un “cavallo di battaglia “da cavalcare dal candidato Sindaco per le prossime elezioni comunali (naturalmente il cavallo e’ il progetto presentato dai Sig.ri Salvatore Militello e Salvatore Compagno per Cala S.Maria e Spalmatore ) .Ma una volta eletto poi manterra’ eventualmente tutte le promesse fatte ? Questo e’ e sara’ l’eterno dilemma dei cittadini votanti !!! Mino De Girolamo

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Da Ustica Angela D’Angelo

Buona sera signor Marco, mi scusi se mi permetto di dirle che non tutti gli Usticesi hanno un computer ( io d’Agosto ). Quelli che lo posseggono, non tutti scrivono e tanti , come me del resto, ne hanno ancora timore. Dunque, qualche tempo fa, avevo proposto un’assemblea cittadina. Solo in questa maniera si riesce a capire chi è interessato da chi non lo è. Siccome io non sono interessata a fare politica (candidarmi ) e di conseguenza non porto voti, la mia proposta non è stata presa in considerazione .Faccio polemica? Pazienza… La saluto cordialmente, Angela

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Da Palermo Marco Daricello

Non capisco, gli usticesi dovrebbero essere interessati a questo argomento!!! Ma come, tutti quanti leggete Usticasape, tutti quanti in piazza parlate di ciò che non va… e poi non scrivete nulla quando vi si da un’opportunità? Fatevi sentire, sia che i pareri siano positivi sia che siano negativi!

L’art.1 della costituzione recita:

“L’Italia è una Repubblica sovrana, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”.

Il popolo è sovrano, è vero! Ma se non si fa sentire…..

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Da Palermo Patrizia Lupo

È ormai chiaro che l’amministrazione comunale non intende dar ascolto ai cittadini, sulla questione porto e Spalmatore, considerando che tutte le nostre richieste sono state vanificate da silenzi. Eppure questa amministrazione è stata liberamente scelta dagli usticesi per essere meglio rappresentati e amministrati. Il non rispondere direttamente alle continue richieste di chiarimenti è, a parer mio, uguale a tappare la bocca, si, perchè alla fine ci si stanca e si lascia perdere. È dunque questo il Vostro obiettivo, sigg amministratori? A questo punto proporrei un’altra via. Fare una interrogazione ufficiale sottoscritta da tutti gli Usticesi, portandola a conoscenza del presidente della provincia e quello della regione. Qualcuno dovrà pur risponderci prima o poi. Tutto il resto è inutile discussione e lascia il tempo che trova, perchè al momento che ci sarà la volontà a risolvere il problema, non mancherà certo la progettualità. La questione porto non può e non deve essere rimandato alla prossima legislatura, perché è adesso che si sta facendo sempre più incalzante il problema per la difficoltà, sempre piu frequente, di raggiungere l’isola. Il signor sindaco non può demandare ai futuri amministratori la palla, anzi dovrebbe risolvere il problema al più presto possibile visto che di tempo ne ha avuto. La fattibilità dell’approdo allo Spalmatore è la più immediata, sia in tempi che in costi e risolverebbe il problema, almeno temporaneamente, dell’attracco in condizioni meteo avverse. Non chiediamo opere faraoniche, non è più il tempo! Piccole soluzioni per annosi problemi. Invito tutti gli usticesi a prendere atto che il problema approdo riguarda tutti, indistintamente dal colore politico, e che solo con un unica voce si può arrivare dritto al bersaglio.

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Da Palermo Ing. Marco Daricello

Seguo continuamente questo “topic”, e non riesco a capire cosa non sia chiaro…. Vedo le varie soluzioni prospettate e, per deformazione professionale, non capisco cosa ci sia da scegliere…. Seguo Militello con attenzione, la soluzione da lui prospettata (la n. 2 delle immagini soprastanti) è indubbiamente la migliore. Tralasciando il confronto con l’altra soluzione, quella prospettata dal buon Salvatore presenta una maggior semplicità di realizzazione e, probabilmente, costi inferiori a quelli dell’altra, principalmente per il fatto che i fondali interessati sono decisamente meno profondi; questo è nulla, se paragonato con l’enorme fruibilità che avrebbe il “nuovo” porto con questo nuovo assetto: già vedo, in estate, i pontili galleggianti (magari con le colonnine dell’acqua e della luce…) per le barche dei turisti, un’infinità di posti barca in un porto ormai sicuro, i mezzi commerciali potrebbero avere un molo ad uso esclusivo, la banchina Barresi, una volta rimossi i massi frangiflutti, avrebbe un nuovo panorama ed una maggior eleganza….

I pontili galleggianti potrebbero anche essere una fonte di guadagno per il Comune (certo, non gestendoli come la “fu” pompa di benzina….) Sarebbe bello avere un porto sicuro sull’isola, ma ritengo che lo spalmatore non vada trascurato: intanto con i venti da sud-est sarebbe sempre una zona “naturalmente riparata” e questa è una certezza; i lavori necessari sarebbero assolutamente poco invasivi e potrebbero far girare un po’ di denaro a Ustica, visto che non ci sarebbe di certo bisogno di chiamare aziende “di fuori”; inoltre, siccome sarebbe un approdo utilizzato in casi particolarissimi soltanto dai mezzi commerciali, nei giorni di non utilizzo per le navi si potrebbe rivelare anche un posto “semplice” per andare a mare, una piattaforma (in buona parte naturale) in cui potersi rilassare senza troppe difficoltà, magari con uno scivolo per diversamente abili… ma forse vado un po’ troppo avanti, anche se, a conti fatti, i lavori di cui parliamo non sarebbero neppure troppo lunghi in termini di tempo…

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Dalla California Agostino Caserta

Da usticese non posso che apprezzare tutto il tempo, energie e impegno che Salvatore Militello sta dedicando sul soggetto Portualita’, non penso solo perche’ e’ competente in quanto addetto ai lavori ma per l’amore e le sorti della nostra isoletta.

Ormai e’ indubbio che bisogna fare tutto cio’ che e’ nelle possibilita’ di tutti, incluso l’uso della forza che rappresenta la cittadinanza e la sua volonta’, per trovare una soluzione per la messa in sicurezza della Cala S. Maria, rinforzare la banchina Sailem, riattivare presto Scalo Cimitero e sopratutto Molo Spalmatore.

Si sono spese abbastanza parole sulla necessita’ e indispensabilita’ di avere regolarita’ e garanzia dei collegamenti con la terraferma e del grosso problema che la mancanza dei collegamenti stessi rappresenta potenzialmente per l’incolumita’ pubblica dei cittadini in primis e quindi per il Turismo come principale fonte di lavoro per gli isolani. Ora sarebbe opportuno di passare ai fatti.

I fatti ogni giorno ci dicono che i mezzi navali non vengono ad Ustica perche’ non esistono gli attracchi adeguati, ed ogni mese 10 giorni su 30 si rimane isolati o completamente isolati.

La messa in sicurezza Cala S. Maria presentata da Salvatore con spiegazioni e grafici per me e’ quella naturale, logica, fattibile, pratica e che fa senso, quella proposta dal GCOP, per come riferito dal Sindaco Dr.Messina, con allungamento banchina Taormina che spacca la Cala in due, sorprendentemente si presenta non pratica. Si spera fortemente in un aggiornamento di vedute sul soggetto Spalmatore del nostro Sindaco e si spera in un tempestivo intervento dello Spett.le Consiglio Comunale di Ustica per trovare un’intesa su tutti i punti della Portualita’ e fare marciare l’iter burocratico al piu’ presto, non c’e’ molto tempo da perdere. Si dovrebbe rinforzare al piu’ presto la banchina Sailem, per evitare brutte sorprese ! E qui condividiamo le preoccupazioni del Sindaco. Ricordiamoci che : ” Se mai iniziamo mai finiremo ” dice giustamente Salvatore nella sua articolata presentazione.

Sarebbe bello trovare armonia in tutte le forze e unire tutti gli sforzi per riattivare lo Scalo Spalmatore subito, che, come tutti sappiamo aiuterebbe a garantire i collegamenti ogni giorno e fare le dovute riparazioni allo Scalo Cimitero. Per la Cala S. Maria occorrera’ piu’ tempo. Siamo tutti sulla stessa barca signori miei, se non proviamo ad aiutarci noi stessi chi deve farlo, i forestieri ? ” Aiutati che Dio ti aiuta” dicevano gli antichi. Vorremmo sapere qual’e’ la posizione dei Consiglieri al riguardo di tutti questi problemi di grossa entita’ cha stanno attanagliando l’isola e cittadini, pendolari e turisti.

 

 

8 risposte

  1. Da usticese non posso che apprezzare tutto il tempo, energie e impegno che Salvatore Militello sta dedicando sul soggetto Portualita’, non penso solo perche’ e’ competente in quanto addetto ai lavori ma per l’amore e le sorti della nostra isoletta.

    Ormai e’ indubbio che bisogna fare tutto cio’ che e’ nelle possibilita’ di tutti, incluso l’uso della forza che rappresenta la cittadinanza e la sua volonta’, per trovare una soluzione per la messa in sicurezza della Cala S. Maria, rinforzare la banchina Sailem, riattivare presto Scalo Cimitero e sopratutto Molo Spalmatore.

    Si sono spese abbastanza parole sulla necessita’ e indispensabilita’ di avere regolarita’ e garanzia dei collegamenti con la terraferma e del grosso problema che la mancanza dei collegamenti stessi rappresenta potenzialmente per l’incolumita’ pubblica dei cittadini in primis e quindi per il Turismo come principale fonte di lavoro per gli isolani. Ora sarebbe opportuno di passare ai fatti.
    I fatti ogni giorno ci dicono che i mezzi navali non vengono ad Ustica perche’ non esistono gli attracchi adeguati, ed ogni mese 10 giorni su 30 si rimane isolati o completamente isolati.

    La messa in sicurezza Cala S. Maria presentata da Salvatore con spiegazioni e grafici per me e’ quella naturale, logica, fattibile, pratica e che fa senso, quella proposta dal GCOP, per come riferito dal Sindaco Dr.Messina, con allungamento banchina Taormina che spacca la Cala in due, sorprendentemente si presenta non pratica. Si spera fortemente in un aggiornamento di vedute sul soggetto Spalmatore del nostro Sindaco e si spera in un tempestivo intervento dello Spett.le Consiglio Comunale di Ustica per trovare un’intesa su tutti i punti della Portualita’ e fare marciare l’iter burocratico al piu’ presto, non c’e’ molto tempo da perdere. Si dovrebbe rinforzare al piu’ presto la banchina Sailem, per evitare brutte sorprese ! E qui condividiamo le preoccupazioni del Sindaco. Ricordiamoci che : ” Se mai iniziamo mai finiremo ” dice giustamente Salvatore nella sua articolata presentazione.

    Sarebbe bello trovare armonia in tutte le forze e unire tutti gli sforzi per riattivare lo Scalo Spalmatore subito, che, come tutti sappiamo aiuterebbe a garantire i collegamenti ogni giorno e fare le dovute riparazioni allo Scalo Cimitero. Per la Cala S. Maria occorrera’ piu’ tempo. Siamo tutti sulla stessa barca signori miei, se non proviamo ad aiutarci noi stessi chi deve farlo, i forestieri ? ” Aiutati che Dio ti aiuta” dicevano gli antichi. Vorremmo sapere qual’e’ la posizione dei Consiglieri al riguardo di tutti questi problemi di grossa entita’ cha stanno attanagliando l’isola e cittadini, pendolari e turisti.

  2. Seguo continuamente questo “topic”, e non riesco a capire cosa non sia chiaro…. Vedo le varie soluzioni prospettate e, per deformazione professionale, non capisco cosa ci sia da scegliere…. Seguo Militello con attenzione, la soluzione da lui prospettata (la n. 2 delle immagini soprastanti) è indubbiamente la migliore. Tralasciando il confronto con l’altra soluzione, quella prospettata dal buon Salvatore presenta una maggior semplicità di realizzazione e, probabilmente, costi infertiori a quelli dell’altra, principalmente per il fatto che i fondali interessati sono decisamente meno profondi; questo è nulla, se paragonato con l’enorme fruibilità che avrebbe il “nuovo” porto con questo nuovo assetto: già vedo, in estate, i pontili galleggianti (magari con le colonnine dell’acqua e della luce…) per le barche dei turisti, un’infinità di posti barca in un porto ormai sicuro, i mezzi commerciali potrebbero avere un molo ad uso esclusivo, la banchina Barresi, una volta rimossi i massi frangiflutti, avrebbe un nuovo panorama ed una maggior eleganza….
    I pontili galleggianti potrebbero anche essere una fonte di guadagno per il Comune (certo, non gestendoli come la “fu” pompa di benzina….)
    Sarebbe bello avere un porto sicuro sull’isola, ma ritengo che lo spalmatore non vada trascurato: intanto con i venti da sud-est sarebbe sempre una zona “naturalmente riparata” e questa è una certezza; i lavori necessari sarebbero assolutamente poco invasivi e potrebbero far girare un po’ di denaro a Ustica, visto che non ci sarebbe di certo bisogno di chiamare aziende “di fuori”; inoltre, siccome sarebbe un approdo utilizzato in casi particolarissimi soltanto dai mezzi commerciali, nei giorni di non utilizzo per le navi si potrebbe rivelare anche un posto “semplice” per andare a mare, una piattaforma (in buona parte naturale) in cui potersi rilassare senza troppe difficoltà, magari con uno scivolo per diversamente abili… ma forse vado un po’ troppo avanti, anche se, a conti fatti, i lavori di cui parliamo non sarebbero neppure troppo lunghi in termini di tempo…

  3. È ormai chiaro che l’amministrazione comunale non intende dar ascolto ai cittadini, sulla questione porto e Spalmatore, considerando che tutte le nostre richieste sono state vanificate da silenzi. Eppure questa amministrazione è stata liberamente scelta dagli usticesi per essere meglio rappresentati e amministrati. Il non rispondere direttamente alle continue richieste di chiarimenti è, a parer mio, uguale a tappare la bocca, si,  perchè alla fine ci si stanca e si lascia perdere. È dunque questo il Vostro obiettivo, sigg amministratori? A questo punto proporrei un’altra via. Fare una interrogazione ufficiale sottoscritta da tutti gli Usticesi, portandola a conoscenza del presidente della provincia e quello della regione. Qualcuno dovrà pur risponderci prima o poi. Tutto il resto è inutile discussione e lascia il tempo che trova, perchè al momento che ci sarà  la volontà a risolvere il problema, non mancherà certo la progettualità. La questione porto non può e non deve essere rimandato alla prossima legislatura, perché è adesso che si sta facendo sempre più incalzante il problema per la difficoltà, sempre piu frequente, di raggiungere l’isola. Il signor sindaco non può demandare ai futuri amministratori la palla, anzi dovrebbe risolvere il problema al più presto possibile visto che di tempo ne ha avuto.  La fattibilità dell’approdo allo Spalmatore è la più immediata, sia in tempi che in costi e risolverebbe il problema, almeno temporaneamente, dell’attracco in condizioni meteo avverse. Non chiediamo opere faraoniche, non è più il tempo! Piccole soluzioni per annosi problemi. 
    Invito tutti gli usticesi a prendere atto che il problema approdo riguarda tutti, indistintamente dal colore politico, e che solo con un unica voce si può arrivare dritto al bersaglio.

  4. Non capisco, gli usticesi dovrebbero essere interessati a questo argomento!!! Ma come, tutti quanti leggete Usticasape, tutti quanti in piazza parlate di ciò che non va… e poi non scrivete nulla quando vi si da un’opportunità? Fatevi sentire, sia che i pareri siano positivi sia che siano negativi!
    L’art.1 della costituzione recita:
    “L’Italia è una Repubblica sovrana, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della costituzione”.
    Il popolo è sovrano, è vero! Ma se non si fa sentire…..

  5. Buona sera signor Marco, mi scusi se mi permetto di dirle che non tutti gli Usticesi hanno un computer ( io d’Agosto ). Quelli che lo posseggono, non tutti scrivono e tanti , come me del resto, ne hanno ancora timore. Dunque, qualche tempo fa, avevo proposto un’assemblea cittadina. Solo in questa maniera si riesce a capire chi è interessato da chi non lo è. Siccome io non sono interessata a fare politica (candidarmi ) e di conseguenza non porto voti, la mia proposta non è stata presa in considerazione .Faccio polemica? Pazienza… La saluto cordialmente, Angela

  6. Facendo l’avvocato del diavolo,ho la senzazione che “l’oscuro silenzio ” della Amministrazione Comunale sulla portualita’ lascia presagire nulla di buono sulla decisioni che dovra’ prendere in merito,oppure semplicemente si lascia un “cavallo di battaglia “da cavalcare dal candidato Sindaco per le prossime elezioni comunali (naturalmente il cavallo e’ il progetto presentato dai Sig.ri Salvatore Militello e Salvatore Compagno per Cala S.Maria e Spalmatore ) .Ma una volta eletto poi manterra’ eventualmente tutte le promesse fatte ? Questo e’ e sara’ l’eterno dilemma dei cittadini votanti !!! Mino De Girolamo

  7. A mio parere la soluzione prospettata da Salvatore Militello è la migliore senza alcun dubbio, tuttavia, trattandosi di una materia delicata che segnerebbe profondamente la portualità di Ustica, penso che sarebbe opportuno indire una specie di conferenza, invitando i diretti interessati che a mio avviso sono i seguenti:il Comandante della Guardia Costiera di Ustica, gli Ormeggiatori, i Comandanti dei pescherecci,i pescatori, i Comandanti degli Aiscafi, Catamarani e Navi, nonchè Salvatore Militello che rappresenta un pò la memoria storica del porto ( non dimentichiamo che suo padre è stato per anni il delegato di spiaggia), i noleggiatori di imbarcazioni, i diportisti che maggiormente frequentano l’isola, mi scuso se ho dimenticato qualcuno.
    Comprendo che non è facile riunire tutti e pertanto a mio parere basterebbe porre loro, mostrando i progetti delle due soluzioni, una domanda secca: quale dei due progetti è il più valido, a prescindere dai costi di realizzazione, motivando se possibile il loro parere.
    Un saluto a tutti
    Claudio Iovane

  8. Caro Pietro ti prego di ospitarmi sul tuo sito, dando spazio a questo mio intervento relativo al contesto “Portualità:argomento da non toccare”. In questi ultimi giorni si é molto parlato dell’annoso problema della messa in sicurezza del porticciolo della nostra isola e,man mano che si é andato avanti, i toni sull’argomento si son fatti vivaci e sempre più accesi. Negli interventi che si sono susseguiti ognuno ha detto la sua e diversi hanno palesemente dimostrato un certo scetticismo. Scetticismo legittimo e giustificato dalle tante esperienze passate per la mancata realizzazione di opere fatte toccare con le mani ma, sistematicamente, sempre svanite nel nulla. Nel contesto della messa in sicurezza del porto, l’argomento da non toccare (intervento di Salvatore Militello di alcuni giorni fa) nasconde in effetti un evidente senso di ironia. Invece dobbiamo parlarne e anche molto seriamente perché personalmente ritengo,e ciò é il parere di molti, che due sono i progetti cardini da realizzare ad Ustica: la messa in sicurezza del porto e lo svincolo; entrambi da valere come trampolino di rilancio della nostra isola. In questo momento l’argomento focalizzato e trainante é senza dubbio il primo. Gran bella cosa, in uno stato democratico, avere la possibilità di esprimere i propri pensieri e le idee, ma quando questi pensieri e queste idee si sovrappongono vorticosamente senza il supporto di elementi tecnici, vengono a creare molta confusione. In questo caso é preferibile affidarsi a tecnici specializzati nel settore, e perché no, anche al parere e alla volontà suprema dei cittadini, indicendo un referendum popolare. I progetti portati avanti sono due: il primo sostenuto dal sindaco e contrassegnato col n. 1, il secondo sostenuto da Salvatore Militello ed altri, contrassegnato col n. 2 i cui grafici sono inseriti in seno all’intervento ” Potualità:argomento da non toccare” del 26/11/11 e dei quali tutti gli utenti di Usticasape possono prenderne visione, farsi un’idea ed esprimere il proprio spassionato pensiero; tutti e due i progetti sono finalizzati a mettere in sicurezza lo specchio d’acqua della cala S. Maria ma con modalità completamente diverse. Personalmente, volendo esprimere il mio pensiero, opto, senza alcun dubbio, per il progetto raffigurato nel grafico n. 2 che, in sostanza, é lo stesso di quello scelto anni fa dal compianto sindaco Lillo Maggiore il cui tracciato seguirebbe la conformazione geologica naturale della costa e sfrutterebbe nella sua totalità lo specchio d’acqua di cala S. Maria. Per quanto riguarda il n.1 lo ritengo assolutamente improponibile e al di fuori di ogni logica perché a differenza del n.2 taglierebbe in due il porto, togliendo spazio con conseguenti grandi difficoltà alle manovre di attracco e di uscita dei mezzi veloci(aliscafo siremar e catamarano Ustica Lines) e poi chi farà i conti con l’impatto ambientale di cui tanto si parla? Mi dispiace non essere favorevole al progetto sostenuto dal nostro sindaco ma su questi problemi deve emergere il senso pratico di ciò che si va a realizzare. Si suole dire che la speranza é l’ultima a morire per cui io, come tutti i miei paesani, speriamo nella fattibilità di questa grande opera.( “Fussi ‘ca fussi ‘a vota bona”)e non per l’ennesima volta toccare con le mani ciò che sistematicamente svanirà. G. nni Martucci

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