Non scopro nulla di nuovo quando affermo che nella vita in alcune circostanze si guadagna in altra si perde. Prendiamo per esempio il passaggio in nave per/da Ustica. Un tempo viaggio indubbiamente interminabile, mi riferisco alla “Nuova Ustica” all’ “Antonello da Messina”, ma vuoi mettere allora il piacere di uscire fuori, salire sul ponte per godersi il Montepellegrino, il golfo di Mondello, la costa dell”Addaura, Capo Gallo che si allontana e dopo qualche ora la vista della “tartaruga” Ustica che si avvicina ? Oggi c’è l'”Isola di Vulcano”: bella, moderna, confortevole; per fortuna di chi viaggia i lunghissimi tempi di percorrenza sono ormai un brutto ricordo; nave veloce ma che per tipologia ospita i passeggeri “al chiuso”; unico lusso, guardare fuori dai finestrini, anzi finestroni. Magari ! Oggi ero lì insieme a tanti altri turisti desiderosi di “ammirare”; ci abbiamo provato ma al di là non siamo riusciti a vedere nulla. Indovinate perchè: nebbia o vetri sporchi ? La risposta non è difficile; facile invece è il rimedio, quello che dalla Società si aspettano coloro che ne utilizzano i mezzi. E allora, Siremar, la volete dare una bella pulitina ai vetri della nave in modo da garantire ai passeggeri il “diritto al panorama” che oltretutto sarebbe sacrosanto considerando il costo pro-capite del prezzo del biglietto non proprio economico che si sobbarcano ? Per la “Compagnia delle Isole”, come si chiama ora, sarebbe in un certo senso un primo, importante, gradito segnale di … trasparenza !!!