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Premio Riviera Laurence Olivier Vivien Leigh, secondo posto a “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli” di marco termenana


ARRIVA IL PRIMO RICONOSCIMENTO PER
“MIO FIGLIO. L’AMORE CHE NON HO FATTO IN TEMPO A DIRGLI”
DI MARCO TERMENANA

 

Una partenza sprint: appena “atterrato” in libreria e già premiato

Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli” di Marco Termenana cioè il libro che dai primi giorni di giugno è disponibile in tutte le librerie, incluse le principali on line, lunedì 5 luglio u. s., ha conseguito il secondo posto per le opere edite, alla ventiduesima edizione del concorso letterario nazionale “Premio Riviera Laurence Olivier e Vivien Leigh”.

Ennesima prova, quand’anche ce ne fosse ancora bisogno, che questo è il libro che tutti i ragazzi, a partire dalla scuola media, e i loro genitori e docenti dovrebbero leggere almeno una volta.

La cerimonia di premiazione si è svolta a Bardolino, Verona, sul Lago di Garda, presso la suggestiva Sala conferenze del Palazzo La Loggia Rambaldi.

Il premio viene organizzato ogni anno dal Comitato editoriale del Corriere della Riviera ed è patrocinato dal Comune di Bardolino e altri prestigiosi enti, tra cui la Regione Veneto, la Provincia di Verona e la Comunità del Garda. Andrea Torresani ne è l’ideatore e il direttore artistico. Susanna Gecchele la presentatrice. Per capire il prestigio che ha raggiunto, bisogna pensare che nel 2014 ha ricevuto tre medaglie dalla Presidenza della Repubblica oltre ad avere avuto altri patrocini importanti come quello della Presidenza del Consiglio.

Ma ritorniamo all’autore.

A chi legge di lui ora per la prima volta, giova precisare che, con lo pseudonimo di El Grinta, sullo stesso argomento, ha già pubblicato GIUSEPPE nel 2016.

I romanzi sono ispirati al suicidio realmente accaduto nella notte tra il 24 ed il 25 marzo 2014 a Milano, città in cui vive, di Giuseppe, il figlio all’epoca ventunenne (il primo di tre), quando cioè apre la finestra della sua camera, all’ottavo piano di un palazzo, e si lancia nel vuoto.

Si racconta il mal di vivere di un essere che si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo e, infatti, è anche la storia di Noemi, alter ego femminile che assume contorni definiti nella vita dei genitori solo nel momento in cui si toglie la vita.

Tragedia non solo di mancata transessualità ma anche e soprattutto di sofferto e mortale isolamento, al secolo hikikomori.

Ma perché premiare questo libro? Dov’è la differenza con storie di tragedie simili purtroppo sempre più numerose?

La Giuria non ha reso pubbliche le motivazioni delle sue scelte e quindi qui di seguito riportiamo le nostre principali considerazioni.

Elemento che stacca fino al punto da essere vincente, a nostro avviso, innanzitutto, è il valore del racconto della lotta incessante all’incomunicabilità tra genitori e figli, dove la testimonianza di un padre che si inventa di tutto in un rapporto con un figlio “difficile” come Giuseppe, stimola la riflessione e l’autoanalisi di tutti, ognuno per il suo ruolo: genitori, figli, docenti, psicologi ed educatori.

Sempre forte poi la presenza del talento naturale di cui   è dotato l’autore: probabilmente neanche lui se ne rende conto ma ciò gli consente di raccontare i sentimenti e i fatti che ha vissuto, anche i più tragici, attraverso delle maglie poetiche, come già ha scritto qualche giornale, in un modo tale che la sua lettura risulta avvincente e convincente perché, quando si mette a scrivere, diventa un vero e proprio “berretto verde” della letteratura – da cui tutti noi possiamo prendere e apprendere – con il magico potere di modificare anche il tempo e farlo diventare uno solo: il presente di ciò che narra.

Ultimo ma non per ultimo, l’umanità nelle “scene” dove appare la nonna materna, visto il rapporto che Giuseppe aveva con lei, che rende partecipi tutti perché quei conflitti sono i nostri conflitti.

E allora, sempre sotto ragazzi e ancora in bocca al lupo Giuseppe!

Per interviste e approfondimenti l’autore è contattabile attraverso la sua nuova pagina Facebook

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