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Privatizzazione Tirrenia: Rischio buco da 250 milioni


Genova. Tirrenia, e ora il buco chi lo copre? A pochi giorni dalla presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisto della compagnia, affiorano alcuni numeri poco rassicuranti dalla data room cui hanno avuto accesso i candidati all’acquisto. La compagnia, infatti, avrebbe avuto nel 2010 un Ebitda adjusted di circa 22 milioni.

Numeri che sembrerebbero escludere – sempre secondo fonti vicine ai possibili acquirenti – offerte in grado di ripianare il debito della società, pari a circa 600 milioni e che non verrà trasferito ai nuovi padroni visto che la compagnia è stata dichiarata insolvente e verrà venduto solo il ramo d’azienda composto da flotta e lavoratori. «Anche applicando un moltiplicatore di 10, se ci basassimo solo sulla redditività della compagnia – spiegano fonti che hanno avuto accesso alla data room – l’offerta non potrebbe andare oltre i 250 milioni. La flotta vale di più, ma sarà difficile superare i 350 milioni». Mancano all’appello, nel migliore dei casi, 250 milioni, anche se poi il commissario Giancarlo D’Andrea farà cassa anche vendendo quadri e immobili (il Sole 24 Ore li ha valutati 70 milioni) più altre navi che verranno vendute con bando separato (i cinque traghetti veloci, però inutilizzati da anni perché consumano troppo e quindi non si capisce quanto appetibili).

Al netto del gioco al ribasso che sicuramente tenteranno i compratori, la partita del commissario non è insomma semplice. Ci sono di mezzo anche soldi pubblici, vantando Fintecna crediti per circa 100 milioni di euro. Ma, tra i debitori, ci sono anche molti istituti di credito e, tra i più esposti, Monte dei Paschi di Siena. In particolare, ci sono 200 milioni di crediti privilegiati che dovrebbero poter essere coperti interamente. Gli altri sono debiti chirografari che verranno coperti solo in parte. La partita, in verità, è molto complicata e tutto dipende da quanto verrà valutata la flotta che rimarrà in capo al gruppo. Quanto vale? Difficile dirlo. La Corte dei Conti, nel 2009, aveva valutato la flotta di Tirrenia più Siremar, ma allora si parlava di 44 unità, 915 milioni. Cifre ben lontane a quanto sarebbero disposti a pagare ora i compratori per le sedici unità. L’altra grande incognita sono i finanziamenti per la copertura delle linee di pubblica utilità: l’Ue chiede che questi soldi vengono assegnati, a Tirrenia o a un’altra compagnia, tramite gara pubblica. Ma siccome senza quei soldi Tirrenia rischia di andare immediatamente a picco, il governo ha assicurato 72 milioni di finanziamenti per i prossimi otto anni. Dopo di che, si andrà a gara. Sempre che l’acquirente non rinunci a questi soldi, scegliendo da subito la via delle gare.

Fonte: Shippingonline.it

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