Domani 22 Aprile alle ore 21,00, presso la casa comunale, si terrà un Consiglio dove tra i punti all’ordine del giorno -dovrebbero- essere trattate le interrogazioni del gruppo di minoranza. Dopo “appena” un anno dalla loro presentazione!?!

Tra queste, c’è quella sul distaccamento permanente per Ustica. Dopo “appena” un anno ci auguriamo, visto l’attenzione che questo blog ha riservato a questa problematica, che la questione venga trattata nel modo più consono possibile, per ciò che rappresenta per questo territorio, senza che se ne faccia una questione di bandiera.

Dimostreremo leggi alla mano, che la mancanza di un presidio tecnico urgente, rappresenta un’onta sia a livello politico che morale. La politica, di ogni ordine e grado, che non dà il giusto peso a risolvere questa mancanza, si rende complice dell’abbandono di questo territorio e di chi lo vive. Andiamo per ordine!

Per effetto del Decreto del Presidente della Repubblica 76/2004, tra il 2004 e il 2005, venivano addestrati e formati nel territorio di Ustica circa 30 vigili del fuoco volontari. Conseguentemente il Ministero dell’Interno nel 2005 promuove il progetto “Soccorso Italia in 20’ ”, finalizzato a garantire l’aumento del numero dei Comuni serviti dai Vigili del Fuoco in tempi massimi ritenuti ragionevoli, come chiaramente indica il titolo stesso del progetto – 20 minuti -.Di pari passo nasceva il distaccamento volontario nell’isola, con il compito di fornire assistenza tecnico urgente a persone, animali o cose, espletando un servizio di tutela e di sicurezza del territorio stesso. Tale personale addestrato a trovare soluzioni a qualsiasi necessità, veniva chiamato al -bisogno-. Dal 2008, durante il periodo estivo, visto le alte temperature e il rischio incendi, e visto l’aumento della popolazione con l’arrivo dei turisti, questo personale veniva assunto dal Corpo Nazionale attraverso dei contratti a termine. Nel 2011 in considerazione che dei 30 vigili iniziali, più della metà aveva lasciato il territorio, cercando fortuna e una nuova prospettiva di vita altrove, vennero formati altri 10 volontari.  Arriviamo al 2017 e al DL 97 sulla pubblica amministrazione. Per effetto di questo Decreto e alla separazione dell’unica lista di cui faceva parte all’interno del corpo, a questo personale venne chiesto di scegliere se entrare nella lista dei volontari, o far parte della lista dei discontinui con la possibilità di venir assunti in deroga. Un successivo ripensamento a passare da questa seconda lista per tornare anche per un periodo a far parte della lista dei volontari avrebbe di fatto cancellato la possibilità, a questo personale, di venir assunto in deroga, in quanto la lista dei discontinui è ad esaurimento. Tutti scelsero di far parte di questa seconda lista quella dei discontinui. Dall’entrata in vigore di queste due liste, ottobre/novembre 2018, Ustica poteva continuare ad avere una continuità del servizio tecnico urgente, solo attraverso una serie interminabili di contratti a termine. Ma questo non accadde! Da quel momento in poi il servizio venne espletato solo nel mese di agosto, con l’invio di personale permanente dal Comando Provinciale di Palermo. Nei restanti 11 mesi, se accade qualcosa, a causa della distanza e delle condizioni meteo marine, è capitato varie volte che questo personale non ha potuto raggiungere il territorio, e quindi prestare soccorso, e nei casi in cui ha raggiunto l’isola, lo ha fatto diverse ore dopo l’invio della richiesta di soccorso. Per fortuna al momento non è accaduto nulla di tragico.

Eppure nel DL 24 del 30/01/2004 nel suo articolo 3, recante disposizioni urgenti concernenti il personale del Corpo Nazionale dei VVF…

Art. 3.

Disposizioni per il servizio antincendio e di soccorso tecnico urgente nelle isole minori della Sicilia

1. Per far fronte alle peculiari esigenze del servizio antincendio e di soccorso tecnico nelle isole minori della Sicilia, il Ministero dell’interno, nei bandi di concorso per il profilo di vigile del fuoco, indetti nell’ambito delle assunzioni autorizzate ai sensi delle norme vigenti, può individuare particolari requisiti per l’accesso ai posti disponibili nelle relative sedi di servizio presenti in ciascuna di tali isole, che tengano conto della prioritaria esigenza di garantire la continuità del servizio in relazione alle difficoltà connesse alla situazione geografica e morfologica dei territori.

Dall’esposizione del primo comma dell’articolo 3 della legge appena citata si evince senza alcun ragionevole dubbio, che il servizio tecnico urgente, va al di là alle normative esistenti per l’assegnazione di un distaccamento permanente nel resto del territorio nazionale; perché il fatto che Ustica sia un isola, non permette che i soccorsi possono arrivare in tempi certi a causa della sua situazione geografica e morfologica. Questo è espresso dalla legge.

Non bisogna dimenticare cosa è accaduto a Ischia. E solamente grazie ai vigili del fuoco presenti sull’isola i danni sono stati più contenuti. Vogliamo dichiarare che gli abitanti di Ustica, invece sono di serie C?

Se vogliamo guardare alla questione anche da un altro punto di vista, la Corte di Giustizia Europea ha più volte stabilito che le questioni di bilancio di uno stato membro, non possono interferire sul diritto del singolo individuo, in questo caso il diritto del lavoro. Quindi anche in questo caso il diritto giuridico, parla a favore di Ustica e dei suoi precari.

La parola adesso passa all’organo comunale, e alla volontà che avrà la giunta comunale di risolvere l’annosa questione, rimasta fino ad ora nel limbo delle cose possibili, attraverso il ricorso al Tar Sicilia, ma mai presa in considerazione. Possa la Pasqua di resurrezione appena trascorsa, essere l’inizio di una nuova resilienza per Ustica e i suoi abitanti