Ustica, lì, 6 agosto 2022
c.a. Pietro Bertucci
Oggetto: Ustica ieri, oggi e domani.
Spett.le Ustica Sape,
Carissimi Usticesi,
vi osservo da anni, prima da lontano, dalla mia scrivania a Palermo, seduto ascoltando i racconti ( e spesso le pene)di alcuni di voi.
Poi sono stato coinvolto direttamente, prendendo casa ad Ustica.
Da allora, in alcuni periodi ci siamo visti spesso- magari a casa mia, non amo la folla del paese d’estate, non questa estate, in cui non ce n’è…- e siamo diventati, con parecchi di voi, amici od almeno- consentitemelo- persone che amano comunicare tra loro.
Ho pianto i vostri dolori e voi avete pianto i miei.
Adesso sento che siete, come tanti in tanti luoghi diversi del mondo, in questo periodo di incertezze e grandi mutamenti, ad una svolta necessitata: dovete cessare di odiarvi tra voi e divenire consapevoli di una grande – ed antica- Verità: non si può gioire se il proprio vicino piange.
Senza scomodare concetti elevati, che maneggerei con difficoltà, vi dico che siete una Comunità, una piccola ed isolata Comunità.
Questa talvolta è una debolezza che può diventare una grandissima forza perché un solo granello di sabbia può far pendere la bilancia verso il meglio. La “massa critica” non è una maggioranza assoluta ma una percentuale, variabile tra il 15 ed il 30%, che può cambiare uno stato insostenibile di cose.
Sono mesi che sull’isola si inseguono voci su chi e cosa abbia provocato indagini su problematiche edilizie e – qualcuno – soffia sul fuoco, mettendovi gli uni contro gli altri, provocando persino liti all’interno delle famiglie.
Tutto questo, a mio avviso, è dovuto al fatto che da tempo non c’è alcun governo delle norme da parte della amministrazione pubblica.
Sono accaduti disastri, negli anni, e non vi si è posto rimedio, se non tardivo e grazie, quasi sempre, all’iniziativa giudiziaria dei privati.
I procedimenti giudiziari, però, sono lunghi e dall’esito incerto, come i recenti fatti di cronaca (Montante, Palamara, Amara, Saguto…) ci hanno mostrato.
La pubblica amministrazione può fare molto se agisce in tempo reale ed in modo imparziale, puntando al sostegno ed alle necessità di tutti – indistintamente – i cittadini e, in particolare, ad aiutarli a risolvere i problemi che una legislazione zoppa ed arretrata ha causato e causa
Ricorrere al motto “ai nemici la legge si applica e per gli amici si interpreta” può avvenire impunemente – o quasi – in una grande metropoli, in cui difficilmente e certo non immediatamente si scoprirà chi ha fatto la raccomandazione, la richiesta, la pressione.
Ad Ustica si sa tutto in tempo reale, prima che i due o tre che hanno “concordato la linea” abbiano lasciato il luogo del loro incontro.
Tutto ciò deve finire! Non avrete mai pace se non riuscirete a superare questa cultura dominante del “gruppo”, della “famiglia” che, purtroppo, attualmente supera la cultura della Comunità, in cui nessuno deve essere messo contro l’altro e nessuno deve essere lasciato indietro.
Siete soli in mezzo al mare e questo può essere bellissimo o terribile. A voi scegliere.
Francesco Menallo
3 risposte
Avv.to Menallo, il fatto è che Ustica, vista da un osservatorio che, come leggo, ci accomuna, non è un’isola ma un “deserto”. Come tale chi vi predica ((in questo caso, la pratica della “cultura della Comunità”) purtroppo non ha mai avuto ascolto. Tante precedenti sollecitazioni in tale direzione, mi riferisco alle mie e a quelle autorevoli di oriundi usticesi o di isolani nel cuore, dall’altra parte hanno ricevuto solo “assordanti silenzi”. Le auguro di cuore di avere migliore fortuna.
Salve,
Come passare dalle parole ai fatti?
Con Sincera volonta’ a voler collaborare, invito l’Avv. Menallo, lo stesso Sig. Oddo e chi legge, a convocare delle assemblee pubbliche, possibilmente anche delle dirette Streaming; utilizzare questo stesso Blog per confrontarci, trovare INSIEME delle soluzioni, aiutarci a vicenda ad essere propositivi.
Facciamo prevalere la ragione ai rancori, ai malintesi del passato (e qui mi rivolgo allo stesso Sig. Pietro Bertucci, a Mr. Agostino Caserta, Attilio Licciardi, Salvatore Militello, e non solo).
Cordiali saluti,
Jose’ Zagame usticese non residente.
con Pietro Bertucci, tramite i social, lottiamo da 13 anni per sfatare tanti tabu e bonificare la mentalita’ con piccoli successi sparuti ma non e’ abbastanza.Io quando sbraito contro persone o gruppi lo faccio solo per comvenienza politica e propaganda ( lo fanno anche a Roma ) ma quello e’ un altro discorso.
In tutti i paesini piccoli e’ ( quasi ) cosi, anche al nord, ma cio’ non deve essere una consolazione. Si deve continuare a lavorare. Secondo me il sistema scolastico e’ da migliorare, con istruzione obbligatoria per tutti fino al diploma. Ma purtroppo, come si sa alcuni anni fa INCREDIBILMENTE e’ stato abolito il Liceo Scentifico che almeno riusciva a migliorare la forma mentis diciamo al 20% – il resto deve essere fatto in Famiglia.