Palermo, lì, 2 ottobre 2020
Spett.le USTICA SAPE
Oggetto: qualche piccola informazione sul processo per la tragedia dei due giovanissimi annegati nel porto di Ustica il 9 agosto 2012.
Torno a chiedere ospitalità alla testata in indirizzo per fornire qualche informazione sullo stato del processo penale d’appello che si sta svolgendo contro l’ex sindaco dott. Aldo Messina, con responsabili civili il Comune di Ustica ed il Ministero dell’interno.
Ancora oggi, trascorsi oltre 8 anni dai tragici fatti, mentre da un canto la situazione di pericolo non è stata totalmente rimossa- la banchina ex Sirene lato mare continua ad essere priva di protezioni- alcuni usticesi ritengono di dover attribuire colpe agli sfortunati genitori per “non aver vigilato” sui figli.
Questo è parecchio ingiusto sia per l’età dei minori ( 13 e 14 anni) sia per le circostanze di tempo e di luogo in cui si sono verificati i fatti (circa le 22 di una serata d’agosto in un’isola italiana).
Credo che nessuno degli ostinati censori del comportamento dei genitori che “non li hanno tenuti a casa”possa attribuirsi comportamenti diversi.
Quanto al Sindaco dott. Aldo Messina, unico imputato, possiamo certamente affermare- da avversari leali quali siamo- che ha tenuto un comportamento processuale e personale encomiabile, pur essendo perfettamente consapevole- come noi- che la responsabilità forse non solo morale dei fatti, come emerge chiaramente da alcune pagine della sentenza di I grado, in possesso del comune perché gli è stata notificata per esteso, si appartiene a tanti altri soggetti.
La causa d’appello verrà trattata il prossimo 24 novembre, prima per vizi di notifica poi per l’emergenza Covid19; verosimilmente l’azione penale sarà prescritta e, in tal caso, resterà solo l’azione risarcitoria anche nei confronti del comune di Ustica che non ha mai, dico mai, stanziato alcuna somma per liquidare il danno, neppure dopo il deposito della sentenza né ha proposto modalità alternative al pagamento immediato e totale.
Ecco perché leggere di delibere di riconoscimento di debiti fuori bilancio, cioè di debiti prodotti violando le norme di contabilità, peraltro per attività non esattamente essenziali, appare come un indice di mancata comprensione della gravità dei fatti e di mancato rispetto degli obblighi derivanti dalla richiamata sentenza e dalle norme di contabilità.
Ed i Santi stanno in cielo mentre sulla terra ci si affida agli Uomini di Buona Volontà.
Cordialità
(avv. Francesco Menallo )
