Ustica sape

Rigetto istanza di sequestro dell’immobile presentata dalla SaBo


[ id=10722 w=320 h=240 float=left]Un ulteriore riconoscimento della correttezza del proprio operato ha ottenuto il Comune Di Ustica nell’annosa vicenda relativa all’acquisizione al proprio patrimonio dell’albergo denominato “San Bartolomeo”: ieri il tribunale ha rigettato l’istanza di sequestro dell’immobile presentata dalla SaBo.

La sentenza di ieri si aggiunge ai numerosi giudizi che hanno visto questa amministrazione sempre vincente. Infine una recente circolare (3/2011) dell’Unità operativa 5.3 “Abusivismo edilizio” rende possibile che l’immobile sequestrato possa essere concesso in locazione o venduto.

Ma andiamo per ordine.

Il T.A.R. Palermo con sentenza n. 1905/2011, ha rigettato il ricorso avanzato dalla Curatela del Fallimento San Bartolomeo tendente ad ottenere l’annullamento degli atti amministrativi emanati dal Comune di Ustica e relativi all’acquisizione gratuita al proprio patrimonio dell’immobile denominato “San Bartolomeo”.

Il T.A.R. Palermo ha, altresì, rigettato con sentenza n. 1904/2011 la richiesta di condono avanzata dalla Sa.Bo. s.r.l. – Società che aveva acquistato dal fallimento l’albergo oggetto della controversia -.

Tali sentenze hanno seguito la decisione della sentenza della Suprema Corte di Cassazione che aveva stabilito la non condonabilità degli abusi edilizi commessi dalla ditta costruttrice dell’albergo.

Il Comune di Ustica è stato assistito nei predetti procedimenti dall’avv. Elvira Machì del Foro di Palermo.

Relativamente alla possibiloità di utlizzare non necessariamente a fini sociali l’immobile sequestrato in quanto abusivo la recente e devo dire poco nota, circolare n. 3 del 2011 del Dipartimento urbanistica, servizio 5, Unità operativa 5.3 “Abusivismo edlizio, dell’Assessorato Regionale Ambiente e Territorio recita che “…potrà valutarsi la possibilità di concedere in locazione gli immobili abusivi che non possono essere concessi in diritto di abitazione”.

” Chiederò prossimamente al Consiglio  di valutare anche questa possibilità. In definitiva oltre all’abbattimento ed al ripristino dei luoghi ed all’acquisizione tra i beni comunali a fini sociali( resta sempre valida l’ipotesi di realizzare un campus universitario) è ora previsto che il Comune, dopo l’acquisizione, possa trarre un vantaggio economico dal bene sequestrato.

Aldo Messina

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