Ustica sape

San Bartolo nel ricordo di una ferita non ancora rimarginata.


E’ innegabile che è con sentimento di tristezza che affronto l’ultima festa di San Bartolo alla quale assisterò indossando la fascia tricolore.

La ferita non ancora rimarginata per la scomparsa di due giovani concittadini che ha lacerato l’anima della nostra comunità che, per l’occasione, ha manifestato una nobile solidarietà e le recenti vicissitudini politiche regionali che hanno creato non poche difficoltà alla nostra collettività, che desidero ringraziare per la civiltà del proprio manifestare, hanno certamente scosso i nostri sentimenti.

Questi ormai quasi dieci anni passati insieme certamente mi hanno cambiato e , per tornare al sentimento religioso, mi hanno fatto conoscere meglio figure di grande valore , come quella di San Bartolomeo Apostolo.

Arthur Schopenhauer affermava che chi propone nuove idee, nuove soluzioni viene in un primo momento deriso, poi combattuto ed osteggiato ed infine, se è fortunato, acclamato.

E’ la storia di tanti, se vogliamo anche di Nostro Signore incoronato e schernito con le spine, poi combattuto e perseguitato(anche oggi pochi sanno che la nostra Fede è la più perseguitata al Mondo e quanto è successo oggi a Biagio Conti ne è conferma) ed infine amato.

E’ anche la storia del nostro Patrono, martire della Fede, ma se vogliamo è l’esperienza anche di quanti tra noi hanno provato ad affermare le proprie idee. San Bartolo pertanto è il nostro Protettore perchè lo riconosciamo come uno di noi.Sono felice di averlo incontrato, averlo amato con voi ed averlo incontrato diciamo personalmente durante l’esposizione delle sue reliquie.

Viva san Bartolo,

Aldo Messina

 

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