Ustica sape

Maggior rispetto per chi vive su un’isola!…


 

L'isola 1

 

Gruppo Consiliare di Minoranza

 

Siamo indignati !

Leggiamo con grande disappunto un articolo pubblicato sul quotidiano “La repubblica” che tenta miseramente di fornire quello che oggi viene definito un “endorsement” ovvero un “appoggio” alla linea scelta dal nostro Sindaco per motivare l’interruzione del servizio di collegamento con la scoperta di una truffa ai danni della Regione. Del resto tempestiva è stata la risposta sul web da parte dello stesso Sindaco che, assumendo quanto riportato nell’articolo a verità evangelica, invitava tutti coloro che non approvano quanto da lui sostenuto a chiedere scusa. Sarebbe il caso di dire che la prima gallina che canta di solito è quella che ha fatto l’uovo, ma lasciamo perdere queste considerazioni poiché, quello che ci preme sottolineare sono alcune considerazioni rispetto al contenuto dell’articolo ed in particolare.

Gli estensori dell’inchiesta giornalistica mettono in dubbio che il servizio di collegamento sia una tratta sociale. Se avessero avuto più tempo, informandosi, avrebbero scoperto che il catamarano che la mattina parte da Palermo alle ore 7.00 porta sull’isola di Ustica gli insegnanti, gli specialisti medici, la fisioterapista e tutto ciò che può servire ad una comunità per farla sentire integrata e non emarginata. Questo non per elemosina ma perché al pari di tutti gli altri cittadini della Regione Siciliana e dell’Italia intera, gli usticesi pagano le tasse in misura uguale a tutti gli altri non ricevendo, in compenso, i servizi di cui godono tutti gli altri cittadini italiani. Inoltre, pagano la benzina in media 40 centesimi in più di quanto la paga un abitante in terra ferma così come in più pagano i generi alimentari i materiali edili etc. etc. per non dire che sulla maggior parte delle prestazioni sanitarie, che non possono essere erogate ad Ustica, sopportano un ticket aggiuntivo dato dal costo a/r dell’aliscafo e spesso dal costo del pernottamento e del vitto. Certo nessuno ci vieta di dormire sotto i ponti e di digiunare così come di morire allegramente tanto tutto ciò non ha nulla di sociale.

Il costo del collegamento, del quale la società dovrebbe farsi carico, è elevato. Scandalosamente elevato. Che la libera stampa si preoccupi di come viene speso il denaro pubblico è certamente encomiabile a patto però che si stabiliscano quali sono i parametri che utilizziamo per giudicare che una spesa fatta con denaro pubblico sia scandalosamente immotivata. Diciamo questo perché non più tardi di alcuni giorni fa è andato in onda sulla RAI, rete pubblica, uno spettacolo in due sere di Roberto Benigni pagato, con soldi pubblici, quattro milioni di euro. Quasi il doppio dell’importo del bando di gara per garantire il collegamento da e per Ustica e Lampedusa per un periodo di cinque mesi. Perché nessuno ha gridato allo scandalo considerato che i soldi pubblici finiscono nelle tasche di un privato cittadino? Non lasciamo sospesa la risposta e proviamo ad immaginare che lo spettacolo era bello, ben fatto, utile alla crescita sociale e culturale di tanti che l’hanno seguito, insomma ha svolto una funzione sociale e quindi merita il costo che abbiamo sostenuto. E’ sorto a nessuno il dubbio che anche per l’isola di Ustica il collegamento svolge un irrinunciabile servizio sociale necessario al suo sviluppo sociale culturale ed economico? Peraltro, se dovessimo usare gli stessi parametri per giustificare il costo sociale del collegamento allora non avremmo proprio nulla da rimproverare alla Ustica Lines che ha svolto il sevizio, fino a poco tempo fa, in maniera impeccabile.

Se poi il problema lo dobbiamo affrontare da un punto di vista ideologico per cui è l’iniziativa privata che dà fastidio e quindi deve essere penalizzata e colpevolizzata a prescindere, allora ci arrendiamo perché in questo caso non c’è spazio per la dialettica. Ci permettiamo solo di ricordare che una compagnia di trasporti a capitale pubblico esisteva ed è fallita nonostante di soldi pubblici ne siano stati spesi in quantità maggiori rispetto a quelli che oggi sono causa di scandalo.

Così come non abbiamo visto né letto alcun commento stupefatto rispetto al finanziamento di quattro milioni e mezzo di euro per ristrutturare il plesso scolastico di Ustica. A nessuno sembrano eccessivi tutti questi soldi? Eppure anche questo è denaro pubblico che va a finire nelle tasche di privati. Però l’interesse primario è che la scuola sia bella e sicura tale da svolgere la sua funzione sociale.

Ed allora perché due pesi e due misure nel definire ciò che è “socialmente utile” e soprattutto che diritto si ha a buttare fango su una comunità volendola condannare ad una arretratezza sociale e culturale?

Rimaniamo indignati.

Gruppo L’Isola

 

Rispondi con il tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pregiudiziale Mussolini

Spett.le USTICA SAPE c.a.  Pietro Bertucci                  Mi sembra proprio che i paragoni calcistici rendano bene l’idea di quest’isola (Ustica) che continua a ballare sul

Read More »

Buon Compleanno

a    Natale Pecora a   Antonina Tranchina a   Rosa Martello e a   Sebastiano Spampinato i Migliori Auguri di Buon Compleanno ^^^^^^^^^^^^^ Oggi si

Read More »