Ustica sape

Siremar, tutto da rifare il Consiglio di Stato blocca la vendita

Antonello da MessinaLa controgaranzia fidejussoria prestata dalla Regione a Unicredit, garante della Compagnia delle Isole, è stata ritenuta aiuto di Stato illegittimo. La gara è da rifare

di  Gioacchino Amato

La cessione dalla compagnia di navigazione Siremar alla Compagnia delle Isole arriva ad un nuovo capitolo del suo lungo e tormentato iter. Il Consiglio di Stato con una nuova sentenza ha fermato l’operazione, accogliendo il ricorso della Società di navigazione siciliana, formata da Ustica Lines e Caronte&Tourist. Le due società, nella gara svoltasi al ministero dello Sviluppo Economico nell’ottobre 2011, erano arrivate seconde, dietro la vincitrice Compagnia delle Isole controllata dall’armatore Salvatore Lauro attraverso la Mediterranea Holding di Navigazione il cui 43 per cento è in mano alla Regione Siciliana. Un’operazione che era già stata bloccata nel giugno del 2012 da una sentenza del Tar del Lazio poi ribaltata da quella della sesta sezione del Consiglio di Stato.

Al centro del contenzioso la controgaranzia fidejussoria prestata dalla Regione siciliana a Unicredit, a sua volta garante di Compagnia delle Isole, e ritenuta illegittimo aiuto di Stato. In pratica la Regione garantiva ad Unicredit la copertura di eventuali inadempienze da parte della Compagnia. Dopo quest’ultima sentenza la gara deve essere ripetuta e il Consiglio di Stato chiarisce che questo compito spetta agli “organi dell’amministrazione straordinaria di Siremar: Commissario straordinario, Comitato di vigilanza e Ministero dello sviluppo economico, ciascuno per quanto di competenza”.

In ballo ci sono i finanziamenti nazionali e regionali che vengono erogati per assicurare un servizio essenziale, i collegamenti fra la Sicilia le Eolie, le Egadi, Ustica, Pantelleria e le Pelagie: lo scorso anno nel bilancio regionale erano 180 milioni di euro. Ma anche la qualità del servizio ed un necessario ammodernamento delle flotta e il problema dei contratti di lavoro. “Solo un centinaio di persone – spiega Calogero Mattone, segretario regionale di Uil Trasporti – hanno un contratto a tempo indeterminato. Gli altri sono tutti precari e si tratta di 300 persone che diventano quasi 700 nel periodo estivo. Una situazione contro la quale i sindacati si sono più volte espressi anche per la delicatezza dei compiti che assolvono questi lavoratori”.

E la sentenza che ha annullato la gara mette in forse il valore di quel 43 per cento di azioni che l’assessore al Bilancio, Luca Bianchi e il governatore Rosario Crocetta, con una delibera di pochi mesi fa avevano deciso di mettere in vendita. Ancora aperta, infine, la procedura di infrazione della Commissione Europea verso lo Stato italiano sempre su questa operazione.

Fonte: Repubblica.it

 


 

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