Ustica sape

SU “L’ODDO VOLANTE”. ANCORA IN OTTIMA COMPAGNIA. OGGI SU E GIU’ CON … FRANCO FORESTA MARTIN.


Iniziale “foto” di gruppo. Nei piccoli paesi sono quattro le figure che comunemente vengono indicate come le più “in alto”: sindaco, maresciallo, parroco e farmacista. Ustica abbonda, ne conta una quinta, settore divulgazione scientifica, nota per le sue grandi qualità professionali, che con passione da sempre mette al servizio della sua isola: è quella di Franco Foresta Martin; con cui oggi, tra una domanda e una risposta, ho piacevolmente quanto informalmente “chiacchierato”.  Buona lettura!

Franco, conosci bene il detto “nemo propheta in patria” ovverosia: <capita che una personalità di prestigio non è apprezzata nel luogo dove è nata>. Quanto ti gratifica il fatto che, merito delle molteplici attività che per passione e professione svolgi nella “tua” Ustica, questa espressione, per unanime riconoscimento, mai e poi mai sarà riferita a te?

= Devo confessarti che il motto latino “Nemo propheta in patria” non ha mai suscitato la mia simpatia perché mi suona come una giustificazione dei propri limiti e dei propri insuccessi. Di fatto, in patria o fuori da essa, qualunque buona iniziativa che si voglia portare a compimento presuppone impegno e passione. Se non si raggiunge l’obiettivo sperato, evidentemente si è sbagliato qualcosa: forse non si è riusciti a conquistare le collaborazioni necessarie, a comunicare in maniera efficace per superare diffidenze e preconcetti. Spero che l’apprezzamento per alcune mie iniziative locali sia il frutto di un tentativo riuscito di trovarmi in armonia con la natura, l’ambiente e la società. In caso contrario, dovrei cercare in me stesso i motivi dell’insuccesso e non riversarli sugli altri.

– Nel tempo passato ma anche vicino a noi appassionati e stimati studiosi, pur non isolani, si sono spesi in continue e molto impegnative ricerche di terra e di mare Ti chiedo: per primi chi ospiteresti di diritto in una ideale “hall of fame” locale?

= Senz’altro coloro i quali sono riusciti scoprire, ad evidenziare, a valorizzare un aspetto, magari un dettaglio, della nostra isola, che ne fa un luogo peculiare, un caso di studio esemplare in tutto il mondo. Ustica esibisce tante palesi bellezze. Ma poi accanto ad esse l’isola possiede dei gioielli nascosti che ancora non erano stati portati alla luce. Chi è riuscito a valorizzarli e a renderli fruibili merita, come dici tu, l’ unanime riconoscimento. E, senza fare nomi e dare pagelle, sono in tanti: artisti, letterati, storici, archeologi, scienziati, professionisti, sportivi, ad avere acquisito questo merito per l’impegno profuso nella valorizzazione di Ustica.

Franco, durante le visite guidate al Laboratorio-Museo della Falconiera che dirigi, ai siti archeologici, ai luoghi di interesse culturali dell’isola da parte dei giovanissimi “apprendisti” numerosi al seguito, scolaresche locali o esterne, di volta in volta registri continua e crescente attenzione verso quanto da parte tua è oggetto di spiegazione e illustrazione. Il volontariato con i piccoli è per te appagante tanto quanto il lavoro che professionalmente svolgi con i “grandi”?

= La cosa più gratificante è riuscire a spiegare e ad illustrare alcuni aspetti straordinari di Ustica agli stessi nativi, grandi o piccini. Ognuno di noi, quando vive in un luogo, tende a dare per scontati il paesaggio e le cose che lo circondano. Ma basta uscire dalla routine per scoprire, dietro quelle consuete immagini, paesaggi e storie notevoli. Bellezze nascoste fra tante bellezze palesi.

– Ora una domanda “tecnica”. Le moderne tecnologie di cui si dispone agevolano e non poco le ricerche archeologiche. Strumento di ultimissima generazione, salvo che mentre chiacchieriamo non risulti già superato, è il “drone”. Ecco, questo nuovo, chiamiamolo, “volatile” in che cosa è più di ausilio rispetto ad altri mezzi di assistenze già in uso?

= Secondo me la cosa più straordinaria del drone è quella di fornirci immagini diverse del medesimo paesaggio, a seconda delle circostanze di ripresa. L’ altezza del Sole e quindi l’incidenza variabile dei raggi solari, la pioggia o la siccità, la vegetazione folta o diradata, cambiano il volto del medesimo paesaggio nell’arco di una stessa giornata, di una stessa stagione, di uno stesso anno. Il drone ci restituisce mille diverse immagini del medesimo luogo, facendoci scoprire dettagli inimmaginabili e preziosi per varie discipline, e con poca spesa rispetto alle foto aeree del passato.

Franco, quasi alla fine cambio del tutto argomento. Nell’isola da qualche tempo vengono lanciati appelli a trasformare in coesione tutto quanto finora nelle locali istituzioni comunali, portato avanti in divisione; Da osservatore quanto basta di tali specifiche vicende usticesi mi dici la tua su questa emergente invocazione all’UNITA’, magari, chissà, preparatoria di successive svolte amministrative “rivoluzionarie” per l’isola?

= L’Unità e il superamento delle divisioni, come ben sappiamo, sono propositi encomiabili ma di difficile attuazione nella pratica quotidiana in cui inevitabilmente prevalgono personalismi e interessi di parte. Sinceramente i sentimenti di unità per ora li vedo realizzati solo nello spazio limitato della Chiesa, in quegli attimi in cui il sacerdote esorta a scambiarsi il segno della pace e tutti, reciprocamente, ci regaliamo un sorriso sincero.

– Ed ora la sotto-rubrica conclusiva “Via col…vanto”. Per caso ti trovi a dover, appunto, vantare ad altri la tua isola di Ustica; quale descrizione brevemente in particolare privilegeresti?

= A chi non conosce Ustica e non c’è mai stato, a chi c’è stato ma ancora non la conosce a fondo, suggerisco di andare o tornare a Ustica con lo stesso spirito dei “Tre principi di Serendippo”, personaggi di un’antica fiaba persiana. I quali, nel corso del loro viaggio, facevano, una dopo l’altra, stupefacenti scoperte, accompagnate da emozioni straordinarie, un po’ per la loro sagacia di saper guardare alle cose con occhi curiosi, e un po’ per la magia ispiratrice dei luoghi e del paesaggio.

Ho iniziato con una “foto”, chiudo con un siparietto (immaginario ma non troppo). Mi congedo dall’ospite con un: Grazie dottor Franco Foresta Martin per la sua cortese disponibilità”… e lui sorpreso: Ma che dottore e dottore! e poi, che fai, mi dai del lei?; hai forse dimenticato che siamo cugini? in tutta sincerità: Franco, non ci fare caso; niente, è che nella circostanza mi ha “preso” più il professore che il parente”. … Alla prossima! Con chi mi accompagnerò? Repetita iuvant: continuate a seguire <Usticasape> e lo scoprirete.

Mario Oddo
odmar@libero.

 

 

 

 

 

 

Rispondi con il tuo Commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Buon Compleanno

a    Natale Pecora a   Antonina Tranchina a   Rosa Martello e a   Sebastiano Spampinato i Migliori Auguri di Buon Compleanno ^^^^^^^^^^^^^ Oggi si

Read More »