Buonasera, mi auguro , piuttosto di prorogare la data di scadenza,che il nuovo Sindaco possa rivedere quell’assurdo aumento del 120% della tariffa del consumo di acqua, mediamente pagavo €350/ €370 annui ,mi è arrivata una bolletta ,a fronte di un piccolo aumentodi consumi, di €880,00!!!!!!
“A lavare la testa all’asino si perde acqua, tempo e sapone”
Nell’ambito di una partecipata assemblea convocata ieri pomeriggio la cittadinanza (quella vera!) si è espressa favorevolmente agli orari proposti dal gruppo di minoranza “L’Isola” come soluzione alla riduzione del numero di corse decisa dal Governo Regionale a guida PD.
Nonostante ciò il Sindaco, investito dell’autorità di “ducetto”, accetta, senza confronto con i cittadini e gli operatori del settore economico, quanto scaturito da un incontro (a porte chiuse) in Prefettura sempre e solo con i funzionari regionali.
Per evitare equivoci, ribadiamo che la soluzione trovata dall’Amministrazione Licciardi ed accettata dalla Compagnia di trasporto, è penalizzante e non priva di ripercussioni negative per gli usticesi.
Anche in questo caso il tempo darà ragione e nell’attesa continueremo la nostra azione per limitare i danni che questa Amministrazione produce giornalmente.
Leggo dall’albo pretorio copia di deliberazione della Giunta Comunale, avente ad oggetto l’ “Adeguamento tariffe acquedotto anno 2017″, e senza nemmeno leggere il contenuto mi domando: ma adeguamento a che cosa?
Nel cercare una risposta immagino che, probabilmente, c’è una direttiva Europea che ci obbliga, pena il rischio di una procedura di infrazione, ovvero che è stato deciso di uniformare le tariffe dell’acqua a quelle di New York, considerato che negli ultimi anni il reddito medio pro-capite ad Ustica è cresciuto a dismisura.
Sarà, ma sia nel primo caso, che nel secondo, non riesco a farmi convinto.
Così, come poco convincente è la spiegazione che arriva dall’Assessore al bilancio, la quale, con immediatezza postuma, parla di adeguamento al costo unitario per metro cubo che il Comune corrisponde alla società che gestisce il dissalatore.
Parlare, quindi, di aumento del costo dell’acqua è sbagliato.
Bene, allora vuol dire che l’Assessore al bilancio avrà la cortesia di chiarire perché l’aumento dell’80% riguarda le altre fasce di consumo (che già coprivano abbondantemente il costo sostenuto dal Comune), nonché tutte le altre categorie elencate nella tabella e che nulla hanno a che fare con il costo per MC dell’acqua pagato dal Comune.
Vorrà, inoltre, chiarire perché parla di aumento dell’80% quando l’incremento per la fascia cosiddetta “agevolata” (0-60 mc) per i residenti passa da 0,33 ad 1,00 euro con un incremento pari al 200%.
Evidentemente, la giunta del PD sconosce, o ha disconosciuto, il significato della tariffa “agevolata”, nonché il suo valore sociale, volto a salvaguardare le famiglie economicamente disagiate.
Non era e non è per nulla scandaloso che il costo a MC per la fascia “agevolata” fosse inferiore a quello pagato dal comune, poiché la differenza viene compensata dalle altre fasce notevolmente eccedenti il costo unitario.
In questo caso, poiché l’acqua è un bene primario, interviene la fiscalità generale a compensare i maggiori costi, rendendoli, così, sopportabili da tutti.
Mi verrebbe voglia di ricordare a questa giovane ed emergente classe dirigente del PD, eredi del comunismo, il pensiero di Karl Marks: “Da ognuno secondo le proprie capacità ad ognuno secondo i propri bisogni“.
Anche se politicamente non appartiene alla mia storia, lo ritengo, comunque, un principio che ogni buon amministratore, di piccolo o grande ente locale, dovrebbe tenere ben a mente.
La verità è che si possono raccontare tutte le storie che si vogliono, ma l’aumento ha una sola finalità, ovverosia quella di aumentare le entrate per coprire maggiori spese anche sulla pelle dei più deboli.
Pur di dimostrare che tutto andava a gonfie vele, nei tre anni trascorsi con Licciardi alla guida del Paese, si è speso tanto e male.
Soldi che non c’erano che, comunque, sono stati trovati producendo debito, oltre a quello già accumulato nel passato, che naturalmente ora dobbiamo pagare.
Era inevitabile che aumentando la spesa senza correggere i conti si sarebbe arrivato ad un momento in cui diventa impossibile pagare i debiti (con le entrate correnti) ed assicurare i servizi pubblici.
L’evidenza dei fatti, oramai innegabili, costringono Sindaco e Giunta a prendere atto del proprio fallimento e conseguentemente di quello del Comune amministrato.
La mancata predisposizione del bilancio 2016 è la certificazione dello stato in cui versano le casse del Comune di Ustica con l’aggravante che ad oggi non c’è nemmeno uno straccio di bilancio.
Nel frattempo, l’isola viene amministrata in modo creativo impegnando somme in assenza dell’unico strumento che autorizza a spendere i soldi quale è il bilancio.
Impegni di spesa, inutile dirlo, tutti illegittimi che in un prossimo futuro dovranno essere riconosciuti come ulteriori debiti fuori bilancio proprio perché non siamo in esercizio provvisorio ma in gestione provvisoria con norme di legge particolarmente stringenti in tema di autorizzazione alla spesa.
In tale quadro, disperato appare il tentativo del Sindaco di addossare le responsabilità sempre a qualcun altro, tentativo inutile perché sulla disastrata situazione contabile delle casse comunali ci sono le impronte digitali sue e della sua amministrazione.
Già, perché, dove si sarebbe arrivati era facile capirlo e doveroso cambiare direzione, invertire la rotta, invece il Sindaco e la sua maggioranza, sordi ad ogni richiamo, si sono lanciati in
una inutile corsa contro il tempo che tuttavia, ogni giorno che passa, appare sempre di più una corsa disperata.
Non si sarebbe dovuto arrivare a questo punto ma purtroppo ci siamo e ai problemi economici dovremo sommare quelli gestionali che saranno ulteriormente aggravati dalla ridotta capacità di spesa.
Insomma non soltanto ci tocca la “Tassa Licciardi” ma, prossimamente dovremo fare i conti con l’eredità che questa amministrazione ci lascia in dono.
Grazie all’iniziativa dei Consiglieri del gruppo di minoranza “L’Isola” è tornata all’attenzione dell’amministrazione il problema del rifacimento del sistema acquedottistico del Comune di Ustica.
Con una interrogazione al Sindaco, primo firmatario il capogruppo Felice Caminita, i consiglieri hanno chiesto a che punto era l’iter burocratico del progetto “cantierabile” , già esecutivo in quanto approvato nel 2011 dalla giunta precedente, atteso che le risorse, a contribuzione pubblica inserite nel POT 2004-2007 dell’ATO1PA, risultavano disponibili per complessivi € 2.041.674.
Comunque, qualora fossero sorti “impedimenti” a noi non noti, si fa presente che il progetto di ristrutturazione dei serbatoi può essere inserito negli interventi che a breve la Giunta Regionale finanzierà con fondi nazionali e comunitari. In questi giorni l’Assessorato Regionale Energia e Servizi di Pubblica Utilità’ sta per promuovere, con contribuzione pubblica, una lista di interventi nel settore idrico e depurativo da realizzarsi entro il 31/12/2015. …=
E’ noto a tutti lo stato di degrado in cui versano i serbatoi del sistema idrico che non subiscono interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria da più di 3 lustri e non appare più rinviabile un intervento strutturale visto che l’opera era già stata finanziata.
Nel corso del dibattito, che si è svolto a seguito della interrogazione, si è convenuto, tra tutti i Consiglieri, di convocare in Consiglio l’ingegnere progettista dando l’occasione a tutti, cittadini e consiglieri, di potere conoscere il progetto ed i tempi di realizzazione dell’intervento stesso.
Ad oggi, purtroppo, non risulta ancora alcuna nota di convocazione dell’ingegnere progettista da parte del Presidente del Consiglio, al quale era stato dato mandato
Si rammenta che l’ASP di Palermo in data 28 Maggio 2014, in una lettera indirizzata al Sindaco di Ustica, a seguito del rapporto di prova n. 14/02550 del 27/05/2014 nel serbatoio di via Confini, comunicava la “non conformità parametri D.Lgs 31/2001”. Conseguentemente si invitava il Sindaco a “intraprendere urgentemente tutte le iniziative al fine di verificare ed eliminare la causa di tale non conformità (compresa la eventuale pulizia e sanificazione del serbatoio idrico) e attuare i relativi provvedimenti intesi a ripristinare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano e ad informare, che l’acqua in distribuzione dal serbatoio di Via Confini può essere utilizzata solo per uso igienico- sanitario…”
Sig. Sindaco, da allora ad oggi quali interventi sono stati fatti o programmati all’interno e all’esterno dei serbatoi?
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