Ustica sape

“Acquario?” … Opera incompiuta


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COMMENTO

Dalla California Agostino Caserta

Veramente sarebbe molto interessante, nell’interesse di tutti, viste anche le imminenti elezioni, di sapere come e per quale motivo e’ successo questo fiasco del nuovo Acquario.

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Da Gela Sebastiano Spampinato

Ma perchè non si cerca di sapere di chi è la colpa di questa opera incompiuta?

Zona Acquario – posizionamento boe


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Una gita all’acquario


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Da Palermo Eliana Dominici

magari…riaverlo in funzione

……..

 

Mareggiata – Acquario


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Zona ex Acquario


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COMMENTO:

Dalla California Agostino Caserta

Io la chiamerei “Caletta” per come e’ sempre stata chiamata e non Caletta Santoro. Ho tutto il rispetto per il sig. Santoro che ho conosciuto e di cui ricordo che guido’ una vespa ad Ustica per 20 o piu’ rassegne quando veniva con lo staff da Palermo durante le manifestazioni e dalla quale era inseparabile e concordo con G.nni Martucci sul futuro dello scivolo. Il sig. Santoro fu quello che durante qualche Rassegna vicino lo scivolo si vide piu’ di altri ( sempre con la vespa ! ) dopo di che tutto fu abbandonato. In realta’ il tutto fu un completo aborto, finanziato con i soldi dei contribuenti chissa’ per quale motivo perche’ non venne mai usato mai, mai. E ancora si piangono le conseguenze. Penso sinceramente che la parola Santoro dai buonpensanti non dovrebbe essere usata perche’ in realta’ non fa altro che ricordare a tutti di un’altra “OPERA RUDERE” fallimento che e’ davanti gli occhi di tutti. Ad Ustica purtroppo ci sono pochi punti di balneazione, questa e’ una fra le piu’ belle e continuare a tenerla deturpata non e’ producente. Sarebbe bene provare anche di correggere le strane abitudini ( di toponomastica ) mentre si e’ in tempo.

 


Da Ustica Giovanni Martucci

SCIVOLO EX ACQUARIO Bella vista ma non per la struttura in primo piano che offre un’immagine di degrado ed abbandono. Mi riferisco allo scivolo antistante l’ex acquario presso la caletta Santoro, raffigurato nella foto. Sento dire da più parti, a ragione, che il cemento deturpa la natura e che nella nostra isola bisogna limitarne l’uso e su questo concetto, personalmente, sono perfettamente d’accordo. Ma, se un manufatto realizzato dall’uomo, che è anche lui creatura della natura, esiste da tanti anni ed è stato ridotto dalle mareggiate allo stato che vediamo nella foto, ritengo che debba essere soggetto a ripristino e a successiva periodica manutenzione, sia perché in questo stato non offre affatto una bella immagine, sia perché va a minare l’incolumità delle persone che frequentano la caletta, in special modo persone anziane e bambini. Una alternativa potrebbe essere quella di eliminarlo totalmente dato che non svolge più la funzione per la quale, a suo tempo, è stato realizzato, riportando così la caletta al suo naturale stato. G.nni Martucci

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“La zona ex acquario” o “Caletta” insenatura incantevole qui sembra invece una “zona di guerra” . Sarebbe proprio intelligente con poca spesa togliere il cemento ( che serviva come scivolo per barche,pero’ mai viste scivolare…..),ripulire, e fare ritornare la spettacolare baia e spiagetta al naturale. La bruttissima (da fuori ) costruzione dell’acquario e’ un altro problema……Queste “cose” se si vuole un bel turismo dovrebbero essere viste e aggiustate e non deve essere sempre il comune ad avere l’iniziativa ( tra consiglieri,assessori ecc. sono solo 15 ) lo possono fare anche i cittadini a suggerire scrivendo al Comune. Siamo tutti sulla stessa barca.

Francesco Rossi

A Roma l’acquario del futuro: tunnel, cascare e parcheggi

ROMA (6 gennaio) – L’obiettivo è emulare o addirittura superare il successo turistico di quello di Genova: è prevista per ottobre l’inaugurazione dell’Acquario di Roma.

Sorgerà all’Eur, a ridosso del laghetto e vedrà la riproduzione di ambienti tipici del mar mediterraneo, con il disegno delle coste italiane, marocchine, egiziane. Il progetto è realizzato da un gruppo di imprenditori riuniti nella Mare Nostrum srl ed è in project financing, con un costo complessivo intono agli 80 milioni di euro, interamente a carico dei privati.

Insieme all’acquario, che sarà uno dei più grandi a livello continentale, ci sono 700 posti auto circostanti, utilizzabili anche dai residenti del quartiere, sempre più alla ricerca di spazi dove parcheggiare, soprattutto durante il giorno. L’esterno vedrà una serie di cupole di vetro e, secondo il progetto, avrà un corridoio pedonale ben delineato dalle stazioni della linea B della metropolitana di Eur Fermi ed Eur Palasport.

All’ingresso, sfruttando anche lo scenario naturale del laghetto, ci sarà una cascata, seguita da tunnel trasparenti, che consentiranno una visione reale dell’ambiente sottomarino. Tra le vasche, una sarà dedicata ai “mari d’Italia”, con la riproduzione delle località marine italiane, tra cui Portofino, la Maddalena, la riserva marina di Ustica, il Parco del Conero e le Isole Eolie. Un’altra sala servirà per le mostre e le esposizioni e, ad essa, si aggiungeranno aule per lezioni di esperti e per il “touch-pool”, il contatto diretto con pesci e altri animali che popolano il mare. Lo spazio complessivo sarà di 14.500 metri quadrati, i lavori sono iniziati nel corso del 2010.

Fonte: Il Messaggero.it – di Luca Brugnara

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