Ustica sape

Ustica, molo alternativo zona Cimitero


Zona molo del Cimitero
Zona molo del Cimitero

Ustica, zona molo alternativo del Cimitero


 Zona Molo alternativo del Cimitero

Approdo alternativo allo spalmatore – “solo gli stupidi non cambiano opinione”

Molo alternativo Punta Spalmatore

 

 

SOLO GLI STUPIDI NON CAMBIANO OPINIONE: questa massima è diffusamente utilizzata dai voltagabbana. Un paio di giorni fa postavo su facebook tale concetto che ancora una volta si è mostrato di attualità . Tale post continuava col cambio di opinione dettato, probabilmente, da un proprio personale tornaconto.

Nel Consiglio comunale del 25/05/2015 l’amministrazione Licciardi, su richiesta di 3 consiglieri comunale di “Ustica Democratica”, ha proposto un atto di indirizzo per la realizzazione dell’approdo alternativo in località Spalmatore.

E sino qui nulla di trascendentale o scandaloso: è nella prerogativa di qualsiasi consigliere proporre, approvare o non approvare, astenersi, criticare, modificare ecc. ecc.

Ma ha davvero dell’inverosimile se tale atto di indirizzo viene proposto da coloro i quali due anni prima, durante la loro campagna elettorale, lo hanno osteggiato e criticato ed hanno addirittura deriso, in tutte le salse e maniere, la parte avversa politica che invece sosteneva la fattibilità e l’utilità di tale approdo alternativo, con l’utilizzo dello stesso solo in determinate condizioni.

Quanto è avvenuto continua ad (altro…)

Ustica, sbarco molo alternativo zona Cimitero


Ustica, sbarco molo alternativo zona Cimitero

Ustica, approdo alternativo e faraglioni


Zona Cimitero - faraglioni

Ustica: Molo alternativo e faraglioni


Molo alternativo - faraglioni

Molo Alternativo Cimitero


 

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COMMENTO

Da Ustica Calogero Pitruzzella

Caro Pietro, forse mi sono perso qualcosa per quanto riguarda il molo al cimitero, ma dimmi in quale riunione si e parlato del molo alternativo al cimitero, comunque voglio dirti che il molo in oggetto non e funzionale, richiede una modifica radicale e predisporlo in diverse funzionalità per combattere i venti di traversia, comunque la presenza degli esperti in materia, addetti a questi tipi di lavori potranno dare una risposta ben precisa. ti saluto un abbraccio Calogero Pitruzzella.

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Da Milano Mino De Girolamo

Caro Pietro bellissima foto del molo Cimitero con un mare bellissimo e calmissimo ! Ma nel titolo la parola “alternativo”suona quasi come una beffa ! Come tutti sanno sopratutto d’inverno ed anche in primavera il molo Cimitero tanto alternativo non lo e’!! Con questo non voglio riaprire una polemica che come tutti sanno e’ stata coinvolta la vecchia Amministrazione Comunale -Capitaneria, vari Enti ecc. ecc. , mi piacerebbe sapere che fine ha fatto il vecchio progetto proposto (ed accettato da quasi tutti i cittadini che allora furono coinvolti ), da Salvatore. Militello .Comunque in questo momento di grave crisi ,dove difficilmente le promesse dei politici arrivano a buon fine , cito un vecchio proverbio che dice : meglio feriti che morti !!! Teniamoci il Molo “alternativo” del Cimitero.Un affettuoso saluto Mino De Girolamo .

Area Marina Protetta e Approdo alternativo


[ id=11074 w=320 h=240 float=left] Non risponde al vero che in Ustica è crescente il disinteresse nei confronti dell’area marina protetta, come afferma Mimmo Fontana-Presidente di Legambiente Sicilia. Egli affermando ciò dimentica che l’allora Riserva Marina è stata voluta dagli usticesi che, fin dall’inizio, hanno capito quali benefici avrebbe potuto apportare all’economia isolana, non gli è stata imposta da nessuno. La riserva marina è stata istituita su un progetto promozionale redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune di Ustica ed il verbale di istituzione della stessa è stato firmato in Ustica nell’aula consiliare presenti i due ministri: Marina Mercantile (Ministero oggi soppresso) e Ambiente ed il Sindaco di Ustica pro tempore.

La Riserva di Ustica, è stata la prima ad essere stata istituita in Italia, se si esclude quella di “Miramare” che, essendo di limitata estensione più che di riserva trattasi di un parco.

Certamente un decennio di gestione commissariale che nulla o poco ha fatto, fa pensare che gli usticesi non sono più interessati alla riserva. Niente di tutto questo Ustica spera che la gestione della stessa possa tornare al più presto al Comune di Ustica e riprendere così quel cammino radioso, interrotto solo per la cocciutaggine di qualcuno-

Il Presidente di legambiente accusa ancora la comunità usticese di non mettere in campo alcun sforzo di creatività e, quindi suggerisce anziché realizzare un approdo alternativo, che (altro…)

Uso esclusivo del “Molo Spalmatore” per i tuffi.


[ id=10964 w=320 h=240 float=left] Allorché Salvatore Militello ebbe a rappresentare la necessità che il pontile di Punta Spalmatore venisse completato, pensavo che tale iniziativa dovesse ricevere il plauso da parte di tutta la popolazione usticese, poiché se il completamento di tale opera andasse a buon fine, eliminerebbe, come è capitato ad ognuno di noi, il pericolo, dopo ore di navigazione, di fare ritorno nel porto di partenza senza che la nave avesse effettuate le operazioni di ormeggio (qualche volta addirittura non parte in previsione di questa eventualità), per le avverse condizioni meteo marine negli approdi attualmente operabili Non è stato come io pensavo. Si sono formati, assurdamente, due schieramenti: i favorevoli ed i contrari.

I favorevoli, che Grazie a Dio hanno capito l’importanza di un approdo al riparo dai venti del Primo e del secondo quadrante, sono la maggior parte degli isolani e gran parte degli amanti dell’isola, ma vi è anche una parte di isolani e non, per fortuna pochi, fra questi il Sindaco, che sono contrari all’iniziativa.

Esaminiamo i motivi di queste contrarietà:

Primo fra tutti il Sindaco, per un motivo certamente encomiabile: Non vuole aggiungere cemento al cemento. Il Sindaco, però, non vive nell’isola e se anche a lui qualche volta è capitato che la nave abbia fatto ritorno a Palermo senza essere riuscita ad approdare nell’isola, poco o nulla gli importa in quanto egli vive a Palermo e quindi non risente dei disagi degli isolani.

La coscienza ambientalista che è in ognuno di noi isolani ha fatto si che Ustica si presenta ancora integra senza che le coste siano state invase dal cemento Per dimostrare come gli abitanti rispettano l’ambiente basta ricordare che nessuno ha imposto all’isola la Riserva Marina, ma siamo stati noi a chiederne l’istituzione. Tutte le altre riserve sono state istituite con la imposizione dello Stato e, molte volte, con il parere contrario delle popolazioni.

Il completamento del pontile dello Spalmatore, come ho già riferito in un mio precedente intervento, richiede modestissime opere. E’ sufficiente la realizzazione di un muretto di sponda , che si realizza da terra, senza l’intervento di mezzi marittimi, ed il livellamento dell’ultima parte della scogliera, di già in precedenza spianata, senza che queste opere apportino uno sconvolgimento ambientale, in quanto il pontile di già è esistente. Il prolungamento del muro di sponda potrebbe essere realizzato in pietra a faccia vista in modo da integrarsi perfettamente nella scogliera. .

L’ambiente deve essere inteso in una visione dinamica e non statica. A che serve avere coste che sembrano delle sculture che si aprono nella roccia, un mare luminoso cristallino e fondali di ineguagliabile bellezza se questi doni della natura non possono essere facilmente goduti per difficoltà di accesso o per mancanza di visitatori che disertano l’isola per la paura di rimanere bloccati per mancanza di collegamenti..

Alcuni temono che il completamento del pontile verrebbe ad impedirne l’utilizzo quale solarium. Nessuna paura in questi termini poiché il pontile quale ormeggio verrebbe utilizzato soltanto in emergenza (con tempi limitati allo sbarco e imbarco passeggeri e mezzi) e tale situazione raramente si verificherebbe nel periodo della bella stagione.

Qualcuno è addirittura contrario poiché teme di non poter più tuffarsi. sbaglia poiché il completamento del pontile gli consentirebbe in testata di usufruire di un trampolino naturale con un fondale sottostante di ben diciotto metri .

Il lamentarsi che il pontile, anche se incompleto, verrebbe utilizzato come approdo per i diving o per le barche, per chi vive di turismo, è incomprensibile, dovrebbe augurarsi che lo stesso venisse frequentato da uno sciame di yacht e, questo significherebbe che l’isola finalmente comincerebbe ad invertire il negativo processo di crescita..

Nessuna paura per la possibile interdizione del pontile ad uso dei bagnanti, non esiste alcun motivo per cui ciò possa avvenire. Il completamento servirebbe ad aumentare notevolmente la superficie a disposizione per la balneazione anzi, tale area, potrebbe essere attrezzata per l’utilizzo balneare.

Lo si ripete l’utilizzo del pontile quale approdo avverrebbe nella brutta stagione, difficilmente nel periodo estivo, per cui nessuna interferenza e nessun disturbo verrebbe arrecato ai bagnanti.

La messa in sicurezza della Cala Santa Maria, opera questa che ci si augura che, negli anni, possa essere realizzata, anche se si è un po’ scettici per gli alti costi, in ogni caso non risolverebbe totalmente il problema degli approdi in quanto la Cala S. Maria rimarrebbe sempre soggetta alla traversia dei venti meridionali.

Noi siamo più che convinti che l’approdo alternativo di “Punta Spalmatore” aprirebbe nuovi scenari in positivo e i nostri ragazzi avrebbero maggiori spazzi anche per i loro “tuffi” e per godersi tramonti mozzafiato.

Non è certamente in pericolo la integrità della zona di riserva integrale dell’area marina protetta , poiché nella delimitazione della zona “A” abbiamo, a suo tempo, tenuto presente la presenza del pontile e di conseguenza è stato lasciato libero un ampio specchio acqueo antistante la scogliera di Punta Spalmatore, operazione questa che ho curato personalmente con l’ausilio del puntone messoci a disposizione dalla ditta Adorno di Palermo, comandante del mezzo nautico Calogero Pitruzzella.

Certamente encomiabile la paura dei giovani per la integrità della zona di riserva integrale. Ma possono stare tranquilli poiché, lo si ripete, tale zona non verrà minimamente interessata dalle operazioni di ormeggio della nave di linea.

Mi auguro che questo mio intervento possa aver fugato qualche dubbio e possa così contribuire a dare tranquillità agli scettici.

Salvatore Compagno.

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COMMENTO

Dalla Germania Josè Zagami

Salve Sig. Salvatore C.,

il suo commento-appello dovrebbe far riflettere, specie coloro che continuano a comportarsi come gli STRUZZI…!!

 

 

Molo Alternativo Punta Spalmatore: Intervista al Sindaco – Seconda Parte

PASSATO

Si è detto che io avrei perso 3.000.0000 di Euro per il famoso molo che il CIPE aveva programmato. Io lo dicendo a microfoni aperti – quei soldi non ci sono mai stati, è stato soltanto un battage pubblicitario in campagna elettorale dall’assessore Parlavecchio.

Vengo convocato in prima riunione perché l’assessore Parlavecchio aveva intenzione di sbloccare quei soldi – ti figuri se un sindaco non va ad una riunione del genere. Era presente il suo Direttore Generale Casarubia. Ad un certo punto l’Ass. Parlavecchio si rivolge al suo Direttore Generale e gli chiede di sbloccare quei soldi – Quali soldi risponde il Direttore – Quelli del CIPE risponde l’ASS. Parlavecchia – Quei soldi, risponde Casarubia, non ci sono mai stati – Ormai andiamo avanti, risponde Parlavecchia, semmai li raddoppiamo…

Non è un caso che alle successive riunioni non ha mai partecipato né Casarubia né il compianto e defunto Giuseppe Giunta, Direttore delle Isole minori e tu sai essere vicinissimo, perché dello stesso identico avviso. Io stesso ho partecipato alle prime riunioni, poi ho capito la mala parata e non ci sono andato più – ci sono gli atti delle riunioni, sono ufficiali e si possono vedere. È andato a posto mio l’ex compianto Presidente del Consiglio Vito Natale e molto spesso anche, su suo invito, il dott. Rosario Calì allora, peraltro, Presidente dell’Ente Aeroporto e allora come oggi, persona piuttosto potente (esistono i verbali).

Io ho dato il mio assenso a fare il molo al villaggio dei pescatori, pur essendo a livello personale scontento. Il sindaco spesso deve fare quello che i cittadini chiedono – differente da quello che lui pensa. È vero, questa cosa io non l’ho seguita perché non amo farmi prendere per il sedere. Non ti pare strano che subito dopo le elezioni Regionali di questi tre miliardi di Euro non se ne è parlato più? Dove sono finiti quei soldi? Io dico che non ci sono mai stati.

Io invito chi non ci credesse a chiedere a Casarubia (ex Direttore Generale) o a chiamare Pietro Viviano (capo Genie Civile Opere Marittime) e chiedere che fine hanno fatto quei soldi. Tutto questo ha comportato che in un eventuale finanziamento del CIPE , essendo che noi eravamo in graduatoria prima e lo siamo tutt’ora, noi siamo i primi in classifica. Quindi se dovessimo presentare un progetto, e qui chiedo a tutta l’amministrazione un maggiore impegno, noi saremmo finalmente i primi.

Ecco perché io, il vice sindaco e il presidente del consiglio un anno fa siamo andati a Roma, al nuovo CIPE a chiedere questo finanziamento e hanno confermato che non c’è mai stato un finanziamento e che siamo i primi in classifica.

Per il passato ha ragione Militello quando dice che noi dobbiamo fare i conti con scelte sbagliate del passato sulla ubicazione dei moli ed è l’unica cosa di sensato, mi è stato detto, che è stato scritto. Questi sono i moli che abbiamo, non è che possiamo andare a ricostruire tutto ex novo anche perché sarebbe una fase di transizione di difficile gestione.

Abbiamo un tempo che è impazzito ed io ho paura. Abbiamo delle strutture che sono state dichiarate fatiscenti, ed io ho paura – non solo ho paura ma ho anche delle responsabilità e non voglio salire e scendere dal tribunale. Ieri, come tu hai scritto, sono stato convocato in tribunale, per un incendio che sicuramente non ho appiccato io (ero a Palermo). È stata negata l’archiviazione e l’indagine andrà avanti per altri cinque mesi, probabilmente sarò inquisito perché non ho vigilato opportunamente. Non sarà inquisito, invece, chi ha dato fuoco, vedi la follia, ma io che non ho vigilato appositamente.

Io non voglio essere inquisito anche per il porto e lì sarebbero danni maggiori , che un semplice incendio.

Noi dobbiamo mettere in sicurezza prima quello che abbiamo, se poi il prossimo sindaco, il prossimo consiglio comunale, i prossimi cittadini vogliono anche studiare nuovi sistemi, io non ho niente in contrario. Posso essere contrario a livello personale, ma comunque poco conta perché non sarà questa amministrazione a portarlo avanti, perché non ci sono i soldi, mentre è possibile che, se non facciamo tante storie, se non facciamo tante liti avremo i soldi, in quanto messa in sicurezza, in quanto pericolo per l’incolumità della nostra comunità, per poter mettere una buona parola su questi moli che sono fatiscenti. Questa è la storia.

Verso settembre ho organizzato, a mie spese, un incontro ed è venuto ad Ustica il Direttore dei Beni Culturali Campo (oltre che il soprintendente Gullo) il quale ha visto dal mare queste strutture e ha detto: Sig. Sindaco ma lei lo sa che sono tutti fuori legge perché Il cemento non può essere più a vista e lei dovrebbe ricoprilo in pietra. Il cemento è proibito .

Per quanto riguarda OGGI io, comunque, ieri ho avuto un incontro con il Genio Civile Opere Marittime, non l’ho detto niente nemmeno ai miei più stretti collaboratori perché non ho avuto il tempo di parlare con loro. Ci siamo aggiornati, alla presenza dell’Ammiraglio che deve valutare la sicurezza, perché è giusto così, perché io devo pensare alla vostra sicurezza più che ai vostri approdi, al 6-12-2011.

Io ho fretta perché se viene un temporale come quello della Liguria o come quello di Napoli, altro che discutere dove facciamo il molo… Io ho fretta di mettere i due moli in sicurezza.

Tre modi quindi di affrontare il problema.

PRESENTE – è quello che ho fatto io e non ci sono alternative, anzi gli sto dando anima e cuore.

PASSATO – Ho parlato abbondantemente facendo nomi e cognomi, chi mi vuole dire qualcosa di diverso me lo venga a dire. Io sono stato fin troppo preciso e comunque ho i verbali per le mani compreso la pedissequità degli incontri del Dott. Vito Natale ed il Dott. Rosario Calì, quando ci andava.

FUTURI – Se la vedrà il prossimo sindaco io non ci arriverò a fare questa cosa. Tutto ciò, comunque, va in consiglio comunale.

 

Molo Alternativo a Punta Spalmatore: Intervista al Sindaco


Il sindaco A. Messina con un suo lungo ed articolato intervento (presente, passato e futuro) cerca di “spiegare” il perché ha espresso la sua contrarietà ad un eventuale molo alternativo a Punta Spalmatore.

Vista la lungaggine dell’intervento, per non stancare i lettori, lo posteremo in due volte.

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PRESENTE

Noi, inizia il sindaco Aldo Messina, abbiamo una serie di giuste note dalla Capitaneria di Porto secondo le quali, ugualmente, sia il molo di cala Santa Maria, che l’approdo di Cala Cimitero non sono in sicurezza. Stando i notevoli mutamenti delle condizioni di tempo, che purtroppo registriamo in tutta Italia, si teme che questi moli un giorno possono cedere.

Dei lavori sono stati fatti, due anni fa, sul molo Sailem. Succedeva che si metteva il cemento nei buchi e finiva direttamente in mare, perché dentro questi moli erano completamente vuoti.

Con il Genio Civile Opere Marittime e con la Capitaneria di Porto si sta lavorando per mettere in sicurezza questi due approdi (Cala S. Maria e Cala Cimitero). È completamente tramontata, obsoleta, inattuabile, impraticabile la vecchia teoria di mettere un molo di contenimento all’altezza del Villaggio Pescatori. C’è stato un primo no, ma ora c’è un no definitivo. Si potrebbero al massimo mettere dei massi di contenimento ma mai e poi mai rendere calpestabile , pedonabile o stradabile quella zona.

Con un veto definitivo della Soprintendenza Beni Culturali, con il Genio Civile Opere Marittime ed in particolare con l’Ing. Pietro Viviano, che io più volte ho incontrato (se devo essere sincero l’ho incontrato ieri mattina) si sta redigendo un progetto di massima che prevede (di questo gli organi d’informazione sono stati informati ed è stato informato, ovviamente, lo stesso Consiglio Comunale) che prevede l’allungamento di 150 metri del molo Taormina (con una girata dello stesso verso destra) sì da chiudere il molo Sailem.

Questo progetto è già stato accettato dai comandanti dell’aliscafo che hanno visto il progetto di massima e studiato anche gli eventuali flussi interni, il cosiddetto antimamma, – non dovrebbe più di tanto sconvolgere l’interno della cala Santa Maria.

Non sono praticabili altri sistemi se non quello di allungare , eventualmente, la SAILEM, ma bisogna vedere i costi e i tempi.

Stiamo parlando di mettere in sicurezza – stiamo attenti – Se noi potremo realizzare qualche cosa all’interno di queste due portualità è perchè sfrutteremmo una legge sulla messa in sicurezza, che è differente dalla legge sulla progettualità, della quale parleremo in seguito. Quindi come presente parliamo di messa in sicurezza . Il futuro (sempre oggi, però) lo vedremo in un secondo momento.

Messa in sicurezza. La Soprintendenza non avrebbe problemi ad allungare il Molo Taormina perché già esistente e questo, secondo gli studi del Genio Civile Opere Marittime, aumenterebbe notevolmente la sicurezza all’interno della Cala Santa Maria, ma soprattutto, l’allungamento del molo Taormina, prevede che gli stessi aliscafi, oltre che il mezzo navale, possono approdare nel molo stesso lasciando completamente libera , quindi al cabotaggio e a noi cittadini normali, la fruibilità della Cala Santa Maria.

Nel tempo stesso costruire un molo esterno (case pescatori) non è possibile, anche se auspicabile, perché i costi, come si sa, lieviterebbero parecchio. Non è soltanto problema di costi (quelli al limite si potrebbero anche trovare, anche se non è facile), mi hanno spiegato che, essendo Ustica un vulcano spento è a rapida pendenza e non omogenea, di conseguenza i cassoni adagiati sul fondo potrebbero scivolare e quindi dovrebbero essere ulteriormente ancorati e questo farebbe lievitare notevolmente i costi.

A tempo stesso, per garantire una maggiore sicurezza dell’altro molo, che è anch’esso pericolante , quello della Cala cimitero, il Genio Civile Opere Marittime sta studiando la possibilità di allungare lo stesso e fare una T terminale (lato più lungo rivolto verso il Faro) sì da consentire l’approdo della nave all’interno in assoluta sicurezza, con la possibilità, se questo molo è abbastanza lungo, di potere, nel periodo estivo, poter mettere degli ormeggi mobili anche per ulteriori barche a vela. Questo sistema, parliamo di messa in sicurezza, non avrebbe grossi costi e usufruirebbe di una rete stradale già utilizzata e già esistente.

Ulteriori progettualità che possono riguardare altri approdi (sul quale esprimerò il mio parere), non possono riguardare questo momento perché non sono più messa in sicurezza, sono un bando a parte, sono un finanziamento diverso, sono una strada diversa.

Tutti i progetti, sia quello della messa in sicurezza sia quello di un eventuale nuovo molo alternativo vanno in Consiglio Comunale perché questa è materia di Consiglio Comunale e non da sindaco. È ovvio che in consiglio comunale ci va qualcosa di concreto. Io sto lavorando per quello che il Genio Civile Opere Marittime mi stata portando avanti, ma comunque non sarà il sindaco a decidere sarà il consiglio comunale perché si tratta di materia urbanistica.

Voglio esprimere un parere personale, da semplice cittadino, dico personale perché nel 2013 io non ci sarò più. Io in un’Isola di 8 Kilometri quadrati tre moli e tre cementi li vedo molto male e non solo… Bisogna studiare bene e non essere superficiali il ciclo dell’acqua all’interno dell’Isola – quest’Isola che è un patrimonio dei sub perché è geograficamente posta di fronte le correnti che entrano da Gibilterra le quali all’interno dell’Isola creano un moto vorticoso unico tra Gibilterra e l’Egeo che rende particolarmente rigoglioso il fondale di quest’Isola.

Sei anni fa San Vito Lo Capo, comune in provincia di Trapani – 5 stelle – ebbe l’infelice idea di allungare il proprio molo di 100 metri per permettere un maggiore approdo alle barche. Si è creato talmente un acquitrinio all’interno della costa per il mancato riciclo dell’acqua che hanno dovuto ributtarlo giù. Non siamo superficiali sul ciclo dell’acqua. Noi siamo quest’Isola meravigliosa perché siamo stati abbastanza attenti a non complicare la vita.

Il 50% delle specie vegetali subacquee esistenti nel mediterraneo sono presenti ad Ustica. Non è un caso (nulla viene in natura per caso), è per un particolare ciclo di acqua che va studiato e un terzo molo, che allontanerebbe comunque questo ciclo dell’acqua laddove il vulcano è già molto più profondo, potrebbe essere particolarmente pericoloso. Non ho detto che è così. Questa cosa va studiata. In ogni caso lo dico con assoluta obbiettività perché io nel terzo molo non centro niente in quanto non sarò più sindaco. (prima parte)

 

Molo Alternativo Punta Spalmatore – Intervista al Sindaco


[ id=10560 w=320 h=240 float=left] In riferimento al molo alternativo a Punte Spalmatore (per il quale abbiamo ricevuto parecchie sollecitazioni di chiarimenti sulla reale posizione dell’Amministrazione comunale) il Sindaco, l’altro ieri, mi ha rilasciato una lunga ed articolata intervista, spiegando le sue motivazioni “personali”, per le quali è contrario alla costruzione di un “terzo” molo.

Domani dovrebbe andare in onda integralmente l’intervista (il ritardo è dovuto a problemi tecnici).

 

Parere Tecnico attracco alternativo Punta Spalmatore


[ id=10546 w=320 h=240 float=left] In piena sintonia con il sig Militello e la Mariangela sulla tematica approdo Punta Spalmatore. Ancor più con il geometra Compagno Salvatore, visto che costui vanta una esperienza di lungo corso dei vecchi problemi dell’isola. Concordo con questi sulla piena fattibilità dell’approdo. Lo dico con cognizione di causa, essendo la scrivente un ingegnere per l’ambiente ed il territorio. Tutto si può mitigare, risolvendo così un grandissimo problema per l’intera comunità usticese e turistica.
Quanto sopra lo dico perchè, amo questa isola in quanto un mio genitore è nativo della stessa. In subordine avendo anche propri interessi.

Un saluto a tutti gli usticesi ed al sig Bertucci Pietro che a mezzo questo sito evidenzia le problematiche di Ustica e rende edotti tutti coloro che sono lontani.

Giusy Manzitti

 

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COMMENTO:

Nella foto il Sindaco Aldo Messina e l’Assessore Anna Loriani – Secondo Voi cosa si sono detti in merito all’attracco alternativo?

Pietro Bertucci

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Da Palermo Mario Oddo

== Anna, non ne posso più di sentir parlare da più parti di questo benedetto attracco allo Spalmatore; la parola “attracco” è diventato per me un incubo; pensa che stanotte ho sognato che partecipavo ad un quiz televisivo; la domanda era: “in quale ruolo gioca Pazzini nell’Inter”; sai come ho risposto ? … all’attracco !!!

== Aldo, rilassati, hai ragione, non se ne può più di questi Compagno, Pizzurro, Militello … è un continuo ATTRACCO …

== Anna, mi … pure tu ?

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Da Ustica Luigi Palmisano

“Se tutto va bene siamo a mare…”

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Da Palermo Patrizia Lupo

il sindaco dice:” Anna vedi, se si diffonde la notizia che è possibile attraccare qui allo spalmatore, arriveranno tutti da nord, ci sarà una vera invasione e l’isola potrebbe rinascere, mentre se lentamente la facciamo morire, qui non ci metterà piede nessuno, i giovani se ne andranno via, sarà un isola per soli anziani, il mercato immobiliare calerà e finalmente potremmo appropriarci di tutta l’isola….”

Anna: ” mmmm hai ragione Aldo, propongo di ripristinare la torre nel suo antico ruolo, mettere in funzione delle web cam per monitorare il traffico e male che vada, un bel cannone e respingiamo i turisti….”

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Dalla Germania Josè Zagane

Brava Giusy, fai sentire anche la tua “voce”…..!!! la tua preparazione sicuramente potra’ far crescere in qualita’ e cognizione di causa il livello dei commenti-critiche-proposte che affidiamo al “nostro” sito……al sito di tutti gli usticesi;

In merito al quesito posto dal Sig. Pietro : secondo voi cosa si detti il sindaco e l’assessore ?

Secondo il mio umorismo (anche se il momento e’ molto critico tanto quanto a livello nazionale) alla domanda dell’assessore -Aldo perche’ guardi a Sinistra…? non e’ che stai pensando ad un “governo” di larghe intese!?

Il Sindaco risponde – Cara Anna piu’ che alle larghe intese, pensavo di prendere il “LARGO” portandomi dietro GIUNTA e CONSIGLIO COMUNALE; Ho fatto fatica anch’io a ridere, ma che volete, questi sono gli Attori che calcano il palcoscenico del “Teatro Ustica” !!! Un Appello accorato che va dal Sindaco fin al piu’ giovane dei consiglieri……

DIMETTETEVI e lavorate a formare una lista unica; Prestando -caro sindaco- piu’ attenzione alle reali esigenze degli isolani tutti !!!!!! Gia’ che ci sono torno a rivolgerle la stessa domanda di ieri: -Come mai nessun rappresentante dell’amministrazione comunale e/o del centro studi e documentazione isola di ustica e’ salito sull’aereo che portava alcuni sindaci delle eolie e rappresentanti del teatro stabile di catania in australia atti ha far conoscere ai propri emigrati e loro discendenti il luogo da dove i loro cari un tempo partirono???

Vi ricordo che la notizia l’ho appresa dal sito buongiornoustica (Sig. Roberto Rizzuto)

Approdo alternativo di Punta Spalmatore


Ero certo che per il completamento dell’approdo di Punta Spalmatore si dovessero superare non indifferenti ostacoli burocratici ma, giammai avrei pensato che tale realizzazione potesse incontrare il veto della locale amministrazione.

Un’opera sulla quale dovremmo essere tutti d’accordo sta, invece, suscitando delle sterili discussioni, ritengo soprattutto, per difetto d’informazione.

Viene affermato dal Vice Sindaco che, l’approdo di Punta Spalmatore, non è nell’agenda dell’amministrazione comunale attualmente in carica. Tale affermazione non credo possa essere condivisa dal Sindaco in quanto il 29 gennaio 2004 nella relazione per la messa in sicurezza degli approdi esistenti nell’isola, ai sensi della circolare dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente del 07/08/2003 n.46345, figura, fra le atre opere: il completamento dell’approdo di Punta Spalmatore. Tale relazione redatta dallo scrivente, nella qualità , allora, di assessore ai trasporti, è stata fatta propria dal Sindaco Aldo Messina e trasmessa al Sindaco di Lipari Mariano Bruno, nella qualità di Presidente dell’ANCI Sicilia, per il successivo inoltro all’Assessorato competente.

Successivamente il Comune di Ustica , in persona del Sindaco Dott. Aldo Messina, a seguito della predetta relazione, con nota n.8310 del 12.12.2003 diretta all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – Servizio 5 – Demanio Marittimo ebbe a chiedere l’attivazione delle procedure per la messa in sicurezza delle opere marittime esistenti ai sensi dell’art. 5 della L.R. 21/98. La richiesta, allora, venne parzialmente accolta e Ustica venne inserita nel programma di finanziamento per un importo di sette miliardi di lire e nel contempo con nota 18519 del 26 marzo 2004 l’Assessorato Reg.le Territorio e Ambiente ebbe ad autorizzare la redazione del progetto definitivo che riguardava l’inizio del molo di sopraflutto la cui radice era prevista in corrispondenza di Capo Falconiera. Non si ha notizia che fine abbia fatto tale finanziamento.

Non è dato da capire come l’amministrazione comunale pensa di risolvere l’approdo in Cala Santa Maria o al Cimitero con i venti provenienti da Est e Sud-Est in presenza dei quali, anche se di lieve entità, l’ormeggio diviene difficoltoso ed insicuro.

L’ambito spaziale, particolarmente ristretto, della Cala Santa Maria non consente la realizzazione di uno specchio acqueo definito e protetto per la nave traghetto.

I meno giovani ricorderanno certamente che negli anni ottanta l’isola si era dotata del Piano Regolatore del Porto che oltre al molo di sopraflutto prevedeva anche la realizzazione di un molo, all’esterno di quello attualmente esistente, per l’ormeggio del M/T di linea che, voglio ricordare con la fotografia che segue:

 

Tale previsione venne inesorabilmente bocciata dal Consiglio Regionale dell’Urbanistica in quanto oltre a mancare le condizioni ottimali di ormeggio , l’imboccatura di accesso non era sufficiente ad assicurare l’entrata e l’uscita dei natanti in condizioni meteo-marine avverse dato che lo specchio acqueo rimaneva sempre aperto ai venti di SE.

Nessuna possibilità esiste per l molo di Tramontana, esposto a NE di poterlo proteggere dai venti provenienti dal primo e parzialmente dal secondo quadrante. Trattasi di una rada aperta senza ripari naturali. Non esiste altra soluzione se non l’ approdo alternativo. Punta Spalmatore è appunto l’anello mancante per garantire la continuità del servizio pubblico di linea, almeno per quanto attiene la possibilità di ormeggio.

Paradossalmente viene sostenuto che il completamento dell’approdo a Punta Spalmatore significherebbe aggiungere cemento su cemento. Guardiamo la fotografia a lato e capiremo quanto cemento necessita per rendere l’opera funzionale: Grazie alle caratteristiche orografiche della scogliera sarebbero sufficienti poche diecine di metri di banchinamento per rendere funzionale l’ormeggio senza arrecare alcuna violenza all’ambiente circostante ed ancor meno alla zona “A” dell’area marina protetta “Isola di Ustica” della cui presenza tutti noi siamo orgogliosi per averla voluta in quanto , come è ben noto, siamo gli unici ed i primi ad averne chiesta la istituzione, mentre le altre aree protette sono state imposte contro la volontà dei cittadini.

La salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio , per quanto mi riguarda, sono state sempre tenute in grande considerazione al fine di confermare l’immagine di naturalità e tipicità dell’isola. Occorre però saper individuare quegli interventi che, senza uno sconvolgimento delle peculiarità ambientali e paesaggistico, riescono a colmare quelle inadeguatezze delle risorse offerte dalla natura.

Sono certo che l’amministrazione comunale prima o poi si renderà conto della insostituibilità dell’opera di che trattasi e si renderà parte attiva per dare soluzione al problema.

Salvatore Compagno

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COMMENTI:

Dalla Germania Josè Zagame

Salve Sig. Salvatore,
Sara’ forse che gli impianti sportivi, siano piu’ urgenti dell’approdo???
Grazie al suo intervento e quello di Salvatore Militello, il “problema” approdo alternativo e’ stato evidenziato, illustrato e spiegato in modo da essere compreso da un incompetente in materia quale io sono.
Mi viene proprio da dire : “quannu u ‘sceccu un voli viviri e’ inutili fischiarici”……
Al tema : approdo alternativo, vorrei aggiungere che non va assolutamente dimenticato di trovare soluzione a come evitare il transito di veicoli dalla piazza!!!
Le basi su cui costruire il futuro della nostra isola, vanno gettate proprio partendo dal molo (alternativo o potenziato che sia) o in attesa di esso, che si inizi almeno a migliorare la ricettivita’, le zone balneabili, l’acquario (che fine a fatto???), i siti archeologici, il museo, la Rocca della Falconiera, le due Torri, i sentieri, i Diving, il centro informazione, i bagni pubblici (non sono meno importanti), specie nelle zone degli approdi; piccole cose che nell’insieme se rese fruibili e migliorate, renderanno piu’ piacevole la permanenza dei turisti ad Ustica.
A noi cittadini il compito di proporre, agli amministratori (attuali e futuri) quello di valutare priorita’ e fattibilita’ delle nostre proposte!!!

Tanti Saluti dalla Germania,

Jose’

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Da Milano Mino De Girolamo

Dopo gli ultimi interventi dei Sig.ri Salvatore Compagno e Salvatore Militello in cui hanno descritto molto chiaramente i vari problemi di varia natura , si capisce del perche’ l’isola non decolla a livello turistico . Penso che a questo punto , sia un dovere di tutta la polazione (persone comuni – commercianti -operatori turistici- albergatori- operatori agricoli- pescatori -ass.ni culturali ecc.ecc. )scendere in campo e far sentire la propria voce ,”tutti insieme” per non continuare a pagare sulla propria pelle tutte le inefficienze della politica sull’isola . Mino De Girolamo

 

Suggerimenti dalla California


from Marlene Robershaw (Manfré) 

I am reading in Usticasape alot of concern to have an alternate port at the Spreader Tip. I also see there might be a new councellor, Dr. Mistretta. It seems that he would be in charge of encouraging tourism for the Island.

Ustica really needs someone to specialize in the need to make it easier for tourists to come and enjoy the Island.

1. the first problem, as so many of you have mentioned, is just getting to and from the Island. That is really MAJOR problem. My son and I sure experienced that when trying to visit in 2010 !! An alternate port would sure help on those many days when the weather prevents landing at Cala Santa Maria.

2. There is a big need for tourists to even be able to find where to buy tickets in Palermo and also where the boat will dock. The Port Authority office didn’t even know that fact in 2010.

3. Publications are needed in the Palermo Hotels with a phone number and address of the ticket office. We stayed in a very nice hotel, Hotel Tonic, and they had no clue as to where the ticket office was or the boat. They helped us find a phone number thru information, but it did not work.

4. Next year when I am hoping to return to Ustica, I will have the help of my newly found cousins to find the boat. But not everyone will be that lucky.

I , along with you that live in Ustica, or have grown up there and really care for the island, truly hope things can improve.

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Da Marilena Robershaw Manfrè 

Sto leggendo su Usticasape molti suggerimenti in merito ad un attracco alternativo a punta Spalmatore. Ho anche notato che probabilmente sarà nominato un nuovo assessore, Dr Mistretta, il quale sarà in carica per incoraggiare il turismo nell’isola.

Effettivamente Ustica necessita di una risorsa che sia veramente preparata nel rendere piu’ semplice giungere l’isola e viverla (goderla).

Il 1° problema come già menzionato piu’ volte, è poter arrivare e partire dall’isola. Ciò è veramente uno dei piu’ grandi problemi: io e mio figlio lo abbiamo sperimentato quando tentammo la visita nel 2010!!

Un attracco alternativo sicuramente potrebbe essere utile nei giorni in cui le condizioni meteo avverse rendono impossibile l’attracco in Cala Santa Maria.

2° Vi è anche la necessità per i turisti di poter conoscere dove acquistare i biglietti nella città di Palermo e dove la nave in questione attraccherà; difatti nel 2010 l’Autorità Portuale, in quell’occasione, non era in grado di informare l’utente.

3° Gli Hotels di Palermo necessiterebbero di depliants informativi con indirizzi e numeri telefonici delle biglietterie.
Abbiamo soggiornato in un bel Hotel, l’Hotel Tonic, e il personale non aveva nessuna idea di dove fosse la biglietteria o la nave.
Essi ci aiutarono a trovare un numero telefonico attraverso informazioni , ma fu negativo.
Il prossimo anno, spero di tornare ad Ustica, e, per quanto riguarda la nave sarò indirizzata dal mio ritrovato cugino, ma non tutti hanno la stessa fortuna.

Io spero che le cose possano cambiare, insieme a voi che vivete l’isola, a coloro che l’hanno vissuta, a tutti coloro cui realmente interessa il bene dell’isola.

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COMMENTO:

Personalmente non posso che approvare in pieno cio’ che scrive sul punto 1. la sig.ra Marlene Robershaw ( da nubile Marchese da Palermo con nonna Manfre’ di Ustica ). Marlene e’ stata ad Ustica l’anno scorso con il marito e il figlio Tom che gioca al calcio ed e’ tifoso fra l’altro della squadra di Calcio di Ustica e del Napoli, e ci ritornera’ l’anno venturo, ha ospitato la Riunione Usticesi del West Coast nella sua casa a Ramona ( San Diego ) quando erano presenti più di 80 persone fra cui Pietro Bertucci, la moglie Pina, Maria Compagno, Chris Caravella e moglie, Lorella Bareillou e altri provenienti dalla Lousiana e dall’Oregon. Su questo sito sulla destra esiste un link ” Riunione San Diego” con molte foto relative al meeting. Con Marlene ci sentiamo molto spesso via e-mail e il soggetto degli scambi di solito e’ Ustica. Siamo meravigliati nell’apprendere questo stato di fatto che danneggia non solo gli usticesi mettendone in pericolo in casi di urgenza la loro incolumita’ fisica e prospettive di lavoro, ma anche il turismo perche’ se ad Ustica non c’e’ la garanzia del collegamento la voce si sparge…..il paradosso e’ che 30 anni fa non era cosi perche’ si usavano gli attracchi alternativi e al massimo in inverno si aveva un giorno al mese di completa isolazione e non dieci ( 10 ) o piu’ giorni al mese per come succede oggi……Il problema forse e’ che chi vive nell’isola si e’ abituato e accetta con rassegnazione e fatalismo, ma chissa’ come l’accettano i turisti ? La domanda da cento milioni: E’ possibile affrontare la fattibilità di un attracco alternativo a Punta Spalmatore? Certamente questa è una domanda che poniamo al Sindaco o a chi per lui.

 

 

 

 

Difficoltà di approdo e attracco alternativo punta spalmatore


[ id=10289 w=320 h=240 float=left] Questa mattina non sono state le condizioni meteo marine avverse ( nel mero senso della parola) a non fare effettuare all’Aliscafo della Siremar la corsa delle 08,15 bensì “difficoltà nell’approdo” di Cala Santa Maria. Difficoltà rappresentate anche dai Comandanti delle varie unità, Com.te Bertolini del catamarano della Ustica Lines e Com.te Santamaria dalla nave Isola di Vulcano che entrambi mi hanno comunicato ..” Fin quando possiamo stare in sicurezza.. stiamo.., non abbiamo scelta”.

Ecco quindi riproporsi il “problema” dell’approdo alternativo allo Spalmatore.
Forse sarebbe meglio – lo scrivo provocatoriamente – non fare i viaggi ” a rischio”.
Forse finalmente capiremmo ( o meglio, lo capiamo… ma non facciamo niente) l’importanza di tale approdo.
Perchè occorre far nascere il “problema” per porselo e non attenzionarlo per tempo?
E poi… in prima istanza ne pagano le conseguenza i Viaggiatori ( Residenti e Turisti)… ma a lungo andare l’Isola in generale.
È ovvio, e lo dico con cognizione di causa, non immaginate quanto l’Utenza sia infastidita dal fatto di non sapere a che ora si deve presentare all’imbarco.

Salvatore Militello

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COMMENTO:

Da Ustica Patrizia Lupo

Il problema si ripropone ed il quesito si ripete….Perché non considerare Punta Spalmatore un approdo alternativo???? Questo argomento è venuto fuori circa un mese fa, ci fosse stato uno, dico uno dell’amministrazione che avesse avuto la cortesia di rispondere a questa domanda…..

 

Molo alternativo Tramontana: messa in sicurezza


[ id=10179 w=320 h=240 float=left] Al Capo Ufficio Tecnico – Ustica

e,p.c. al Sindaco – Ustica
alla Polizia Municipale – Ustica

OGGETTO: Molo alternativo Tramontana – messa in sicurezza

Si segnale che le lamiere del molo alternativo zona tramontana, da qualche giorno, si presentano come da foto (non sicuri). Quanto sopra per i necessari interventi di messa in sicurezza che codesto Ufficio riterrà utili adottare.

Pietro Bertucci

Torre Punta Spalmatore


[ id=9986 w=320 h=240 float=]

Attracco Alternativo Punta Spalmatore – intervento Salvatore Compagno

[ id=9963 w=320 h=240 float=left]Da tempo, con molta attenzione , seguo gli interventi sul blog “Usticasape” ed invero, ad oggi, non ritenevo utile una eventuale mia partecipazione in quanto, a mio avviso, le frequentazioni, avevano un sapore squisitamente polemico senza mai un fine propositivo.

Con piacere in questi ultimi giorni, forse anche per le tirate di orecchie da parte del “patron” del sito, ho notato che gli interventi hanno abbandonato, nei contenuti, il tono polemico assumendo sempre più connotati di proposta.

Interessante l’intervento di ieri di Salvatore Militello, conoscitore dei problemi connessi alle difficoltà nei collegamenti marittimi in special modo nel periodo invernale. Noi che viviamo l’isola ben sappiamo che i mancati collegamenti , che sono tanti, che si verificano nel periodo della brutta stagione, per il buon 50%, sono dovuti alle difficoltà di attracco per la mancanza dei moli alternativi.

A metà degli anni settanta, su progetto redatto dall’Ufficio Tecnico Comunale, con mezzi propri e con l’ausilio di un cantiere scuola, nell’ambito della zona Spalmatore il Comune di Ustica, sulla scogliera estrema (denominata “Punta Spalmatore”) ha realizzato un modesto pontile con la relativa strada di accesso. Tale pontile era destinato ad essere completato tanto è che venne effettuato lo sbancamento all’uopo necessario per il raggiungimento della testata della scogliera e, si era anche ottenuto il finanziamento di un ulteriore cantiere scuola per la esecuzione dell’opera. Purtroppo questo ultimo cantiere non andò a buon fine per la mancanza , a quei tempi, di operai disoccuparti disposti ad essere avviati al lavoro. Per il completamento di detto pontile e per renderlo agibile sono necessari modesti interventi, che non richiedono neanche l’ausilio di imprese specializzate in opere marittime in quanto, come per il primo tratto, sono tutte opere eseguibili da terra senza la necessità dell’impiego di grosse risorse.

La disponibilità di questo pontile, che è posto a nord-ovest, doterebbe l’isola dell’approdo alternativo sia per la nave traghetto che per gli aliscafi, come giustamente sostiene Salvatore Militello, nel caso di venti provenienti dal primo e secondo quadrante che non consentono l’approdo nella rada di Cala Santa Maria e nella rada di Cala Cimitero.

Questo pontile in testata , avrebbe una notevole profondità e, quindi consentirebbe, anche l’attracco di grosse navi.

Essendo la zona di già antropizzata nessun nuovo effetto sull’ambiente causerebbe l’opera e ciò in quanto si è pienamente consapevoli di doversi misurare con la salvaguardia del patrimonio naturale, senza comunque prescindere dalle necessità dello sviluppo economico e sociale dell’isola.

Nessuna paura per le praterie di poseidonia, esistenti nella zona, in quanto sarebbe sufficiente il posizionamento di una o più boe per consentire l’ormeggio delle navi senza quindi avere necessità di utilizzare le ancore.

Ci si augura che nel futuro l’ amministrazione comunale, prendendo coscienza di tale necessità, riesca a dare soluzione all’annoso problema, realizzando così il sogno di noi tutti usticesi di poter programmare con maggiori possibilità/tranquillità partenze e arrivi da Ustica

Salvatore Compagno

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COMMENTO:

Patrizia un bel punto di domanda al quale è semplice dare una risposta. – è cosa troppo facile da capire ed attuare, ma c’è un ostacolo difficilmente superabile … COSTEREBBE POCO!

Grazie per questo tipo di domande

Pietro Bertucci

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Da Ustica Patrizia Lupo

Nel leggere Salvatore Militello sulla possibilità di un attracco alternativo e successivamente Salvatore Compagno, comprendo che un attracco a Spalmatore sembrerebbe fattibile. Allora mi chiedo, cosa praticamente bisogna fare e perché non farlo. Io non sono un tecnico e nemmeno un amministratore per cui non ho idea di quali possono essere i divieti effettivi perché questo non avvenga, vi posso solo dire che, dovendo viaggiare tutti i venerdì della settimana, per 365 giorni all’anno, troverei comodo poter arrivare sull’isola tutte le volte che ne ho la necessita. Spero che qualcuno mi possa rispondere

 

Attracco Alternativo


[ id=8522 w=320 h=240 float=center]

COMMENTO:

Dalla California Agostino Caserta

Questo attracco alternativo fu ingrandito negli anni ’70 ed usato per molto tempo (da sempre mi ricordo sin da quando ero ragazzino fine anni ’50) per consentire alle navi che collegano l’isola con Palermo di attraccare quando il mare nella Cala S. Maria e’ mosso. Fu costruita una nuova strada apposta e rifatta la vecchia….. I collegamenti con Palermo erano sempre effettuati e l’isola rimaneva isolata molto raramente. Oggi, invece, si legge che rimane isolata in inverno ad una media di du-tre volte la settimana perche’, assumo, non vengono piu’ usati gli attracchi alternativi. Mi chiedo come mai….. Qual’e’ il problema ? Problemi di sicurezza pubblica. Gli ambientalisti o le societa’ di navigazione che hanno cambiato completamente le regole per i loro interessi ed a scapito di chi vive nell’isola.