Ustica sape

Ustica, ragazze – prestazione volontaria estiva a favore dell’AMP.


Ustica ragazze, prestazione volontaria estiva a favore dell’AMP.

Su richiesta e per maggiori chiarimenti riproponiamo l’intervista al Prof. Silvano Riggio – R.M. Ustica


Il Prof. Silvano Riggio, docente all’’Università di Palermo, considerato in quel  momento uno dei massimi esperti di Ecologia Marina,  è colui il quale nel 1986, contro il parere di molti isolani (capofila Camillo seguito da molti pescatori) ha “voluto” l’istituzione della Riserva Marina – successivamente AMP.
Nell’intervista rilasciata ad Usticasape nel 2013 dichiarava che per la Riserva Naturale Marina di Ustica: “Lo Spalmatore è stata una scelta sbagliata…”

D. Secondo la Sua esperienza la zona dello Spalmatore era la più adatta per delimitare l’Area di Riserva Marina?

R. Da quello che sapevo, da quello che si vedeva senza ulteriori studi e ricerche si desumeva la zona più adatta per fare l’area di riserva integrale non fosse quella di Punta Spalmatore, che è una bassa spianata di scogli abbastanza accessibile al pubblico, un pubblico anche non adatto, ma fossero piuttosto le falesie che c’erano a nord e a sud che si proteggevano da sole a causa dell’asperità dei fondali e per la caduta massi e inoltre erano probabilmente le più interessanti perché le più ricche di anfrattuosità e di buchi, dove trovava rifugio la grande fauna marina dell’Isola.

D. Come mai la scelta è caduta nella zona più bella e accessibile per la balneazione dell’Isola?

R. Io ero poco convinto di questa riserva integrale allo Spalmatore, dove fu fatta, per alcuni motivi che posso elencare brevemente:

1. Questa spianata di rocce era abbastanza uniforme e piatta e non riservava quegli scoscendimenti e quelle cadute dove si trova la fauna più rappresentativa dei fondali usticesi.

2. Perché l’attuale area era molto utile, si prestava molto, alla balneazione per i turisti e per i visitatori dell’Isola che intendevano andarsi a fare il bagno, in quanto non trovavano posti altrettanto idonei.[ id=15402 w=320 h=240 float=right]

3. Perché ci sono state delle forti pressioni anche da parte degli stessi padri fondatori della Riserva che lì avevano messo la sede dell’Associazione della pesca sportiva , la pesca diportistica, che era importante e anche agguerrita, e c’era poi la prima sede della Riserva – la Torre.

La torre, appunto era vista come la naturale sede della Riserva.

Il tratto di mare prospiciente la torre si riteneva il più ideale per salvaguardare quell’oasi .

Io ero dell’avviso che queste scelte non potessero suffragare una scelta che per altri versi era penalizzante. Il turista arriva ad Ustica cerca di farsi il bagno e trova la parte migliore dell’Isola, la più accessibile, interdetta alla balneazione.

Io ritengo che per il rilancio, nonché per la buona riuscita della riserva, bisogna assolutamente avere un pubblico che apprezzi l’Isola e la sua riserva. L’Isola è anche una sede di educazione ambientale.

D. Chi ha fatto pressione per indirizzare la riserva in quel posto?

R. Santoro è stato il padre della Riserva ed il troppo amore di Santoro per Ustica che ha generato/indirizzato questa scelta, ma non possiamo fargliene una colpa ma, se mai, riconoscenza…

D. Cosa  suggerisce per il futuro?

R. Per il futuro io vedrei di buon occhio una revisione di tutta la geografia dell’Isola soprattutto la location dei vari punti notevoli della riserva. In tutto questo vedrei bene l’apertura di altre zone “A” compensate dalla chiusura di quelle attuali dopo aver fatto un preciso censimento della situazione.

Bisognerebbe capire se questa zona “A” ha avuto degli effetti sulla presenza di Flora e Fauna e se questi effetti sono duraturi, di grande portata o effetti minimi.

Occorrerebbe fare una ricerca seria, del resto la Riserva nasce per la ricerca, e dopo di che provare altre zone di riserve integrali che andrebbero situate nella costa sud-est (Punta Cavazzi e Cala Galera) o verso il Passo della Madonna che sono punti scoscesi, difficilmente frequentabili ma che possono dare della grandi sorprese dal punto di vista scientifico.

D. Qualcuno potrebbe obbiettare che le zone che indica Lei non sono facilmente accessibili via terra.

R. Questo non è uno svantaggio anzi è un vantaggio perché, se la zona “A” deve essere una zona assolutamente protetta, cioè una zona interdetta a tutto lo sfruttamento, a tutto l’uso di qualsiasi tipo bisogna andare a scegliere una zona impervia una zona che precipita scoscese e quindi non facilmente accessibile. La zona “A” di Ustica è facilmente accessibile e si presta a continue violazioni delle disposizioni e le continue violazioni si ripercuotono sul riassetto naturalistico.

Io ritengo che tutto questo si possa fare dopo aver fatto una analisi, uno studio essenziale. Siccome i ricercatori ci sono e le cifre richieste non sono enormi, anzi sono abbastanza modeste.

Ringraziamo il Prof. Riggio per la Sua chiarezza e disponibilità
PB

L’Area Marina Protetta di Ustica alla BIT di Milano


AMP Ustica alla bit di Milano

L’Amp Isola di Ustica alla 24esima edizione del “Salon international de la plongée sous-marine”


Scuba diving e turismo subacqueo: L’Amp Isola di Ustica alla 24esima edizione del “Salon international de la plongée sous-marine”. Il Sindaco e presidente dell’Area marina protetta Militello e il direttore Bruno: “Il turismo subacqueo per l’isola di Ustica e per la sua area marina, risulta essere un asset fortemente strategico per lo sviluppo del territorio”

Cala il sipario sulla 24esima edizione del “Salon international de la plongée sous-marine” che quest’anno, a Parigi, ha visto anche la presenza dei vertici dell’Amp Isola di Ustica con il direttore Davide Bruno per promuovere, insieme alle altre Aree marine protette di Capo Milazzo e del Plemmirio, sia il territorio che le attività svolte a sostegno della conservazione della biodiversità marina, del mantenimento della produttività degli ecosistemi e dello sviluppo del tessuto socio economico.

“Il Salon international de la plongée sous-marine – affermano il sindaco di Ustica e presidente dell’Area marina protetta Salvatore Militello e il direttore Davide Bruno è una fiera dedicata agli appassionati dello scuba diving ed al turismo subacqueo. La scelta di partecipare ad un evento di tale portata internazionale che, dal 6 al 9 gennaio, ha fatto registrare circa 55.000 presenze, nasce dalla consapevolezza che il turismo subacqueo per l’isola di Ustica e per la sua area marina, risulta essere un asset fortemente strategico per lo sviluppo del territorio. Il poter partecipare a questi eventi – concludono Militello e Bruno – ci consente di incrementare il flusso di turisti per motivazioni di viaggio legate alla subacquea, incrementare il numero di potenziali clienti degli operatori economici dell’isola, far incontrare “la domanda con l’offerta”, sostenere la destagionalizzazione, promuovere, valorizzare e far conoscere patrimoni unici sottomarini e non ultimo sensibilizzare gli avventori ad un turismo sostenibile e responsabile”.

Foto ricordo con Peppino, la colonna portante dell’AMP di Ustica


foto ricordo con Peppino, la colonna portante dell’AMP di Ustica

🛶Dalla escursioni in canoa alla pulizia della spiaggia🏖


L’ambiente si ama e si vive a tutto tondo con Marevivo.  I due atleti Zaira e Diego che stanno curando a Ustica l’attività escursionistica in canoa, sollecitati da alcuni turisti che hanno segnalato la presenza di molte bottiglie e sacchetti di plastica nei pressi della costa attigua alla famosa Grotta Segreta,  hanno organizzato una pulizia dell’area, iniziativa alla quale vi invitiamo a partecipare numerosi.

Nel periodo estivo accade spesso che nei posti di maggiore attrazione vengano abbandonati molti rifiuti, che se non segnalati e raccolti rischiano di finire in mare con la  prima mareggiata. Si tratta di aeree dove a volte è impossibile eseguire l’ordinaria raccolta e pertanto i rischi di dispersione in ambiente aumentano a dismisura. Luoghi belli come quelli che si trovano sull’isola di Ustica vanno rispettati da tutti  anche da coloro che decidono di soggiornarvi solo per brevi periodi di vacanza, aiutando così le istituzioni a preservarli nella loro originaria bellezza.
💪Qualche ora d’impegno vi farà sentire orgogliosi e rispettosi, quindi partecipate numerosi.

Rendiamo Ustica ancora più bella!✨️

Firmato Marevivo delegazione di Ustica

Ustica Spalmatore AMP, tramonto


Ustica, Spalmatore AMP, tramonto

USTICA: LA TUTELA DELL’AMBIENTE NELLA PRIMA AREA MARINA PROTETTA ISTITUITA IN ITALIA

Ustica, zona AMP tramonto


Ustica, zona AMP tramonto

Ustica Spalmatore AMP – tramonto con cattivo tempo


Ustica Spalmatore AMP tramonto con cattivo tempo

Ustica Spalmatore, zona AMP


Spalmatore, zona AMP

Nomina Direttore AMP Isola di Ustica

Su richiesta e per maggiori chiarimenti riproponiamo l’intervista al Prof. Silvano Riggio – R.M. Ustica


Il Prof. Silvano Riggio, docente all’’Università di Palermo, considerato in quel  momento uno dei massimi esperti di Ecologia Marina,  è colui il quale nel 1986, contro il parere di molti isolani (capofila Camillo seguito da molti pescatori) ha “voluto” l’istituzione della Riserva Marina – successivamente AMP.
Nell’intervista rilasciata ad Usticasape nel 2013 dichiarava che per la Riserva Naturale Marina di Ustica: “Lo Spalmatore è stata una scelta sbagliata…”

D. Secondo la Sua esperienza la zona dello Spalmatore era la più adatta per delimitare l’Area di Riserva Marina?

R. Da quello che sapevo, da quello che si vedeva senza ulteriori studi e ricerche si desumeva la zona più adatta per fare l’area di riserva integrale non fosse quella di Punta Spalmatore, che è una bassa spianata di scogli abbastanza accessibile al pubblico, un pubblico anche non adatto, ma fossero piuttosto le falesie che c’erano a nord e a sud che si proteggevano da sole a causa dell’asperità dei fondali e per la caduta massi e inoltre erano probabilmente le più interessanti perché le più ricche di anfrattuosità e di buchi, dove trovava rifugio la grande fauna marina dell’Isola.

D. Come mai la scelta è caduta nella zona più bella e accessibile per la balneazione dell’Isola?

R. Io ero poco convinto di questa riserva integrale allo Spalmatore, dove fu fatta, per alcuni motivi che posso elencare brevemente:

1. Questa spianata di rocce era abbastanza uniforme e piatta e non riservava quegli scoscendimenti e quelle cadute dove si trova la fauna più rappresentativa dei fondali usticesi.

2. Perché l’attuale area era molto utile, si prestava molto, alla balneazione per i turisti e per i visitatori dell’Isola che intendevano andarsi a fare il bagno, in quanto non trovavano posti altrettanto idonei.[ id=15402 w=320 h=240 float=right]

3. Perché ci sono state delle forti pressioni anche da parte degli stessi padri fondatori della Riserva che lì avevano messo la sede dell’Associazione della pesca sportiva , la pesca diportistica, che era importante e anche agguerrita, e c’era poi la prima sede della Riserva – la Torre.

La torre, appunto era vista come la naturale sede della Riserva.

Il tratto di mare prospiciente la torre si riteneva il più ideale per salvaguardare quell’oasi .

Io ero dell’avviso che queste scelte non potessero suffragare una scelta che per altri versi era penalizzante. Il turista arriva ad Ustica cerca di farsi il bagno e trova la parte migliore dell’Isola, la più accessibile, interdetta alla balneazione.

Io ritengo che per il rilancio, nonché per la buona riuscita della riserva, bisogna assolutamente avere un pubblico che apprezzi l’Isola e la sua riserva. L’Isola è anche una sede di educazione ambientale.

D. Chi ha fatto pressione per indirizzare la riserva in quel posto?

R. Santoro è stato il padre della Riserva ed il troppo amore di Santoro per Ustica che ha generato/indirizzato questa scelta, ma non possiamo fargliene una colpa ma, se mai, riconoscenza…

D. Cosa  suggerisce per il futuro?

R. Per il futuro io vedrei di buon occhio una revisione di tutta la geografia dell’Isola soprattutto la location dei vari punti notevoli della riserva. In tutto questo vedrei bene l’apertura di altre zone “A” compensate dalla chiusura di quelle attuali dopo aver fatto un preciso censimento della situazione.

Bisognerebbe capire se questa zona “A” ha avuto degli effetti sulla presenza di Flora e Fauna e se questi effetti sono duraturi, di grande portata o effetti minimi.

Occorrerebbe fare una ricerca seria, del resto la Riserva nasce per la ricerca, e dopo di che provare altre zone di riserve integrali che andrebbero situate nella costa sud-est (Punta Cavazzi e Cala Galera) o verso il Passo della Madonna che sono punti scoscesi, difficilmente frequentabili ma che possono dare della grandi sorprese dal punto di vista scientifico.

D. Qualcuno potrebbe obbiettare che le zone che indica Lei non sono facilmente accessibili via terra.

R. Questo non è uno svantaggio anzi è un vantaggio perché, se la zona “A” deve essere una zona assolutamente protetta, cioè una zona interdetta a tutto lo sfruttamento, a tutto l’uso di qualsiasi tipo bisogna andare a scegliere una zona impervia una zona che precipita scoscese e quindi non facilmente accessibile. La zona “A” di Ustica è facilmente accessibile e si presta a continue violazioni delle disposizioni e le continue violazioni si ripercuotono sul riassetto naturalistico.

Io ritengo che tutto questo si possa fare dopo aver fatto una analisi, uno studio essenziale. Siccome i ricercatori ci sono e le cifre richieste non sono enormi, anzi sono abbastanza modeste.

Ringraziamo il Prof. Riggio per la Sua chiarezza e disponibilità
PB

Alcune domande a tutti gli “INDIGNATI” in merito alla declassificazione della Zona A di Ustica


Da giorni sia su Usticasape che su buongiornoustica (su facebook non sono presente da qualche mese) leggo articoli in merito alla scelta del Sindaco di rendere accessibile la fruizione e la balneazione della zona A.

Avrei voluto limitarmi solo a leggere senza commentare; Oggi pero’ vorrei porre alcune domande/considerazioni, dirette a tutti gli INDIGNATI Usticesi e non Usticesi.

Premesso che non sono un sostenitore del Sindaco (ma che comunque avrei votato)

Premesso che non vengo ad Ustica da 10 anni, quindi non so se gli accessi e la fruizione alla balneazione, ne cito alcune:

Cala Sidoti, Caletta dello Spalmatore, Sotto il Faro e Piscina Naturale, siano rimasti in pessimo stato come allora (a volte addirittura rese inaccessibili per motivi di sicurezza ivi compresi fatti spiacevoli come chi ha perso la vita), oppure da allora sono stati effettuati interventi per migliorarne sia l’accesso che la fruizione.

Se tutto e’ rimasto come allora (o addirittura peggiorato) mi chiedo perche’ non si e’ fatto nulla? Secondo voi, non sarebbe meglio trovare delle concrete soluzioni anziche’ fare tanta “schiumazza” in tempo di “bonazza fraricia”!? Ma comunque…….!!!!!

Premesso che la Riserva Marina Protetta o AMP, abbia avuto sin dalla sua “nascita” piu’ “MATRIGNE” che “MAMME”, se pensiamo a quanti inutili sprechi siano stati fatti  se si pensa a come e’ stata gestita, se si pensa come e’ andata a finire……..insomma se si avesse un po’ di memoria e l’onesta’ di dire le cose come stanno, allora si eviterebbe di fare il solito CURTIGGHIU!!!!

(es., la Riserva cosi’ come si presenta adesso, ha ancora senso? pro/contra; es., se consentito dalla legge, fare un referendum pro/contra la Riserva etc. etc.).

Anche in questo caso, l’appartenenza alla propria TRIBU’ prevale su tutto, cioe’ all’interesse COLLETTIVO)!!!!!

La Riserva aveva senso fino a quando il “Servizio offerto” era rappresentato dall’ Acquario dello Spalmatore,dal centro accoglienza, dalla barca fondo visivo, dalla competenza e professionalita’ delle Guide turistiche, dalla ricerca, dal Laboratorio marino etc. etc.

Allora si poteva parlare di Attrazione!!! Parlarne oggi mi sembra solo di “ULULARE” in mancanza di “LUNA”!!!!

Secondo me come COMUNITA’ dovreste preoccuparvi piu’ delle MANCATE NASCITE UMANE!!!!!

A come proteggere L’ lsola dall’estinsione dell’uomo!!!

L’ estinsione delle classi scolastiche e’ gia’ iniziato senza che nessuno se ne preoccupi!!!!!

Jose Zagame

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COMMENTO

Dalla California Agostino Caserta

Purtroppo e’ vero, giornalmente da più’ di una settimana si e’ costretti a leggere nei social su blog strumentalizzati e di partito di gente che denigra, con pressione, una certa arroganza, esagerazione e anche notizie false, l’operato di Sindaco e Ministero sull’apertura nella Riserva Marina di uno o due siti alla balneazione, e purtroppo sta accadendo anche su Usticasape. Smettiamola, la gente approva il suddetto provvedimento e si e’ stancata delle lamentele delle solite 10-12 persone disfattiste e di  questa tattica mediatica ossessionata, negativa  e deleteria per tutti e per il turismo,  derivante sopratutto da pregiudizi ideologici.

E  Bisogna capire che  La Riserva in pratica sta subendo un declassamento figlio di pessime gestioni, di un sindaco  cosiddetto ambientalista che ne ha causato il Commissariamento per 10 lunghi anni che hanno rovinato la reputazione ed il turismo di Ustica, e che addirittura nello scorso mandato ( 4 anni fa ) ha catapultato la Riserva di Ustica all’ultimo posto della classifica meritoria del Ministero.

Declassamento che sembra il primo gradino verso la roteazione della Riserva necessaria per garantire il ripopolamento equo di tutta la costa isolana, che era prevista sin dall’inizio quando era direttore e fondatore della Riserva, il dr Messina Lucio di rotearla ogni 10 anni, cosa mai fatta da nessuno, ma realizzabile  ora che  finalmente sembra ci sia un Sindaco che ne capisce la necessità’ e importanza.

Smettiamola con queste lamentele pilotate vuote e di partito, io personalmente questi post non li leggo piu’…… Si potrebbe parlare a lungo ma io ho una semplice domanda per tutti : da 35 anni tutti fanno il bagno alla Caletta al Faro,a Cala Sidoti etc…ebbene cosa hanno distrutto ? Qualcuno ce lo dica…la risposta è’ niente !! E niente distruggeranno allo Sbarramento, e Spiaggia Pria longa, che sembra sino le nuove aperture. Quindi smettiamola con tutto questo rumore  inutile e tendenzioso. Cerchiamo invece ognuno di noi con fatti e non parole di rispettare l’habitat in cui vive l’uomo, gli animali e tutti gli esseri organici e inorganici. Ne vale proprio la pena.

Riceviamo e pubblichiamo – Declassificazione della Zona A di Ustica, Ciafani a Costa: «Rivedere il parere immotivato e inopportuno»


Una decisione che va contro la direttiva Ue sulla biodiversità che prevede che almeno il 30% del mare sia tutelato

Dopo le polemiche suscitate dalla decisione del ministero dell’ambiente, su richiesta del sindaco, di sospendere “temporaneamente” i vincoli della Zona A di Riserva integrale – la più antica d’Italia – dell’Area marina protetta di Ustica, consentendo l’accesso e la balneazione, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, ha scritto direttamente al ministro dell’ambiente Sergio Costa per chiedergli di tornare indietro.

Ciafani ricorda a Costa che «Nei giorni scorsi abbiamo appreso con disappunto che gli uffici preposti del Ministero hanno accolto positivamente la richiesta avanzata dal Sindaco di Ustica, in qualità di soggetto gestore dell’Area marina protetta, di aprire alla libera balneazione la zona A di riserva integrale (oltre Cala Sidoti ed Acquario) declassandola, in sostanza, a livello delle altre zone in cui è sottoposta a tutela l’Area marina protetta. Consideriamo inopportuna la richiesta avanzata dal Sindaco, ma ci appare ancora più incomprensibile l’accoglienza positiva da parte del Ministero che, nei fatti, declassa la zona A. Non abbiamo conoscenza di una istruttoria tecnica, dei criteri con cui sono state valutate le proposte del Comune di Ustica e se sono supportate da studi e valutazioni di incidenza realizzate secondo le norme vigenti, visto che l’area in questione è tra le più importanti per presenza di biodiversità dell’intero bacino del Mediterraneo».

Il presidente del Cigno Verde evidenzia che «Ustica è stata la prima Area marina protetta istituita nel nostro Paese, frutto di una scelta consapevole da parte della comunità locale che, non senza sacrifici e contraddizioni, ha investito nella tutela del suo mare nella speranza di un futuro all’insegna della crescita sostenibile. Negli anni l’Amp dell’Isola di Ustica ha vissuto anche momenti difficili, soprattutto a causa di una gestione amministrativa non positiva da cui con fatica era riemersa, in cui sembra ripiombata a causa di una improvvida decisione che rischia di scardinare la tutela dell’Isola di Ustica con la scusa del Covid-19».

Ciafani sottolinea: «Non comprendiamo la decisione di autorizzare la balneazione, per i mesi di luglio e agosto, nella zona A di riserva integrale a causa della emergenza sanitaria per garantire il distanziamento sociale, perché se usassimo le stesse motivazioni addotte dal comune di Ustica, senza una adeguata istruttoria tecnico scientifica e una valutazione politica della opportunità di accogliere tali richieste, l’intero e fragile sistema di tutela del nostro mare protetto sarebbe messo in crisi».

Il presidente di Legambiente fa inoltre notare al ministro che si tratta di «Una decisione, inoltre, che va in direzione contraria a quanto ci chiede la Strategia della Ue sulla biodiversità per il 2030 adottata il 20 maggio 2020. Proprio la Ue sostiene che la ripresa economica generata dalla crisi Covid-19 debba essere sostenuta da una maggiore protezione della natura e degli ecosistemi e, in questa direzione, propone che almeno il 30% della superficie terrestre e il 30% del mare sia tutelato, e impone che un terzo di queste aree sia rigorosamente protetto. In sostanza più riserve integrali con tutela effettiva e il contrario di quanto propone il Comune di Ustica che il Ministero ha autorizzato».

Per tutte queste motivazioni, «e per non inficiare le scelte di una maggiore tutela dell’Amp che in tutti questi anni la comunità locale ha sostenuto in maniera consapevole», Legambiente chiede al ministro Costa di «rivedere il parere espresso dagli uffici del Ministero poiché ci appare  immotivato e inopportuno».

Fonte: greenreport.it
03 luglio 2020

I consiglieri comunali di minoranza si dissociano per l’apertura della zona A dell’A.M.P.


Il Sindaco di Ustica il 27 giugno ha comunicato in un post su Facebook quanto segue: “Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare questa mattina ha accolto la nostra richiesta di apertura alla balneazione di altre zone nella Zona “A” (oltre Cala Sidoti ed Acquario)  a partire da Luglio con le stesse modalità e vincoli già presenti per gli altri siti. Dopo 30 anni la Comunità usticese ed i turisti potranno godere, nel massimo rispetto dell’ambiente, di una delle zone più belle di Ustica.”

Nella qualità di consiglieri comunali e di cittadini ci dissociamo da questa decisione. L’apertura alla balneazione della Zona A di Riserva Integrale rischia di annullare gli eccezionali e positivi risultati ottenuti in questi 34 anni.

Questa è la Zona Integrale più antica d’Italia riteniamo doveroso salvaguardare il suo unicum per l’importanza scientifica della sua biodiversita’.

Questo atto rischia di sancire la fine dell’Area Marina Protetta Isola di Ustica.
Salvaguardare questa area è di fondamentale importanza.
uesta zona è il cuore della nostra Area Marina Protette riveste un ruolo fondamentale per la tutela di tutto il nostro territorio.
Ustica è conosciuta in tutto il mondo per i suoi fondali.
La Zona Integrale non è un ecosistema a sé.
Se Ustica oggi ha fondali splendidi è merito di scelte coraggiose fatte da Donne e Uomini coraggiosi.

I consiglieri comunali

Renato Mancuso
Tania Licciardi
Vittoria Salerno

AMP Ustica, momenti di aggregazione


Ieri sera al centro accoglienza dell’AMP dell’isola di Ustica laboratorio artistico, un importante momento di aggregazione con i piccoli abitanti e “campisti”. Temi: natura, creatività e condivisione…

momenti di aggregazione

Dal Gruppo Consiliare di minoranza Ustica Domani riceviamo e pubblichiamo – Richiesta documentazione


Al Direttore della A.M.P. “Isola di Ustica”
e p.c. Al Segretario Comunale

oggetto: Disciplinare Integrativo Regolamento A.M.P. annualità 2019 – Atti ministeriali – Richiesta copia ai sensi degli artt. 11 e 18 Statuto Comunale.

Come noto a codesta Direzione, il Disciplinare Integrativo di cui all’oggetto, quando approvato e ricevuto dal Ministero, laddove preveda variazioni di corrispettivi e/o del Bilancio previsionale dell’Ente, va ratificato con Delibera di Consiglio Comunale. La Bozza di Disciplinare inviata al Ministero prevedeva variazioni così descritte.

Tutto ciò premesso si richiede alla S.V. il rilascio di copia della nota di trasmissione del Ministero dell’Ambiente e del Disciplinare allegato, laddove pervenuti, perchè gli scriventi Consiglieri di Minoranza possano esercitare le prerogative e le attività che il vigente Statuto Comunale (approvato con D.C.C. n° 17 del 22/03/2006 e ss.mm.ii.) intesta, come da previsioni della normativa vigente, sul Consiglio Comunale, e quindi sui Consiglieri.

Le variazioni eventualmente introdotte dal Ministero infatti investono la titolarità dell’ordinamento dei tributi (art. 11, c. 1) nonché la disciplina generale delle tariffe per la fruizione di beni e servizi, che unitamente a quanto stabilito dall’art. 18, c.4, esprimono in toto la potestà dei Consiglieri, i quali possono richiedere copia degli atti che coinvolgono le loro capacità e funzioni in seno alla Sindacatura.

Renato Mancuso capogruppo del gruppo consiliare Ustica Domani
Tania Licciardi consigliere comunale gruppo Ustica Domani
Vittoria Salerno consigliere comunale gruppo Ustica Domani

 

Selezione Pubblica Direzione A.M.P.

Direzione Area Marina Protetta – Scadenza contrattuale – Proroga.

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