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Ustica diventa scuola autonoma, battuto il dimensionamento scolastico: un esempio nel quale vince la comunità educante


Ustica diventa scuola autonoma, battuto il dimensionamento scolastico: un esempio nel quale vince la comunità educante

Di Nobile Filippo  Orizonte Scuola.it

OMISSIS… 

Il caso Ustica finalmente trova soluzione

Ci eravamo occupati del caso della scuola di Ustica qualche mese fa con un articolo di Antonio Fundarò. Faceva presente che “la scuola di Ustica è da anni in uno stato di gravissima difficoltà dovuta all’assenza di personale di ruolo e ai gravi disagi che non rendono per nulla allettante la sede dell’isola. Ciò ha determinato pesanti lesioni del diritto allo studio (perdita di ore di didattica, assenza di continuità didattica e di ampliamento offerta formativa) più volte manifestate dall’utenza. Tali criticità vengono esasperate dall’accorpamento al Convitto Nazionale di Palermo con risvolti negativi anche sul funzionamento del Convitto stesso”.

Il Rettore Giannino: questi gli aspetti tecnico normativi che erano di evidente criticità

“Il Convitto Nazionale di Palermo – scriveva Antonio Fundarò – è guidato dal Dirigente Scolastico il Rettore Cettina Giannino a capo, da quest’anno, anche della scuola, nella sua complessa articolazione, di Ustica (dall’Infanzia, attraversando Primaria e Secondari di Primo grado, sino alla secondaria di secondo grado con una prima classe del Liceo Scientifico, solo 2 alunni, e 4 classi dell’Istituto Tecnico per il Turismo). Per non parlare delle pluriclassi, in tutti gli ordini di scuola, che di fatto, a regime, renderebbe più complessa la gestione della complessità della nuova organizzazione scolastica. Due scuole, il Convitto e e l’I.C. DI II Grado “Saveria Profeta di Ustica lontani più di trenta chilometri, il mare a separarli, e un organico incapace di colmare le tante deficienze determinate dalla impossibilità, talvolta di reperire docenti, causa costi eccessivamente elevati per il raggiungimento della sede, per l’alloggio e per tant’altro. Non ultimo l’organico dell’autonomia congiunto che, potrebbe, già da quest’anno determinare una diaspora del personale docente”.

Al centro gli alunni, le famiglie, i docenti, il personale ATA

Con la firma del Decreto si pone soluzione ad un problema di evidente criticità, scrive la preside professoressa Cettina Gianino. E continua “oggi non posso che esprimere, a nome mio e della Comunità educante del Convitto Nazionale e di Ustica, il sentimento di gratitudine per l’attenzione e la disponibilità che è stata riservata alle richieste di tutti i soggetti che della scuola sono interpreti. Ci pregiamo di aver assistito alla reazione costruttiva e al desiderio di aprirsi al dialogo con le Istituzioni, a cui entrambe le scuole fanno riferimento, dei docenti, del personale ATA, del personale educativo, delle famiglie e non per ultimi dei nostri studenti. Per loro in particolare, la conduzione di questo dialogo, speriamo rimanga tra le esperienze formative più interessanti come cittadini fruitori di diritti e doveri”.

Dimensionamenti che pesano sull’efficienza di una istituzione scolastica seria

“L’impegno del mio e del nostro lavoro congiunto nei confronti della comunità scolastica di Ustica non finirà e non verrà meno fino al 31 agosto, e non solo, questa esperienza pur con tutte le difficoltà che ha comportato giorno per giorno, che sono costate tempo e fatica, non verrà messa da parte, anzi, cercheremo di valorizzare questa parentesi di storia comune tra le due scuole per cercare di tirar fuori il meglio da questo anno scolastico, soprattutto per i nostri ragazzi” continua il DS Prof.ssa Cettina Giannino. “Con la stessa fiducia che abbiamo nel pensare che chi aveva progettato questo accorpamento, desiderava il meglio per le nostre scuole, crediamo che nel nostro futuro ci sarà chi ancora se ne prenderà CURA. Auguriamo alla comunità usticese di continuare il percorso in autonomia e di consolidare l’identità del suo territorio, noi speriamo di restare la scuola amica sull’isola maggiore su cui potranno sempre contare. Orgogliosi di questa collaborazione, rendiamo merito a tutti i nostri interlocutori e ringraziamo, confidando in future sinergie”.

Fonte: Orizonte Scuola.it

 

Per una collaborazione “spontanea e “autonoma”…


Intervengo per un breve commento sui due punti sollevati da Nuccio Caserta sul cui contenuto mi trova assolutamente concorde. Parto dall’apprezzamento per l’iniziativa che i promotori del “movimento delle partite Iva” stanno lodevolmente portando avanti e non potrebbe essere diversamente in quanto, e non da ora, sono un convinto sostenitore di ogni forma di collaborazione spontanea, autonoma, con connotati di volontariato finalizzata all’immagine dell’Isola di Ustica. Anzi, dal momento che ho letto tra l’altro un passaggio finale del comunicato del Movimento che recita “saranno ben accetti contributi anche da privati” più avanti, se graditi, proverò a darne qualcuno. Sul secondo punto, in effetti anche a me riesce difficile comprendere la nuova destinazione d’uso con conseguente “sfratto” degli anziani. La logistica legata alla prima accoglienza del turista che sbarca nell’Isola avrebbe dovuto suggerire un “info-point” giù al porto. In tutte le località turistiche marine è così. Il locale in Piazza è chiaramente più da “circolo”; le banchine più da naturale “informazione immediata” e da una informazione data immediatamente al turista chi ha tutto da guadagnare se non le singole attività dei Titolari delle partite Iva che del Movimento fanno parte integrante ? Come mai non si è pensato ? A prescindere, buon lavoro !

Mario Oddo