Ustica sape

Il caos traghetti, i sindaci delle isole minori lanciano un appello a Mattarella


Il caos soddisfa i bisogni, i desideri, gli interessi di chi si diletta a praticare l’esegesi dei fatti.


Per tanto tempo ho creduto a quanto affermava Voltaire ovvero che un fatto è un fatto e quindi certezza, ma mi devo ricredere ed abdicare al pensiero di Nietzsche secondo cui non esistono fatti ma interpretazioni. E’ questo un pensiero di grande potenza perché consegna a chi lo esercita la più grande delle illusioni: quella di avere sempre ragione.
L’interpretazione dei fatti dirige volutamente gli elementi verso una condizione di irrequietezza ponendoli in contrasto e in contraddizione privandoli di qualsiasi tipo di ordine e di senso, insomma conduce volutamente al caos perché è il caos che soddisfa i bisogni, i desideri, gli interessi di chi si diletta a praticare l’esegesi dei fatti.

Francesco D’Arca

Riceviamo e pubblichiamo, da I Nuovo Vespri – Trasporti marittimi e caos.

Ustica piazza principale il caos regna sovrano… dove sono i vigili?


Ustica piazza principale una vergogna!... NO vigili, No ordine
Ustica piazza principale, il caos regna sovrano… dove sono i vigili?

Caos aliscafi per le isole minori, Delrio convoca Regione e armatori


 

Il ministro alle Infrastrutture martedì ha convocato un tavolo tecnico al ministero per ripristinare i collegamenti tra la Sicilia e le isole di Linosa e Lampedusa.

L’emergenza collegamenti con le Pelagie arriva sul tavolo del ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio che martedì ha convocato un tavolo tecnico al ministero per ripristinare i collegamenti tra la Sicilia e le isole di Linosa e Lampedusa. Un incontro sollecitato dal sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone e dal sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini. “Le isole minori siciliane non possono essere lasciate sole. Il problema dei collegamenti – afferma Faraone – deve essere risolto una volta per tutte. Il ministro Delrio si è mostrato da subito attento a questa questione e ha convocato gli operatori del settore e i dirigenti della Regione. Una soluzione va trovata subito”.

Si trasferisce dunque a Roma la riunione che l’assessorato ai trasporti aveva convocato per lo stesso giorno con Compagnia delle Isole. Una sorta di resa dei conti fra l’armatore che deve ancora recuperare corse pagate ma non effettuate per un valore di 2 milioni di euro. Già ieri il dirigente generale dell’assessorato Fulvio Bellomo aveva posto una sorta di ultimatum a Compagnia delle Isole per la “resistenza” dell’armatore a mettere in servizio un aliscafo che giornalmente colleghi Porto Empedocle a Linosa e Lampedusa.  “E’ vero che non possiamo obbligare Compagnia delle Isole a mettere in servizio un aliscafo sulla Porto Empedocle-Lampedusa  –  sottolinea Fulvio Bellomo – Ma è altrettanto vero che, se dobbiamo basarci solo sui termini della convenzione, la stessa società deve recuperare corse non fatte per un totale di 2 milioni di euro. Credo che le alternative siano due: o ci ridanno i soldi già incassati per le corse non fatte, oppure le recuperano con un aliscafo per Lampedusa almeno fino alla fine della stagione turistica”.

Da mesi si registra la difficoltà della Regione ad appaltare il servizio integrativo di trasporto passeggeri per Ustica e Pantelleria e le Pelagie. Già tre i bandi andati deserti e solo mercoledì la Regione è riuscita a trovare un armatore disposto ad accettare le condizioni economiche per la tratta Ustica-Palermo. Al tavolo tecnico parteciperanno, oltre al Mit, a Regione siciliana, le associazioni di armatori, Confitarma e Fedarlinea, e Rete autostrade mediterranee. “Con il vicepresidente di Ram Christian Emmola, ci siamo mossi per discutere la questione delle isole minori a livello nazionale. Gli abitanti delle Pelagie – continua Faraone – da mesi ormai non riescono a spostarsi da un’isola all’altra né a raggiungere la Sicilia”. Tra qualche giorno scadrà la proroga del servizio di traghettamento effettuata finora dalla Compagnie delle Isole. Non possiamo lasciare cittadini e turisti senza mezzi. Come se non bastasse, poi, la situazione d’emergenza delle autostrade dell’isola. La Sicilia non deve essere terra di nessuno. Lavoriamo sinergicamente per risolvere il problema”.

Fonte: La Repubblica.it
di FRANCESCO PATANE’

11 luglio 2015

 

Collegamenti per le isole nel caos, terzo bando della Regione a vuoto


 

Collegamenti per le isole nel caos, terzo bando della Regione a vuotoNessuna compagnia marittima partecipa alla gara per garantire aliscafi con Pantelleria, Lampedusa, Linosa e Ustica. Vertice d’emergenza con i sindaci a Palazzo d’Orleans

Non è arrivata alcuna offerta per i quattro mini bandi del servizio integrativo di collegamento marittimo con Pantelleria, Lampedusa, Linosa e Ustica. Alle 12, nella sede dell’assessorato ai trasporti della Regione, non c’è una sola busta da aprire. Dopo le due gare complessive andate deserte (che prevedevano l’aggiudicazione di tutte le tratte per cinque anni ad un prezzo di 42 milioni di euro), a Palazzo d’Orleans avevano scelto di spacchettare il bando originario in quattro gare più piccole, una per ogni tratta di collegamento. Tutte le 14 società nazionali ed internazionali invitate dall’assessore Giovanni Pizzo a fare un’offerta per almeno una delle tratte Palermo-Ustica, Trapani-Pantelleria, Porto Empedocle-Lampedusa e Linosa-Lampedusa non hanno ritenuto conveniente partecipare alle gare.

Continua dunque il braccio di ferro fra le compagnie di navigazione e la Regione, che lo scorso dicembre ha bandito la nuova gara con prezzi ribassatie allineati alle stime del Registro Navale Italiano. Il risultato è la quasi paralisi dei collegamenti con le quattro isole minori in piena stagione turistica. In queste ore i tre sindaci di Ustica, Pantelleria e delle Pelagie sono riuniti a Palazzo d’Orleans con l’assessore ai Trasporti Giovanni Pizzo e i tecniciregionali per studiare una soluzione alternativa che consenta di non uccidere la stagione turistica. L’orientamento della Regione è proporre l’affidamento diretto senza gara per risolvere l’emergenza collegamenti. Una procedura che però ha bisogno della dichiarazione di emergenza dei prefetti di Trapani, Palermo e Agrigento.

Fonte: Repubblica.it
di Francesco Patanè