Ustica sape

Doverosa una breve nota di chiarimento in merito ai “Trasporti isole minori – i dipendenti pubblici continuano  a non pagare”.


Caro Pietro,

ancora a proposito di Trasporti isole minori – i dipendenti pubblici continuano  a non pagare, il “commento” che ho espresso nei giorni scorsi ha suscitato non pochi “rumors”: da alcuni – i più, ho ricevuto manifestazione di consenso e condivisione, da altri – seppure di meno, ho ricevuto  manifestazioni di preoccupazione (o critiche, se si vuole) per una ipotetica non corretta interpretazione del mio pensiero che andrebbe a “danneggiare” le categorie beneficiarie delle agevolazioni in discussione.

È, quindi, il caso, se mi è consentito, che io faccia chiarezza se chiarezza non c’è stata!

Fughiamo innanzitutto il campo da una mia qualsivoglia intenzione di danneggiare qualcuno – non è nella mia natura né cultura! Né ritengo che io, o il mio pensiero, sia in grado di poter incidere concretamente sugli orientamenti e decisioni degli organismi amministrativi preposti.

È reale invece il mio desiderio – con quanto espresso, di richiamare l’attenzione, di chi è nelle condizioni di farlo, sulla evidente sperequazione generata da una “generosità” verso “alcuni” (o categorie) a discapito dei più “svantaggiati” realmente bisognosi di diversa considerazione, all’origine dell’argomento trattato e dai più lamentato.

Dove gli “alcuni” – seppure penalizzati da tariffe oggettive gravose, sono certamente in grado di sopportarne un equo prezzo, nell’esercizio dei loro ruoli, funzioni e compiti, al pari di quanto sosterrebbero in altre realtà e condizioni non interessate dalla “continuità territoriale”.

Come ricordato – sancito dalla Costituzione, la Continuità territoriale, di cui “beneficia” la nostra comunità, dovrebbe garantire alla stessa collettività pari opportunità accendendo ad un sevizio che garantisca condizioni economiche e qualitative uniformi.

Finalità diverse ha l’accenno che ho fatto a proposito della “comunità silente” – non più di tanto, rappresentata da coloro che – alcuni “gioco forza” da eredità o affezione, altri per mera scelta, sono “legati” alla nostra realtà territoriale/ambientale e che rappresentano tutti una non trascurabile “risorsa”: la nostra amata isola è cresciuta e si sostiene grazie alla loro assidua “presenza” e al “flusso economico” apportato alla comunità produttiva.

A costoro andrebbe riconosciuto il loro “valore aggiunto” con una significativa revisione delle tariffe diversamente applicate ad occasionali avventori, tali da non generare, al contrario, malumori e disinnamoramenti generalizzati.

Ciò detto, spero di avere chiarito meglio il senso del mio intervento, “pro bona pacis”, per tutti.

Massimo Maggiore

 

Riceviamo e pubblichiamo – “libera” risposta a Salvo Tranchina


Salvatore Militello  (12)Ho condiviso il tuo post, per poterlo commentare e far conoscere il mio pensiero su quanto da te scritto.

Leggo delusione ed amarezza nelle tue parole.

In questi anni non sono mai intervenuto, da amministratore del gruppo,  in alcun post e non ho mai cancellato post di nessuno. Ho sempre lasciato esprimere liberamente e democraticamente l’opinione di tutti ( anche se talvolta personalmente non condivisa) ed ho anche liberamente lasciato che chiunque si potesse iscrivere o cancellare dal Gruppo.

Qualche anno fa invitavo chi non si riconoscesse politicamente nelle finalità dichiarate e scritte del Gruppo a cancellarsi autonomamente, in piena libertà, senza rancore od offesa, anzi con maggiore rispetto per la lealtà mostrata.

Questa volta desidero intervenire solo per cercare di fare chiarezza che, ritengo, sia alla base di ogni rapporto duraturo.

Come ho dimostrato in questi anni pur non essendo stato eletto sindaco, per quei pochi voti che hanno di fatto diviso il paese a metà, non ho mai tradito la fiducia che la popolazione aveva ed ha ancora oggi nella nostra compagine ed ho collaborato con il Gruppo consiliare di minoranza nel rispetto dei ruoli di ognuno.

Siamo rimasti …   siamo rimasti ognuno di noi al nostro posto con i ruoli che democraticamente l’urna ci ha attribuiti senza alcun tipo di “inciucio” o di compromesso, nella nostra semplicità e lealtà.

Siamo la minoranza consiliare e le nostre proposte o osservazioni sono state quasi sempre battute a suon di numeri ( solo per i corti di memoria ricordo: le villette, il distributore carburante, il cimitero, il depuratore, la scuola, i trasporti,  solo per citare alcuni dei nostri interventi)

Sicuramente avremo anche sottovalutato altre problematiche, avremo anche potuto sbagliare ma siamo rimasti ai nostri posti e laddove vi era da chiedere scusa lo abbiamo fatto ( io personalmente l’ho fatto, con una lettera aperta al Sindaco, sul tema delle telecamere non condividendo sia il metodo sia la posizione assunta in consiglio da parte del gruppo di minoranza).

Abbiamo cercato di fare ciò che ritenevamo giusto ed utile per la Comunità e ciò che il nostro status minoritario ci ha consentito.

Il nostro principale obiettivo all’inizio del mandato consiliare è stato quello di cercare di unire il paese, lasciando lavorare, in santa pace, per più di un anno e mezzo l’attuale amministrazione ed addirittura da minoranza abbiamo anche approvato diverse deliberazioni che ritenevamo utili e che in parte rispecchiavano il nostro programma elettorale.

Tutto il resto la maggioranza ( il sindaco ! ) l’ha fatto da sola senza alcuna nostra sollecitazione.

Forse non siamo riusciti a farci capire ma ciò che abbiamo fatto, proprio in funzione dell’unione del paese, è stato lasciare lavorare tranquillamente la maggioranza proprio per non dare l’alibi del loro insuccesso.

Questa, per chi ha seguito le vicende amministrative di questi ultimi anni, è storia. Non ci stiamo inventando nulla, non abbiamo e non stiamo promettendo nulla.

In tutto questo ed in questi anni ho visto e letto solo pochissime proposte rivolte dai Cittadini, se escludiamo tra queste quelle relative ai trasporti.

Si preferisce leggere e commentare privatamente e mai assumere posizione su alcune tematiche. Talvolta addirittura si preferisce lasciare:   andarsene è molto più semplice del restare e credo che lasciando non si risolvano i problemi, non si unisce ma si continua a dividere.

L’unione del Paese ed il bene di tutti, a parole, siamo davvero in tanti a volerlo ma in pochi lo attuano.

Ringrazio Salvatore Tranchina per avermi dato lo spunto per dire ciò che penso, in piena libertà e senza alcuna retorica.

Libertà;  liberta nel rispetto degli altri, in autonomia e senza alcun preconcetto o pregiudizio !

Salvatore Militello

Richiesta di chiarimento da Mario Oddo al candidato Sindaco Francesco Menallo


Mario Oddo 3 (3)

Egr. Avvocato, capisco che nella sua qualità di pretendente alla prima poltrona del Comune di Ustica faccia della promozione del suo pensiero un suo cavallo di battaglia e ne è prova la sua continua, per carità normalissima, esposizione mediatica.che spazia a tutto campo su temi di attualità isolana. Per la verità manca a tutt’oggi solo un suo commento sulla attendibilità delle previsioni del tempo sull’Isola ma, tempo al tempo, (scusi il bisticcio di parole) ci dispenserà anche quello. Dopo aver letto un mio recente intervento ha estrapolato il passaggio “moglie e buoi dei paesi tuoi” di cui era lampante l’intenzione di ribadire attraverso una metafora una mia convinzione, giusta o sbagliata che sia, che il Sindaco di Ustica debba essere “pan’i paisi” mi ha indirizzato il seguente messaggio: “non sono una moglie nè un bue…ove non se ne fosse accorto”. Avvocato, forse perchè il mio quoziente intellettuale è appena nella media ma le assicuro che, pur avendola letta e riletta, non sono riuscito ad interpretare questa che se è una battuta, a parte l’indecifrabilità, per quelle che sono le mie esigenze in materia, non è il massimo come del resto altre in cui si è esibito in recenti occasioni. Le chiedo di volermi gentilmente fornire un chiarimento; mi eviterà altre notti insonni; dopodichè comprenderò meglio se sono io a dovere provare ad elevare il mio quoziente intellettuale evidentemente basso o è lei a dovere abbandonare la strada delle battute che, da quel che leggo, vedo priva di illuminazione, cioè completamente al buio. L’ultima allusione, quella che gli odori possono coprire la puzza, non so agli altri lettori ma a me, mi creda, è parsa proprio di cattivo gusto.

Mario Oddo

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Da Palermo Francesco Menallo

Lieto di toglierla dall’oscurita’ ( e gratis, contrariamente a quanto fa il gestore del servizio elettrico):

1) un sindaco non deve essere ne’una moglie ne’un bue del tuo paese perché non devi averci in comune ne il talamo ne il lavoro nei campi….devi avere solo l’accortezza di scegliere una persona onesta che, in particolare in un momento così difficile, sappia guidare ed innovare una macchina amministrativa priva di risorse e demotivata; questi requisiti( onesta’ a parte, che ovviamente non si discute perché ustica e’ piena di persone assolutamente per bene) ritiene che, allo stato, sia semplice trovarli in un usticese? C’è qualcuno, oggi, ad Udtica, che ritiene che possa non affidarsi totalmente ad uffici e consulenti, vista la complessità giuridica del compito?
2)se ha altri dubbi ,la prego, non si abbandoni a generiche censure, chieda e sarà soddisfatto;
3) la battuta sugli odori non le e’ piaciuta….ergo, deve averla capita, quindi non gliela spiego;
4) la prego di credere che essendo tra i fondatori del meet up di grillo a Palermo nel lontano (telematicamente parlando) 2005, sono abituato ad esporre on line il mio pensiero con ben altra frequenza rispetto a quella, pur ridotta, che sembra averla colpita;
5) le assicuro che anche sulle previsioni del tempo nell’isola, mi sono fatto un’idea….per esempio, ho capito che quando l’amministrazione uscente organizza un incontro con la cittadinanza per informarla di fatti rilevanti, si prevede mare forza 7, che quando il presidente del consiglio comunale convoca il consiglio con all’ordine del giorno la decadenza dalla carica di consigliere suo cognato, si preannuncia burrasca e difficoltà di approdo per mesi….vede che ormai mi intendo pure di previsioni del tempo ? E poi mi accusano di “non frequentare l’isola”….

 

Doveroso chiarimento all’Ing. Luciano Caddemi


Ricordo che a bordo del catamarano erano presenti mia madre (Verdichizzi Rosa) sofferente che necessitava di un trasporto urgente al pronto soccorso per un malore accusato durante il viaggio e il Signor Giuffria Giampiero (invalido non vedente). Subito dopo l’attracco, dopo aver constatato l’ imbarazzante struttura di gazebi che occupa gran parte della banchina che impediva l’accesso a qualsiasi mezzo, abbiamo chiesto aiuto al comandante del catamarano che prontamente ha contattato la capitaneria di porto chiedendo assistenza addirittura come favore personale! Non avendo avuto risposta per almeno mezzora e ripeto MEZZORA mia madre si è fatta forza e sofferente con non poche fatiche ( malore, valigie, una persona non vedente, bagagli) è riuscita a raggiungere il taxi che ci aspettava al di la di questa struttura. Non abbiamo ricevuto risposta ne dalla capitaneria di porto ne tantomeno dai dipendenti che erano efficienti ad impedire l’accesso nella zona vicino al catamarano a chiunque, meno nel trovare una soluzione ad una urgenza come questa. Dopo esser riusciti a raggiungere il taxi e a metterci in movimento per raggiungere con urgenza l’ospedale, quasi vicino all’uscita del porto siamo stati fermati da un addetto alla sicurezza portuale a bordo di un auto della capitaneria di porto che di certo non era un mezzo “che ha tutte le caratteristiche idonee anche per far salire disabili” che ci ha chiesto dov’era la signora che stava male. Parole che hanno suscitato nervosismo per il ritardo con le quali sono arrivate e indignazione per il mezzo che dopo forse anche più di mezzora stava venendo ma per fare che? Stiamo parlando di un auto (panda fiat) che non era assolutamente ripetendo le sue parole un mezzo “che ha tutte le caratteristiche idonee anche per far salire disabili”

Antonino Tranchina

 

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