Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno
“Nel tempo dei leader la selezione della classe dirigente avviene in senso cortigiano: ne deriva la mediocrità della classe dirigente.”
Concita De Gregorio
“Nel tempo dei leader la selezione della classe dirigente avviene in senso cortigiano: ne deriva la mediocrità della classe dirigente.”
Concita De Gregorio
COMMENTO
Da Ustica Giovanni Tranchina Tacco
Questa foto dello zio Alfredo Favaloro mi riporta indietro negli anni quando ero ragazzino,e precisamente quando con mio padre andavamo al salone da barba e in un angolo c’erano poggiati gli strumenti musicali della mitica band.Lo zio Alfredo: “Pasquà ci ramu ru corpa”e nel giro di pochi minuti senza nessuna esitazione cessava l’attività di barbiere per trasformare quel luogo in qualcosa di unico e di magico. Capeggiati da quel mattacchione dello zio Armando Caserta si esibivano in veri e propri concerti per la gioia di tutti, Usticesi e turisti, piccoli e grandi. Alfredo Favaloro sax, Giovanni Favaloro chitarra, Pasquale Tranchina e Giovanni Martucci fisarmonica, Armando Caserta presentatore e suonava il tamburello,e per ultima la Zia Peppina a “Milanisi” al mandolino che era una delizia. Di tutta la band è rimasto solo Giovanni Martucci, tutti gli altri purtroppo non ci sono più, mi piace ricordarli con gioia, ma anche con un pizzico di nostalgia!!!
^^^^^^^^^^^^^^
COMMENTO
Da Ustica Angela D’Angelo
Grazie Pietro, dalla classe ‘longeva’! Appuntamento per i prossimi’50’dove a pubblicare la foto ricordo, sarai ancora tu!!!
Molti spesso mi chiedono: – perché “USTICA SAPE” e lo spiegato volentieri, privatamente. Oggi voglio farlo pubblicamente.
USTICA è: la mia terra, il mio grande “Amore”, nostalgia del tempo passato, rimorso, desiderio, emozionante ricordo, passione, ma soprattutto speranza…
SAPE – è l’acronimo dei miei nipotini Sara – Antonio – Pietro – Elena, ai quali voglio lasciare in “Eredita” lo stesso “Rispetto ed Amore” che io ho della mia Isola.
Oggi mi sento orgoglioso della scelta fatta perché la mia nipotina Elena, la E di SAPE, che frequenta la terza elementare a Velletri, giorno 7 Ottobre ha fatto il primo compito in classe –
Tema: Descrivi un luogo che ti piace:
[ id=19834 w=320 h=240 float=left]Ustica é un’isola bellissima e piena di mare e di piante. È piccola e la strada è a forma di anello spezzato e se vai da una parte ti trovi dove vuoi andare e se ti perdi ti ritrovi subito. È piena di conigli e ci sono solo di alberi e piena di valli. Si mangia pesce, lasagne e delizie fatte in casa. E se guardi il mare non resisti e ti vai a fare subito il bagno. C’è solo una riserva. Mi piace perché tutti ci conosciamo e perché a Ustica c’è sempre l’allegria e si fa quello che si vuole. La adoro è bella, buona e gentile, non è maleducata è l’isola più bella del mondo e i bambini vanno in piazza da soli.
Elena Bombarda 3^ Classe Elementare
Apprezzamente dell’insegnante: Super Brava
[ id=19827 w=320 h=240 float=left][ id=19828 w=320 h=240 float=right]
^^^^^^^^^^^^^^^^^
COMMENTO
Da Cosenza Salvio Foglia
nelle parole di una bimba, tanto apprezzate e belle, sta germinando un sentimento di grande passione e amore per una terra e un mare che hanno per confini l’aria e il cielo…
brava, anzi bravissima!
^^^^^^^^^^^^
Da Milano Mino De Girolamo
Buon sangue non mente caro Pietro ! Brava Elena ! Voglio aggiungere inoltre che oggi ho aperto il sito e con grande piacere mi sono sentito di nuovo a casa .La nuova grafica era un po’ fredda , mentre questa e’ piu’ semplice e piu’ facile per tutti e ti sembra di essere a casa con le foto iniziali dell’isola. Comunque sempre grazie per l’impegno che quotidianamente mettete al servizio di tutti .Mino ed Emilia
^^^^^^^^^^^^^
Dalla California Marlene Robershaw Manfrè
Brava Elena e bravo nonno per la nuova faccia di Usticasape !!! forse è vecchia?? Ma a me piace.
^^^^^^^^^^^^^^^^
Da New Orleans Maria B. Compagno
Elena come sei stata brava a descrivere la nostra bella Ustica anche io ne voglio tanto bene perché è il posto dove sono nata e cresciuta. Anche se manco da tanti anni è sempre nel mio cuore. Con usticasape mi sento sempre più vicina grazie al lavoro di tuo nonno Pietro che il vero ambasciatore della nostra bella isola che noi Usticesi amiamo tanto. Ti voglio tanto bene
Zia Maria
L’ancora “giovane” Classe di “Ferro” del 1963 il 22 Giugno si è incontrata all’Hotel Diana per festeggiare assieme i 50 anni.
E’ stata una giornata all’insegna dell’amicizia e dei ricordi, ma anche di qualche progetto futuro.
Tra piatti tipici locali, brindisi, aneddoti e tante foto ricordo, la giornata ha regalato a tutti i partecipanti piacevoli momenti.
Un momento particolare da ricordare con emozione è stato quando Pinuccetto ha spento le candeline del suo 50° compleanno.
Hanno allietato la serata la presenza della Maestra Mariuccia Giuffria ed il Professore Vincenzo Lo Forti
Erano Presenti:
Emanuele Bertucci, Ferdinando Bertucci, Rosalia Badagliacco, Salvatore Campolo, Antonella Giardino, Antonella Licciardi, Angela Angela, Teresa Famularo, Ignazio Mattina, Giovanni Lo Schiavo, Giuseppe Maraventano (Pinuccetto), Fedele Basile, Giuseppina Liotti. Filippo Caminita.
Assenti: Paolo Bartocci, Salvatore Garofalo, Giuseppe Conigliaro, Salvatore Camplolo (burino)
[nggallery id=741] [nggallery id=742]^^^^^^^^^^^
Da salvatore Garofalo
Volevo essere presente. Ci tenevo tantissimo, ma non è stato possibile purtroppo. Vi abbraccio tutti con il cuore. Che bei ricordi!!!!
^^^^^^^^^^^^
Da Paolo Bartocci
Quanto mi dispiace non esserci stato!!!
Un abbraccio a tutti.
PS – Senza offesa per nessuno ma quella più in forma mi è sembrata la maestra Mariuccia.
[ id=16160 w=320 h=240 float=center]
Il celeberrimo giurista ateniese Solone, certamente più saggio di me, affermava: “impara ad obbedire ed imparerai a comandare”.
Tutti coloro che, come noi, indossano queste stellette e questa divisa conoscono il significato di entrambe le azioni e le esercitano, spesso, contemporaneamente come me ed i miei predecessori prima di me.
Sembra semplice, vero? Non lo è affatto!
Per tale ragione, farò il possibile, ed anche di più, perché l’autorevolezza del mio ruolo non sia confusa con l’autoritarismo di chi non sa gestire i propri oneri.
Assumere il comando di una delegazione come Ustica vuol dire farsi carico della vita di uomini che dipendono dai tuoi ordini, vuol dire rispondere sempre e con professionalità alle esigenze di persone e cose il cui futuro dipende dalle tue ragioni e dai tuoi torti. Non sono ammessi errori per noi che obbediamo all’ordine di comandare.
Tutto ciò può fare paura, poiché siamo uomini e sbagliare è ciò che più ci distingue da DIO, ma forse questo è proprio l’elemento da non dimenticare.
Ricordarmi della mia umanità mi aiuterà a guardare chiunque mi si porrà di fronte, senza dimenticare che è uomo almeno quanto me.
Per tali ragioni vorrei tranquillizzare i miei uomini, coloro che mi aiuteranno nella gestione di codesto comando, dicendo che non ho dimenticato d’essere stato anch’io marinaio, comune, sottocapo (conservo ancora i miei vecchi gradi) e d’aver vissuto per anni lontano dagli affetti e dal calore familiare.
Nei giorni che hanno preceduto questo avvicendamento ho osservato molto gli Usticesi, ho stretto molte mani ed ho guardato negli occhi molta gente, e ciò mi ha ricordato quanto la ricchezza del mondo stia anche nelle differenze d’opinione. Spero, dunque, per gli abitanti di questo gioiello italiano, di rappresentare non solo l’autorità dello Stato, ma anche e soprattutto l’occasione per abbattere i propri muri, al fine di lasciare lo spazio necessario ad idee nuove, lecite ed indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza di questa meraviglia che è Ustica. A volte, si perdono le occasioni migliori della propria vita a causa dell’orgoglio che è sempre figlio dell’ignoranza.
Tra le numerose possibilità, ho avuto anche l’onore di incontrare chi, come me, ha giurato fedeltà ad uno Stato che ci ha ritenuti all’altezza di rappresentarlo e sono certo che lavorare con voi sarà anche un piacere.
Un grazie particolare credo di doverlo a CAPO AVELLINO che per due settimane si è preso cura di me con molta pazienza.
Ho lasciato per ultimo l’ormai mitico Capo Baiata, perché vorrei dire molte cose su di lui, nonostante i fatti parlino più delle parole. E’ d’uopo, infatti, per me riconoscere che, nello svolgimento del suo dovere, è stato per noi colleghi un esempio di rigore e di professionalità. Sarà difficile eguagliarlo, intanto grazie per tutte le dritte che hai cercato di darmi e per il tempo che mi hai dedicato, non lascerò che il tuo prezioso lavoro sia reso vano.
Da adesso, dunque, tocca a me, anzi…a noi.
Permettetemi di concludere, rivolgendomi a mia moglie: grazie per il continuo sostegno che mi concedi, senza di te tutto diverrebbe privo di significato; e grazie a tutti voi.
^^^^^^^^^^^
COMMENTO:
Dalla California Agostino Caserta
Pietro, una piccola correzione : l’anno scolastico e’ 1950-51. La foto e’ di Rosalia Ailara, mia cugina che e’ della mia stessa classe (di ferro) 1945, come l’altra mia cugina Anna Ailara Campolo, nella foto. Nel 1950 avevamo 5 anni, eravamo all’asilo infantile che era ubicato nella costruzione a lato dell’attuale Ambulatorio. L’insegnante e’ la Sig.na Di Benedetto di cui mi ricordo benissimo. Io sono il quarto da destra un po’ di profilo. Distinguere gli altri non e’ facile. Se fosse possibile tornerei a quell’eta’ molto volentieri. Tantissimi ( il 75% ) dicono : ci tornerei solo se sapessi quello che so ora – troppo facile dico io… per di piu’ questa e’ una possibilita’ molto improbabile. Chissa’…forse la risposta e’ correlata con il tipo di infanzia che la gente ha avuto.
P.S. Mi e’ stato detto che la foto risale al 1940/41, che alcuni di quell’eta’ si riconoscono nella foto (Sarina Guarrera, Maria Bertucci, Costantino Tranchina, Salvatore Compagno ecc…) e che la Maestra e’ Nini anche se ricorda per fisionomia la Di Benedetto. Obiezioni accolte. Comunque una cosa su cui si e’ tutti d’accordo e’ che la classe del 1945 rimane come quella di ferro per eccellenza