Ustica sape

Aforisma, Citazioner, Proverbio… del giorno


La principale malattia dell’uomo è la curiosità irrequieta delle cose che non può sapere.
(Blaise Pascal)

Curiosità: La Benevento italiana e quella Francese e le reliquie di San Bartolomeo


Una cartolina di una cittadina situata in Francia, precisamente nel dipartimento della Creuse, nella regione del Limosino (praticamente in provincia di Limoges,). È un piccolo Comune di 850 anime ed il suo nome esatto è Benevent L’Abbaye. Avevo sempre pensato che l’origine del nome derivasse da una sorta di gemellaggio tra i due centri, oppure a qualche legame risalente si primi anni del 1800 quando anche la nostra città fu sotto il dominio napoleonico con il Talleyrand nominato Principe di Benevento. Ma così non è in quanto la storia è diversa: nel 1026 a Limoges fu edificato un Monastero intitolato a San Bartolomeo per celebrare l’occasione di avervi trasferte da Benevento alcune reliquie dell’Apostolo e da questa circostanza il paese prese il nome di Benevent L’Abbaye, che ancora conserva.

Aldo Messina

Una “curiosità” sul numero dei votanti al referendum a Ustica.


 

referendumA “cose” fatte si apprende che ad Ustica su 1089 votanti hanno votato 484 (il 44,44%). Hanno ottenuto voti: il <NO> 282 (58,26%), il <SI>  201 ( 41,53%).

Come è stato particolarmente sottolineato dal vari commentatori nazionali ed internazionali il dato più sorprendente e impensabile che è uscito dalle urne elettorale il 4 Dicembre è stato, oltre al distacco in percentuale tra vincitori e vinti, il dato di affluenza alto al punto da smentire abbondantemente le pessimistiche previsioni della vigilia. Accade però che in contro tendenza a Ustica votano poco meno della metà degli aventi diritto, 484 su 1089; a conti fatti rispetto alla media del Paese mancano all’appello più o meno 200 espressioni di voto. Questa “diserzione” a mio giudizio diventa anomala ove si consideri che qualche giorno prima della votazione il Sindaco in carica ed il candidato Sindaco a suo tempo non eletto, abitualmente ideologicamente divisi nelle passate tornate elettorali comunali, regionali o nazionali, nell’occasione referendaria, si ritrovano, fatto peraltro normalissimo come dimostrato a più alti livelli, uniti sotto il segno del NO. Dove voglio arrivare ?  Era una unione che, calcolatrice alla mano, ci si aspettava che dovesse fare forza in termini di presenze in cabina elettorale e invece … Non c’è dubbio che si è in presenza di una “anomalia”. Ecco, sarebbe interessante conoscere su questo “fenomeno” il parere di Attilio Licciardi e Salvatore Militello “nella qualità” oltre naturalmente di chiunque volesse esprimerlo su questo spazio. Per “curiosità” naturalmente e per null’altro.

Mario Oddo

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COMMENTO

Da Palermo Francesco Menallo

La scarsa affluenza al seggio degli Usticesi, anche se il trend favorevole al “NO” è stato rispettato anche sull’isola, dà la misura della generalizzata sfiducia nella possibilità di incidere positivamente, col voto, sulla realtà, che ormai pervade gli Usticesi evidentemente in modo ancor più pesante di quanto non abbia fatto con altre comunità.

Dopo che le grandi questioni, le grandi necessità quotidiane degli isolani sono state sistematicamente disattese e pretermesse, gli Usticesi hanno ritenuto non solo di non poter incidere sulla realtà ma persino di non essere neanche interessanti come comunità da imbonire con promesse: irrilevanti sotto tutti i profili.

Essendomi recato sull’isola appositamente per votare, ho ascoltato, mentre attendevo di ritornare a Palermo nel pomeriggio di domenica scorsa,  un anziano che, richiesto di se fosse andato a votare, rispondeva :” e perchè dovrei? tanto cosa cambia? tanto fanno sempre quello che vogliono loro  “.

Tale convinzione, suffragata da una polidecennale realtà, è stata superata in realtà più grandi grazie alla personalizzazione del voto referendario.   Parecchi, più che contro una riforma malfatta e, soprattutto, approvata a colpi di maggioranza relativa, travalicando completamente la sua portata assolutamente generale, tale da dover coinvolgere viceversa la quasi totalità delle rappresentanze politiche in parlamento,  hanno votato contro Renzi, che personalizzava tutto ciò che non è andato bene negli ultimi tre anni. Il voto “NO”, trasversale ancora di più del voto””SI” era un sostanziale rifiuto di tutte le brutte cose che la società italiana ha dovuto subire negli ultimi anni: impoverimento, pressione fiscale abnorme, assenza di lavoro, assenza di futuro, precarizzazione di quel poco lavoro che è ancora possibile trovare, difesa ad oltranza di banchieri e di ceto politico, ingiustizia di fondo che pervade ormai tutta la società italiana.

A chi mi ha chiesto perchè ho votato no, ho risposto, in dissonanza con tanti miei colleghi che davano una veste tecnico- giuridica alla loro posizione,  che una costituzione non si può approvare nè modificare radicalmente se non col massimo coinvolgimento; la costituzione italiana, che non so se è o meno “la più bella del mondo” è certamente la costituzione di tutti. Senza un coinvolgimento di tutti- in modo semplice  e leggibile anche all’uomo della strada- non può e non deve essere mutata, neanche  per un mutamento avveniristico ed accattivante ( e le modifiche che si volevano introdurre non lo erano per nulla).

La prossima volta, alla prossima incombenza elettorale, qualunque essa sia, Usticesi, abbiate più fiducia in voi stessi e nella vostra capacità di fare comunità …………il resto, il nulla cosmico che avvolge la politica, e, purtroppo, anche la società italiana, non vi sfiorerà neanche se saprete essere, al di là  degli stereotipi, una piccola e coesa comunità. Voi stessi, padroni del vostro futuro nonostante i presidenti del consiglio ed i presidenti della regione……che per fortuna passano……

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Da Palermo Francesco D’Arca

Stona ma non mi meraviglia il dato della affluenza registrato ad Ustica rispetto a quello nazionale perché è indicativo dello stato di umore nel quale versa la nostra comunità.

Basta parlare con la gente ed ascoltare le loro difficoltà per comprenderne lo stato d’animo, soprattutto se da parte della politica non arrivano risposte concrete a problemi concreti.

Si è persa la “continuità territoriale” con il resto del paese sia in senso metaforico che nella realtà e non certo per colpa nostra.

Hanno votato “Si” coloro i quali non avevano nulla da perdere da questa riforma costituzionale (le regioni ricche del nord)

Hanno votato “No” coloro i quali avevano ancora da perdere (le regioni povere del sud).

Non sono andati a votare coloro i quali si sentono esclusi socialmente.

E’ compito della politica dare attenzione ai più deboli, è compito della politica ricostruire il tessuto sociale sempre più lacerato attraverso un percorso di verità, liberandosi dalla tentazione di potere continuare a raccontare una realtà che non c’è.

 

Ustica: Telefono fisso in piazza – curiosità


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“Curiosità” da appagare


Il 22 Maggio 2011 avevamo ricevuto dal Sig. Angelo Tranchina la seguente segnalazione con allegate due foto”

“Un pullman del Comune di Ustica sosta da molti mesi, in cattivo stato, dietro l’ospedale Buccheri La Ferla dando un’immagine negativa della nostra Isola. Si chiede al Sindaco e/o all’ufficio competente, se erano a conoscenza di ciò ed in caso negativo come pensano di ovviare a questa incresciosa situazione”.

[nggallery id=326]

A distanza di circa cinque mesi il pullman si trova abbandonato  nello stesso posto con il seguente avviso:

“POLIZIA MUNICIPALE DI PALERMO

Nucleo veicoli Abbandonati Via Dogali 29 Tl. 0916954219

VEICOLO SOTTOPOSTO AD ACCERTAMENTI AMMINISTRATIVI AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL CODICE DELLA STRADA (COPERTURA ASSICURATIVA) E CONTESTUALMENTE AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEL D.M. n° 460 DEI 22 OTTOBRE 1999 IN MATERIA DI VEICOLI AbBANDONATI SU AREE PUBBLICHE DEL COMUNE DO PALERMO
GLI ACCERTATORI (Seguono due firme)”

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DOMANDA: E’ ammissibile continuare a dare  una immagine così negativa della nostra Isola?

 

 

 

 

 

 

 

 

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COMMENTO:

Dalla Germania Giovanni Picone

Vedere queste foto da Usticese che ama la sua terra è proprio una vergognia !!!!

“Curiosità” da appagare


Angelo Tranchina, ha inviato le allegate foto, con una precisa richiesta:

“Un pullman del Comune di Ustica sosta da molti mesi, in cattivo stato, dietro l’ospedale Buccheri La Ferla dando un’immagine negativa della nostra Isola. Si chiede al Sindaco e/o all’ufficio competente, se erano a conoscenza di ciò ed in caso negativo come pensano di ovviare a questa incresciosa situazione”.

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COMMENTO:

Dalla California Agostino Caserta

Qualcuno come rimedio veloce temporaneo potrebbe mettere pittura sulla parola Ustica e dopo si fa il resto. Qualche anno fa andai a Favignana da Trapani e sul lungomare trapanese proprio vicino la biglietteria della Ustica Lines c’era parcheggiato a secco il “Pisanello-Ustica” primo aliscafo di Ustica(anni 1960) e forse tra i primi della ditta Rodriguez di Messina, ma si presentava bene, quasi quasi faceva pubblicita’ positiva, non si e’ capito se era allo sfascio o parte di una specie di museo…

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