Ustica sape

Saluto a Don Lorenzo Tripoli

Ustica Parrocchia San Ferdinando Re – INVITO DEL PARROCO Don Nicolò


SU “L’ODDO VOLANTE” CON LA GUIDA SPIRITUALE DELLA PARROCCHIA DI USTICA. OGGI SU E GIU’ CON DON NICOLO’.


Ancora “note” nel tradizionale “giro” del venerdì, non musicali ma oggi profondamente spirituali visto l’ospite con cui con molto piacere mi intrattengo. Note che “ascolteremo” dalla viva voce di don Nicolò Michele Bordonaro, giovane parroco della Parrocchia San Ferdinando Re di Ustica. Dall’anno 2020 vive nell’isola una nuova esperienza pastorale dopo essere stato precedentemente a Palermo, sua città natale, parroco delle parrocchie di Santa Caterina da Siena a borgo Ulivia e San Giuseppe a Passo di Rigano. Nel corso del consueto “giro” settimanale, non senza un pizzico di emozione in quanto “diversa” dalle precedenti, inizio la “chiacchierata” con don Nicolò.

= Il trasferimento da una parrocchia all’altra dopo tanti anni comporta sicuramente un sofferto distacco da luoghi e persone entrate nel cuore; ma questa regola ecclesiastica interna è una dura lex sed lex. Preparato quindi interiormente alla rotazione come hai accolto invece la destinazione-Ustica, prima esperienza parrocchiale in un’isola?

Non voi avete scelto me ma io ho scelto voi. (Gv 15,16)

Ho accolto la chiamata a seguire la comunità cristiana in Ustica con senso di responsabilità, certo che, dicendo si, il Signore provvedeva ad aiutarmi nelle difficoltà. In questi tre anni ho sperimentato i frutti di quel si, tra i quali la gioia e la libertà”.

= Il tuo nuovo incarico di Parroco allora è caduto in pieno periodo della pandemia quando, come tutti, hai dovuto purtroppo confrontarsi con le restrizioni e i disagi di quel tempo. In questo il tuo inserimento nel contesto spirituale e anche sociale dell’isola ha inevitabilmente subito un rallentamento poi superato?

Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione e nessuno dirà: ”eccolo qui”, oppure “eccolo la’”. Perché ecco il regno di Dio è in mezzo a voi (Lc 17,20-21)

Ho fatto tesoro dell’esperienza nella precedente comunità e attraverso i mezzi di comunicazione in particolare, la messaggistica whatsapp e l’utilizzo delle piattaforme per l’annuncio del Vangelo ho raggiunto i cristiani che lo desideravano nelle loro case. Gradualmente c’è stata l’apertura che ha permesso di incontrare i fratelli in presenza”.

= La prima guida spirituale di Ustica, in termini di accoglienza, ascolto, partecipazione, aggregazione, collaborazione, dai fedeli della comunità e particolarmente dalla gioventù isolana ad oggi registra le risposte attese?

Questa è la vita eterna: che conoscano Te, l’unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo. (Gv 17,2)

Un presbitero quando è chiamato a servire una realtà, propone e non impone il Vangelo, pertanto ogni giorno mi misuro sulla capacità di offerta al Padre e sulla croce del Figlio Gesù. La particolarità di questa realtà sta nel fatto che essendo piccola, si incrociano i volti di ogni persona indipendentemente dal suo credo e dal proprio modo di intendere la relazione con la chiesa e per tutti NESSUNO ESCLUSO c’è un posto nel cuore”.

= La parrocchia è una “casa” dove, come del resto in tutte, sorgono quotidiane problematiche da risolvere e necessità da affrontare. Oggi, forse più che in passato, in questo grazie all’aiuto della tecnologia, oltre che buon Parroco necessita essere anche attento ed esperto manager?

Il Figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)

Il ministero sacerdotale nella Chiesa cattolica non è una funzione, c’è la tentazione che lo diventi, pertanto compito del presbitero è rendere viva e accessibile la persona di Gesù, sia dentro un aula liturgica, sia fuori in una piazza, sia quando abita i social”.

= Siamo quasi in chiusura; ti invito ad utilizzare questo piccolo rimanente spazio come meglio credi.

Sono grato a Mario Oddo, perché grazie alle domande a me proposte ho avuto l’occasione di riflettere sulla bellezza del dono del ministero che ho ricevuto ventidue anni fa, per l’imposizione delle mani dell’Arcivescovo Cardinale Salvatore de Giorgi.

“Ed ora come è consuetudine concludo con la sotto-rubrica “Via col…vanto”. Ti trovi nell’occasione di dover, appunto, vantare ad altri l’isola di Ustica; quali parole in particolare spenderesti?

Prenderei in prestito le parole del “Cantico delle Creature” del Sommo Francesco. Più volte mi sono trovato a recitarlo ammirando le bellezze dell’isola di Ustica.

Lascio a malincuore la buona compagnia di don Nicolò che ringrazio per l’accoglienza che ha riservato al mio invito. Se le mie domande sono state per il Parroco occasione di riflessioni, dichiarazione che accolgo con piacere oltre che amplifica la mia emozione, confesso che ogni parola delle sue risposte è stata percepita da parte mia, ma anche, presumo, dai lettori, come una “carezza spirituale”; Conversazione al termine della quale viene puntualmente fuori la conferma di un Parroco punto di riferimento per i suoi parrocchiani in quanto, fin dall’inizio del suo insediamento nell’isola, manifestatosi come chiaro portatore e distributore di valori umani e cristiani; figura inoltre sicuramente rispettata anche da chi per diverso orientamento tiene distante la chiesa ma non chi in loco la rappresenta.

Per concludere, a don Nicolò un umilissimo suggerimento che spero vorrà prendere in considerazione: in chiesa o fuori altrove, ogni volta che ti troverai a rivolgere a parrocchiani (e non) il francescano “pace e bene”,  triplica la “dose” della prima parola, prova ad augurare  “pace, pace, pace e bene”; “don”, per ora “melius abundare”.

Mario Oddo
odmar@libero.it

 

I Ragazzi di Don Lorenzo- Grazie di cuore…


Egregio, emh… salve…ma quale salve ed egregio.

Caro anzi, carissimo Padre Lorenzo, (per scrivere questa lettera ci abbiamo messo un’eternità, perché non riuscivamo a darti un saluto finale e definitivo in quanto siamo cresciuti con te.)

Siamo noi, i tuoi ragazzi… I ragazzi che hai cresciuto fisicamente mentalmente e spiritualmente…

Siamo quei ragazzi che senza te non sappiamo cosa fare, siamo allo sbando, senza guida, come una macchina di formula1, ma senza conducente.

Siamo quei ragazzi impauriti del futuro, quei ragazzi che senza una guida si possono autoclassificare “persi”.

Quando siamo andati a Lourdes, vedevamo gli altri gruppi completamente distaccati dal proprio parroco…tant’è che un giorno una nostra amica che avevamo conosciuto lì, ci ha chiesto:-“Come mai avete un rapporto così confidenziale con il vostro parroco?”

Beh, che dire… è una cosa, un legame affettivo troppo forte, indistruttibile, inspiegabile, grazie alla nostra genuinità interiore sia agli occhi tuoi sua agli occhi di nostro Dio Padre; e per questo oggi noi ragazzi ci siamo riuniti qui, per darti questo grandissimo affettuoso ma allo stesso tempo doloroso addio. Addio? Ma quale addio, il nostro è un ciao.

Perché ciao?! Si Ciao, perché siamo sicuri… perché il nostro legame è così forte che un giorno ci rincontreremo.

Conoscete voi quella legenda Giapponese del filo rosso?

Bene…

La leggenda del filo rosso è un’antica credenza orientale che racconta come le anime gemelle e le belle amicizie siano legate da sempre e per sempre da un filo sottilissimo, legato al mignolo della mano sinistra oppure, secondo alcune versioni, alle caviglie…

Ma noi siamo legati a te emotivamente, spiritualmente e anche da questo filo rosso.

Che brutta giornata oggi.

Dire ciao al nostro parroco…

Dire addio a feste, chiacchiere confessioni personali, ma soprattutto dire addio ad un nostro fratello.

Non vogliamo lasciarti, ma come abbiamo detto prima, siamo legati, e i fili come ben sapete sono destinati a rincontrarsi.

Grazie, ma non grazie scritto in stampatello minuscolo, G-R-A-Z-I-E scritto a caratteri cubitali divisi da un trattino.

Grazie di cuore <3.

Grazie per averci sostenuti sempre e comunque…

Grazie per averci consigliato come un padre…

Grazie per quella bella esperienza a Lourdes.

Grazie per averci fatto diventare quello che noi oggi siamo.

Grazie Padre Lorenzo.

Grazie veramente tanto.

Ti vogliamo bene!

I tuoi ragazzi

Lettera di saluto a “Don Lorenzo”


Ustica, 13 Settembre 2020

Caro Don Lorenzo,

questo è uno di quei momenti nei quali nella vita non vorremmo mai trovarci. Ma è la vita stessa, nella sua essenza naturale, che ci conduce sempre, nostro malgrado, ai distacchi più o meno profondi e sempre dolorosi.

La nostra esistenza terrena è una serie di cicli ed oggi siamo qui ad affrontare, con la dovuta serenità d’animo alla quale il buon Cristiano è abituato in funzione della propria Fede, uno dei cicli di vita della nostra Comunità e del nostro Parroco Don Lorenzo iniziato otto anni fa e che si concluderà a giorni.

Abbiamo già avuto diversi incontri, privati ed istituzionali, parlando ed immaginando questo momento che non sarà mai uguale al momento del vero distacco.

In occasione del tuo avvicendamento ciò che ci aiuta e ci consola è che non è un “addio” ma un “arrivederci”.

Abbiamo cercato di condividere – e forse non sempre riuscendoci –  le gioie, i dolori e le preoccupazioni.

La nostra riconoscenza è grande per il dono della tua presenza attenta e ricca, in particolare nei confronti dei nostri giovani e dei nostri anziani.

Siamo profondamente orgogliosi di avere avuto un “Pastore” come te che con la sua pazienza e disponibilità ci ha guidati nella sua complessa – e forse poco compresa – missione ma che è riuscito a rendere viva la Comunità.

Sono tanti i ricordi piacevoli che custodiamo nella nostra mente e nei nostri cuori, tanti quanto il tempo vissuto insieme a te.

Abbiamo passato anche momenti difficili, momenti di incomprensione, momenti di delusioni ma il ricordo più bello è quello di averci accettato così come siamo, con tutti i nostri pregi e difetti e di aver ricevuto in cambio l’amore che un padre ha verso i propri figli.

Sono certo di interpretare il pensiero della Comunità Usticese esprimendoti il nostro “GRAZIE !” dal profondo del cuore per gli anni vissuti con te in questa Comunità ed un vero grazie per tutto quello che hai fatto in particolare per ognuno di noi e ti ricorderemo sempre come parroco di questa Chiesa e non solo come un vero Padre ma come un fratello.

Grazie per i tuoi consigli, grazie per aver accettato i nostri limiti e le nostre titubanze, grazie per averci sempre incoraggiati a fare meglio, grazie per essere stato zelante “operaio” della Chiesa affinché la nostra Comunità fosse prolifera di buone azioni.

Don Lorenzo, hai percorso un tratto della tua vita insieme a noi e ti assicuro che il tuo passaggio, fra slanci e battute d’arresto, fra pregi e fragilità, lascerà indubbiamente un segno indelebile nel tempo.

Il tuo trasferimento è segno tangibile della provvisorietà di questi legami, umanamente importanti, ma destinati a cambiare, soprattutto nella vita di un sacerdote; sono convinto comunque che, con la tua determinazione, saprai ricominciare in un nuovo ambiente e con nuove persone.

L’augurio di tutti noi qui presenti, si concretizza nelle parole di San Francesco che, con gioia vera, doniamo a te questa sera:

“Il Signore ti benedica e ti custodisca, mostri a te il Suo volto e abbia misericordia di te. Rivolga verso di te il Suo sguardo e ti dia pace”.

    Il Sindaco
Salvatore Militello

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COMMENTO

Da Palermo Gaetano Nava

Noto con viva soddisfazione che il tanto spauracchio “Covid19″ a distanza di circa 40 giorni nella chiesa di ustica non esiste più. Il tempo intercorso dal giorno del funerale di BRUNO CAMPOLO al giorno del discorso del Sindaco ,per il commiato a Padre LORENZO. La mia non é polemica verso il Sindaco , anzi va un plauso per le parole espresse nei confronti del Parroco. Il giorno del funerale di BRUNO, avevo chiesto di ricordarlo leggendo poche righe , che come tempo avrei impiegato un 5 minuti non di PIÙ commozione permettendo, ma mi è stato vietato , ” dicendomi che per ragioni di Covid 19, ” non si.potevano fare dei discorsi. Invece ho letto e visto che domenica 13 alle ore 18 , si sono usate due pesi e due misure, capisco che bisognava da parte del Sindaco ringraziare l’operato di Padre LORENZO in questi 8 anni di permanenza ad ustica , ma in quel giorno c’era da ricordare un uomo che aveva lasciato questa vita terrena ed era l’ultima possibilità di farlo.

Foto ricordo con il nostro grande Arcivescovo Don Corrado


Foto ricordo con il nostro grande Arcivescovo Don Corrado
Foto ricordo con il nostro grande Arcivescovo Don Corrado

Ustica: Accoglienza Reliquie del Martire Palermitano Don Padre Pino Puglisi


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Da Carpi Lorena Viperli

grandissimo uomo……grandissimo sacerdote!!!!!!! onore a lui…non lo dimenticheremo mai….”

Lorenzo e Cristina Sposi – (3° gruppo foto)


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Peppone e Don Camillo


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Don Pasquale Del Buono – Parroco di Ustica


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