Ustica sape

 L’eccessivo costo delle tariffe dei trasporti, che penalizza l’economia delle Isole Minori


Giusta la protesta contro l’abolizione della Libery Card che penalizzerebbe enormemente tutti coloro che prestano attività lavorativa nelle Isole Minori come medici, personale sanitario, docenti, impiegati, operai, proprietari di case ecc.

Credo, però, che particolare attenzione debba essere riservata ai nostri emigranti e a tutti i nativi delle isole, sebbene non residenti, per riconoscere e condividere il loro forte sentimento e l’orgoglio  dell’appartenenza allo “scoglio”.
L’Isolano ha il “virus” della propria Isola nel sangue e la più forte umiliazione/offesa è l’essere considerato forestiero a casa propria.

Ho estrapolato da una intervista all’ex Sindaco di Lipari, Mariano Bruno, nonché Presidente dell’ANCIM Sicilia, fatta negli anni ’90, a proposito degli Isolani che vivevano “oltre il mare”, così diceva: “… i nostri emigrati: … rappresentano una straordinaria risorsa da valorizzare… sono i migliori ambasciatori della nostra cultura… devono essere considerati a tutti gli effetti come residenti… approvo la vostra iniziativa… ”

I nativi non residenti delle Isole Minori, infatti, in molti casi fanno il tragitto inverso dei residenti, in considerazione delle loro “ataviche” necessità sull’Isola.
Per dare più forza a questa iniziativa l’allora Consiglio Comunale ha inserito e approvato un apposito articolo nello statuto comunale di Ustica – Art. 64 cittadini usticesi non residenti:

“1.  Si considerano cittadini di Ustica agli effetti espressamente previsti nel presente statuto:
– tutti coloro che, pur non avendo la residenza anagrafica nel Comune, vi sono nati, siano figli di padre e/o madre usticese o siano coniugi di nativi usticesi e mantengano con l’isola persistenti rapporti.”

La decisione  unilaterale della Liberty Lines di abolire, dallo scorso primo gennaio, la Liberty Card merita da parte di tutti i Sindaci delle Isole Minori, della Regione e del Ministero un’azione “forte”, congiunta e condivisa affinché la Compagnia di Navigazione riconsideri l’inopportuna decisione di introdurre le modalità dettate dalla nuova Libery Express,  penalizzanti in primis per chi ne verrebbe in possesso e conseguentemente per l’economia delle nostre Isole.

Pietro Bertucci

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COMMENTO

Dalla Germania Josè Zagame

Quando la politica e’ distratta e i cittadini indifferenti, accade che una Compagnia si arroga il diritto di compiere un atto deplorevole. Logica e buon senso, imporrebbe ai Sindaci delle Isole interessate di unirsi e con a seguito una rappresentanza degli aventi diritto ad usufruire la liberty card, andare a protestare, manifestare direttamente all’Assessorato ai trasporti…!!!Bene le proteste sui Social e a mezzo stampa, pero’ non bastano. L’Assessore deve essere spronato ad adoperarsi e a risolvere questa palese ingiustizia. Quindi se da un lato “condanno” la Liberty Lines, dall’altro condanno i Sindaci e la politica in generale.

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Dalla California Agostino Caserta

in aggiunta a tutto quanto è stato già detto vorrei fare notare che sia nave che aliscafo collegano in media l’isola con Palermo solo 12 giorni al mese perché negli altri 18 per le cosiddette ” condizioni marine avverse ” non viaggiano. Per cui i 30 viaggi-tratte da usare in 60-90 giorni non hanno per niente senso. Nel prossimo contratto la Regione dovrebbe ” pagare ” le compagnie marittime a ” viaggio ” non a forfait – dovrebbe forzare le compagnie a rinnovare i mezzi e naturalmente si dovrebbe fare il Porto, oltre che tentare i trasporti Elicotteri e Idrovolanti che la Regione spinge da anni che sono più veloci e garantiscono la continuità territoriale anche in inverno.

 

Comune, case vecchie ristrutturate e scuole in ristrutturazione a “peso d’oro”


Comune, case vecchie ristrutturate e scuole
Comune, case vecchie ristrutturate e scuole

Riceviamo da Roberto Rizzuto (Buongiorno Ustica) e pubblichiamo


Chissà se gradiscono il posto lato finestrino o se preferiscono quello che dà sul corridoio. Ad ogni modo pagano il biglietto, eccome se lo pagano. Non saranno belli da vedere, eppure anche loro hanno il sacrosanto diritto di raggiungere la terraferma. Pur non essendo esseri umani, sono ugualmente “passeggeri” abituali – e quindi graditi per chi li trasporta – della tratta Ustica-Palermo: stiamo parlando dei rifiuti solidi urbani prodotti dal comune isolano. I sacchi d’immondizia, per intenderci. Grazie alla compagnia marittima Ngi, da Ustica arrivano nel porto del capoluogo, per poi proseguire il proprio viaggio verso la meta finale, ovvero la discarica di Bellolampo.

Il Comune usticese, attingendo da una specifica voce del bilancio – vale a dire il finanziamento regionale per il trasporto dei rifiuti solidi urbani dalle isole minori – ogni anno spende decine di migliaia di euro per “accompagnare” ogni singolo sacchetto verso la sua ultima destinazione. Una barca di soldi, o forse sarebbe il caso di dire un traghetto. “L’espletamento del servizo è essenziale”, si potrebbe obiettare. Obiezione accolta. Ma con qualche accorgimento, magari pianificato nel tempo e (altro…)

Povero Asino! – Carico eccessivo

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