Ustica sape

Due usticesi di fama internazionale: il Prof Calderaro e il Prof Favaloro

Ustica dall’album dei ricordi 1969, Giovanni Favaloro e la mamma


Ustica, famiglia Favaloro 1969 – ricordo


Famiglia Favaloro 1969, Ricordo

COMMENTO

Da Ustica, Giovanni Martucci

Nel vedere questa foto riemergono in me tanti bellissimi ricordi e non nascondo l’emozione che mi assale. Ricordi di persone con le quali ho avuto un meraviglioso rapporto familiare e confidenziale. Persone semplici che manifestavano grande bontà. A Ninetta, Giovanni e Alfredo invio un grosso abbraccio e bacio quale omaggio alla loro memoria.

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Da Francesco Ferraro

Che bel ricordo della zia Ninetta, di Giovanni e dello zio Alfredo.

Nel Ricordo di Giovanni Favaloro

giovanni-favaloroRicordo con simpatia Giovanni Favaloro, quando nel 1968, la mia famiglia Di Cara e tutta la famiglia Salvo, cioè la famiglia di mia madre composta dai suoi fratelli Franco e Gaspare con le rispettive famiglie, abbiamo trascorso un’estate fantastica ad Ustica. Noi cugine tutte ragazze dai 16 anni ai 21, passammo la nostra estate tra mare, sole, feste, balli ai Faraglioni o alle Terrazze e serate sedute sul muretto della piazza ed abbiamo conosciuto tra i tanti ragazzi usticesi Giovanni Favaloro giovanni-favaloroche ci allietava le serate con la sua chitarra…Un ragazzo meraviglioso, educatissimo e gentile. Lavorava di giorno nel negozio di barbiere di suo padre….Pace all’anima sua e che il Signore l’abbia in gloria..

Rosa Maria Di Cara Salvo

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COMMENTO

Da Mariella Di Bartolo

Una persona perbene, gentile e affettuosa che fa parte della nostra gioventù e delle estati usticesi di tanti anni fa. Bellissimo ricordo.

Roberta Favaloro con figlia


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COMMENTO

Da Carpi Lorena Viperli

“…..Roberta la figlia di Delia?????? non vorrei essermi sbagliata (in questo caso chiedo scusa.)…ma anche se sono passati tanti anni, il mio ricordo ti associa a questa foto…….se è così, carissimi salutoni da Carpi…….”

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Dalla Svizzera Francesco Ferraro

Ma che bella cugina che ho! Un bacione a tutti voi e ci vediamo a luglio.

Francesco, Tessa, Alex e Loris.

Intitolazione nuova elisuperficie a Salvatore Calderaro e Giuseppe Favaloro


COMUNE di USTICA

“E’ volontà dell’amministrazione comunale di Ustica intitolare la nuova elisupeficie di Ustica agli illustri concittadini Salvatore Calderaro e Giuseppe Favaloro”.

Il sindaco di Ustica, Aldo Messina, lo ha comunicato ieri ai cittadini intervenuti ed alla vedova del professor Favaloro, Venera Rapisarda Favaloro, nel corso della cerimonia organizzata ieri dal Comune e dal Centro Studi Isola di Ustica per commemorare i due insigni clinici.

Salvatore Calderaro( 1872-1930) e Giuseppe Favaloro( 1897-1970), entrambi nati ad Ustica e divenuti direttori, benché in periodi diversi, della clinica oculistica dell’Università di Catania, sono stati clinici di tale fama che le sale operatorie per la chirurgia oculare di Bari e Catania sono loro intitolate.

A ricordare le loro figure sono intervenuti inoltre il professor Teresio Avitabile, ordinario di malattie dell’apparato visivo dell’Università di Catania ed attuale direttore della divisione clinicizzata di oftalmologia del’A.O.U. Vittorio Emanuele di Catania, nonché segretario nazionale della società di oftalmologia, il professor Nicola Cavallaro, oculista ed autore del volume “ La Clinica Oculistica dell’Università di Catania” che dedica due capitoli ai defunti cattedratici, il professor Pietro Castellino, direttore della Clinica Medica di Catania, nipote del professor Calderaro, il dr Sebastiano Lio, dirigente del gruppo 10 –isole Minori- dell’Assessorato Regionale alla Sanità., il professor Roberto Tripodi, preside dell’istituto comprensivo di Ustica e Nicola Longo, Giulio Calderaro e Vito Ailara, in rappresentanza del Centro Studi Isola di Ustica,

Durante la cerimonia la signora Favaloro ha donato all’Amministrazione delle foto del marito e ha comunicato che è sua intenzione donare al Comune alcuni quadri di famiglia.

Alla fine della celebrazione la delegazione ha visitato il nuovo Museo Archeologico, dedicato a Padre Carmelo Da Gangi, il Poliambulatorio diretto dal dr Mariano Scalisi, il nuovo Centro Congressi ed hanno incontrato gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Ustica che hanno loro presentato la mostra sui reperti vulcanologici dell’isola realizzata dagli stessi allievi e dal corpo insegnante con la collaborazione di Franco Foresta Martin.

IL SINDACO
Dr Aldo Messina

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Commemorazione Illustri Cittadini usticesi – Salvatore Calderaro e Giuseppe Favaloro


COMUNE di USTICA

E Mail: comuneustica@libero.it

Ustica 15.05.13 – Prot. 1824

Al Direttore Regionale Sanità dr Salvatore Sammartano
Al dr Sebastiano Lio- Ass Region. Sanità.
Direttore Sanitario ASP 6 dr Salvatore Noto
dr Calogero Alaimo- coordinatore 118
Al Sig Giulio Calderaro
Al Parroco S. Ferdinando Re Ustica
A Padre Raffaele Mangano
Al Segretario Comunale
Ai Sig assessori
Alla Presidenza del Consiglio
Al Comando VVUU
Ai sig Responsabili Area
Al Comando Carabinieri
Al Comando Guardia Finanza
Al Teleposto Aeronautica Militare
Alla Delegazione di Spiaggia
Alla Reggenza Faro Punta Homo Morto
Alla stazione VVFF
Al Presidio Sanitario Ustica, dr Mariano Scalisi
Al Centro Studi Isola di Ustica
Alla Coop. Ciprea
Alla Coop. Ormeggiatori
Ill.Mo sig Preside Istituto Comprensivo II° Grado Ustica
Usticasape
Buongiornoustica
Al Candidato Sindaco Salvatore Militello
Al Candidato Sindaco Attilio Licciardi

AVVISO AL PUBBLICO

OGGETTO: 22 maggio. Commemorazione Illustri cittadini usticesi Salvatore Calderaro ( 1872-1930) e Giuseppe Favaloro( 1897-1970)

Si invitano le S.V. alla manifestazione di commemorazione degli illustri usticesi e docenti universitari di clinica oculistica, professori Salvatore Calderaro e Giuseppe Favaloro, organizzata per il giorno 22. 05.13 alle ore 10.30 in piazza Umberto I.

A ricordare le loro figure sono stati invitati, oltre a Giulio Calderaro ed ai rappresentanti del Centro studi Isola di Ustica, il professor Teresio Avitabile, ordinario di malattie dell’apparato visivo dell’Università di Catania ed attuale direttore della divisione clinicizzata di oftalmologia del’A.O.U. Vittorio Emanuele di Catania, nonché segretario nazionale della società di oftalmologia, il professor Nicola Cavallaro, oculista ed autore del volume “ La Clinica Oculistica dell’Università di Catania” che dedica due capitoli ai nostri concittadini ed il professor Pietro Castellino, direttore della Clinica Medica di Catania, oriundo usticese.

Il Sindaco
Aldo Messina

 

Matrimonio Favaloro – Verdichizzi


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Nel ricordare Giovanni Favaloro di Angelo Longo


NELLA MIA VITA LA SCELTA DEL “BARBIERE” NON E’ MAI STATA SUBORDINATA ALLA QUALITA’ MA ALLA VELOCITA’,ESSENDO SEMPRE STATO INSOFFERENTE AL “RITO”!. TUTTAVIA NEI LUNGHI ANNI TRASCORSI LONTANO DA USTICA NON HO MAI OMESSO DI TORNARE, IN OCCASIONE DELLE VACANZE SULL’ISOLA, CON I CAPELLI LUNGHI PER GODERE DEI” SERVIGI” DI GIOVANNI E PRIMA ANCORA DEL BUON ALFREDO, IL PAPA’. I MIEI RICORDI VANNO UN PO’ PIU’ INDIETRO DI QUELLI DI MASSIMO CASERTA. BELLA LA SUA LETTERA, CHE STIMOLA RICORDI DI TANTI PICCOLI EPISODI SIMPATICI E GRADEVOLI DI UN MONDO CHE NON C’E’ PIU’ E NEL QUALE IL SENSO DELLA COMUNITA’ VA PERDENDOSI SEMPRE PIU’. ANDARE DA ALFREDO PRIMA, DA GIOVANNI POI ERA UN RITO, CHE MASSIMO HA DESCRITTO INCOMPARABILMENTE E CHE MOLTO RICHIAMAVA I TEMPI DEL CALCIO : 15 MINUTI DI RISCALDAMENTO ( SALUTI, CONVENEVOLI VARI, PREPARAZIONE DEI FERRI… ALLA FINE IL RITO COMINCIAVA TRA INNUMEREVOLI INTERRUZIONI (CAMILLO CHE SFOTTEVA PERCHE’ IL MILAN AVEVA BATTUTO LA IUVE, CHI ENTRAVA PER TENTARE UNA IMPROBABILE PRENOTAZIONE, LA FIGLIA CHE VENIVA A CHIDERE SE LA MAMMA POTEVA “CALARE” LA PASTA ALL’UNA) FINALMENTE DOPO I 90 MINUTI REGOLAMENTARI , PIU’ INTERVALLO E QUALCHE RECUPERO IL RITO SI CONCLUDEVA .

MA LA PIAZZA DI USTICA HA AVUTO DIVERSI ALTRI PERSONAGGI INDIMENTICABILI. OGGI NE VOGLO RICORDARE UNO PARTICOLARMENTE IMPRESSO NELLA MIA MEMORIA: GOFFREDO CASERTA, OMAGGIO A MASSIMO PER IL BEL RICORDO DI GIOVANNI FAVALORO. GRANDE FUMATORE, ERA DIFFICILE VEDERLO SEDUTO FUORI DAL BAR CENTRALE SENZA LA SIGARETTA IN BOCCA. GRANDE “GELATIERE” , I SUOI GELATI ERANO VERAMENTE FAVOLOSI. A QUEI TEMPI IL BAR CENTRALE ERA LA CASA DI NOI GIOVANI .TRASCORREVAMO LA MAGGIOR PARTE DELLA GIORNATA GIOCANDO A CARTE PASSANDOCI DA UNO ALL’ALTRO LA “CONSUMAZIONE” CHE RARAMENTE VENIVA CONSUMATA ESSENDO TUTTI SQUATTRINATI! IL BUON GOFFREDO SORRIDEVA COMPIACENTE E PER NULLA TURBATO DAL FATTO CHE ERAVAMO TUTTI SQUATTRINATI ! A QUEI TEMPI IL BAR CENTRALE ERA ALL’AVANGUARDIA NELL’ISOLA E GESTIVA L’UNICO TELEFONO ESISTENTE . QUANDO ARRIVAVA UNA CHIAMATA DA PALERMO O ALTROVE, GOFFREDO SEDUTO IMPERTUBABILE ASPETTAVA CHE PASSASSE QUALCUNO PER AVVERTIRE L’INTERESSATO DELLA CHIAMATA. ALTRO CHE TELEFONI IN CASA , TELEFONINI O INTERNET! IL PASSAPAROLA ERA IL SISTEMA Più EFFICACE, MA L’ANEDDOTO PIU BELLO CHE RICORDO DEL SIMPATICA GOFFREDO E’ QUESTO: UN GIORNO MENTRE SEDUTO FUORI IN PIAZZA, COME AL SOLITO FUMAVA LA SUA ENNESIMA SIGARETTA, UN PO’ INFASTIDITO MA CON LA SOLITA CORTESIA, AD UN PASSANTE CHE CHIEDEVA UN’ARANCIATA RISPOSE: “PIU’ AVANTI C’E’ UN ALTRO BAR VAI A PRENDERLA LA’….. E TRANQUILLO CONTINUO’ A FUMARE… A QUEL PUNTO, PUNTUALE E SORRIDENTE COME SEMPRE, COMPARVE ALLA PORTA LA ZIA AURELIA CON UNA ARANCIATA IN MANO…
I VOSTRI RICORDI RIMARRANNO SEMPRE VIVI NELLA NOSTRA MEMORIA

AngeloLongo

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COMMENTO:

Dalla California AngeloLongo

Angelo, questo aneddoto mi ricorda una usanza del passato : ” accattari a crirenza “. Hai ragione lo zio Goffredo era un grande gelatiere e con la zia Aurelia avevano anche un cuore grande quanto una casa : i tempi, purtroppo in quegli anni come sappiamo, erano scarsi e chi non aveva da mangiare per sfamarsi andava dallo zio Goffredo al Bar Centrale, fra questi mi ricordo “u Lupu” e Orazio Desantis che era l’equivalente del senzatetto di oggi e per anni era li a mangiare nei tavolini del bar cibo fornito dalla zia Aurelia e Goffredo e qualche volta si vide anche qualche confinato….Altri tempi…In particolar modo lo zio Goffredo era attivo, faceva il sornione ma guardava tutto e non avrebbe fatto mai niente per perdere un cliente a meno che non era necessario : ero presente, non so se ti ricordi, quel passante dell’aranciata comprava a credito e non pagava e la zia Aurelia, che aveva tutte le virtu’ che non tutti possiamo avere, agi’ da donna di quei tempi e da mamma. In seguito lo zio Goffredo mi chiamo’ in disparte, essendo nipote, e mi disse :” questo non e’ pane e pasta, ( non e’ un bene di prima necessita’, e’ un lusso ) la prossima volta e’ meglio che viene con i soldi ” , ” intanto per il momento – megghiu perdiri ca straperdiri – “. Come ben ricorderai, e’ anche vero che se eri un cliente e giocavi a carte Goffredo a volte un po’ rompeva…perche’ da spettatore-proprietario si immedisimava nel gioco, faceva un po’ il “ficcanaso” e rimproverava chi faceva errori ma non dimentichiamo che era un grande artista nella Pasticceria Siciliana e Nazionale.

Nuccio

 

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