Ustica sape

Intervento del Sindaco in Consiglio Comunale, con proposta di deliberazione “dichiarazione dissesto finanziario Comune di Ustica”, votata all’unanimità  


Premesso che:

con deliberazione n.39/PRSP/2017, depositata il 17 febbraio 2017, la Sezione di controllo della Corte dei Conti, nell’esaminare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2014 ed il bilancio di previsione dell’esercizio 2015, individuava evidenti profili di criticità finanziaria a fronte dei quali disponeva, a norma dell’art.148-bis, comma 3, del TUEL, l’adozione di misure correttive nel termine di sessanta giorni;

con deliberazione n.8 del 16 marzo 2017, il Consiglio comunale, permanendo le condizioni di grave squilibrio finanziario previste dall’art. 244 del D. Lgs. n. 267/2000,  esprimeva la volontà di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, ai sensi degli art.243-bis e ss. del d.Lgs. 18 agosto 2000, n.267 dichiarando di fatto lo stato di pre-dissesto  trasmettendo, entro i termini previsti dalla legge, copia della deliberazione alla Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti locali (COSFEL) presso il Ministero degli Interni ed alla Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana;

con deliberazione n.18 del 13 giugno 2017 il Consiglio comunale adottava il Piano di Riequilibrio Finanziario pluriennale, privo del parere dell’Organo di Revisione così come richiesto dall’art.243-bis comma 5 del TUEL, e trasmetteva nei termini di legge previsti dall’art.243-bis comma 5 del TUEL, copia della deliberazione  alla Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti locali (COSFEL) presso il Ministero degli Interni ed alla Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana;

nonostante, la legge fissi in sessanta giorni il termine entro cui la Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti locali (COSFEL) cura la fase istruttoria e la successiva trasmissione all’organo decisorio, sono trascorsi infruttuosamente oltre due anni, senza alcuna nota interdittiva dei termini perentori suddetti, dalla data di trasmissione della delibera di adozione del Piano di Riequilibrio Finanziario pluriennale;

con deliberazione del Consiglio comunale n.2 del 2 febbraio 2022 avente per oggetto “Approvazione rimodulazione del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale” in ottemperanza a quanto richiesto dalla Commissione per la Stabilità Finanziaria degli Enti locali (COSFEL), ovvero di “Attualizzazione del Piano”, veniva approvata una rimodulazione del Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale e la stessa trasmessa alla Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana;

la Commissione per la Stabilità Finanziaria degli (altro…)

Diniego di approvazione del “piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Ustica” – terza ed ultima parte


Questo e’ il mio terzo intervento, su queste pagine, sul diniego di approvazione del “piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Ustica” deciso dalla Corte dei Conti con deliberazione n. 67 del 13/28 febbraio 2023.
Ad oggi, a parte qualche citazione filosofica da parte del presidente del consiglio comunale ( di quelle che si trovano ad un tanto al chilo sui siti specializzati) l’amministrazione comunale, tutta, mantiene un rigoroso silenzio sulla vicenda e, soprattutto, sulle conseguenze che l’inevitabile dissesto avra’ sulle finanze degli usticesi, sull’incremento dei costi dei servizi, sull’organigramma comunale, sull’amministrazione uscente e sulle speranze di crescita di tutta l’isola.
Per chi si dovesse accingere alla lettura solo adesso, segnalo nuovamente che potra’trovare tutti i riferimenti normativi piu’importanti per comprendere cosa sta accadendo agli articoli da 242 a 251 del d.lgs. 18/8/2000 n. 267, titolo VIII, capo I, enti locali deficitari, sul sito “normattiva”, contenente tutte le leggi d’Italia aggiornate al momento della richiesta di visione. Il sito e’ gestito dall’istituto poligrafico e zecca dello Stato, e’quindi assolutamente gratuito ed istituzionale. La deliberazione della Corte di Conti n.67/2023 e’ stata finalmente pubblicata sul sito istituzionale del comune. Altre norme potranno essere utili per verificare se qui si filosofeggia ( bellissima attivita’, a tempo e luogo…) o si fa riferimento a dati precisi , corretti ed inconfutabili.
Quindi, arrivati al momento del diniego di approvazione del piano di riequilibrio, bisogna sinteticamente esaminare cosa accadra’ e chi sono i potenziali responsabili, sempre secondo quelle che sono le norme richiamate, non in base alle simpatie ed alle antipatie personali.
Come accennato nella precedente “puntata” su queste pagine, il diniego del piano puo’essere impugnato entro 30 giorni dalla comunicazione, le sezioni riunite della Corte dei Conti decidono entro 30 giorni se accogliere o meno l’impugnazione.
Al riguardo, la mia opinione e’ che la decisione sia ben strutturata e che impugnarla comporterebbe un aggravamento di responsabilità’ in capo all’organo (consiglio comunale) che ha l’onere di dar seguito al primo provvedimento, dichiarando il dissesto.
Diventato definitivo il provvedimento di diniego, il (altro…)

Comune di Ustica, diniego di approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale – contributo conoscitivo


Dando seguito all’impegno di approfondire le varie fasi e le conseguenze del diniego di approvazione del “piano di riequilibrio finanziario pluriennale del comune di Ustica”, nonche’ di contribuire al dibattito sulle prospettive future, conseguente ad un approfondimento collettivo delle tematiche, col desiderio e con l’intento di poter dare un contributo conoscitivo affinche’ chiunque ne abbia interesse possa farsi un’idea di cio’ che e’ accaduto e di cio’ che potra’ accadere, nonche’ di cosa fare per evitare le conseguenze piu’ negative, mi accingo a questa ulteriore ricerca di fine settimana, nell’attuale assenza di comunicazioni pubbliche dell’amministrazione in carica.

Nella prima puntata ero arrivato ad esaminare la situazione sino all’invio del piano di riequilibrio da parte dell’amministrazione precedente all’attuale.

Il piano di riequilibrio e’ stato adottato senza che venisse approvato preventivamente il rendiconto 2016. Ribadisco che la procedura era nuova persino per gli enti di controllo e, nel frattempo, dopo il carico finanziario attribuito a tutti i comuni italiani, le problematiche di cui abbiamo sinteticamente parlato nella prima puntata esplodevano in tutta Italia e gli organi di controllo (ministero dell’interno e sezione di controllo della corte dei conti) arrancavano anch’essi, mentre la modulistica (le schede di rilievo dei dati) veniva modificata piu’ volte, introducendo nuovi e piu’ articolati parametri di rilevamento degli indicatori di dissesto.

In tutto questo andava in pensione il responsabile del servizio di ragioneria del comune, persona peraltro sofferente da anni di seri disturbi visivi che gli impedivano di assolvere compiutamente al suo incarico. Ero presente alla seduta di (altro…)

Arriva la notizia che non volevamo sentire – “Non approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Ustica (PA)”


“La Corte dei conti, Sezione di controllo per la Regione Siciliana, all’esito dell’esame e sulla base della documentazione in atti, delibera di non approvare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Ustica (PA), avendone valutato la non congruenza ai fini del riequilibrio finanziario dell’Ente”.

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Comune di Ustica, la Giunta avvia la procedura di “riequilibrio finanziario pluriennale”


Chi è causa del suo mal pianga se stesso

Con la determinazione n. 16 del o3-03-2017 la Giunta comunale di Ustica  ha certificato  la decisione di avviare la procedura di  “riequilibrio finanziario pluriennale” (dissesto controllato)  per risanare i conti in profondo rosso  causati da gravi errori presenti e passati.
Questo procedimento serve ad attuare un “piano di rientro” della durata massima di dieci anni e minima di tre, per mettere in ordine i conti, sotto la vigile semestrale attenzione della Corte dei Conti e dei Ministeri dell’Interno e dell’Economia.
Per i cittadini significa che le tasse raggiungeranno il massimo consentito  con sostanziali  tagli alle spese che ridurranno i servizi: – Scuola, ambiente, turismo, cultura, impianti sportivi, illuminazione, raccolta e smaltimento rifiuti, blocco delle assunzioni e non verranno rimpiazzati i dipendenti che andranno in pensione ecc…

Caro (nel senso di costoso) sindaco, la tua amministrazione  è stata un susseguirsi di annunci, proclami, accuse, parole… solamente a difesa morbosa del partito, con effetti devastanti per la nostra Isola (es. trasporti marittimi…). 

Ustica è stata amministrata con superficialità, disorganizzazione e incompetenza (ultimo esempio – movimento vigile urbano…).

Per il futuro è auspicabile una maggiore partecipazione in maniera costruttiva e coesa alla politica “nostrana” (prescindendo dal colore) e alla vita della comunità. 

Pietro Bertucci

COMMENTO

Da Ustica Salvatore Militello

Tutte le reiterate censure provenienti dalla minoranza consiliare  e soprattutto dal Revisore dei Conti, sono state  sistematicamente ignorate/disattese e, per quanto concerne noi, beffeggiate. L’entità della situazione debitoria reale è sicuramente superiore alle cifre che sono finora trapelate e dovrebbe aggirarsi intorno ad 1.000.000 (un milione) di Euro, certamente una somma molto grande per un paese piccolo di poco più di mille abitanti. La gestione Licciardi è stata per l’Isola oltremodo fallimentare, partita male e destinata a fare peggio se non verrà staccata la spina al più presto

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Non sono troppi 88.105,00 Euro per un solo vigile?…(Deliberazione G.C. n. 13)

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Cos’è il dissesto finanziario – conseguenze


comune-di-usticaMolti chiedono se il comune di Ustica, di fronte alla disarmante evidenza dei numeri, con un “buco” di circa un milione di euro, eccessivo per un paesino di 1365 abitanti, riuscirà ad evitare il dissesto finanziario.
Di certo, se  falliranno le “acrobazie” per riequilibrare il bilancio il rischio default è inevitabile e sarebbe un duro colpo per la comunità locale che dovrebbe mettere mano al portafogli  e continuare a pagare errori commessi  dalla politica usticese presente e passata.

A titolo puramente informativo pubblichiamo succintamente le conseguenze di un dissesto finanziario.

L’art. 244 del testo Unico 267 del 2000 stabilisce che si ha dissesto finanziario quando il Comune non è più in grado di assolvere alle funzioni ed ai servizi indispensabili oppure quando nei confronti dell’ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del ripristino del riequilibrio di bilancio né con lo strumento del debito fuori bilancio. Il dissesto finanziario di un ente locale non può essere equiparato al fallimento di un’impresa privata: l’ente locale non può cessare di esistere. In caso di dissesto, si crea semplicemente una frattura tra passato e futuro. Nel caso del dissesto, infatti, pur essendo sentita l’esigenza di tutelare i creditori dell’ente occorre sempre considerare la necessità di assicurare al Comune la continuità di esercizio nonostante il grave stato di crisi in quanto gli squilibri economici finanziari che hanno causato lo stato di crisi dell’ ente, non possono portare ad una forzata cessazione della sua attività. Gli oneri pregressi (compresi i residui attivi e passivi non vincolati), sono estrapolati dal bilancio comunale e passati alla gestione straordinaria. Un apposito Organo, nominato dal Presidente della Repubblica, si incarica delle insolvenze, attraverso la redazione di un piano di estinzione con il quale viene azzerata la situazione che ha creato il deficit, mentre l’Ente Locale con il suo consiglio eletto inizia una nuova vita finanziaria. La normativa sul risanamento prevede la sospensione della decorrenza degli interessi sui debiti ed il blocco delle azioni esecutive. Pertanto tutti gli Enti Locali che dichiarano il dissesto, devono provvedere con risorse finanziarie proprie. L’ente locale, una volta attivata la procedura del dissesto, deve obbligatoriamente adeguare le imposte, le tasse locali, le aliquote e le tariffe di base nella misura massima prevista dalla legge. Per quanto riguarda il personale dipendente, l’Ente è tenuto a ridimensionare l’organico collocando in disponibilità gli eventuali dipendenti in soprannumero (la proporzione è di 1 dipendente per 93 abitanti). Per questi dipendenti, il Ministero garantisce un contributo pari al trattamento economico per cinque anni come previsto dall’Art 265 del T.U.. La liquidazione dei debiti, salvo eccezioni, con una percentuale  prevista dall’Art. 258 del T.U., va dal 40% al 60%.

Conseguenze per gli amministratori

Le conseguenze di cui sono passibili gli amministratori che la Corte dei Conti avrà individuato come i responsabili del dissesto   (l’ultima legge approvata ha eliminato l’estensione della responsabilità ai soli cinque anni precedenti la data della dichiarazione di dissesto), prevedono che essi non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati.

In particolare, i sindaci ritenuti responsabili non sono candidabiliper un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché  di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo; inoltre non possono altresì  ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale ne’ alcuna carica in enti  vigilati o partecipati da enti pubblici.

 

Cosa succede in caso di dissesto finanziario


Mi è stato chiesto cosa succede in caso di dissesto finanziario. Ho trovato interessante l’articolo scritto dalla redazione www.futuristapeloritano.it che vogliamo postare integralmente.

In calce troverete un richiamo al nuovo decreto legge sui tagli alle Regioni

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Il dissesto finanziario di un comune è una procedura che coinvolge sia la politica che il mondo economico-finanziario.

Il dissesto è una cosa ben diversa dal fallimento di un’impresa privata in quanto non si può determinare l’estinzione del Comune proprio perché gli enti locali non possono cessare di esistere come una semplice impresa privata, ma bisogna garantire la continuità amministrativa.

Procedura che crea di fatto una frattura tra la precedente amministrazione e l’amministrazione controllata, permettendo al comune in dissesto di ripartire libero dai debiti, ma libero anche dai crediti e dal suo patrimonio, che verranno ceduti per consentire la liquidazione.

Tutto ciò che concerne il “pregresso” viene estrapolato dal bilancio comunale e trasferito alla gestione straordinaria che si occupa della liquidazione e che ha competenza su tutti i debiti correlati alla gestione entro il 31/12 dell’anno precedente a quello dell’ipotesi di bilancio riequilibrato, anche se venissero accertati successivamente.

QUANDO SI MANIFESTA IL DISSESTO?

Partiamo dal considerare una famiglia come un ente locale, l’art. 244 del Testo Unico sull’ordinamento locale stabilisce che si ha dissesto finanziario quando un ente non è più in grado di assolvere alle “ordinarie” funzioni ed ai servizi definiti indispensabili, quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far (altro…)

Evitato il dissesto finanziario del Comune


comune-ustica-5Evitato il dissesto finanziario del Comune di Ustica. Con una sentenza della Corte d’Appello( di Palermo, giudice Daniela Pellingra(sentenza n. 533 del 27.04.2011), il Comune di Ustica, che in primo grado a causa dell’esproprio di un terreno dove è stato realizzato un depuratore era stato condannato a risarcire a dei privati cittadini una cifra pari a 6.710.864,61 euro, si è visto ridurre il proprio debito a soli 31.591 euro, oltre agli interessi calcolati come da motivazione.

“ La giustizia- afferma, soddisfatto, il sindaco di Ustica- ci ha dato ragione. D’altronde non era comprensibile come un terreno non edificabile potesse essere valutato circa 12 miliardi di vecchie lire, cifra talmente vertiginosa da porre subito in dissesto il nostro Comune”.

“ Grazie- prosegue Messina.- alla difesa degli avvocati Guido Corso e Ignazio Scardina ed alla consulenza del dr Giovanni Paleologo, scelto da noi solo in questa seconda fase di giudizio per la sua esperienza in tema di espropri, siamo riusciti a dimostrare la nostra tesi ed a valorizzare il terreno in analogia ai costi dei terreni limitrofi”.

La sentenza dà anche ragione all’operato dell’amministrazione comunale che aveva posticipato il pagamento della cifra iniziale seppur in presenza di una diffida della difesa avversa.

Rigettati dalla Corte anche gli “ appelli incidentali” presentati sulla stessa vicenda da altri due privati cittadini.

 

Controllo Finanziario EE.LL., Bilancio Previsione


comune-ustica-5

COMUNE DI USTICA

Il Sindaco Aldo Messina, con lettera prot. n. 252 del 20-01.11 indirizzata al presidente del Consiglio di Ustica e per conoscenza alla Corte dei Conti ed altri fa presente:

“OGGETTO: Controllo Finanziario EELL, bilancio Previsione ( delibera Corte Conti n. 236.2010.PRSP) Rif Sua nota 6884 del 21.12.10

In riferimento alla Sua nota in oggetto, si vuole evidenziare che la scrivente amministrazione si è immediatamente attivata per ottemperare a quanto disposto nell’Ordinanza della Corte dei Conti ed in particolare al doversi contenere le spese per il personale.
Sono state pertanto ridotte le aree comunali d’intervento da quattro a tre nonché le spese per la contrattazione decentrata.
In particolare, come si evidenzia dal prospetto allegato alla presente, nel bilancio di previsione 2011, la spesa prevista per il personale sarà di euro 1.142,170. Essendo stata la spesa relativa al personale nel 2004 di euro
1.097,957 la differenza prevista è di euro 44.212,98 che è però imputabile interamente agli “adeguamenti contrattuali” previsti dalla legge( condizione prevista nella stessa ordinanza della Corte).
Inoltre la scrivente amministrazione ha ritenuto utile utilizzare il personale comunale al meglio delle proprie mansioni e nello specifico sia il dipendente in Fascia A attualmente a disposizione degli Affari Generali e l’altro, di pari livello, adibito ai campi sportivi, saranno impiegati anche al servizio R.S.U, secondo la loro qualifica e condizione sanitaria.”

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Il Sindaco, con nota a parte, informa che “il 1 7/1/2011, presso la Provincia di Palermo, si è svolto l’incontro tra tutti i soci pubblici del costituendo “Consorzio” (Distretto turistico regionale siciliano del golfo di Castellammare) per l’approvazione dello Statuto. Viene riconosciuto Al Comune di Ustica la presenza nel Consiglio d’Amministrazione nonché il ruolo di coordinatore del “Comitato Tecnico Scientifico dello stesso Consorzio. Quest’ultimo ruolo si concretizza nella posizione di vertice dello strumento di programmazione , di controllo e di indirizzo della politica consortile.”

Controllo Finanziario Enti Locali


[ id=5301 w=160 h=120 float=left] COMUNE DI USTICA
Provincia di Palermo

ALLA CORTE DEI CONTI
SEZIONE DI CONTROLLO PER LA REGIONE SICILIANA
SEGRETERIA ADUNANZE
Via Notarbartolo nr. 8 PALERMO

OGGETTO: Controllo finanziario degli enti locali – bilancio di previsione 2010 adempimenti ai sensi dell’art.1, comma 168, L.266/2005 (legge finanziaria 2006) Memorie Amministrazione.

Vista la nota ns. prot. 6194 del 05/11/2010, con la quale viene trasmessa l’ordinanza nr, 182/2010/contr relativa alla convocazione del Sindaco del Comune di Ustica per giorno 10/10/2010 alle ore 10.00 presso la sala adunanze della sede di Via Notarbartolo nr. 8 e la presentazione di deduzioni o memoria;

Considerata la necessita di esprimere maggiori elementi di valutazione a quanto espresso dal Magistrato Istruttore per osservazioni in ordine alla relazione ex art. 1 comma 166 legge 206, sul bilancio di previsione anno 2010 si rileva quanto segue:

Punto I ) della nota:
Relativamente all’invito a ridurre le spese del personale desideriamo evidenziare che:

a) L’amministrazione Comunale di Ustica non annovera alcun precario tra le proprie unità. Tanto va evidenziato in quanto altri Comuni( per non dire quasi tutti) godono di forze lavoro che non rientrano né nei loro bilanci né nei patti di stabilità.

b) Alcune unità di personale sono state assunte, dopo un lungo iter giudiziario presso la Magistratura del Lavori di Palermo, in quanto dipendenti della ex area Marina Protetta di Ustica. Tali Unità di personale sono tutte appartenenti alla fascia “C”.

c) L’Amministrazione Comunale di Ustica non riceve alcun servizio né dall’A.T.O. rifiuti Palermo Ambiente, né dall’A.T.O. idrico A.P.S. Palermo e deve provvedere con propri uomini e mezzi non solo ai relativi servizi essenziali ma anche al trasporto rifiuti nella discarica di Bellolampo a Palermo. La qualcosa impegna due autisti a viaggio che spesso, causa maltempo, restano bloccati nel capoluogo per giorni.

d) La nostra Comunità deve la propria economia al Turismo. Tale attività, prevalentemente stagionale, è legata all’accoglienza: mezzi di trasporto efficienti, pulizia del paese e delle spiagge. Per le motivazioni di cui al punto “b” e “c” è necessario provvedere all’assunzione trimestrale di operatori ecologici e autisti minibus.

e) Ciononostante l’amministrazione Comunale di Ustica, sentite le organizzazioni sindacali,al fine di dare seguito ai precedenti inviti della Corte dei conti, ha attuato una serie di provvedimenti allo scopo di rientrare nei limiti previsti dalla legge. Tali provvedimenti sono scaturite da una conferenza di servizio effettuata giorno 12/05/2010 tra il Revisore del Conto, il Sindaco, il Presidente del Consiglio, il Segretario Comunale, la Giunta e i capi area.

L’amministrazione ha deciso di :
-mettere in mobilità due unità;
-di non procedere alla sostituzione del personale che durante l’anno veniva collocato a riposo;
-Di procedere all’affidamento di alcuni servizi a terzi allo scopo di evitare assunzione di personale stagionale direttamente.

(COME SI EVINCE DAL VERBALE ALLEGATO)

Tali decisioni anno consentito di ridurre la spesa del personale (2009) da €. 1.314.732,31 ad €. 1.203.785,57 come previsto nel bilancio 2010 (con scostamento dal 2004 del 9.63%).

Alla data odierna, con l’applicazione del trasferimento a terzi di alcuni servizi, la spesa del personale risulta inferiore a quanto previsto nel bilancio 2010 e si presume di raggiungere nel conto 2010 ulteriore risparmio che consentirà solamente un scostamento del 4/5 % dall’anno 2004.

L’amministrazione comunale spera di raggiungere il rispetto della norma per l’anno 2011 senza creare traumi gestionali all’Ente e soprattutto senza procedere a trasferimenti di personale tramite la mobilita o licenziamenti in questo particolare momento di crisi economica nazionale.

Punto II ) della nota:

In merito allo squilibrio della gestione di competenza coperto dall’utilizzo dall’intero avanzo di amministrazione….. si rileva quanto segue:

1)l’Avanzo di amministrazione riportato nel bilancio 2010 è quello rilevato nel conto 2008 in quanto il bilancio di previsione 2010 è stato approvato con atto deliberativo nr.61 del 04/07/2010 ed il conto 2009 è stato approvato con atto successivo nr. 68 dell’11/08/2010 per cui era impossibile riportare l’avanzo del 2009;

L’avanzo di amministrazione nel bilancio di previsione 2010 è stato inserito in:

entrata

vincolato per i fondi dell’ex area Marina Protetta €. 1.793.022,03:

non vincolato derivante da fondi comunali per €. 295.393,87.

spesa

vincolato residui perenti fondi AMP €. 1.793.022,03

vincolato al finanziamento residui perenti fondi comunali €. 295.393,87.

Si rileva che tali somme sono figurative e compensative per garantire il pareggio infatti all’atto dell’approvazione del bilancio 2010 ancora non era stato approvato il conto 2009 per cui nessuna somma poteva essere destinata nel rispetto dell’art. 187 TUEL.

Il Responsabile Area Finanziaria
(Rag. Lo Schiavo Giacomo)

IL SINDACO
(Dott.re Messina Aldo)