Ustica sape

Ustica, un’altra stagione è andata….


Spett.le Ustica SAPE
c.a. Signor Pietro Bertucci

  E’ finita un’altra stagione, non siamo ancora sicuri di come potrà essere il nostro futuro, incerto proprio come nel mezzo di una guerra lunga come quelle del secolo scorso, quando il finale non era già scritto dall’immensa differenza tra le forze in campo e dalla rapida letalità delle armi.

Quando non c’era il nucleare e non c’erano i droni nè il controllo satellitare del territorio le ammazzatine ( le avrebbe chiamate così Camilleri…) si sapeva quando cominciavano ma non quando finivano, così noi alle prese con la necessità di modificare sia l’organizzazione delle nostre vite sia lo schema ordinario di sviluppo mediante il consumo di risorse, non più sostenibile, non sappiamo quando potremo e se mai lo potremo rilassarci un attimo…

Ad Ustica, la principale attrattiva, la riserva, ha avuto la mordacchia, anziché un rilancio legato alla necessità di invertire le modalità di sviluppo e tentare di frenare l’emergenza climatica,  come se Ustica potesse svilupparsi con un’edilizia selvaggia ed espansiva all’infinito, col depredamento delle sue bellezze, con l’abbandono totale dei controlli sulle stesse.

Il Direttore dell’AMP è stato nominato, dopo un travaglio più lungo di un parto bovino, troppo tardi per poter predisporre qualsivoglia iniziativa utile per la stagione estiva 2021 ( mi rifiuto di considerare tale la realizzazione della “torre dell’acqua” – più corretto sarebbe definirla “fontana dell’acqua dissalata ed addizionata di anidride carbonica a prezzo calmierato”- certamente non rientrante tra le attività di mantenimento delle riserva e di promozione della stessa).

Quello che mi appare più grave – e ritengo che non debba più ripetersi, a costo di impegnarmi personalmente a segnalare alle autorità preposte alla repressione – è la totale assenza ordinaria di controlli sui predoni della costa, gli oriundi usticesi e gli habitué forestieri ( anche palermitani) del luogo che, con la faccia di bronzo più bella del mondo, quotidianamente hanno depredato i fondali  anche nelle aree come cala Acquario e “Scogli piatti” incuranti degli inviti a desistere, perché “tanto non c’è controllo, che può succedere?”.

Gli anni passati Legambiente ha assicurato un controllo discreto ed un servizio culturale ai bagnanti, accompagnandoli in percorsi di snorkeling nelle aree più interessanti.

L’anno scorso Legambiente non è andata bene all’amministrazione. Alcuni ritengono per motivi “politici” io personalmente ritengo che se qualcosa funziona mi interessa poco l’appartenenza dei operatori, sempre che non siano criminali, razzisti, omofobi ecc. quindi mi sentirei di escludere che questo sia stato il motivo. In ogni caso nella galassia delle associazioni ambientaliste l’anno scorso è stato scelto il WWF, quest’anno nessuna ed il controllo non c’è stato.

Purtroppo la conseguenza che ne è derivata è che anche i più accorti benpensanti, oltre ad invitare pacatamente i “predoni della costa” a smettere di depredare i fondali, non se la sono sentita di trasformarsi in segnalatori dell’abuso.

Mi permetto di segnalare all’amministrazione locale che, ove persino il WWF sia troppo estremista di sinistra (!)per il suo vedere, ci sono i G.R.E. ( Gruppi Ricerca Ecologica), nati sotto l’ala del M.S.I. e che l’assessore regionale ai BCCAA, pur in quota leghista, è sempre stato un esponente della destra vicina al Presidente della Regione, grande amante dei beni culturali ed ambientali, molto legato a valori identitari, studioso di temi esoterici ed a lui potrebbero certamente ricorrere per avere indicazioni sul da farsi per fermare questo scempio della riserva marina più antica d’Italia ( in un’isola ancora dotata di un sistema fognario limitato al solo – e neanche tutto…- centro abitato) senza tema di fornire risorse e visibilità “al nemico”. Poi c’è l’assessore regionale al territorio, certamente compatibile con la weltanschuung insomma, l’amministrazione non ha giustificazioni per non cercare aiuto ed indicazioni, per risolvere il problema sopra sintetizzato, negli ambienti politici che è solita frequentare.

Mi aspetto pertanto che l’amministrazione provveda, e provveda in tempo, cessando questo ingiustificato ed ingiustificabile atteggiamento omissivo; altrimenti comincerò a girare nottetempo in bicicletta ( anche nel mese di agosto…)per le stradine del paese ad affiggere i numeri a cui inviare le segnalazioni delle attività dei predetti “predoni della costa”, magari con foto e filmatino delle loro imprese allegato…

Chi deve agisca. Quello che è stato consentito quest’estate è stato veramente troppo.

Palermo, lì, 13 settembre 2021

Francesco Menallo

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Da Palermo Angelo Giuseppe Troia

riprendendo il discorso delle chiusure anticipate dei locali per la ristorazione vorrei segnalare, anche alle autorità competenti, che si tratta di pubblico servizio, ragion per cui viene rilasciata apposita autorizzazione. Sarebbe opportuno che l’Amministrazione attiva redigesse un calendario di apertura per i locali, in modo che possano alternarsi nella bassa stagione, periodo in cui può succedere di non trovare alcun locale di ristoro aperto.

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Da Palermo Francesco Menallo

Mi scuso per i numerosissimi errori di digitazione ma questo accade quando si fanno troppe cose contemporaneamente e non si ha più l’occhio dei vent’anni nè il tempo di rileggere.

Mi preme dire che il riferimento era alla stagione climatica non a quella turistica. Se ancora ci sono presenze turistiche ad Ustica sono il primo ad essere contento. Se poi diventeranno presenze di persone che hanno deciso di viverci stabilmente (come spero di poter fare io) sarò addirittura felice. Il futuro sostenibile è nei borghi e nelle isolette non nell’inferno delle metropoli, soprattutto per chi ha sempre vissuto in una città come Palermo che ha sempre avuto tutti gli svantaggi di una grande città senza averne gli stessi benefici.

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Da Ustica Roberta Messina

Dissento soltanto nel dire che la stagione NON E’ FINITA e coloro che chiudono gli esercizi anzitempo non vogliono la destagionalizzazione….. evviva coloro che sono ancora aperti per i tanti visitatori che ancora, e fino ad ottobre, sono qui con noi 🙂

 

Finita emergenza dissalatori di Ustica e Lipari


Con una nota il Dirigente del I servizio dell’assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, , ing. Giusto Ingrassia Strano, ha comunicato che è stato pagato il debito di 1.000.000 di euro dovuto alla società Di Vincenzo per la produzione di acqua, tramite dissalatori, nei Comuni di Ustica e Lipari.

Per il mancato pagamento di quanto dovuto, la società Di Vincenzo aveva minacciato di sospendere la produzione di acqua nei prossimi giorni. Per tale motivo il sindaco di Ustica, Aldo Messina, aveva protestato presso gli organi regionali competenti e sensibilizzato gli organi di informazione.

Aldo Messina

 

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