Ustica sape

Ustica, tramonto di fuoco


Ustica, tramonto di fuoco

Ustica, tramonto di fuoco visto dal Rivellino


Ustica, Ustica, tramonto di fuoco visto dal Rivellino

Ustica, tramonto di fuoco


Ustica, tramonto di fuoco

A Ustica mancano i vigili del fuoco, l’incendio lo spengono i residenti con bacinelle e irrigatori


Paura nella piccola isola del Palermitano per il rogo divampato in contrada Arso. La rabbia dei cittadini: “Ci apprestiamo a trascorrere un’estate senza vigili del fuoco e siamo preoccupati”

Da PalermoToday
Redazione

Se sulla piccola isola del Palermitano mancano i vigili del fuoco, sono i cittadini – con l’aiuto dei carabinieri – a dover correre ai ripari utilizzando bacinelle e irrigatori per spegnere il fuoco. L’ultimo incendio divampato a Ustica, dove le fiamme hanno distrutto un giardino privato e una costruzione in legno in contrada Arso, torna ad accendere nuovamente i riflettori sull’assenza di un presidio fisso del 115.

Tanta la paura vissuta dai residenti che abitano vicino alla zona in cui è scoppiato il rogo, spento con difficoltà dopo ore. “Ci apprestiamo a trascorrere un’estate senza vigili del fuoco. Siamo senza pompieri – dicono i residenti – e siamo preoccupati. Non possiamo aspettare i vigili del fuoco che arrivano da Palermo. Attendiamo un provvedimento urgente”.

Già a fine maggio il sindaco Salvatore Militello era tornato a chiedere l’istituzione di un presidio permanente dei vigili del fuoco: “Una simile situazione, oltre a determinare costi ingenti e difficoltà, è all’origine di forti problematicità nello svolgimento del servizio, dato che Ustica presenta numerose zone non facilmente accessibili o addirittura non raggiungibili tramite autoveicoli”, aveva scritto il sindaco in una nota inviata al ministro degli Interni e al presidente della Regione.

Per far fronte alle esigenze nelle isole minori il ministero ha bandito alcuni concorsi ma solo per Lampedusa, Pantelleria e Lipari. Il primo cittadino Militello ha chiesto invece di fare una modifica e inserire anche Ustica così da poter portare un servizio essenziale, soprattutto con l’arrivo della stagione estiva.

Fonte: PalermoToday

^^^^^^^^^^^^^^^

COMMENTO

da Ustica il Sindaco Salvatore Militello

Non mi rimane che chiedere un incontro col Presidente Musumeci e con l’Assessore Toto Cordaro… Avere messo a disposizione da parte del Governo regionale 60 mila euro per una Convenzione… È semplicemente vergognoso con tale somma riuscire ad espletare solo un mese di servizio con 5 unità… Quando, tra l’altro, in loco ci sono diverse figure di Vv. Fuoco…. “Sindaco… Decida lei quale mese!… ” Questa la risposta del Comando Vv. F. Ma è un servizio od un opportunità?

Richiesta apertura distaccamento VV. F. nel periodo turistico 2021 (Giugno/Ottobre) nel Comune di Ustica.

Ustica zona AMP, tramonto di fuoco


Ustica, tramonto di fuoco

Isole minori da anni senza presidi dei vigili del fuoco. Una tragedia sblocca Favignana. Imbarazzo a Ustica

Dopo la morte di una signora, sull’isola del Trapanese si è avviato l’iter per una stazione che serva tutte le Egadi. In quella del Palermitano, invece, i pompieri partono via mare dal capoluogo, spesso arrivando quando le fiamme sono state spente dai residenti”

Un grave fatto di cronaca, con la morte di un’anziana signora nel proprio letto a Favignana, ha portato alla ribalta un vecchio tema mai davvero superato: quello della presenza dei vigili del fuoco sulle isole minori della Sicilia. Un tema discusso e dibattuto per anni. Già nel 2010, in un’audizione di fronte alla commissione Territorio e Ambiente del Senato, l’allora sottosegretario del ministero dell’Interno Nitto Palma presentava l’esigenza di «pianificare la realizzazione, in ciascuna di esse (riferendosi a Favignana, Pantelleria e Lampedusa ndr), di strutture di particolare supporto logistico, in attesa di soluzioni più stabili». Da allora, sono cambiati governi nazionali e regionali, ma poco si è mosso sulle isole degli arcipelaghi siciliani.

L’ultimo in ordine di tempo a interessarsi del problema era stato il parlamentare europeo del Ppe Giuseppe Milazzo che, lo scorso febbraio, ha presentato un’interrogazione a Bruxelles per mettere anche l’Europa a conoscenza della situazione di un’altra isola siciliana: Ustica. È qui che si sono verificati i disagi più imbarazzanti, con i vigili del fuoco che, chiamati in azione, si sono spesso trovati a dovere partire via mare dal capoluogo, arrivando sul posto quando le fiamme erano ormai state domate dai residenti. «Quella per il presidio dei vigili del fuoco è una battaglia che noi conduciamo da due anni – spiega a MeridioNews Salvatore Militello, sindaco dell’isola – Sino alla settimana scorsa, ho mandato una pec al ministero affinché si attuasse una legge del 2004 per bandire i concorsi e creare i presidi dei vigili del fuoco, ma ancora sto aspettando risposta».

«Il Comune ha anche dato la disponibilità per lo spazio necessario al comando provinciale per fare questo distaccamento e poi tutto è stato stoppato – continua il primo cittadino – Purtroppo, nelle isole un piccolo incendio può creare grossi problemi. E, quando abbiamo avuto episodi del genere, i vigili del fuoco una volta sono arrivati il giorno dopo, alle cinque del mattino; un’altra volta sono tornati indietro perché il mare non consentiva la traversata. A Ustica avevamo un corpo volontario – prosegue Militello – che adesso non c’è più perché gli addetti miravano a una stabilizzazione che non è mai arrivata e, quindi, hanno preferito iscriversi in un’altra lista, entrando in conflitto col loro comando provinciale, che ha scelto di mandare i vigili del fuoco da Palermo anziché attingere da quella lista. Abbiamo interloquito con diversi politici e funzionari – conclude il sindaco – ma è un problema che viene sistematicamente rinviato a tempi migliori».

Uno scampolo di speranza, invece, si è acceso a Favignana, dove dopo la tragedia le cose sembrano essersi sbloccate. «Ieri è venuto il comandante provinciale dei vigili del fuoco per attivarci in vista del presidio – dice a MeridioNews il sindaco Francesco Forgione – Il prefetto è intervenuto con il ministero e avremo un presidio permanente non solo per Favignana, ma che serva tutto l’arcipelago delle Egadi. Non voglio strumentalizzare le tragedie: la signora è morta per un corto circuito di una coperta elettrica. La protezione civile è intervenuta subito, ma ormai c’era poco da fare – spiega il primo cittadino – Ci sono stati, comunque, diversi eventi nel corso di questi mesi che ci hanno portato a sollecitare la presenza di un presidio. Anche perché la Regione, da due anni, aveva abolito i presidi estivi di Favignana e Pantelleria. Per fortuna – va avanti Forgione – abbiamo avuto la protezione civile, che ha fatto pronto intervento servendosi dell’autobotte comunale. Ma è chiaro che le strutture e i mezzi dei vigili del fuoco sono più efficienti. La schiuma è diversa dall’acqua», conclude.

Richiesta urgente indizione di concorso per il reclutamento di personale nel profilo professionale di vigile del fuoco da destinare presso il Comune di Ustica

Parlamento europeo. Interrogazione su distaccamento Vigili del fuoco su isola Ustica

“Interrogazioni parlamentari

24 febbraio 2021

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-001101/2021/rev.1 alla Commissione

Articolo 138 del regolamento

Giuseppe Milazzo (Ppe)

Oggetto: distaccamento dei Vigili del fuoco sull’isola di Ustica

L’amministrazione comunale dell’isola di Ustica ha rinnovato in numerose occasioni la richiesta presso il Governo italiano di trasformazione del distaccamento volontario dei vigili del fuoco presenti sull’isola in distaccamento permanente. Una richiesta che si rende necessaria per ragioni sia di tempestività dell’intervento che di salvaguardia del patrimonio faunistico e floreale di cui è ricca l’isola. In caso di incendi o di calamità bisogna, ad oggi, attendere cinque ore per un intervento dei vigili del fuoco di Palermo, ore che si moltiplicano in caso di condizioni meteorologiche avverse.

Inoltre, la natura volontaristica del ruolo di vigile del fuoco ad Ustica non rende tale attività un’opzione lavorativa concreta per chi vi si dedica, ragion per cui i volontari la abbandonano qualora trovino migliori offerte lavorative.

Nonostante le reiterate richieste al governo nazionale, l’isola di Ustica continua a non avere un servizio di vigilanza adeguato, in violazione della legislazione dell’Ue in materia di protezione delle foreste europee contro gli incendi. Può la Commissione indicare:

1 se è a conoscenza di tale situazione e come valuta il rischio che ciò rappresenta per il patrimonio boschivo dell’isola di Ustica; e

2 quali sono le azioni che può intraprendere per chiedere al governo italiano di dare risposta a queste istanze?

Fonte : https://www.avionews.it/ Ultimo aggiornamento: 22 marzo 2021″.

^^^^^^^^^^^^

COMMENTO

Da Milano Costantino Tranchina

PER L’INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO PROVENIENTI DA PALERMO IL TEMPO OCCORRENTE E’ DI 5 ORE. FACCIO APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE CONOSCE L’ISOLA DI USTICA E ALL’INTELIGENZA DEL PRESIDENTE DEI MINISTRI DOTT. DRAGHI AFFINCHE’ CON LA LORO INTELIGGENZA INTERVENGANO A SALVAGUARDARE UN’ISOLA DI RARA BELLEZZA

Ustica, tramonto di fuoco


Ustica, tramonto, fuoco

Riceviamo e pubblichiamo – I vigili del fuoco volontari di Ustica respingono le accuse: “La responsabilità non è nostra”


di Ignazio Marchese 

 “Ogni volta che a Ustica scoppia qualche incendio, e fortunatamente non sono tanti, ci si accorge che nell’isola non c’è qualcuno che interviene.

Eppure questo stato di cose oramai va avanti da novembre 2018, periodo in cui per effetto della legge 97/2017, siamo diventati vigili volontari per le necessità delle strutture centrali e periferiche, i cosiddetti discontinui”. E’ quanto affermano i vigili del fuoco volontari presi di mira loro malgrado dopo l’ultimo incendio che ha scatenato polemiche e attacchi.

I vigili volontari sull’isola non ci stanno ad essere messi sul banco degli imputati per qualcosa che accade e che ha precise responsabilità nelle amministrazioni da quelle locali, a quelle del capoluogo fino a Roma.

“Da quel momento in poi per effettuare un  servizio ad intervenire, dobbiamo essere sotto contratto con l’amministrazione centrale. – affermano i vigili volontari – La cosa si può girare da qualsiasi parte, ma questo è. Se si vuole guardare la cosa con senso morale, allora chiedo a tutti di mettersi nei nostri panni, e guardare con senso morale del padre o della madre di famiglia, le nostre scelte. Per dare la reperibilità, significa che non devi avere un rapporto di lavoro con nessun ente, perché a livello previdenziale non si possono fare due giornate (nello stesso giorno) lavorative in due enti differenti. E anche se si potesse fare, il datore di lavoro non sarebbe contento che un suo operaio nel bel mezzo del lavoro, lasciasse il posto di lavoro per andare via”.

Ed ecco i passaggi chiave di una storia incredibile che verrà risolta ne siamo certi solo quando qualcuno a causa di un incendio rischierà la vita.

“Dal 2008, fino al 2018, a Ustica veniva assegnato un presidio tecnico urgente stagionale, con la nostra assunzione. Nelle ultime due estati invece questa situazione non è più accaduta- aggiungono i volontari – Allora a malincuore, abbiamo l’obbligo di trovare un lavoro retribuito, per sostenere le nostre famiglie. Poi se proprio vogliamo dirla tutta, esiste una legge nazionale, la 87/2004 art. 3 che stabilisce che la nostra isola, in quanto tale, debba avere un presidio stabile del servizio tecnico urgente. Noi amiamo questa divisa, amiamo e conosciamo il nostro territorio, abbiamo avuto anche la fortuna di salvare una vita, non ci chiedete di scegliere tra le nostre famiglie e la divisa, dateci piuttosto l’opportunità di metterci a disposizione, senza dover scegliere.

E soprattutto da parte nostra non c’è nessun braccio di ferro, in quanto non abbiamo nessuna forza contrattuale, non abbiamo nessuna rappresentanza sindacale, che tuteli il nostro posto nel mondo del lavoro. Tra il 2005 e il 2011, sono stati fatti due corsi di formazione, in cui sono confluiti più di 45 vigili volontari di Ustica. Ora ne siamo rimasti meno di 15, il resto ha abbandonato l’isola per cercare lavoro. Quelli rimasti hanno tutti famiglia e bisognosi di lavoro”.

Fonte:BlogSicilia.it
di Ignazio Marchese 

 

Trasformazione distaccamento volontario di Ustica in permanente – utilizzo vigili discontinui presenti in loco

La categoria precaria dei Vigili del Fuoco utilizzata come merce di scambio elettorale


Download (PDF, 188KB)

vigili, fuoco, precari, merce, scambio, elettorale

Riceviamo e pubblichiamo – La battaglia di oltre 20 famiglie: “Ustica deve avere i suoi vigili del fuoco”


Siamo più di 20 famiglie che stiamo lottando per i nostri diritti. Ustica deve avere i suoi vigili del fuoco, non siamo un popolo da scartare. Era il 14/11/2018, quando con decreto ministeriale 97/2017 si sanciva la separazione delle liste, in cui il ministero dell’interno chiedeva a noi di scegliere se restare volontari o scegliere di far parte della lista dei discontinui. La scelta, a Ustica, come nel resto d’Italia è stata scontata. Perché di fatto chi sceglieva la lista dei discontinui, aveva la possibilità di partecipare alla stabilizzazione, e di venir coronato il sogno di vestire questa amata divisa stabilmente. Ora occorre fare un passo indietro. Siamo sotto campagna elettorale per le comunali, tutte e due schieramenti, parlano dei vigili del fuoco di Ustica. Quella che poi vincerà le elezioni, si spinge oltre, parlando in un momento in cui, ancora di fatto non c’era stata la separazione delle liste, di chiedere ” quantomeno un distaccamento stagionale”.

Molte persone ci crediamo, a quella che si proclama l’amministrazione del cambiamento. Ritorniamo alla cronistoria. Di fatto con la separazione delle liste, a Ustica viene a mancare la presenza stabile del servizio tecnico urgente, ripristinato dall’amministrazione Messina nel 2005. Infatti se l’amministrazione dei vigili del fuoco, non mette sotto contratto i vigili presenti in loco, questi ultimi non possono intervenire, in quanto non posseggono le autorizzazioni necessarie a intervenire. Di fatto l’incendio divampato al passo della Madonna, è figlio di questa situazione. Grazie all’impegno di chi ha cuore questa divisa e questo territorio, e all’interessamento del presidente dell’associazione nazionale discontinui, scopriamo che c’è una legge che stabilisce, che Ustica in qualità di isola minore della Sicilia deve avere una presenza stabile del servizio. La legge a garanzia di tutto questo è la 87/2004 art 3.

C’è qualcos’altro che parla a favore di questa situazione, e sono delle linee guida del ministero dell’interno del 2005, che sono soccorso Italia in 20 minuti che pressappoco stabilisce ” per meglio garantire un servizio più efficace, il ministero dice che dal momento della richiesta di intervento, all’arrivo della squadra di soccorso, non deve passare più di 20 minuti”. Il 21/12/2018 il consiglio comunale recepisce tutto questo, e all’unanimità da al sindaco la volontà di proseguire su questa strada. In maniera molto sofferta si arriva alla richiesta ufficiale. Molti dicono che è impossibile, perché a Ustica siamo pochi, numericamente non contiamo. Non l’avessero mai detto! Dalla prima richiesta del sindaco, vengono fuori, due interrogazioni parlamentari a favore di questa situazione, una alla camera del movimento 5 stelle, una al senato dell’allora senatore del PD Faraone. Molti giornali scrivono e si interessano di questa situazione anche i sindacati, che oltre ad una nota del segretario regionale della UIL, Cgil Cisl e Uil con i loro responsabili provinciali emettono una nota unitaria. A questo punto, manca il corpo dei vigili del fuoco e il ministero dell’Interno. Per mano del comandante provinciale di Palermo a settembre del 2019 parte la richiesta di istituire un distaccamento permanente a Ustica, di fatto anche il corpo nazionale sancisce la validità della richiesta. Il ministero per mano dell’allora sottosegretario con delega ai vigili del fuoco, Stefano Candiani, nel giugno del 2018, risponde così alle richieste, ” la situazione di Ustica è attenzionata, non appena si procederà al potenziamento del corpo, allora verrà trattata in egual modo col resto di Italia”. Per ultimo, grazie all’impegno di un europarlamentare di forza Italia, questa nostra situazione è arrivata alla commissione europea. In conclusione chiediamo, all’amministrazione l’interessamento totale verso questa causa, che è prima di questo territorio, e poi di tutte quelle persone che vi hanno votato e sostenuto

Fonte: PalermoToday
Angelo

In Commissione Europea la richiesta per rendere permanente il distaccamento Vigili del Fuoco ad Ustica


Ustica anni ’60, intervento Vigili del Fuoco


Emergenza COVID-19 Richiesta di supporto del C.N.VV.F. nell’ambito delle attività di protezione civile nel Comune di Ustica

I vigili del fuoco tra carenza di sedi, mezzi  e personale   Accordo su Ustica : «Trasportati da polizia in elicottero»


Le squadre di Palermo aderiscono allo sciopero nazionale indetto da Conapo per domani mentre in città e in provincia, denuncia il sindacato «su dieci sedi solo tre sono di proprietà del ministero dell’Interno: Cefalù, Termini Imerese e Corleone»

STEFANIA BRUSCA

«La vita che rischiamo ogni giorno non vale meno di quella degli appartenenti agli altri Corpi dello Stato», un’affermazione forte ma che rende chiaro il motivo dell’adesione dei vigili del fuoco di Palermo alla manifestazione nazionale organizzata dal sindacato autonomo Conapo che si terrà domani a Roma. Il sindacato dice basta alla «condizione delle retribuzioni e delle pensioni dei vigili del fuoco i quali, come certificato dall’Istat, percepiscono mediamente settemila euro in meno l’anno rispetto alle forze di polizia, cui si aggiunge la mancanza dei peculiari istituti previdenziali che negli altri corpi compensano operatività e specificità. Una retribuzione pro capite inferiore di circa il 20 per cento rispetto ai pari grado della polizia».

Ma al di là delle problematiche che uniscono lo Stivale, a Palermo la situazione in cui lavorano i vigili del fuoco non è rosea, come afferma Benedetto Chiavello segretario provinciale del Conapo. «A Palermo la realtà è diversa. A Roma andiamo a chiedere parità di trattamento ma qui persistono grossi problemi nelle sedi di servizio e per la carenza di personale operativo». E poi scende nel dettaglio: «Dal punto di vista logistico le sedi sono vetuste e non rispondono più ai requisti di servizio. Inoltre il 50-60 per cento di queste sono strutture adattate alle esigenze dei vigili del fuoco, non  essendo di proprietà del ministero dell’Interno. A Palermo e in provincia, sottolinea ancora Chiavello, su dieci sedi «le uniche di proprietà del ministero sono quelle di Cefalù, Termini Imerese e Corleone. Il resto delle sedi sono in comodato d’uso o in affitto. Anche la sede centrale vicino al Teatro Massimo è in affitto». Per il Conapo Palermo quindi sono necessarie nuove sedi di servizio, altro personale e altri mezzi. «Sono le stesse cose che chiediamo da anni – precisa Chiavello- ci dicono che provvederanno ma poi non lo fanno».

Un altro problema per i vigili del fuoco quest’anno è stato intervenire a Ustica. «Lì non abbiamo una sede logistica e quest’anno abbiamo avuto un potenziamento delle squadre dei vigili del fuoco su Ustica in regime di straordinario, a causa del verificarsi di diversi incendi con danni alla natura e rischio per le case e per le persone sul posto». Non avendo una sede, quest’estate è stato il comune di Ustica a provvedere e a mettere a disposizione una struttura, mentre i mezzi sono stati inviati dal comando provinciale. Sull’isola però c’è stato un forte impegno, anche sul fronte politico, per realizzare una sede per i vigili del fuoco. Inoltre recentemente il comando provinciale ha siglato una convenzione con la polizia: «Il comando – spiega Chiavello – ci ha informato che il comandante Agatino Carrolo ha siglato un accordo che prevede che la polizia metterà a disposizione un elicottero in caso si verifichi un’emergenza a Ustica. Un incendio di un’abitazione o di negozio o un incidente particolarmente grave. Verremmo quindi elitrasportati sul posto».

Fonte: MeridioNews – Palermo 18 NOVEMBRE 2019

Nota in merito alla trasformazione del distaccamento volontario dei Vigili del Fuoco di Ustica in permanente