Ustica sape

Comune di Ustica – AVVISO – Aumento ingiustificato del prezzo delle “Bombole del gas”

Ustica, aumento ingiustificato del prezzo delle bombole del gas

COMUNICATO DEL SINDACO

Apprendiamo della iniziativa da parte dei rivenditori di bombole di gas di aumentare il costo delle stesse a cifre non sostenibili e ciò sarebbe conseguenza della disdetta del contratto da parte della Caronte & Tourist con la Regione Siciliana del servizio di trasporto navale regionale. Per evitare che questi aumenti ricadano sui cittadini e sulle famiglie delle Isole minori, l’Assessorato Trasporti ha stanziato 800 mila euro a fronte del maggior costo sostenuto dai trasportatori (comprese bombole).
Pur comprendendo le difficoltà dei fornitori e dei distributori, per ciò che sta avvenendo (aumento del prezzo), non è ammissibile che il maggior costo sia riversato sull’utente finale anche perché l’aumento non gli verrà mai rimborsato, mentre i trasportatori avranno, facendo istanza, i rimborsi dovuti.
Pertanto, alla luce di quanto evidenziato si invitano i distributori locali a riportare il costo delle bombole di gas (genere di prima necessità) a quello precedente gli aumenti e, le Società di distribuzione ad inoltrare le istanze di rimborso dei maggiori costi sostenuti evitando di scaricare sull’utente la maggiorazione dei costi.
In tal senso ho già scritto una pec ai diretti interessati.
L’ Amministrazione Comunale attiverà ogni iniziativa possibile a tutela dei diritti dei cittadini.

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I Carabinieri hanno recuperato, su segnalazione, nella zona “A” dell’A.M.P. di Ustica una bombola di gas semi vuota


 

 

Emergenza CO2 a Fiumicino: raddoppiano le emissioni di gas di origine profonda


[ id=19761 w=320 h=240 float=left]ESCONO 20 TONNELLATE DI GAS AL GIORNO

A fine agosto una trivellazione ha innescato la fuoriuscita presso l’aeroporto. Da alcuni giorni nuovo problema in mare

Alla fine di agosto, quando si è manifestato per la prima volta, era sembrato niente di più che un fenomeno curioso e divertente, quasi un’attrattiva per turisti e curiosi che facevano la fila per vederlo, congestionando il traffico locale. Ora però la cosa è apparsa anche in mare, a 2 km di distanza. Sulla terraferma una specie di vulcanetto freddo di gas e di fango, con uno sbuffo alto un paio di metri, era spuntato improvvisamente alla periferia dell’abitato di Fiumicino, in una rotonda stradale a pochi metri dalla recinzione che delimita il versante meridionale dell’aeroporto iternazionale. Ma dopo gli ultimi rilievi effettuati da un gruppo di ricercatori dell’Università della Sapienza e del reparto di geochimica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il fenomeno si è trasformato in un’emergenza geologica da tenere sotto controllo perché potrebbe comportare rischi per la popolazione residente nei dintorni, non per la nascita di un nuovo vulcano, ma per l’abbondante risalita di anidride carbonica.

EMERGENZA CO2 – «Abbiamo misurato flussi di anidride carbonica di circa 20 tonnellate al giorno che tendono a espandersi dalla rotonda stradale di via Coccia di Morto, l’area in cui sono manifestati il 24 agosto scorso, fin nei terreni circostanti, entro un raggio che ha raggiunto i cento metri dal punto di emissione originario», riferisce Maria Luisa Carapezza, vulcanologa dell’unità di geochimica dell’Ingv. L’anidride carbonica, famosa come il gas che riscalda la Terra, è presente nell’aria in percentuali bassissime (0,04%); ma se supera il 5% diventa letale per gli uomini e per gli animali perché impedisce l’ossigenazione del sangue. Per di più, essendo inodore, incolore e più pesante dell’aria, rappresenta una minaccia subdola e invisibile. Per questo tutta la zona interessata dai flussi di gas è stata recintata e sottoposta a un controllo stretto da parte degli studiosi, i quali non nascondono che, se la bolla di gas dovesse continuare a espandersi verso l’abitato, si dovrebbe ricorrere allo sgombero delle case più direttamente minacciate.[ id=19760 w=320 h=240 float=right]

ORIGINE PROFONDA – Sull’origine del fenomeno, in un primo tempo si era pensato, o forse sperato, in un’emissione proveniente da una sacca di biogas superficiali che si sarebbe presto esaurita. Ma i rilievi geochimici hanno invece accertato un’origine molto profonda dell’anidride carbonica e una tendenza alla persistenza delle emissioni, a meno che non si ricorra a importanti interventi tecnici per bloccarla. «Tutta la fascia di terra che si affaccia sul Tirreno centrale è stata interessata, nel lontano passato, da manifestazioni vulcaniche», spiega la dottoressa Carapezza. «Qui la crosta terrestre è segnata da faglie profonde e da antiche vie di risalita del magma. Di quella attività ormai estinta esistono ancora flussi di anidride carbonica che hanno origine in uno strato profondo della Terra chiamato mantello e che tendono a emergere in superficie. Ma potenti strati di argille e sedimenti fluviali accumulatisi successivamente, hanno come sigillato i gas vulcanici, confinandoli nelle profondità».

TRIVELLAZIONE – L’intervento dell’uomo ha rotto il delicato equilibrio. «Si è potuto accertare», prosegue la ricercatrice, «che il vulcanetto si è formato subito dopo una trivellazione effettuata nella zona da un’azienda che stava realizzando una rete elettrica per la quale era necessaria una presa di terra molto profonda. Le trivelle si sono spinte fino a 30 metri, oltrepassando lo strato argilloso, fino a raggiungere le sacche di anidride carbonica ad alta pressione, che è schizzata in alto assieme ad acqua sotterranea e fango. Ora, poiché l’alimentazione del gas profondo è persistente, l’unico rimedio sembra quello di intervenire iniettando nel terreno uno speciale cemento sigillante chiamato gas block, a cui si ricorre in casi del genere». La Carapezza ricorda che non è la prima volta che gli interventi dell’uomo in quest’area hanno scatenato emergenze geologiche.

ANCHE IN MARE – Che il fenomeno non sia localizzato e riguardi un’area molto vasta è dimostrato da un’altra improvvisa emergenza di gas in mare: «Nel giorni scorsi le autorità marittime ci hanno segnalato il ribollire delle acque, in una zona distante circa due chilometri in linea d’aria dalla rotonda di via Coccia di Morto», riferisce Carapezza. «Abbiamo effettuato i campionamenti e le analisi confermano anche qui abbondanti flussi di anidride carbonica. In questo caso l’emergenza del gas è stata provocata da un saggio penetrometrico in vista dei lavori per il nuovo porto di Fiumicino». Giancarlo Ciotoli, geologo della Sapienza impegnato nel monitoraggio del fenomeno, rincara la dose: «Perforazioni future e scavi nel delta del Tevere dovrebbero essere basati su una conoscenza precisa della distribuzione di gas endogeni nel substrato geologico». Intanto il fenomeno, per l’importanza dei suoi risvolti scientifici e tecnici, ha richiamato in Italia anche un team di ricercatori americani della Indiana University, che lo stanno indagando assieme ai colleghi dell’Ingv e dell’Università della Sapienza.

02 ottobre 2013

Franco Foresta Martin
Fonte: Corriere della Sera

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COMMENTO

Da Velletri (Roma) Antonella Carrubba

Articolo interessantissimo, soprattutto piuttosto “raro” in questi giorni in cui le televisioni sembrano convergere esclusivamente in maniera monotematica su un argomento certamente di notevole importanza politica ed economica anche a livello internazionale,… ma, come al solito, certi interessi prevalgono su quelli inerenti la salute pubblica!

Giorni fa avevo appreso dell’evento straordinario da un breve servizio su un Tg nazionale…poi il nulla. Così ho pensato che si trattasse solo di un fenomeno curioso che accade in maniera occasionale. Lo avevo associato ai vulcanelli di maccalube di Aragona, in provincia di Agrigento, ma sembrerebbe invece trattarsi di qualcosa di molto più serio!

Grazie, Franco, per averci dato la possibilità di saperne di più.

Mi auguro che il problema sia risolto in tempi brevissimi, per ovvie conseguenze nei confronti degli abitanti e di tutto l’ambiente della zona…e che l’attenzione delle televisioni si sposti quanto prima verso l’approfondimento di questo fenomeno di interesse non solo geologico.

 

Venerdì prossimo arriverà ad Ustica Benzina e gas


Con una comunicazione prima telefonica con l’Assessorato trasporti e dopo scritta , dalla compagnia delle isole , il sindaco Aldo Messina ha ricevuto dopo una lunga e faticosa attesa la risposta che Ustica attendeva da quasi un mese , l’arrivo della benzina e gas sull’isola.

Venerdì 07-06-2013 partenza da palermo ore 05,00 arrivo ad ustica 06,45 partenza 08,15, arrivo a Palermo , tempo di scaricare e ripartenza da Palermo per Ustica alle ore 10,20.

Questi orari anche per sabato 08-06-2013 per effettuare viaggio per il gas.

Si ringrazia l’Assessore Regionale Dr. Antonino Bartolotta ,per la grande sensibilita’ presso la nostra comunita’.

Il Vice Sindaco
Giuseppe Caminita

P.S. (ore 13,44)  Per problemi di incomprensioni tra le parti interessate al trasporto e per problemi di autorizzazioni i due viaggi che si dovevano effettuare per portare benzina e gas , sono sospesi in attesa di chiarimenti ,fino a nuovi comunicazioni. Ci scusiamo
Il V. Sindaco
Giuseppe Caminita

 

Mancato rifornimento carburanti e gas determina problemi di ordine pubblico

COMUNE di USTICA

Ustica 07.03.13 – Prot n. 941

sig Prefetto – Se dr Umberto Postiglione

Al sig Presidente della Regione Siciliana
On. Rosario Crocetta

Direttore regionale Assessorato Infrastrutture e Mobilità
Dr Vincenzo Falgares

Assessorato Regionale Trasporti
Dr Salvina Severino

Regione Siciliana – Protezione civile
Ing Calogero Foti
Ing C: Foti

Ufficio isole Minori
Dr Alessandra Di liberto

Sig assessori

UTC

Responsabile trasporti

Stazione Carabinieri Ustica

OGGETTO: Conseguenze del mancato rifornimento di carburanti e gas in bombole che dal 20 febbraio scorso determina problemi di ordine pubblico ad Ustica..

Nonostante la nota a firma dell’Assessore Regionale alle Infrastrutture ( a prot 5897 del 17.01.13- che si allega) con la quale si garantiva “ogni utile iniziativa atta a garantire il ripristino delle linee di trasporto marittimo”, ogni approvvigionamento di carburante e gas in bombole per l’isola di Ustica, risulta sospeso dal 20 febbraio.

Le scorte di carburante e gas disponibili nell’isola si esauriranno tra Domenica e Martedì prossimi ed è facile prevedere che la mancanza di carburante determinerà il blocco dei mezzi pubblici e privati nonché di quelli di emergenza e pubblica sicurezza.

I cittadini di Ustica si sono determinati per un’assemblea pubblica che è stata organizzata per lunedì pomeriggio e che certamente, in mancanza di un intervento regionale o prefettizio, sarà propedeutica ad azioni di protesta.

Il Sindaco

Aldo Messina

 

Approvvigionamento gasolio, gas e merci pericolose


 

Aldo Messina  (50)Ustica 28.02.13

Caro Salvatore,

E’ sin troppo facile per me aderire alla tua richiesta di risolvere il problema “approvvigionamento gasolio, gas e merci pericolose con i mezzi navali che abbiamo già a disposizione”, chiedendo agli organi preposti che due volte al mese (d’inverno) la motonave della Nuova Compagnia delle Isole (Ex SiReMar) invece che passeggeri trasporti merci pericolose.

E’ ben ovvio che se formulo questa proposta alla Regione, potrai considerarla accolta il giorno dopo per il semplice fatto che tolgo un problema alla Regione senza farle spendere soldi.

Dici bene, la proposta era già stata presentata qualche mese fa in un piccolo incontro con cittadini in sala consiliare ma non mi pare di ricordare sia stata accolta con entusiasmo.

Per questo motivo non ho risposto subito a questa tua nota che è del 26. Volevo capire come reagiva la cittadinanza ed il Web a questa tua idea. Non mi pare avere letto alcun commento, pertanto, il tempo è tiranno, ti rispondo nel tentativo di valutare le possibili conseguenze.

Il problema navi RoRo(“Trasporto merci pericolose”) era già sorto a luglio e poi a gennaio, grazie al fatto, diciamolo, che i parlamentari regionali dell’allora maggioranza, prossimi ad una campagna elettorale, non intendendo rinunziare ai doni della famosa tabella H, avevano bocciato l’emendamento di commissione(approvato invece all’unanimità, quindi dai loro stessi partiti!!!) che prevedeva di prelevare delle somme da quel capitolo per finanziare le navi RoRo. Sarebbe importante che qualcuno andasse a leggere negli atti parlamentari della Regione chi ha votato a favore e chi contro. Troverebbe tante sorprese. Ma è andata così.

Si è riusciti comunque, certamente non senza disagi, a far sì che sia ad agosto che a gennaio il servizio venisse ripreso. Si ricorderà che, dopo avere coinvolto l’ANCI(Associazione Nazionale Comuni d’Italia, che vede Ustica nel consiglio direttivo regionale) a gennaio sindaci del palermitano avrebbero con noi occupato in segno di protesta il porto di Palermo e che nello stesso giorno l’Assessore Regionale alle Infrastrutture ha inviato una nota ( vedi blog usticesi) che garantiva il servizio sino ad aprile…si è visto.

Si avrà presente anche che lo scrivente ebbe a pubblicare sulle nostre testate e sul Sicilia la considerazione “francamente non so quale possa essere una soluzione giuridicamente corretta della problematica”. E mi riferivo al fatto che la “proroga della proroga” è illegittima. A completare questa che è ancora una premessa, si menziona la tavola rotonda trasmessa sabato scorso in diretta dagli studi di RGS e poi ripresa dal quotidiano del mattino, alla quale l’Assessore pur invitato con me a dibattere il tema, non si è presentato.

Delineato per sommi capi un quadro che è di lotta per il mantenimento di un diritto (mobilità) per il quale sinora ho ritenuto giusto lottare a rispetto della nostra identità, tu mi chiedi:

– sostituire due volte al mese (d’inverno e d’estate?) la corsa passeggeri con quella utile al trasporto di merci pericolose

– Spostare per quel giorno la partenza del catamarano da Palermo dalle 7.00 alle 9.30 ( considerando che un giorno alla settimana il catamarano non viaggia già di per sé).

Torno a ripetere questa tua proposta che sinora non ho voluto far mia, se accolta dai cittadini usticesi, verrebbe sposata immediatamente anche dalla Regione, anche se la Compagnia delle Isole ha un contratto con il Ministero e non con la Regione ed è a quell’amministrazione che andrebbe richiesta la sostituzione di corsa. Ciò detto, considerando positiva (in che tempi?) anche la risposta del Ministero, ci si può trovare davanti a cinque problemi :

– 1)chi garantisce che la Regione oltre che accettare la tua richiesta, non dica più o meno” bene, allora continuiamo sempre cosi, anche in estate”?

– 2) metteremmo in difficoltà i nostri fratelli delle Egadi e di Pantelleria ai quali la Regione potrebbe fare la stessa proposta.

– 3) Se la Regione dovesse accettare la nostra (in realtà per ora tua) richiesta , non essendo tenuta a fare la stessa mozione ad Egadi e Pantelleria potrebbe avvenire che:

– 3) a) i soldi risparmiati pere Ustica rendano subito possibile il collegamento per Egadi e Pantelleria e noi restare comunque senza.

– 3) b) Avremo (peggio di quanto non avvenga ora) isole con collegamenti di serie A ed isole con collegamenti di serie B

– 4) Potrebbe essere inoltrata la nostra richiesta al Ministero e questa tornare approvata tra un mese ( ma solo per Ustica) e noi non avere i servizi che avranno Pantelleria e le Egadi ed ugualmente noi essere rimasti senza gasolio per un mese.

– 5) La riduzione del numero delle corse non solo determinerà licenziamenti nel settore marittimo ma soprattutto comporterà minori entrate per i nostri (usticesi) ormeggiatori.

Ciò premesso, questa è la mia considerazione ma se mi si dovesse dimostrare che non è quello che vogliono i cittadini usticesi e se si ritengono superflue due corse di motonave al mese, domani, giorno in cui dovrei(febbre e tempo permettendo) raggiungere l’isola, potremmo parlarne e prendere una decisione.

Se invece si deciderà per la lotta io continuerò ad esserci ed i miei amici sindaci sono certo che non mi lasceranno solo.

Un’ultima considerazione. Mi spieghi poechè hai inviato la tuia lettera anche ai Responsabili delle Compagnie di navigazione? E perché solo a Ex Siremar ed Ustica Lines e non a NGI o Traghetti delle Isole? E’ un momento nostro e successivamente della regione e del Ministero, le compagnie non credo c’entrino nella scelta.

Spero non avere dimenticato nulla. Ti ringrazio avermi dato la possibilità di esprimere il mio pensiero.

Fatemi sapere.

Aldo Messina

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COMMENTO

Da Palermo Angelo Longo

Evidentemente il concetto di COSTI-BENEFICI e’ talmente lontano dalla subcultura della quasi totalita’ di politici e amministratori siciliani, da non riuscire a capire il messaggio nettissimo che gli elettori hanno espresso solo domenica scorsa.

in estrema sintesi dico: razionalizzando la gestione delle TRE corse giornaliere di cui disponiamo – due aliscafi e una nave noi possiamo smaltire i rifiuti, portare i carburanti ed economizzare per rifinanziare l’indispensabile servizio estivo USTICA-NAPOLI. Certo qualcuno che abita su Cala S. Maria non potrà godere piu’ dello spettacolo di vedere partire contemporaneamente nave e aliscafo! Ai miei concittadini vorrei dire che gli sprechi di molti di coloro che hanno amministrato e di taluni che oggi amministrano (sic!) oltre a noi li pagheranno figli, nipoti e,forse, anche i pronipoti.

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Da Palermo Francesco Menallo

Non so cosa abbiano combinato i deputati della scorsa legislatura.So, però, che la tabella h e’ stata abolita dal 2010.

Dopodiché forse è’ il caso di affrontare il problema senza curarsi di cosa fa la regione con i soldi che risparmia. Se si risolve un problema ( anche transitoriamente) la spesa può benissimo essere indirizzata altrove. A meno che non si voglia sostenere che i due viaggi mensili siano funzionali non a rispondere ad un’esigenza collettiva ma a garantire un ulteriore introito agli ormeggiatori usticesi, fermo restando che liberarsi dal giogo dell’umido da trasportare e della dipendenza economica da mamma regione forse non è un traguardo impossibile.
Nel frattempo pare che la proposta del sig. Militello possa risolvere il problema…e solo sulle dedotte conseguenze vengono mantenute riserve.
Se le conseguenze sono quelle esposte dal Sindaco, e’ solo una valutazione, come spesso accade, costi – benefici.
Per me i benefici immediati superano i ( presunti) costi.

 

 

TRASPORTI: Accordo Rolls Royce-Lauro Shipping per traghetto a Gas


(AGI) – Napoli, 26 nov. – Lauro Shipping e’ uno dei piu’ grandi operatori di traghetti in Campania e assicura collegamenti veloci con Capri e Ischia. La compagnia ha recentemente acquisito Siremar, societa’ che ha linee per la Sicilia. Rolls-Royce e Lauro Shipping svilupperanno congiuntamente il progetto, prima di scegliere un cantiere per la definitiva realizzazione. Per Neil Gilliver, Rolls Royce President – Merchant, l’accordo “e’ la prova che c’e’ un concreto desiderio da parte delle societa’ armatrici di adottare tecnologie innovative per ridurre l’impatto ambientale. Abbiamo numerosi esempi di esperienze operative di unita’ con propulsione a gas, soprattutto in Norvegia, e il fatto che Lauro Shipping stia aprendo la strada nel Mediterraneo, amplia ulteriormente le prospettive globali del gas naturale liquefatto come carburante marino”. L’unita’ NVC 256 trasportera’ passeggeri e veicoli, e tra gli equipaggiamenti Rolls Royce ci saranno i motori Bergen, una speciale prua anti onda, e un sistema di propulsione Promas che combina elica e timone per ridurre la resistenza al moto ed incrementare la manovrabilita’. Un’altra caratteristica della propulsione e’ il generatore asse ibrido Rolls-Royce (HSG) che permette la produzione di corrente elettrica dal moto dei motori di propulsione invece che dai generatori diesel ausiliari. Questa soluzione ottimizza la produzione di energia a bordo, riducendo i consumi e le emissioni.
(AGI) Lil

Lo scandalo nei prezzi delle bombole di gas nelle isole Egadi


Mi permetto di richiamare la Vostra attenzione sulla scandalosa questione oggetto della presente mail, per alcuni di voi non è una novità

ma ritengo che gran parte dei nostri concittadini e cultori delle nostre isole non conoscano a fondo il problema.

Ci siamo rivolti alle Istituzioni preposte senza ottenere alcun risultato, ora ritengo sia arrivato il momento di fare conoscere il caso e denunciarlo in massa utilizzando i sistemi che la tecnologia e l’informatica ci mettono a disposizione, perchè ognuno possa manifestare la propria indignazione.

I cittadini delle Egadi vengono soffocati dai “CRAVATTARI DEL GAS” con una “tassa” non dovuta che raggiunge tetti insostenibili: €.82.000,00 in più rispetto ai cittadini delle altre Isole Minori Siciliane e, addirittura, €.120.000,00 in più rispetto ai cittadini abitanti in terraferma della Provincia di Trapani.

Gira questa mail a quanti più amici puoi, facciamo in modo che il popolo chieda giustizia e costringa a fare giustizia.

Lucio Antinoro Sindaco del Comune di Favignana – Isole Egadi.

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