Ustica sape

LA SICUREZZA  QUALE PRETESTO PER GIUSTIFICARE I DISAGGI APPORTATI AI CITTADINI   


Mercoledì giorno 22 u.s. mi trovavo a bordo della nave Antonello Da Messina per andare a Palermo quando, arrivati nei pressi della borgata dell’Acquasanta, la nave incominciava a rallentare per fermarsi, da lì a poco, davanti l’ingresso del porto di Palermo. Erano le ore 18,25 e fra tutti i passeggeri aleggiava la domanda sul perché di questa fermata; si è pensato subito, per come ogni tanto succede, specialmente quando ci sono navi da crociera, che si doveva attendere l’uscita di una di queste navi, ma rivolgendo lo sguardo verso il porto non si vedeva uscire nessun natante. Nel frattempo  sopraggiungeva l’aliscafo proveniente da Ustica che ci sorpassava ed entrava liberamente nel porto.  A bordo si commentava e ci si chiedeva il motivo della fermata quando venivamo a conoscenza,  almeno questo ci è stato riferito, che per una ordinanza della capitaneria la nave per potere entrare nel porto e quindi ormeggiare doveva attendere le operazioni di sbarco e successivo imbarco dei passeggeri dell’aliscafo e la sua relativa ripartenza per Ustica.  La nave per potere entrare nel porto e quindi attraccare doveva aspettare l’uscita dell’aliscafo che è avvenuta alle ore 19,10. Da questo contrattempo abbiamo capito che il posto di attracco della nave era occupato dall’aliscafo. In sostanza siamo stati fermi fuori del porto 45 minuti, cosa non tanto piacevole dopo la traversata di quasi tre ore. Non è immaginabile e possibile che oggi nel 2020 possano succedere inconvenienti del genere ai quali non si riesce a trovare una soluzione senza arrecare danno e disaggi ai cittadini. Nell’emanare leggi e ordinanze varie senza una riflessione adeguata non si tiene affatto conto, per esempio, delle persone che avrebbero dovuto prendere coincidenze con altre navi, arrecando loro disaggi non indifferenti, condizionandone la libertà e i loro programmi. Oggi oltre la burocrazia di cui tutti ci lamentiamo chi ha un potere, e sono in molti, per giustificare le loro leggi nefaste chiamano in causa la sicurezza, un pretesto bello e buono per mettere in difficoltà il popolo che secondo la costituzione democratica dovrebbe essere sovrano. Ma di quale sicurezza si parla e dov’è la sicurezza? Esempio: se il sottoscritto per partire per Ustica con la propria auto deve lasciarla al parcheggio, fornirsi di biglietto in agenzia, ritornare al parcheggio a prendere l’auto, pagare il dovuto ( altra nota stonata contro i cittadini) per cui il biglietto, anche se di poco, subisce una maggiorazione, cosa che soltanto per principio, non mi sta bene e poi finalmente, dopo tutte queste operazioni posso entrare al porto previo controllo del biglietto e dell’auto ma nel frattempo e in contemporanea un qualsiasi cittadino con il proprio bagaglio entra indisturbato e senza alcun controllo. In questo caso che si ripete giornalmente dov’è la sicurezza ? Sarei lieto se a questa domanda fosse data una risposta da coloro che con molta leggerezza e senza preventiva e giusta riflessione emanano leggi e ordinanze.

Giovanni Martucci

Aforisma, Citazione, Proverbio… del giorno


„Nessuno scopo è, secondo me, così alto da giustificare dei metodi indegni per il suo conseguimento.“

—  Albert Einstein