Calcio: Vecchie glorie
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COMMENTO:
Caro Nuccio,nei momenti in cui leggo i tuoi interventi,devo confessarti che provo grande piacere,poiché ti sento come se fossi davanti a me.Mi compiaccio per avere riconosciuto nella fotografia”Vecchie Glorie” la maggior parte dei personaggi. Hai però dimenticato Pierino Bertucci posizionato tra il signore col cappello e suo fratello Franco detto” Bicchierino” e, soprattutto, il bambino accanto a Masino Martucci.Quello sono io all’età di due anni. Sei giustificato perché hai qualche anno in meno di me e, forse,nell’anno in cui é stata scattata la foto(1945), non eri ancora nato. Neanche io sono riuscito a riconoscere, iniziando da sinistra, il quinto ed il settimo personaggio con cappello e tra gli accosciati,il primo e l’ultimo con la fascia in testa.Forse erano forestieri.L’unico a poterli riconoscere potrebbe essere Camillo. Nuccio, ci vedremo quest’anno a Ustica ? Mi auguro di si. Un abbraccio affettuoso
Giovanni
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Dalla California Agostino Caserta
Foto davvero storica quando il Campo era attaccato all’odierna Caserma Carabinieri (fino al 1950). Di seguito ci fu un periodo buio per il calcio usticese: niente campo fino al 1958, si giocava in piazza o dentro il gorgo di fronte a Guido Alessandri. Il successivo campo per alcuni anni e fino a circa il 1962 fu in uno spezzone di terreno di fronte l’attuale “Schiticchio”, dopo di che subentrò il campo al “Mulino a Vento”, un po’ a sud rispetto a quello attuale, ancora esistente, in terreni donati da Padre Carmelo e dalla zia Clelia Ailara e che fu teatro di infinite scontri calcistici in campionati interni fra “Azione Cattolica” e “Marinai”, “contadini” e “chiazzaioli”. La selezione dei migliori di queste quattro squadre, quando incontravano squadre titolate provenienti dalla “terra ferma”, non perdeva mai!
Quelli che non riconosco non sono usticesi: – da sinistra all’impiedi Vittorio Consorte, Pitrine’ Vetrice, Guido Alessandri, Andrea Caserta, il carissimo Prof Biagio Patti, Camillo Padovani, Gianni Salerno, Franco Bertucci, Aurelio Caserta.
In basso Masino Martucci, che giocò con noi ragazzini fino a 50 anni e oltre, e Vincenzino Salafia, portiere, eterno burlone, diceva ai ragazzini che la sua difesa era cosi forte che lui in porta “era sulu pi numeru duranti a partita s’assittava cumu un pascia’ e si liggia u giurnali”.
Nucci