Ustica sape

Castello Saraceno visto da Gorgo Gaezza


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Casa Intordonato – Gorgo Gaezza, gruppo di militari


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COMMENTO:

La foto e’ quasi sicuramente dell’immediato dopoguerra quando ancora c’era ad Ustica un piccolo contingente di militari. Non e’ facile identificare. Si riconoscono i tre con abiti civili che sono usticesi, dalla sinistra all’impiedi Armando Caserta con la pistola, Giacomo Barraco, forse il Prof. Biagio Patti con una figlia ( Carmelina o Mariuccia ) e sulla destra con cappello Agostino Calderaro con il figlio Giulio o la figlia Rosa.

 

Calcio praticato interno gorgo


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COMMENTO:

Da Ustica Gaetano Nava

Condivido, in toto quello che hai scritto caro Nuccio dalla lontana California.Se mi permetti, io aggiungerei,che il “U Vurnu (gorgo)” poteva essere il nostro stadio,anche perché dato il “fondo” liscio e levigato era un bel giocare,specialmente per i più tecnici, si poteva dare del “TU” al pallone. Si giocava tranquilli,i vigili non ci assillavano, come ci “assicuravano” nei vari piazzali improvvisati campetti di calcio. Voglio fare una domanda a Nuccio: dato che i vari spazi che ci creavamo per giocare, erano quasi sempre pieni di pietre, buche, ecc.ecc. Giocando nel GORGO, ed avendo avuto un fondo molto praticabile diverso degli altri spazi, NON E’ CHE SIAMO STATI NOI AD INVENTARE, I VARI “CAMPI” IN TARTAN IN ERBA SINTETICA, IN CEMENTO? CHE NE PENSI? Un abbraccio Gaetano

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Dalla California Agostino Caserta

Che maniera di giocare a pallone ! forse era una partita importante perche’ si vede pubblico anche in giacca e cravatta…Ma era un po’ meglio che giocare sui terreni non coltivati, che per qualche tempo furono l’unica alternativa e che erano pieni di sassi, in pendenza, con terreno molle dove affondavano i piedi ecc…

In questo gorgo ci giocai anch’io ed essendo la superficie piatta e senza sassi qui, al contrario che nei terreni, non era necessaria la forza fisica ma emergeva chi aveva il “tocco” e il controllo palla e le partite che erano mono-tempo duravano tutto il pomeriggio, anzi fino al tramonto…. Altri posti nell’isola dove si giocava erano il “chiano” Largo Padiglione in terra battuta ( attuale Carpe Diem ), il “chiano” davanti l’attuale Ufficio Postale niente vegetazione ma solo terra battuta anche li, nello spiazzale dell’odierno Ambulatorio (‘ nciacatu ) e naturalmente in Piazza.

Il Gorgo Pirrera, nella foto, e’ stato trasformato dal Comune, con criterio, a utile magazzino ecc…

Mentre il Gorgo appena fuori paese alla Pennina in effetti non solo non viene mai utilizzato ma diventando acqua stagnante attrae insetti nocivi e dovrebbe essere trasformato in qualche cosa di utile.

Infine, il Gorgo S. Bartolicchio, a meno che non ci siano ostacoli burocratici insormontabili potrebbe essere trasformato in Piazzetta con fontana, o in piccolo “Shopping Center” , giardino, anfiteatro spiazzale per feste all’aperto, spettacoli ecc..oppure visto che in mare non c’e’ piu’ pesce si puo’ creare una vasca allevamento cosi almeno si sa di sicuro che il pesce allevato e’ nostrano e non viene dal Mozambico.

Gorgo salato


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Località Gorgo Salato


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Gorgo Salato


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