In riferimento alla mia rimozione forzata dal gruppo “Ustica estate 2016” ( nato su whatsApp per promuovere eventi e manifestazioni dell’estate usticese), subito dopo il mio soggiorno, difficoltoso e denso di ostacoli, nella vostra isola, mi piacerebbe molto conoscerne le motivazioni, visto che in cuor mio lo considero un atto molto sgradevole, non privo di una buona dose di codardia. Ma io vigliacca non sono, e, se per caso ho sbagliato, sono pronta a rivedere le mie posizioni.
E, visto che gli interlocutori più rappresentativi di codesto gruppo, da me sollecitati singolarmente, per sapere i motivi di tale scelta, non hanno ritenuto di dovermi rispondere, e visto che non faccio parte di alcun gruppo di supporto all’attuale Amministrazione, allora sceglierò altre strade per arrivare ad avere una risposta alla mia domanda: perché? Forse che la questione da me sollevata, cioè un turismo accessibile a tutti, non riveste per voi adeguata importanza? Forse che l’esistenza di persone che, nonostante i loro limiti fisici, viaggiano, e amano godere della natura e del mare, è per voi motivo di disturbo? Forse che chiedere, a chi è preposto a farlo, con leggi e regolamenti, una maggiore sensibilità e oculatezza verso le problematiche della disabilità, significa rompere le scatole? Posso anche essere risultata sgradevole con le mie eccessive sottolineature e richieste, ma la battaglia che
io porto avanti, non è solo mia, ma di tutta una categoria di persone discriminate continuamente, anche in vacanza, e ciò è davvero pesante da tollerare. Carissima Amministrazione, che si definisce Democratica, non sarò certo io a farvi una lezione di politica, di bella politica (non è questo il vostro vanto?), ma dov’è andato a finire l’ascolto verso i bisogni di tutti, l’attenzione alle difficoltà che incontrano una parte dei vostri turisti, l’accoglimento e la discussione di più punti di vista, anche se questi non risultano allineati al vostro?
Facile parlare di democrazia, quando, come risposta, si eliminano le persone moleste, e, sfacciatamente e ottusamente, si procede, noncuranti di tutto.
Che delusione!
Caterina Gambino.
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COMMENTO
Da Angelo D’Angelo
Scrivo in merito alla protesta della signora Caterina Gambino.
Purtroppo tutte amministrazioni, in particolar modo le sinistroidi, non hanno mai portato vantaggi per la popolazione, anzi, loro vorrebbero che fossimo tutti sudditi ma in un paese democratico non funziona così. Non hanno mai avuto progetti progressisti e validi per lo sviluppo sociale ed economico del paese. Ci hanno sempre illuso con i loro inutili BLA BLA BLA filosofici del piffero. Ancor peggio quando sono ramificati in un contesto socio-politico minimizzato dallo scarso numero di abitanti e per lo più volti al menefreghismo. Provo solo tristezza
Il 13 Luglio scorso non c’è stato chi, legato a vario titolo fisicamente o sentimentalmente all’Isola di Ustica, leggendo sul “nostro” sito <Usticasape> la notizia con la quale il “Nuovo Gruppo Bandistico San Bartolomeo” dava comunicazione al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio della cessazione dell’attività, non sia stato attraversato da un sussulto di incredulità misto a dispiacere …“ Visto che l’unico sostentamento che ha il nostro Gruppo – è scritto tra l’altro nella lettera – è quello erogato da Comune di Ustica e visto che questo Comune è da due anni che non versa tale sostentamento il Nuovo Gruppo Bandistico San Bartolomeo si trova in gravi condizioni economiche -finanziarie pertanto comunica alla S.V. che, dopo 27 anni di servizio, si trova nelle amare condizioni di non potere più continuare la sua attività per mancanza di fondi. Data la gravità dell’evento e l’impossibilità a sostenere le spese, questa Associazione e costretta, a malincuore, a chiudere i battenti”. Molto sofferta nella forma, tanto amara nella sostanza. Scontata la solidarietà al Presidente Calogero Basile e all’intero complesso bandistico, con l’augurio che a seguito della conseguente inevitabile indignazione popolare isolana, silente o manifesta che sia, possa intervenire qualcuno o qualcosa che riporti il Gruppo Bandistico allo “status quo ante” che merita. Si, perché questa attuale, “considerato il contributo che l’Associazione ha donato e continua a donare al paese”, è una circostanza che mette tanta tristezza a tutti, spettatori dall’altro giorno di una sequenza onirica (come in un film del grande Federico Fellini) semplicemente irreale: << la musica di una marcia funebre al suono della quale il Nuovo Gruppo Bandistico San Bartolomeo – ironia della sorte – accompagna il proprio funerale … ! >> .
a cura di Mario Oddo
Facciamo seguito a quanto esposto già ieri ai rappresentanti della compagnia delle isole, nella persona del Sig. Livolsi (durante le manifestazioni che hanno portato al blocco del mezzo Fabricia nel porto di Ustica), si comunica che il movimento di protesta non permetterà a nessun altro mezzo trentennale di coprire la tratta fra Ustica e Palermo. Si chiede al fine di non proseguire nelle proteste di non rimuovere dalla tratta l’Eraclide (o equivalente in caso di imprevista avaria) finchè lo stesso non venga sostituito con il Tiziano, mezzo assegnato già alla tratta con Palermo. Nessun diverso comportamento sarà tollerato dalla cittadinanza.
GRUPPO CITTADINO DI PROTESTA COLLEGAMENTI MARITTIMI
Gruppo Consiliare di Minoranza
Siamo alla solite calimero !
E si!, è proprio il caso di dirlo: “siamo alle solite calimero”. In quasi due anni di attività abbiamo cercato, sia attraverso interventi in aula consiliare che attraverso scritti che facilmente possono essere riletti, di fare comprendere alla maggioranza rappresentata dal Presidente del Consiglio, che non riteniamo la funzione di Consigliere Comunale assimilabile a quella di un semplice notificatore di decisioni, assunte e formalizzate altrove, almeno per quanto riguarda noi Consiglieri del gruppo di minoranza. Abbiamo, inutilmente, cercato di spiegare che le decisioni che hanno una ricaduta importante sulla vita dei cittadini devono trovare la loro composizione all’interno degli organi costituzionalmente previsti secondo le modalità che la corretta prassi democratica indica.
Ma come ben si sa a lavare la testa all’asino si spreca l’acqua ed il sapone.
Naturalmente non intendiamo fare marcia indietro, davanti all’ostinazione, anzi faremo sempre di tutto per evidenziare i vuoti di democrazia partecipativa che caratterizzano l’azione di questa amministrazione, peraltro, ampiamente denunciati da importanti esponenti della allegra cordata che, ha per poco vinto le elezioni e che oggi non è più maggioranza tra i cittadini di Ustica.
Abbiamo più volte dichiarato che il Presidente del Consiglio Comunale è inadeguato a svolgere quella funzione ed oggi ancora di più ci convinciamo di non sbagliare poiché, accreditare una assemblea cittadina come un passaggio istituzionale che legittima l’argomento discusso, tagliando fuori chi non ritiene di partecipare, ha il sapore di un populismo di tipo “Berlusconiano” che a parole viene stigmatizzato ma nei fatti perseguito con il duplice scopo di inibire la partecipazione alle decisioni di quella parte di cittadini che hanno delegato i propri consiglieri eletti a rappresentarli in Consiglio Comunale e di imporre le proprie scelte attraverso una ritualità che non ci vedrà mai partecipare da utili idioti.
Nessuna meraviglia quindi se non abbiamo partecipato alla seduta dell’ultimo Consiglio Comunale perché non siamo disponibili a legittimare con la nostra presenza percorsi decisionali che potremmo definire ad essere moderati “irrituali” soprattutto se profondamente contrari a quanto si vuole realizzare, a tutti i costi e costi quel che costi.
Questa volta non sarà così semplice, il territorio di Ustica non farà la stessa fine di piazza Armeria dove, il risultato è sotto gli occhi di tutti e, gli unici a guadagnarci sono stati progettisti e direttori di lavori. Il territorio della nostra isola non sarà devastato da pale eoliche alte 6 metri appoggiate su basi di cemento armato collocate magari in zone dove da privato cittadino non puoi nemmeno raccogliere la verdura. E non ci saranno assemblee, partecipate dai soliti noti, che potranno legittimare tali scelte.
I Consiglieri di minoranza “ L’Isola “