Ustica sape

Informativa del Sindaco al Consiglio Comunale.


Palermo, lì,10 luglio 2022

c.a. Pietro Bertucci

Oggetto: informativa del Sindaco al Consiglio Comunale.

Spett.le Ustica Sape,

mi scuso con gli Usticesi che apprezzano le cose che scrivo per il ritardo con cui intervengo sull’argomento in oggetto e con quelli che non le apprezzano per averlo, anche se in ritardo, fatto.

        In data 31 maggio 2022 si è tenuta una seduta di consiglio comunale in sessione straordinaria “prevista dall’art. 31 della l. 142/90”, con all’oggetto “informativa del Sindaco”.

Dopo l’informativa del Sindaco, riguardante i rilievi della Corte dei Conti alle modifiche del piano di riequilibrio ( sul piano di riequilibrio approvato nella scorsa consiliatura non si era mai pronunciata) e contenente viva preoccupazione perché il piano della precedente amministrazione era privo di parere del revisore ed era basato sull’ultimo rendiconto approvato, che al giugno 2017 era quello del 2015, sono intervenuti il Presidente del consiglio comunale, l’assessore al bilancio Bruno ( revisore nella precedente consiliatura), nonché i consiglieri comunali Fazio e Russo.

Gli interventi sono stati tutti incentrati sulla necessità di individuare i responsabili della pessima gestione della precedente amministrazione, giacché nessuna opera pubblica è stata portata a compimento e ciò comporterà la necessità di restituire i finanziamenti mal spesi e di indebitare ulteriormente il comune arrivando, verosimilmente alla dichiarazione di dissesto.

In particolare sia il Presidente del Consiglio comunale sia l’assessore Bruno ( ex revisore nella precedente consiliatura) si sono impegnati nel rappresentare i tentativi della passata minoranza- oggi maggioranza – di bloccare il piano di riequilibrio, perché malfatto e nel richiedere l’individuazione dei responsabili, a loro noti, visto che il comune non avrebbe nella sua disponibilità la documentazione richiesta dalla Corte dei Conti.

Ciò sintetizzato, vorrei osservare:

1) La norma richiamata per la convocazione straordinaria, l’art. 31 della l. 142/90, è stata abrogata dall’art. 274 lett.q) del d.lgs. 18/8/2000 n. 267; la circostanza che una norma regionale (la l. reg. sic. 48/91) abbia recepito tale norma, oggi non più esistente da 22 anni, dovrebbe indurre ad utilizzare altra formulazione per indire la riunione consiliare.

2) Alla seduta hanno partecipato 4 consiglieri su 10, tutti della maggioranza, il minimo per poter tenere la seduta che si preannunciava- per l’oggetto- importante. Evidentemente la stessa maggioranza non la riteneva tale.

3) Il refrain “la precedente amministrazione ha fatto un disastro” è irricevibile. Le responsabilità dell’attuale amministrazione (fermo restando che non è mio compito difendere la passata amministrazione, sul cui operato contabile vigilava il predetto revisore – oggi assessore,) sono pienamente, giuridicamente e moralmente saldate a quelle della precedente, atteso che, contrariamente a quanto previsto dal combinato disposto dell’art. 243bis del d.lgs. 267/2000 e dall’art. 4bis, comma 2 del d.lgs. 149/2011, l’attuale amministrazione NON ha rimodulato il piano di riequilibrio né effettuato una nuova ed autonoma ricognizione dei debiti ( anche di quelli su cui l’ex revisore ed odierno assessore del bilancio non aveva fornito parere) nei tempi immediatamente successivi al suo insediamento. Ciò ha fatto solo alla fine del 2021 ed esclusivamente perché il ministero altrimenti non avrebbe consentito che si bandissero i concorsi per capo area tecnica e capo area contabile, peraltro banditi nonostante la presenza di personale interno in grado di coprire i ruoli con risparmio per la comunità e nonostante ciò fosse stato segnalato dal servizio ispettivo dell’assessorato alle autonomie locali, sino a qualche mese fa diretto dall’attuale sindaco di Raffadali, da qualche mese passato ad altro, più politico, se si vuole, incarico;

4) Conseguentemente, in base al noto principio di continuità amministrativa, riteniamo che l’odierna amministrazione bene farebbe a lavorare per ripianare l’esposizione debitoria del comune, magari facendo più silenzio sui social ed impegnandosi di più – meglio se con la presenza fisica – per risolvere i gravi problemi che affliggono le finanze comunali.

5) Torno ancora a sottolineare- come già fatto in occasione di una nota dell’assessore Bruno un paio d’anni fa- che le norme sugli enti locali (d.lgs. 267/2000, per quel che qui interessa artt. 167 e 243bis) e quelle sulla contabilità pubblica (allegato 4/2 par.5.2 lettera h del d.lgs. 118/2011), prevedono che in presenza di contenzioso di particolare entità il comune debba accantonare le somme necessarie a far fronte ad un eventuale condannatorio. Tali somme non sono state accantonate neppure per i debiti esposti nel tanto vituperato piano di riequilibrio “Licciardi”. Il revisore dei conti, ai sensi e per gli effetti del richiamato all.4/2 par.5.2 lettera h del d.lgs. 118/2011, DEVE PROVVEDERE A VERIFICARE LA CONGRUITA’ DEGLI  ACCANTONAMENTI.

6) Se l’amministrazione Militello, pertanto, cerca dei responsabili di un eventuale dissesto, li ha già trovati: sono tutti loro.

7) In ordine all’affermazione che i debiti fuori bilancio del comune di Ustica prodotti dal giugno 2018 ad oggi siano dovuti “ ai ritardi con cui il personale del comune pubblica le delibere o le determine per cui esisteva regolare impegno di spesa” rilevo che questo ragionamento, avanzato dall’amministrazione  sino ad un paio d’anni fa, non è stato reiterato nelle predette “comunicazioni del Sindaco”; probabilmente l’amministrazione si sarà informata ed avrà appreso, che  l’impegno, di spesa ed il parere di copertura sono generalmente contestuali o quanto meno richiamati nella delibera di spesa.

8) Non richiamo la giurisprudenza contabile sulle questioni trattate qui sia perché l’ho già fatto due anni fa riscontrando la lettera aperta dell’assessore Bruno che mi sfidava ad un confronto pubblico (attendo ancora l’indicazione di luogo, data ed ora, il cervello lo porto quasi sempre con me quindi non ho bisogno di grossissimo preavviso per rifornirmene…) sia perchè non c’è motivo di avvilire con tecnicismi gli usticesi, già abbastanza avviliti dal vedere la nave su cui viaggiano affidata alle ricette del cuoco di bordo con un pessimo menù.

Grato per l’ospitalità
avv. Francesco Menallo

 

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