Ustica sape

Intervista a 100 anni


[ id=12400 w=320 h=240 float=left]  Nonno Pasqualino Palmisano a 100 anni concede una intervista telefonica e racconta, con dovizia di dettagli, alcuni passaggi della Sua vita. 

Scuola ad Ustica: Intervista al Sindaco


D – Sindaco un paese che guarda al futuro non può trascurare la scuola, pilastro portante della società. I genitori ad Ustica lamentano carenze sia per quanto concerne le infrastrutture che per le ore di insegnamento. Cosa può dire in merito?

R – La scuola è un problema che mi interessa molto in quanto un politico che non crede nella scuola è un politico che non crede nel futuro della comunità che amministra.
Il problema della scuola è serio sia per quanto riguarda le infrastrutture che per quanto riguarda gli insegnanti.
Per quanto riguarda le infrastrutture siamo in un sistema di “arrangiamento” per quello che abbiamo a disposizione in quanto, e ne siamo coscienti, alcuni locali non sono idonei. La proposta di utilizzare l’ex “7 bello” non è percorribile in quanto ha solo un bagno.
E’ in itinere un finanziamento per la scuola di Ustica ma i tempi sono lunghi e non sarò io a vedere l’opera completata.
Il problema della scuola è molto serio, ma non è solamente nostro in quanto tutte le scuole stanno crollando.

Per quanto concerne, invece, gli insegnanti è cosa ben diversa.
Io avevo richiesto insegnanti stabili ma i sindacati hanno detto NO. Vengo e mi spiego.
Attualmente succede che l’insegnante per avere una cattedra accetta di fare quattro ore ad Ustica e le altre ore in altri posti lontano da Ustica. Quando sono in terra ferma e devono ritornare ad Ustica capita che spesso i mezzi non effettuano la corsa e quindi gli insegnanti non riescono a completare le ore di insegnamento.

La soluzione potrebbe essere quella di accorpare le ore di cattedra della scuola superiore con quelle della scuola media, per non avere due insegnanti impiegati al 50%, ma un insegnante che si ferma ad Ustica l’intera settimana.
Il Provveditorato accetterebbe volentieri una proposta sperimentale di questo tipo; chi si oppone, invece, è il Sindacato in quanto si perderebbe un posto di lavoro.
Ho detto che i posti di lavoro sono per creare servizi e non stipendi, ma credo che sono l’unico a pensare una cosa del genere.
Ultima cosa non trascurabile è che, essendo stato abolito il doppio punteggio per i posti disagiati, la nostra isola non è più appetibile.

PB

P.S. Il Sindaco fa sapere che “dopo l’intervista è stato fatto un incontro e si è concordato che quando le carte del collaudo si metteranno apposto si farà un sopralluogo con la scuola per vedere se i locali si possono adeguare”.

Intervista da cugino e cugino – Franco Foresta Martin risponde a Mario Oddo


Mario, ho ricevuto una tua “richiesta di intervista” con tre domande. Non mi sottraggo alla singolare proposta anche se, prima di rispondere, osservo con un certo stupore che prima le interviste le facevo io e gli altri rispondevano. Ora, sempre più spesso, capita che qualcuno le interviste le pretenda da me, sottoponendomi a un impegnativo ‘terzo grado’. Che cosa sta succedendo? E’ scattata la dantesca legge del contrappasso? Oppure, più banalmente, anche questo è un segno del fatto che sto invecchiando? Lascio l’interrogativo senza risposta e affronto le tue domande.

Saluti affettuosi, Franco

(Prima domanda)

MARIO. Quali difficoltà hai incontrato nel ricostruire la vita del nonno Luigi Martin, dalla nascita in poi? E quale, fra le tante scoperte sulla sua biografia, ti ha procurato più soddisfazione?

FRANCO. La ricostruzione della biografia del nonno Luigi Martin, al cui nome è stata intitolata la Stazione del Carabinieri di Ustica il 17 marzo scorso, ha costituito per me una felicissima e fruttuosa ricerca. Premetto che sono nato a Ustica nel 1945, lo stesso anno in cui il nonno è mancato. Quindi per me si tratta di un avo di cui non ho un ricordo diretto e che, per diversi anni, ho potuto conoscere solo attraverso le memorie tramandate dalla mamma e dalle zie (soprattutto dalla più anziana delle zie, la ultra-centenaria e lucidissima Amelia); e poi anche attraverso la consultazione di carte di famiglia custodite dalla più giovane delle zie, la brillante Venerina. Poche sono, in realtà, queste carte di famiglia: in particolare un libretto manoscritto del nonno con le date degli eventi familiari più rilevanti (nascite e matrimoni) e il Regio Decreto di conferimento della medaglia d’argento al (altro…)

Ustica: Intervista al Presidente del Consiglio


[ id=11675 w=320 h=240 float=center]

Molo Alternativo Punta Spalmatore: Intervista al Sindaco – Seconda Parte

PASSATO

Si è detto che io avrei perso 3.000.0000 di Euro per il famoso molo che il CIPE aveva programmato. Io lo dicendo a microfoni aperti – quei soldi non ci sono mai stati, è stato soltanto un battage pubblicitario in campagna elettorale dall’assessore Parlavecchio.

Vengo convocato in prima riunione perché l’assessore Parlavecchio aveva intenzione di sbloccare quei soldi – ti figuri se un sindaco non va ad una riunione del genere. Era presente il suo Direttore Generale Casarubia. Ad un certo punto l’Ass. Parlavecchio si rivolge al suo Direttore Generale e gli chiede di sbloccare quei soldi – Quali soldi risponde il Direttore – Quelli del CIPE risponde l’ASS. Parlavecchia – Quei soldi, risponde Casarubia, non ci sono mai stati – Ormai andiamo avanti, risponde Parlavecchia, semmai li raddoppiamo…

Non è un caso che alle successive riunioni non ha mai partecipato né Casarubia né il compianto e defunto Giuseppe Giunta, Direttore delle Isole minori e tu sai essere vicinissimo, perché dello stesso identico avviso. Io stesso ho partecipato alle prime riunioni, poi ho capito la mala parata e non ci sono andato più – ci sono gli atti delle riunioni, sono ufficiali e si possono vedere. È andato a posto mio l’ex compianto Presidente del Consiglio Vito Natale e molto spesso anche, su suo invito, il dott. Rosario Calì allora, peraltro, Presidente dell’Ente Aeroporto e allora come oggi, persona piuttosto potente (esistono i verbali).

Io ho dato il mio assenso a fare il molo al villaggio dei pescatori, pur essendo a livello personale scontento. Il sindaco spesso deve fare quello che i cittadini chiedono – differente da quello che lui pensa. È vero, questa cosa io non l’ho seguita perché non amo farmi prendere per il sedere. Non ti pare strano che subito dopo le elezioni Regionali di questi tre miliardi di Euro non se ne è parlato più? Dove sono finiti quei soldi? Io dico che non ci sono mai stati.

Io invito chi non ci credesse a chiedere a Casarubia (ex Direttore Generale) o a chiamare Pietro Viviano (capo Genie Civile Opere Marittime) e chiedere che fine hanno fatto quei soldi. Tutto questo ha comportato che in un eventuale finanziamento del CIPE , essendo che noi eravamo in graduatoria prima e lo siamo tutt’ora, noi siamo i primi in classifica. Quindi se dovessimo presentare un progetto, e qui chiedo a tutta l’amministrazione un maggiore impegno, noi saremmo finalmente i primi.

Ecco perché io, il vice sindaco e il presidente del consiglio un anno fa siamo andati a Roma, al nuovo CIPE a chiedere questo finanziamento e hanno confermato che non c’è mai stato un finanziamento e che siamo i primi in classifica.

Per il passato ha ragione Militello quando dice che noi dobbiamo fare i conti con scelte sbagliate del passato sulla ubicazione dei moli ed è l’unica cosa di sensato, mi è stato detto, che è stato scritto. Questi sono i moli che abbiamo, non è che possiamo andare a ricostruire tutto ex novo anche perché sarebbe una fase di transizione di difficile gestione.

Abbiamo un tempo che è impazzito ed io ho paura. Abbiamo delle strutture che sono state dichiarate fatiscenti, ed io ho paura – non solo ho paura ma ho anche delle responsabilità e non voglio salire e scendere dal tribunale. Ieri, come tu hai scritto, sono stato convocato in tribunale, per un incendio che sicuramente non ho appiccato io (ero a Palermo). È stata negata l’archiviazione e l’indagine andrà avanti per altri cinque mesi, probabilmente sarò inquisito perché non ho vigilato opportunamente. Non sarà inquisito, invece, chi ha dato fuoco, vedi la follia, ma io che non ho vigilato appositamente.

Io non voglio essere inquisito anche per il porto e lì sarebbero danni maggiori , che un semplice incendio.

Noi dobbiamo mettere in sicurezza prima quello che abbiamo, se poi il prossimo sindaco, il prossimo consiglio comunale, i prossimi cittadini vogliono anche studiare nuovi sistemi, io non ho niente in contrario. Posso essere contrario a livello personale, ma comunque poco conta perché non sarà questa amministrazione a portarlo avanti, perché non ci sono i soldi, mentre è possibile che, se non facciamo tante storie, se non facciamo tante liti avremo i soldi, in quanto messa in sicurezza, in quanto pericolo per l’incolumità della nostra comunità, per poter mettere una buona parola su questi moli che sono fatiscenti. Questa è la storia.

Verso settembre ho organizzato, a mie spese, un incontro ed è venuto ad Ustica il Direttore dei Beni Culturali Campo (oltre che il soprintendente Gullo) il quale ha visto dal mare queste strutture e ha detto: Sig. Sindaco ma lei lo sa che sono tutti fuori legge perché Il cemento non può essere più a vista e lei dovrebbe ricoprilo in pietra. Il cemento è proibito .

Per quanto riguarda OGGI io, comunque, ieri ho avuto un incontro con il Genio Civile Opere Marittime, non l’ho detto niente nemmeno ai miei più stretti collaboratori perché non ho avuto il tempo di parlare con loro. Ci siamo aggiornati, alla presenza dell’Ammiraglio che deve valutare la sicurezza, perché è giusto così, perché io devo pensare alla vostra sicurezza più che ai vostri approdi, al 6-12-2011.

Io ho fretta perché se viene un temporale come quello della Liguria o come quello di Napoli, altro che discutere dove facciamo il molo… Io ho fretta di mettere i due moli in sicurezza.

Tre modi quindi di affrontare il problema.

PRESENTE – è quello che ho fatto io e non ci sono alternative, anzi gli sto dando anima e cuore.

PASSATO – Ho parlato abbondantemente facendo nomi e cognomi, chi mi vuole dire qualcosa di diverso me lo venga a dire. Io sono stato fin troppo preciso e comunque ho i verbali per le mani compreso la pedissequità degli incontri del Dott. Vito Natale ed il Dott. Rosario Calì, quando ci andava.

FUTURI – Se la vedrà il prossimo sindaco io non ci arriverò a fare questa cosa. Tutto ciò, comunque, va in consiglio comunale.

 

Molo Alternativo a Punta Spalmatore: Intervista al Sindaco


Il sindaco A. Messina con un suo lungo ed articolato intervento (presente, passato e futuro) cerca di “spiegare” il perché ha espresso la sua contrarietà ad un eventuale molo alternativo a Punta Spalmatore.

Vista la lungaggine dell’intervento, per non stancare i lettori, lo posteremo in due volte.

———

PRESENTE

Noi, inizia il sindaco Aldo Messina, abbiamo una serie di giuste note dalla Capitaneria di Porto secondo le quali, ugualmente, sia il molo di cala Santa Maria, che l’approdo di Cala Cimitero non sono in sicurezza. Stando i notevoli mutamenti delle condizioni di tempo, che purtroppo registriamo in tutta Italia, si teme che questi moli un giorno possono cedere.

Dei lavori sono stati fatti, due anni fa, sul molo Sailem. Succedeva che si metteva il cemento nei buchi e finiva direttamente in mare, perché dentro questi moli erano completamente vuoti.

Con il Genio Civile Opere Marittime e con la Capitaneria di Porto si sta lavorando per mettere in sicurezza questi due approdi (Cala S. Maria e Cala Cimitero). È completamente tramontata, obsoleta, inattuabile, impraticabile la vecchia teoria di mettere un molo di contenimento all’altezza del Villaggio Pescatori. C’è stato un primo no, ma ora c’è un no definitivo. Si potrebbero al massimo mettere dei massi di contenimento ma mai e poi mai rendere calpestabile , pedonabile o stradabile quella zona.

Con un veto definitivo della Soprintendenza Beni Culturali, con il Genio Civile Opere Marittime ed in particolare con l’Ing. Pietro Viviano, che io più volte ho incontrato (se devo essere sincero l’ho incontrato ieri mattina) si sta redigendo un progetto di massima che prevede (di questo gli organi d’informazione sono stati informati ed è stato informato, ovviamente, lo stesso Consiglio Comunale) che prevede l’allungamento di 150 metri del molo Taormina (con una girata dello stesso verso destra) sì da chiudere il molo Sailem.

Questo progetto è già stato accettato dai comandanti dell’aliscafo che hanno visto il progetto di massima e studiato anche gli eventuali flussi interni, il cosiddetto antimamma, – non dovrebbe più di tanto sconvolgere l’interno della cala Santa Maria.

Non sono praticabili altri sistemi se non quello di allungare , eventualmente, la SAILEM, ma bisogna vedere i costi e i tempi.

Stiamo parlando di mettere in sicurezza – stiamo attenti – Se noi potremo realizzare qualche cosa all’interno di queste due portualità è perchè sfrutteremmo una legge sulla messa in sicurezza, che è differente dalla legge sulla progettualità, della quale parleremo in seguito. Quindi come presente parliamo di messa in sicurezza . Il futuro (sempre oggi, però) lo vedremo in un secondo momento.

Messa in sicurezza. La Soprintendenza non avrebbe problemi ad allungare il Molo Taormina perché già esistente e questo, secondo gli studi del Genio Civile Opere Marittime, aumenterebbe notevolmente la sicurezza all’interno della Cala Santa Maria, ma soprattutto, l’allungamento del molo Taormina, prevede che gli stessi aliscafi, oltre che il mezzo navale, possono approdare nel molo stesso lasciando completamente libera , quindi al cabotaggio e a noi cittadini normali, la fruibilità della Cala Santa Maria.

Nel tempo stesso costruire un molo esterno (case pescatori) non è possibile, anche se auspicabile, perché i costi, come si sa, lieviterebbero parecchio. Non è soltanto problema di costi (quelli al limite si potrebbero anche trovare, anche se non è facile), mi hanno spiegato che, essendo Ustica un vulcano spento è a rapida pendenza e non omogenea, di conseguenza i cassoni adagiati sul fondo potrebbero scivolare e quindi dovrebbero essere ulteriormente ancorati e questo farebbe lievitare notevolmente i costi.

A tempo stesso, per garantire una maggiore sicurezza dell’altro molo, che è anch’esso pericolante , quello della Cala cimitero, il Genio Civile Opere Marittime sta studiando la possibilità di allungare lo stesso e fare una T terminale (lato più lungo rivolto verso il Faro) sì da consentire l’approdo della nave all’interno in assoluta sicurezza, con la possibilità, se questo molo è abbastanza lungo, di potere, nel periodo estivo, poter mettere degli ormeggi mobili anche per ulteriori barche a vela. Questo sistema, parliamo di messa in sicurezza, non avrebbe grossi costi e usufruirebbe di una rete stradale già utilizzata e già esistente.

Ulteriori progettualità che possono riguardare altri approdi (sul quale esprimerò il mio parere), non possono riguardare questo momento perché non sono più messa in sicurezza, sono un bando a parte, sono un finanziamento diverso, sono una strada diversa.

Tutti i progetti, sia quello della messa in sicurezza sia quello di un eventuale nuovo molo alternativo vanno in Consiglio Comunale perché questa è materia di Consiglio Comunale e non da sindaco. È ovvio che in consiglio comunale ci va qualcosa di concreto. Io sto lavorando per quello che il Genio Civile Opere Marittime mi stata portando avanti, ma comunque non sarà il sindaco a decidere sarà il consiglio comunale perché si tratta di materia urbanistica.

Voglio esprimere un parere personale, da semplice cittadino, dico personale perché nel 2013 io non ci sarò più. Io in un’Isola di 8 Kilometri quadrati tre moli e tre cementi li vedo molto male e non solo… Bisogna studiare bene e non essere superficiali il ciclo dell’acqua all’interno dell’Isola – quest’Isola che è un patrimonio dei sub perché è geograficamente posta di fronte le correnti che entrano da Gibilterra le quali all’interno dell’Isola creano un moto vorticoso unico tra Gibilterra e l’Egeo che rende particolarmente rigoglioso il fondale di quest’Isola.

Sei anni fa San Vito Lo Capo, comune in provincia di Trapani – 5 stelle – ebbe l’infelice idea di allungare il proprio molo di 100 metri per permettere un maggiore approdo alle barche. Si è creato talmente un acquitrinio all’interno della costa per il mancato riciclo dell’acqua che hanno dovuto ributtarlo giù. Non siamo superficiali sul ciclo dell’acqua. Noi siamo quest’Isola meravigliosa perché siamo stati abbastanza attenti a non complicare la vita.

Il 50% delle specie vegetali subacquee esistenti nel mediterraneo sono presenti ad Ustica. Non è un caso (nulla viene in natura per caso), è per un particolare ciclo di acqua che va studiato e un terzo molo, che allontanerebbe comunque questo ciclo dell’acqua laddove il vulcano è già molto più profondo, potrebbe essere particolarmente pericoloso. Non ho detto che è così. Questa cosa va studiata. In ogni caso lo dico con assoluta obbiettività perché io nel terzo molo non centro niente in quanto non sarò più sindaco. (prima parte)

 

Molo Alternativo Punta Spalmatore – Intervista al Sindaco


[ id=10560 w=320 h=240 float=left] In riferimento al molo alternativo a Punte Spalmatore (per il quale abbiamo ricevuto parecchie sollecitazioni di chiarimenti sulla reale posizione dell’Amministrazione comunale) il Sindaco, l’altro ieri, mi ha rilasciato una lunga ed articolata intervista, spiegando le sue motivazioni “personali”, per le quali è contrario alla costruzione di un “terzo” molo.

Domani dovrebbe andare in onda integralmente l’intervista (il ritardo è dovuto a problemi tecnici).

 

Intervista al Consigliere Comunale Nini Caserta sullo stato di “salute” del Comune di Ustica

nini-casertaD – Consigliere Caserta perché la sua lettera al Sindaco per revocare la vendita del distributore di benzina?

R – «Lei non immagina quanti anni e quanto impegno hanno profuso in passato i Sindaci di Ustica per ottenere le autorizzazioni all’erogazione del carburante nell’isola. Oggi per ottenere tali autorizzazioni occorrono non meno di 10 anni e non meno di 50 mila euro di spese per progettazioni, pagamento di parcelle ecc. e non meno di 200/300 mila euro di spese per l’acquisto del terreno, degli erogatori, dei contenitori, degli scavi ecc. ecc., ragioni per le quali ritengo una follia dare ad altri un bene che amministrato oculatamente può dare l’utile del ricavato della vendita all’asta in uno o due anni al massimo.
Al momento acquistiamo un milione d’euro di carburante l’anno e solo con un piccolo ritocco di centesimi del prezzo d’acquisto andremmo ad incassare ciò che serve a coprire le spese di gestione e fare utili».

distributore carburanteDQualcuno sostiene che il ricavato della vendita serve per ripianare il bilancio. Cosa ne pensa Lei al riguardo?

R – «Penso che la valutazione data all’impianto, tenuto conto del solo fatturato attuale e non di quello del prossimo futuro, sia irrisoria e serva soltanto per fare un regalo a chi lo acquisterà, e questo gli Usticesi non lo vogliono. Il denaro per ripianare il bilancio va ricercato altrove: addizionale IRPEF, utili del distributore, pagamento della netturbe per i metri quadrati effettivi posseduti e non per quelli figuranti sulle planimetrie e così pure per PICI e poi con la vendita delle aree comunali già in possesso di privati a titolo gratuito».

D – Consigliere Caserta il gruppo di minoranza disponendo ora di sette voti rispetto al gruppo di maggioranza che ne possiede cinque ha richiesto la destituzione del Presidente del Consiglio. Come voterà Lei?

R – «Al riguardo mi corre l’obbligo di ascoltare in consiglio le motivazioni che hanno indotto i Consiglieri della minoranza a chiedere la destituzione del Presidente, poi ascolterò la replica del Presidente il quale dovrà convincermi che al TAR la sua è stata una difesa e non un’accusa mirata allo scioglimento del Consiglio Comunale, libera espressione democratica. In tal caso voterei contro la destituzione. Se invece il Presidente si fosse espresso contro il reintegro del Consiglio Comunale la cosa sarebbe veramente molto grave e c’indurrebbe a pensare, inevitabilmente, ad altra visione dell’amministrazione della cosa pubblica. Un Consigliere deve sempre evitare di mettere nelle mani di pochi gli interi poteri perché ne andrebbe di mezzo il confronto e

il dibattito sulle scelte da portare avanti. Ad esempio le vendite dei beni dello stato potevano interessare il Comune? Non c’è stato modo di saperlo perché i Consiglieri erano sospesi e i bandi non erano stati pubblicizzati e reclamizzati a dovere. In questo caso voterei la destituzione».

D – La sua posizione in seno al Consiglio sarà d’ora in avanti mirata ad appoggiare la linea politica del Sindaco o quella dei sette Consiglieri della minoranza?

R – «La domanda è imbarazzante ma opportuna. Non disponendo più di una maggioranza, tutti gli argomenti all’ordine del giorno passeranno al vaglio della minoranza. So che la minoranza ha molti argomenti da portare in Consiglio e che in parte condivido. Su tali argomenti ci confronteremo con la speranza di trovare sempre le soluzioni migliori per il bene della comunità e mai per il singolo. Il Sindaco avrà tutto il mio appoggio per le cose che ritengo utili per la collettività. La politica del fare non deve però mai prevaricare le idee e il pensiero dei rappresentanti della cittadinanza che a pieno titolo rivendicano sempre il dibattito, la trasparenza e l’informazione. Al Sindaco si deve sempre rispetto perché è stato votato dalla maggioranza degli elettori e ha diritto quindi di governare a pieno titolo il paese.

D – Ha mai pensato di offrire al Sindaco la sua disponibilità per un eventuale ingresso in giunta?

R – <<personalmente ho sempre richiesto al Sindaco una Giunta il più vicino possibile ai cittadini offrendo, se lo riteneva opportuno, anche la mia disponibilità per quattro/cinque giorni la settimana. Cosa ovviamente disattesa perché al Sindaco interessano solo assessori esterni “manager”, mentre su di me poteva contare solo su  esperienze decennali maturate in una grande banca. Questi sono comunque aspetti secondari perché il paese ha bisogno di ben altre cose e di queste voglio occuparmene unitamente agli altri Consiglieri>>.

Penso che per il momento questo basti.

La ringrazio sentitamente per la sua piena disponibilità all’intervista.