Ustica sape

Intervista ad Antonello Nicosia – seconda parte. “se incontrassi il Sindaco di Ustica cosa chiederesti”.


D. – Finora mi sono rivolto al Dottore; all’Antonello Nicosia rigorosamente in giacca e cravatta; ma trovandoci ad Ustica a bordo della bellissima piscina dell’Hotel Villaggio Punta Spalmatore, mi piacerebbe concludere con un’ultima domanda, però al turista in pantaloncini, polo e infradito. “Antonello, se incontrassi il Sindaco cosa chiederesti?

IMG_6140aR. – “Frequento Ustica da due anni, e trovo che sia una delle più belle isole minori della Sicilia, un vero paradiso, ricco di profumi e colori, quest’anno sono già stato due volte ospite del “Villaggio Letterario” di Punta Spalmatore, iniziativa questa ideata dall’arch. Anna Russolillo titolare della struttura alberghiera. A giugno sono stato qui due giorni per la presentazione di un saggio “Leggere Pedagogicamente… per rieducare”, adesso sono qui da qualche giorno per la presentazione dei Docufilm del regista Ambrogio Crespi, con lo stesso ho fatto un giro in moto, ripercorrendo i luoghi che avevo già scoperto lo scorso anno. Giusto ieri pomeriggio ho incontrato il Sindaco di Ustica dott. Attilio Licciardi. Chiaramente le mie domande non sono state di suo gradimento, ma non potevo ometterle. Ho trovato Ustica più sporca e quasi abbandonata, la sera nessuna attività ludico-culturale anima il centro del paese, le problematiche legate ai costi degli aliscafi e gli orari delle corse sembrano ancora a distanza di anni immutate; mi è sembrato di percepire scarsa relazione e collaborazione tra amministrazione comunale e imprenditori locali che, da turista attento, sembrano correre e affannarsi da soli senza alcun sostegno.Discarica abusiva All’ingresso di Punta Spalmatore Hotel, una discarica autorizzata con frigo, lavatrici, materassi vecchi rimane solo un deposito, a cielo aperto, per i rifiuti speciali. Il Sindaco, tra una pseudo telefonata e l’altra non ha risposto a nessuna delle mie domande, nel tentativo di uscirsene con banale retorica politica, accusando la vecchia classe dirigente e politica della Sicilia. Mi auguro di tornare presto sull’isola da turista o da operatore culturale e ritrovarla pulita e accogliente. Ringrazio Te Mario e Pietro Bertucci per la stima e l’amicizia mostrata.”

Siamo noi di “Usticasape” che ringraziamo il Dott. Antonello Nicosia per la Sua disponibilità!

A cura di Mario Oddo

Incontro con il Dott. Antonello Nicosia, Direttore del Centro Studi “Pedagogicamente”, ad Ustica Hotel Punta Spalmatore.


 Dott. Nicosia, la pedagogia per definizione si occupa di educazione; chi sono abitualmente i soggetti che necessitano e quindi beneficiano delle sue riconosciute conoscenze e  competenze ?

IMG_6140a” il mio ruolo in qualità di pedagogista, mi vede impegnato in interventi educativi di tipo globale, nella concezione unitaria della persona e in considerazione del soddisfacimento del benessere dell’individuo. Questo è quanto messo a beneficio dei docenti e degli alunni della scuola con interventi di vario tipo, sopratutto ciò che riguarda le nuove tecnologie nella didattica moderna, e l’uso delle stesse al fine di migliorare l’apprendimento. Ma perchè le mie competenze possano essere rivolte ai soggetti la cui problematica è legata alla devianza, occorre parlare dei miei interventi frutto del vissuto e della ricerca attraverso indagini e visite in carcere, colloqui con i detenuti, al fine di rispondere ai bisogni degli stessi con attività pratico-formative, a risposta del solo principio di cui all’art.27 della nostra costituzione, il carcere come laboratorio educativo per il reinserimento sociale del reo e non un contenitore di scarto sociale. I detenuti hanno necessità di essere orientati e guidati verso una formazione utile e poter imparare un mestiere un futuro di legalità.”

ll suo lavoro e quello naturalmente dei suoi altrettanto validi colleghi è un “ex equo” di pedagogia, psicologia e sociologia; è possibile che si registrino casi in cui una disciplina prevalga sull’altra ?

“Pedagogisti, sociologi e psicologiIMG_6033 formano insieme una equipe socio-psicopedagogica e insieme progettano interventi mirati ad indagare il comportamento umano, i rapporti interpersonali, la salute mentale e la capacità organizzativa del soggetto relativamente alla propria vita. Purtroppo le devo affermare che nelle scuole, negli ospedali e nelle carceri del nostro paese non sono previste tali figure strutturate in modo continuativo se non con interventi mirati e messe a disposizione dalle ASP e dagli enti locali.”

Docente Esperto di nuove tecnologie di trattamento pedagogico penitenziario, sono note le sue lodevoli e ostinate  “battaglie” sui diritti dei detenuti; le chiedo: quella dello Stato non dovrebbe essere una tutela costituzionale ma anche umana?: in che misura sono rieducativi i laboratori creati all’interno delle strutture carcerarie ? e infine quanto è importante la figura del Direttore/ttrice nel ruolo di mediatore tra operatori penitenziari e detenuti ? 

IMG_6146 “Lo Stato dovrebbe attenersi all’art.27 della Costituzione che recita quanto segue: “La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in   trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato [cfr. art. 13 c. 4].  Non è ammessa la pena di morte.” Io aggiungo che non è ammessa la tortura, anche se ancora nel nostro paese non è riconosciuta come reato. Le condizioni delle carceri, il sovraffollamento, le scarse attività formative, fanno di questo luogo, un luogo di sofferenza, di punizione, di degrado, di contaminazione. Posso affermarle con particolare determinazione che oggi il carcere non serve a rieducare, ma ad incattivire chi lo vive, colpevole o innocente che sia. Da una mia indagine statistica frutto di interventi attraverso interviste e visite all’interno degli istituti Penitenziari, posso affermarle, che le attività formative sono pochissime e riguardano solo circa il 10% degli ospiti, tutti gli altri oziano e si contaminano a vicenda, chi partecipa sicuramente ne trova benefici, la domanda è troppo generica, perchè l’efficienza e l’efficacia del laboratorio, dipende da numerose variabili, quali: tipologia del laboratorio, competenze dei docenti e degli esperti, capacità relazionali degli stessi. Il mio lavoro di ricerca mira principalmente a soddisfare la risposta ai bisogni, ed è sopratutto dedita ad insegnare a un mestiere da spendere dentro e fuori il carcere.”

Mario Oddo 3 (2) Intervista di Mario Oddo

            Continua…

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