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Recensione romanzo – “Quel che resta è solo polvere”


A volte ritornano. Avevamo già parlato del romanzo di Giuseppe Oddo dal titolo “Quel che resta è solo polvere” all’inizio dell’anno in occasione della sua uscita in formato ebook su Amazon nella forma di libro autopubblicato e adesso siamo qui nuovamente a parlarne perché dopo meno di quattro mesi, complici le buone vendite, ha superato i confini del self publishing ed è sbarcato sul mercato dei romanzi editi in formato cartaceo.

Quel che resta è solo polvere è edito da Booksprint Edizioni, la casa editrice che nel 2016 ha portato un proprio libro alla finale del Premio Strega e nello stesso anno è stata protagonista a Casa Sanremo in occasione del festival con una importante partnership.

Il romanzo, di cui avevamo già parlato e che ricordiamo narra le vicende di alcuni protagonisti sullo sfondo di una guerra di secessione tra il nord e il sud dell’Italia,  conferma nell’edizione cartacea quanto di buono aveva fatto vedere nell’edizione digitale, dalla quale si discosta solo per una più decisa revisione del testo in chiave contemporanea e per una maggiore ricercatezza del linguaggio,  volutamente più spinto verso l’iperrealismo.

Dialoghi serrati e (altro…)

Esordio di Giuseppe Oddo come scrittore nel romanzo “Quel che resta è solo polvere”.

E’ uscito oggi nelle principali librerie on line e promette già di suscitare polemiche il romanzo d’esordio di Giuseppe Oddo. <QUEL CHE RESTA È SOLO POLVERE> è un romanzo di fantapolitica ambientato nel futuro che narra le vicende di un’Italia divisa dalla guerra di secessione proclamata dal Nord. L’assenza di personaggi positivi e il clima di violenze raccontate senza mediazioni ne fanno un romanzo dove il limite è spesso spinto fino alle estreme conseguenze dall’una e dall’altra parte in guerra. Sullo sfondo una storia d’amore politicamente scorretta e la consapevolezza che nessuno è innocente. Un romanzo dai ritmi serrati e continui cambi di scena che lo fanno somigliare a un grande film con un finale intenso e imprevisto. Nessuno è innocente. L’intero romanzo ruota intorno a questa breve frase pronunciata dal protagonista. La storia muove da un antefatto: la lettera che Gabriele Sforza, ex magistrato, scrive al suo amico Editore per sottoporgli un manoscritto di autore ignoto, dal titolo <QUEL CHE RESTA E’ SOLO POLVERE>, ritrovato tra gli scaffali arrugginiti della Fondazione Donati-Merlino, istituita a Corleone per onorare la memoria di Don Luigi, potente Onorevole siciliano e zio del giovane Tenente Roberto Corsini, protagonista del romanzo. Lo scritto narra la vicenda personale dell’Ufficiale nello scenario di una guerra civile che frantumò l’Italia e che non ha una collocazione temporale precisa ma che Sforza si limiterà ad allocare “in quell’autunno incancellabile che oggi è passato ma che ieri ci sembrò il futuro”. In questa espressione c’è l’altro motivo del romanzo. Ciò che per Gabriele Sforza rappresenta il passato, per il lettore contemporaneo è ancora qualcosa di futuribile e immaginario: la secessione tra il nord e il sud dell’Italia. Un evento vissuto non come guerra tra buoni e cattivi ma tra il male e il bene dentro ciascuno dei protagonisti sia dell’una che dell’altra parte. L’assenza di personaggi positivi, lo scenario di violenza e l’ambiguità del suo protagonista principale costringeranno l’ex magistrato ad ammettere che nel Romanzo non ci sono eroi, ed egli stesso, tra le righe, senza dirlo esplicitamente, non è esente da colpe. Non è dato comprendere, pertanto, se il manoscritto sia di autore ignoto o piuttosto rappresenti una confessione anonima e oscura dello stesso Gabriele Sforza, a cui il destino ha offerto, con l’incarico presso la Fondazione, un inaspettato incontro con i fantasmi del passato. Dire senza dire, confessare senza ammettere, esserci senza esser visti: tutti modi diversi ma uguali per pulire la coscienza senza correre rischi. <QUEL CHE RESTA E’ SOLO POLVERE> è un romanzo di fantapolitica senza redenzione e politicamente scorretto. La secessione del Paese è infatti lo scenario perfetto per far esplodere la spaccatura interiore che vive ciascuno dei personaggi, ma soprattutto il protagonista, il Tenente Roberto Corsini. Un’opera narrativa fatta di capitoli che somigliano a tanti ciak di una sceneggiatura, che, alla fine, piacerà considerare un romanzo cinematografico.

Il romanzo è disponibile su https://www.amazon.com/dp/B06WP4G7WR

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COMMENTO

Da Palermo Giuseppe Oddo

Devi chiedere al mio Capo Ufficio Stampa. Si chiama Mario Oddo. Di queste cose se ne occupa lui.

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Da Milano Thomas Martucci

Ma per avere una copia autografata dall’autore?

 

Non bisogna lasciare la polvere sotto il tappeto e dire che la casa è pulita!

 

distributore-di-carburante-2_0

Ieri sera si è svolta la seduta del Consiglio Comunale.

Tra i punti iniziali si è discusso ed approvato all’unanimità l’argomento della LEGALITA’ e GIUSTIZIA dando la solidarietà del Consiglio Comunale all’operato contro la mafia del PM Di Matteo.

Forte il sentimento di commozione che ha pervaso l’aula consiliare con l’applauso finale rivolto al coraggio del PM Di Matteo e di tutti coloro che hanno dato la propria vita per l’attuazione della trasparenza, giustizia e legalità.

Peccato che la scia di questa emozione sia durata giusto il tempo di passare al punto successivo quando Il Presidente del Consiglio ha letto la relazione sottoscritta dal Segretario Comunale (allegata) dove erano evidenziate “anomalie” in merito alla vendita del distributore di carburante. Successivamente il Segretario comunale ha letto una nota del gruppo di minoranza, sempre in merito alle “anomalie” vendita distributore di carburante, che non è stata allegata agli atti e, a detta del Presidente, era assimilabile ad un “ricatto”. Successivamente si è scusato.

Il Gruppo di minoranza “ L’Isola” ha lasciato al Segretario Comunale il documento allegato.

La stragrande maggioranza dei cittadini sono dell’avviso che non bisogna lasciare la polvere sotto il tappeto e dire che la casa è pulita!

RISPOSTA-INTERROGAZIONE.pdf

Risposta-interrogazione-alienazione-Distributore-carburante.pdf

Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


Aforista 1Il calunniatore è simile all’uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l’ha gettata. L’uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l’altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.

— Buddha (scheda)

 

Trebbiatura lenticchie


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