Ustica sape

Squadra calcio Centro di Cultura Popolare


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COMMENTO

Dalla California Agostino Caserta

Le magliettine erano dell’ UNLA ( Unione Nazionale Lotta Analfabetismo ) di cui Egidio Licciardi era promotore e Direttore. Il Campo, con vista mare, era nel terreno a ponente del Ristorante Schiticchio adiacente con casa Turiddu Barraco e fu costruito con olio di gomito da giovani locali fra cui Angelo Longo in testa, Gennaro Gisonna, Camillo, Mario Cimenti che fece le porte, agricoltori, pescatori e tantissimi altri, anche con l’aiuto di mezzi meccanici di qualche ditta locale, nel giro di tre mesi. A quei tempi si facevano campionati interni e non c’erano requisti Federali da rispettare. Veramente qua e la’ in campo emergevano tanti sassolini, il terreno aveva un pochino in discesa verso il mare, le reti erano ” i rizzi ” dei pescatori, erano fortunati se c’era un pallone che a quei tempi avevano la valvola e cucitura esterna che ad ogni testata ti faceva un “bummuluni”, ma i giovani dovevano sfogarsi e giocare e invece di aspettare e aspettare la manna si rimboccavano le maniche, si dicevano : ” ma a ccu ama aspittare a carrozza ? ” e ci andavano con il vecchio adagio : ” Chi fa da se fa per tre “.

Da sinistra un gruppo di grandi usticesi : Eolo Calderaro, Sammartano ( finanziere, ex giocatore del Trapani ), Angelo Longo, forse Calogero Giuffria, Egidio Licciardi.

In basso Angelo Bertucci, Bartolo Picone, Nino Lo Schiavo.

 

Centro Cultura Popolare – Centro Socializzazione 1963


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Dalla California Agostino Caserta

Questa e’ una foto educativa e potrebbe spronare nuovi interessi, abitudini e attivita’ sopite da tempo come il riunirsi periodicamente in gruppi di cittadini, cosa che avveniva ad Ustica con consistenza nel Centro Aggregazione, per socializzare, scambiare vedute, aspirazioni, desideri e anche mettere sul tavolo necessita’ personali per ricevere consigli o altro. Il Centro era diretto da Egidio Licciardi, usticese illustre, sempre impegnato nella vita politica e sociale dell’isola e pronto ad aiutare tutti, insegnante nelle scuole Elementari per tante generazioni di usticesi, il cui dono naturale di sapere comunicare in una maniera affabile e gentile con tutti, attirava sempre piu’ visitatori-partecipanti. Alla base di tutto c’era il rispetto e l’amicizia, si svolgenvano giochi anche di abilita’, si insegnava un po’ di catechismo, si svolgevano innumerevoli attivita’ : dal taglio e cucito, al canto; avevano luogo lezioni teoriche di culinaria, arredamento interno, si impartivano nozioni basilari per produrre modelli artigianali manuali come cesti di vimini ecc…. e sopratutto si discuteva molto di educazione civica. Erano presenti tutti giovani ed anziani. Pensate che un posto dove non esiste un luogo di Riunione ed Aggregamento per giovani ed anziani possa avere un futuro ?

Si riconoscono da sinistra Olga Palmisano, Rosa Salerno-Licciardi, Maria Licciardi-Nava con il figlio Daniele in braccio, Orsolina Zoda, Maria Edvidge Giuffria, Maria Caminita, Maria Licciardi-Ailara, e Lilla Licciardi.

Corso di taglio e cucito al Centro di Cultura Popolare


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Corso di ricamo


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Scuola Ricamo 1957


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Agitazione popolare


[ id=4535 w=160 h=120 float=left]Il Sindaco di Ustica dr A. Messina ieri sera in sala consiliare, dopo aver ascoltato il motivo della protesta dagli agricoltori e dai cacciatori, ha inviato a S.E. il Prefetto di Palermo dr Giuseppe Caruso (e, p.c. ai VV.UU e alla Stazione Carabinieri di Ustica) la seguente lettera:

“OGGETTO: Agitazione popolare

La presente per informare la S.V. che è in corso ad Ustica una forma di protesta, al momento ancora con toni pacati, dei contadini e cacciatori isolani.

Questi protestano in quanto una recente ordinanza del T.A.R. impedisce ad Ustica la caccia (stanziale e migratoria), anche ai residenti. In particolare gli agricoltori lamentano che la proliferazione incontrollata di questi animali e la loro conseguente ricerca di cibo, sta distruggendo ogni coltivazione, vanificando il loro duro lavoro e creando ingenti danni economici.

Preoccupazione esprimono anche le locali autorità sanitarie che temono il moltiplicarsi di zecche con conseguente pericolo di rickettsiosi. Da evidenziare che già un paio di anni fa in questo stesso territorio la proliferazione incontrollata di conigli ha determinato la loro moria per mixomatosi.

Si ha timore che la forma di protesta possa assumere toni più violenti.”