Ustica sape

Ustica, le proteste al porto… quanti ricordi!


“Dice l’Assessore………:  se il Ministro……… insisterà nel suo immobilismo……… ci rivolgeremo al Presidente……..”

             ………. e così facendo assisteremo all’ennesimo balletto dello scaricabarile ossia all’ennesimo inutile palleggio di responsabilità tra autorità geneticamente irresponsabili. E non serviranno gli esposti a altre “Autorità competenti”, non serviranno i “reiterati ricorsi”.

            Non abito a Ustica e potrebbe apparire come ingiustificata invasione di campo una mia reprimenda contro il prossimo, già preannunciato, rincaro del prezzo dei trasporti del 20% da e verso l’isola a fronte di una qualità dei mezzi di trasporto nautico fatiscente, pericoloso per i passeggeri e per l’ambiente e meritevole, forse, del giudizio di una Procura. Tale diritto al mugugno che i “camalli” genovesi pagavano con ritenuta sulla paga pur di poterlo esercitare, lo si consenta, però, anche a me per via della mia origine isolana da parte della nonna materna, per una casa costruita sull’isola da oltre 45 anni da mio padre e per almeno 70 anni di frequenza festosa quanto onerosa.

            Non voglio, comunque, apparire uno sconsiderato “barricadiero” o soffiare su un fuoco che dovrebbe, pur tuttavia,ardere continuamente sul porticciolo di Ustica; non voglio incitare nessuno alla rivolta popolare contro un sistema di collegamenti con l’isola madre che è difficile definire civile ed adeguato alle normali esigenze della popolazione. Di quella locale e di quella, altrettanto numerosa, riconducibile ai tanti pendolari per lavoro, ai proprietari di casa stagionali, alla sempre auspicabile quantità di turisti alla ricerca di un luogo ameno come Ustica. Non intendo fare nulla di tutto ciò anche perché sono ormai vecchio e di talune velleità guerriere di gioventù ho, da tempo, perduto la memoria.

             Di quelle sì, l’ho perduta ma, come è caratteristica dei vecchi rivivere sprazzi del passato, ricordare i bei tempi che furono, mi tornano alla mente le immagini di quelle antiche ed entusiasmanti rivolte di popolo che, all’unisono, per un problema di interesse comune come i trasporti, in tempi lontani portarono la popolazione usticese unita alla protesta.  Aldilà delle appartenenze sociali e politiche, con i cartelli issati dalle braccia pacifiche di lavoratori e casalinghe, uomini e donne insieme, scendevano al porticciolo a gridare il proprio diritto alla normalità in barba ad ogni prudenza e con l’unica voglia di essere “popolo che protesta pacificamente” contro l’ignavia dei politici, di essere “popolo che si ribella altrettanto pacificamente” alla smaccata incapacità di chiunque li governi sotto ogni colore politico. (altro…)

Inatteso “NO” della Liberty Lines alla prosecuzione della “Liberty card”. Vibrate proteste nei confronti della Società  e immediate iniziative di gruppo.


Alla protesta del gruppo di proprietari e pendolari degli arcipelaghi delle Egadi, Eolie, Pelagie, dell’Isola di Ustica e dell’Isola di Pantelleria ha aderito l’Avv, Carmelo Marra, della Marra Urso Legal Associated Business Professionals (Studio Internazionale con sede a Milano, Roma e Messina), il quale ha dato la Sua disponibilità, pro bono, a perorare la causa di tutti.                                                                                                                         

Con estrema cortesia l’avv. Marra ha immediatamente raccolto il mio invito a rispondere ad alcune domande sullo spinoso argomento ed a seguire riporto testualmente il contenuto delle sue interessanti considerazioni.                                                                                                                       

Avv. Marra, in questi giorni alte e numerosissime si alzano le voci richiedenti alla Liberty Lines il rinnovo delle speciali agevolazioni tariffarie, prossime a scadenza, di cui alla “liberty card”. Da singoli soggetti e categorie Lei sta raccogliendo pressanti richieste. Quali le argomentazioni avanzate prevalentemente a supporto?

“Le argomentazioni sono principalmente due: libero godimento costituzionalmente garantito (art 42 della nostra Costituzione) dei beni su tutto il territorio italiano, quindi anche sul territorio delle isole minori; e il diritto al lavoro (altro diritto costituzionalmente garantito) anche da pendolare, cui consegue un contributo lavorativo e culturale su tutto il territorio italiano. Diverrà impossibile per molti pendolari, alle nuove condizioni imposte dalla società di trasporto, lavorare senza agevolazioni connesse alla “Liberty card”: sarebbe estremamente anti-economico. Quanto al libero godimento degli immobili, viene garantito solo se non è proibitivo, a causa dei costi di trasporto,  recarsi sul luogo. Il diritto al lavoro viene garantito se il pendolare trae dal lavoro le risorse per vivere, non anche se con i proventi del lavoro riesce solo a pagare le spese di trasporto. A maggior ragione in questo momento storico di grave disagio economico il lavoro ed il libero godimento dei beni immobili costituiscono un valore da proteggere ed incentivare”.                                        (altro…)

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