Ustica sape

Riso A..Mario – Un oggetto di gran valore


tel che squilla6° giorno.  Squilla il mio cellulare in piena notte, sono le 3 e 45; io per natura ho il sonno molto leggero; il battito d’ali di una mosca per me costituisce rumore; quindi pensate al soprassalto con cui  sono saltato dal letto al suono di quell’avviso di chiamata amplificato dal silenzio della notte; quando arrivano queste sonorità in orario inoltrato il più umile degli esseri umani, in questo caso il sottoscritto, scopre, come meglio non potrebbe un titolato studioso della materia in odore di Premio Nobel dopo anni di ricerche, il numero di pensieri che simultaneamente possono accavallarsi nella mente di un soggetto in appena una frazione di secondo.  E’ quello che mi succede: assonnato penso immediatamente al solito operatore che ti chiama dal solito call center per proporti la solita offerta telefonica da non perdere ma poi rifletto che si, è vero che chiamano a tutte le ore, ma è impensabile che lo facciano anche a questa tardissima”; quindi che può essere qualche sbadato nottambulo che ha sbagliato numero che, se così sarà, non posso che congedare con i “vaffa” del caso; ma realisticamente alla fine prevale il timore di una brutta notizia in arrivo. Afferro ladrocomprensibilmente ansioso il telefonino e dall’altro capo c’è la voce di un vicino che mi avverte che in casa è scattato l’antifurto. Anche qui per un attimo spero che sia stato  un falso contatto a provocare il tutto; umanamente concedo a me stesso questa pietosa illusione ma solo per poco in quanto so bene che nove volte su dieci fatalmente è segnale acustico di sgradite “visite”. Infatti … Chiamo immediatamente un mio cugino al quale per eventuali emergenze ho sempre avuto la buona abitudine di lasciare prima di ogni partenza il duplicato delle chiavi del mio appartamento e gli chiedo di recarsi urgentemente a dare un’occhiata. Si fa sentire circa un’ora dopo e la sua relazione è sconsolante: sono entrati i ladri non dalla porta principale ma da un balcone raggiunto scalando la parete dal retroprospetto; non so come abbiano fatto considerato che stiamo parlando di una unità abitativa all’ottavo piano!  Nessuno naturalmente ha visto o sentito niente. Apro parentesi: strani questi vicini che quando si tratta di vedere o sentire i fatti degli altri hanno occhio e orecchio  vigile … chiusa parentesi. Con WhatsApp mi manda le foto degli interni: non sembra che in quelle stanze  siano entrati i ladri ma un tornado modello Florida: cassetti e armadi aperti, vestiti, biancheria, servizi, tutto precipitosamente buttato a terra alla rinfusa alla ricerca di bottino da 62mo Festival della canzone italiana - Seconda seratascovare. Da un rapido inventario del danno risulta che di roba ne hanno portato via e come! ;  passi per il denaro, per mia leggerezza lasciato in giro troppo liberamente, passi per l’orologio Rolex che per prudenza (!) non avevo portato con me; passi per oggetti d’oro cari ricordi di prima comunione, 18° compleanno, diploma e laurea, passi per il medagliere del nonno prezioso cimelio della Prima Guerra mondiale, ma la cornice d’argento con foto, autografo e  baci stampati originali di Belen Rodríguez, vigliacchi, quella no !!! … conquistati, Dio solo sa, con quanta fatica mesi or sono  facendomi largo a gomitate e spintoni tra la ressa di fans scatenati in occasione di una manifestazione mondana, vigliacchi, quella no !!!  Ho una sola speranza: che i ladri si comporteranno come ha fatto il loro “collega” con l’immaginetta di San Giuseppe col Bambinello, che almeno quella me la restituiranno …

 

Mario Oddo (“scrittore” per caso)
– continua … a domani –

Quadro con nave “Capo Falconara” nella Cala di Ustica


Capo Falconara

Ustica webcam – perché celare, per distrazione o volontà, un quadro prezioso?


 

ustica000MEra affascinante vedere quel piccolo scorcio di mare, un modo per riassaporare alcune sensazioni provate sull’isola affacciandosi dalla finestra o da un belvedere…

ora, quella inquadratura, tanto sobria quanto gentile e fresca non c’è più, una attenzione, ma meglio sarebbe dire disattenzione, che priva la vista di un ricordo semplice quanto duraturo, perchè proiettato fin dentro l’intimo.

Diventava facile intristirsi quando le condizioni meteorologiche diventavano proibitive e tutto diventava grigio, ancorché ci fossero spiragli di luce solare animata dalla burrasca; si provava una sensazione di pace quando, invece, tutto era calmo, e si poteva immaginare, la sfumatura più forte del fondale che spesso ci aspettava, prima di tuffarci.

Ci si poteva immedesimare ed essere, da lontano, tra la gente, vivere il disagio e l’angustia durante le mareggiate, o perdersi tra le strade fresche del centro, per poi sorseggiare un caffè in piazza, insieme a qualcuno di voi, mentre il sole faceva l’occhiolino alle occupazioni e ai pensieri quotidiani.

E’ strano…

Perdere quello spicchio di mare, che tanta vita ha visto e vede, tra partenze lacrimose gioiosi arrivi, è celare, per distrazione o volontà, un quadro prezioso.

Cosa bisogna nascondere di tanta vita presente e futura?

Anche uno scorcio di spiaggia anonima può calarsi nella storia, ma, soprattutto, è capace di disegnare quel breve tratto di presente che a molti manca, stando lontani dall’isola.

Che sia chiaro, perché, ora come ora, di chiaro c’è ben poco…

Salvio FogliaSalvio Foglia da Cosenza

Quadro intarsio in legno con effigie San Bartolomeo


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