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Ustica: un futuro in prospettiva per una migliore qualità della vita

Cari lettori di “Usticasape”

condivido con voi il mio pensiero e le mie speranze per l’isola meravigliosa che è Ustica.
Spero tanto, che in futuro si possa pensare ad Ustica, come ecosocietà di terza generazione.
Dovremmo essere già maturi e capire, il necessario bisogno di una rivoluzione industriale di terza generazione, verso cui è proiettata la nostra società.
E’ necessario pensare di accostarsi in tempo alla nuova filosofia di sviluppo, intrapresa a livello Mondiale, ed essere tra i primi a mettere in pratica, ciò che viene portato avanti dall’Europa e dal mondo intero, persino dai paesi cosiddetti sottosviluppati, i cui, saranno fautori e promotori della rivoluzione industriale (di Terza Generazione)
Mi auguro, che ad Ustica un giorno si possa respirare l’aria di cambiamento e poter vivere l’isola come Isola.
Poter vivere ad Ustica è una fortuna al giorno d’oggi, ma questo lo si apprezza e capisce, girando e abitando i tanti luoghi del mondo dove l’uomo ha dimenticato di essere “UMANO” ma come essere umano non può dimenticare, di fare parte di un ecosistema delicato e ricco di risorse (Vere Risorse).
Nutro molte speranze negli Usticesi, sempre i primi a cavalcare l’onda, ma poi sempre ultimi nel proseguo.
Il mio concetto di isola che spero condividiate, (visto la fortuna di vivere in un posto meraviglioso, lontano in parte, dalla realtà che l’uomo civile, come usa definirsi, ha costruito ,un mondo lontano dal mondo), è molto semplice.
Oggi è necessario ricordarsi prima di tutto, quali sono i beni, di cui l’uomo oggi ha veramente bisogno, e di cui non è possibile fare a meno, come l’energia, l’acqua, e poi tutti quei servizi necessari a garantire l’igiene pubblica, la viabilità, i collegamenti e tutte quelle infrastrutture necessarie a far funzionare i suddetti servizi.
Mi voglio immaginare un isola dove l’energia, sia prodotta da fonti rinnovabili, (geotermica, solare, eolica, biomassa etc..) dove l’acqua venga prodotta tramite energia pulita e una volta sfruttata, venga nuovamente riutilizzata, dove la viabilità sia alimentata da energia pulita tipo batterie, o meglio a idrogeno prodotto tramite fonti rinnovabili, dove i rifiuti vengano rivenduti o riutilizzati, dove le acque nere vengano utilizzate per produrre energia, o altro,dove gli abitanti non vengano tartassati di imposte dirette/indirette (solo per garantire ai politici una sana e ricca legislatura).
Sarebbe possibile far si che l’usticese paghi meno tasse ed abbia più servizi? Si è possibile, basterebbe risparmiare sui vari servizi che oggi il comune è costretto a pagare, perché lontano dalle nuove tecnologie e radicato nelle vecchie e obsolete concezioni politiche.
Creare ricchezza, significa non gravare sui cittadini, e consentire l’oro di poter investire in un futuro per il loro figli e nipoti, lasciando in eredità un modello di civiltà ecocompatibile e di terza generazione che nulla distrugge ma tutto crea.
Vedo Ustica come un’ isola autosufficiente, nei limiti del possibile, ovviamente, che sappia attrarre turisti da tutto il mondo, per la sua qualità di vita, che oggi si trasforma in ricchezza per i suoi abitanti, ma che minata da una malsana politica, non crea altro che disservizi e disinformazione.
Mi ricordo una canzonetta che ci veniva insegnata a scuola diceva, – genti ri ogni paesi, pi viviri sta isola che li biddizzi sò e continuava….., la vera ricchezza e la nostra cultura che oggi è inquinata da faccendieri, gente senza scrupoli e lestofanti che approfittano della politica per interessi propri, investiti da una carica che non meritano di ricoprire, distrugge il futuro della nostra isola e dell’intera “Società Civile”
La ricchezza di Ustica è essa stessa, i suoi abitanti, che in simbiosi e con i loro sacrifici quotidiani seminano i frutti che potrebbero essere apprezzati, da molta più gente, di qualità, che non amano gli abiti lunghi, ma che apprezzano il sapore, la semplicità e la particolarità delle piccole cose e soprattutto ama vivere bene.
Vivere ad Ustica, oggi e da ricchi, – credetemi, meglio fare una vita da ricchi, che abitare da ricchi un una grande città.
La politica dovrebbe aver già capito, dopo gli ultimi sviluppi nazionale ed internazionali, che non è più tempo di sperperare denaro e soprattutto avrebbe dovuto capire che è necessario un sacrificio da parte di tutti , da parte loro e da parte nostra. Abbiano i politici il coraggio di fare riforme impopolari (per la casta), politiche che creino sviluppo e servano a creare il meccanismo economico senza il quale, non vi è futuro.
Le tasse pagate dai cittadini, si dovrebbero, uso il condizionale, ripartire equamente in servizi, promozione, per l’intrattenimento, per la cultura,etc…, ma servono solo a garantire l’esistenza della vecchia politica che oggi va rimodernata.
Molti leggendo le mie parole penseranno – quanto è ingenuo costui, probabilmente lo sarò, ma sono anche libero di pensare ad un futuro migliore per mio figlio, visto che altri paesi come la Germania, la Svizzera etc.. garantiscono una migliore qualità della vita, non vedo perchè in Italia non sia possibile sperare che la politica risponda al meglio alle esigenze del cittadino, e soprattutto augurarsi che in una piccola isola come USTICA si possa fare una vita da ricchi.

Mi auguro un futuro ricco di nuove idee e nuovi progetti, che possa portare benessere, cultura e cosi una migliore qualità della vita alla nostra piccola comunità.

Saluti

Vincenzo Pizzurro

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COMMENTO:

Da Francesco Menallo

Si, certamente non si possono affrontare problemi nuovi con categorie mentali vecchie.
L’isola ha enormi potenzialità inespresse che devono essere scoperte o comunque attenzionate.
I suoi abitanti certamente le conoscono ma a forza di viverci accanto, proprio come chi guarda troppo da vicino, non riescono a metterle a fuoco.
Sarebbe bello se si riuscisse a far convergere sull’isola le intelligenze e le competenze di un gruppo di persone interessate a fare dell’isola un paradiso terrestre con l’unico personale interesse di avere il privilegio di viverci, contribuendo all’attuazione di un nuovo modello eco sostenibile di territorio.
Isola, se lo si desidera. Lembo di terra in contatto con l’universo, sempre se lo si desidera e mantenendo sempre la possibilità di essere isola.

 

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